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venerdì 30 giugno 2023

Cuoco edipico

Ancora sto cercando di “digerire” una sintesi della rivolta di Prigozhin. Anche le “mie” fonti non lo ammettano ma mi sembrano confuse: il fatto che ognuna abbia una propria idea fa pensare che nessuno possa esserne sicuro.

Io credo che in questa vicenda ci sia almeno un buon 75% di informazioni che mancano per capire cosa e perché sia effettivamente accaduto. Col 25% dei fatti una miriadi di ricostruzioni sono possibili: è come avere solo un quarto delle tessere di un mosaico e cercare con queste di ricostruire l’immagine originale, capire cosa rappresenti.

Per cercare di capire qualcosa in più ho provato a vedere/udire il video Biografia di Evgenij Prigojin, il capo della Wagner. dal canale Nicolai Lilin. Il bloggatore è particolarmente prolisso e impiega un’ora e mezzo per raccontare una storia che poteva riassumere in mezz’ora!
Comunque fornisce molte informazioni interessanti. Vado a memoria visto che il video l’ho visto ieri.

Prigozhin nasce a San Pietroburgo nel 1961; rimane orfano in giovane età e la madre si risposa; grandi conflitti col patrigno tanto è che la mamma lo manda in una specie di collegio.
Prigozhin è un ragazzo dotato ma ribelle: forse avrebbe potuto divenire un atleta professionista ma a causa della sua scarsa disciplina non ci riesce. A 18 anni entra nella malavita di San Pietroburgo e viene subito arrestato. A causa della giovane età ottiene una specie di semi libertà, ma a vent’anni viene arrestato nuovamente e viene condannato a 13 anni di carcere. Dopo 7 anni di prigione viene scarcerato e scagionato (può darsi che qui ci sia stato un primo abboccamento col KGB). Tornato nella malavita Prigozhin riesce a iniziare a fare qualche soldo senza farsi arrestare. Siamo arrivati ai primi anni ‘90 e l’ex URSS diviene una specie di “far west” che offre però grandi opportunità. Prigozhin è l’uomo giusto al posto giusto e inizia a far soldi legalmente pur continuando a tenere un piede nell’ambiente malavitoso di San Pietroburgo. In particolare crea un ristorante che diviene una specie di zona franca dove le bande criminali di San Pietroburgo possono trattare e accordarsi fra loro. In quel periodo Putin è impegnato a controllare il crimine della città e i suoi agenti usano lo stesso ristorante.
Evidentemente Prigozhin si dimostra abile e affidabile apre una nuovo ristorante ancora più esclusivo e conosce anche personalmente Putin che, divenuto presidente russo, vi incontrerà Mitterand e altri politici. Per questo Prigozhin è detto il cuoco di Putin benché lui effettivamente non cucini: nel suo locale Putin vi festeggerà anche un compleanno…
A questo punto Prigozhin inizia a espandere i suoi interessi in tutta la Russia e i suoi guadagni crescono esponenzialmente: oltretutto si può avvantaggiare delle sue amicizie politiche.
Nel 2014 gli viene quasi subito affidata la Wagner che, come sappiamo, contribuisce a sviluppare con grande successo.

Il succo è che Prigozhin è, o almeno è stato, un uomo di Putin, capace e affidabile.
Detto questo non mi sono avvicinato molto a capire le vicende della scorsa settimana.
Sì, Putin lo conosceva e forse per le sue capacità gli ha perdonato qualcosa ma questo non significa che si fidasse di lui, anzi. La mia sensazione è che Prigozhin abbia la mentalità di un giocatore d’azzardo e che ultimamente fosse abituato a vincere tutte le sue scommesse: questo può darsi l’abbia spinto a fare il passo più lungo della gamba. Di sicuro non è un tipo che rispetta molto la legalità e le regole in genere!

Insomma se c’era una persona disposta a giocare una partita quasi sicuramente perdente questa è Prigozhin. Le informazioni del video lo confermano.

Sebbene adesso sappia che Prigozhin era disposto a giocare e prendersi grandi rischi non ho idea di quali fossero esattamente i suoi obiettivi, gli elementi a suo favore e contro di lui (veri e presunti) che lo hanno spinto a fare ciò che ha fatto.

Volevo poi scrivere dei progressi nel progetto XD, di una temporanea (sperò) tristezza e sfiducia, della “delusione” per la “svendita estiva” di Steam (*1) e simili... ma, soprattutto quando scrivo così tanto su un argomento specifico, credo abbia poco senso mischiarci insieme idee che non c’entrano niente…

Conclusione: non ho minimamente accennato ha le varie teorie delle “mie” fonti sulla ribellione di Prigozhin. Vi posso però dire che, secondo me, uno dei fatti più significativi e che le varie interpretazioni faticano a spiegare è come sia possibile che le esternazioni di Prigozhin nei mesi precedenti (da febbraio mi pare) siano state tollerate da Putin. Vabbè, se nei prossimi giorni ne avrò voglia proveremo a ragionarci insieme...

Nota (*1): beh, qui sono ironico anche se in verità pensavo che un gioco che mi interessava andasse in supersconto e invece non l’ha fatto!

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