Anche il “De bello gallico” di Cesare è molto piacevole!
Mi piace la razionalità, il tempismo e la fermezza con cui Cesare prende le proprie decisioni.
Inevitabilmente mi diverto a pensare cosa avrei fatto al suo posto: per razionalità e fermezza non avrei avuto problemi. Sul tempismo sono più incerto: agli INTP piace crogiolarsi nell’illusoria sicurezza di lunghe meditazioni, sono ottimi procrastinatori. Vero è che quando poi il tempo è poco riescono a fare tutto ciò che deve essere fatto efficacemente. Quindi il problema credo che si sarebbe ridotto al fatto se sarei stato in grado di valutare l’urgenza di prendere una certa decisione.
Ah! Cesare è il tipico ENTJ che, per chi non lo sapesse, è il duale dell’INTP (alcuni lo chiamano lo shadow type): in pratica ENTJ e INTP hanno tutte le funzioni nello stesso ordine con la differenza che introversione ed estroversione sono invertiti. INTP ha le funzioni Ti, Ne, Si ed Fe mentre ENTJ ha Te, Ni, Se ed Fi…
La differenza è che io al posto di Cesare, avendone la possibilità, mi sarei ritirato a vita privata ben felice di dedicarmi ad altro e senza interesse per la ricerca del potere…
La lettura mi diverte perché Cesare segue uno stile in cui mi trovo a mio agio: non cerca brillantezze stilistiche ma va al sodo. Cercando di essere oggettivo quando presenta un evento prima ne fornisce la descrizione precisa degli aspetti rilevanti e, solo successivamente, spiega ciò che “Cesare” fece. Questo mi permette di considerarli alla stregua di esercizi: questo è il problema, cosa faresti tu?
Un caso interessante (vado a memoria quindi eviterò i nomi che fra la mia lieve dislessia e il suono gallico non riesco assolutamente a ricordare) è quello di D, un capo gallico, in teoria di una popolazione alleata a Roma che si sta dando molto “da fare”. In particolare sta tessendo molto alleanze facendo sposare i propri famigliari (fa risposare perfino la propria madre vedova) con altri capi gallici di popolazioni vicine. Non ricordo i dettagli ma ostacola anche i romani nascondendo del cibo destinato all’esercito o roba del genere.
Cesare decide che D va punito ma…
1. Non vuole lui romano punire un gallo perché politicamente potrebbe alienarli le simpatie degli alleati gallici.
2. DV un gallo romanizzato di cui si fida molto è il fratello di D e non vuole quindi rischiare di contrariarlo.
La soluzione di Cesare è quella di affidare a DV il compito di punire D. DV allora cerca di ottenere la grazia per il fratello nonostante egli sia stato il primo a subire i danni dei suoi intrallazzi politici. Cesare convoca quindi D e, spiegando che DV ha impetrato per lui, lo perdona: poi comunque lo fa mettere sotto controllo da delle spie…
Anche io, credo, avrei fatto come Cesare: solo che sarei arrivato alle sue conclusioni per via indiretta. Grazie alla debole Fe avrei intuito le reazioni psicologiche delle varie azioni e con Ne e Ti avrei trovato una strategie per volgerle in mio favore.
Cesare come ENTJ avrebbe Fi che è ancora peggio di Fe per capire le altre persone ma la sua funzione primaria Te è specializzata, più che nella logica come Ti, proprio nella manipolazione delle persone. In pratica la gestione del problema con D, DV e i galli sarebbe giunto quasi istintivamente alla strategia da seguire per risolverlo. Si sarebbe mosso quindi in maniera più efficace di me. Soprattutto in caso di situazioni inaspettate emerse nel confronto con DV avrebbe immediatamente capito come muoversi efficacemente: io invece avrei avuto bisogno di ragionarci se non avessi previsto in anticipo tale eventualità e, dovendo prendere una decisione di fretta, avrei potuto anche commettere un errore.
Ma la differenza fondamentale fra ENTJ e INTP emerge a un altro problema.
Cesare si rende conto che i soldati delle sue legioni hanno paura di combattere contro i germani alleati di una fazione gallica nemica. Cesare risolve brillantemente il problema arringando le legioni che, anzi, acquistano coraggio e diventano ancora più fedeli.
Un INTP come me avrebbe invece combinato un disastro! Avendone il tempo avrei potuto “progettare” un arringa decente ma dubito fortemente che l’esecuzione avrebbe avuto l’efficacia necessaria…
Perché suppongo che Cesare, già mentre parlava, sarebbe stato in grado di percepire gli umori dei suoi interlocutori e di adattarli alle sue necessità. Io, avendo bisogno di tempo per riflettere, non avrei potuto farlo o, comunque decidendo di tentare qualche adattamento al volo, avrei pasticciato tutta l’arringa!
Mi ha poi sorpreso un piccolo aneddoto “umoristico” citato da Cesare.
Cesare è invitato a trattare col capo gallo nemico A che però dice di presentarsi scortato solo dalla cavalleria. Cesare che non sarà paranoico come KGB ma comunque è giustamente sospettoso (già adesso è ovvio che prepari sempre un piano B nel caso le cose non vadano come previsto: come per le spie mandate a controllare l’operato di D) e per questo non si fida di essere scortato solamente dalla propria cavalleria gallica.
Cesare decide quindi di mettere a cavallo i legionari della fedelissima X legione.
A questo punto un legionario a cavallo scherza con Cesare dicendo che li ha promossi più dello sperato trasformandoli in cavalli. Lasciando perdere l’umorismo che non corrisponde esattamente al nostro gusto moderno, è interessante che un legionario si permetta di scherzare col proprio generale: questo mi fa pensare che Cesare avesse costruito un ottimo rapporto con i propri soldati disposti quindi a dare il 110% per lui. Che poi Cesare si prenda la briga di riportare la battuta dimostra come il rapporto fosse sincero: e la stima sincera e reciproca è certamente più forte di una simulata.
Conclusione: libro interessante e piacevole che in realtà ho iniziato a leggere per cercare di capire se era vero quanto mi raccontò mio zio, ovvero che Cesare parlava il gallico e non l’etrusco perché è ciò che la mamma (previdente) gli aveva fatto studiare. A dire il vero da un accenno secondario non sembrerebbe così ma vediamo...
alla prima stazione
1 ora fa
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