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venerdì 10 ottobre 2014

Preoccupazioni per ebola

Come i miei lettori ben sanno da tempo seguo l'evoluzione dell'epidemia di Ebola.
Le mie fonti sono due: la pagina di wikipedia dedicata all'argomento (Ebola virus epidemic in west Africa) e il sito dell'OMS (in particolare la pagina dedicata all'ebola: Disease outbreak).

La pagina di wikipedia è aggiornata appena ci sono novità e, anche se ovviamente le sue non sono notizie ufficiali, è utilissima per rendersi conto rapidamente della situazione.

Invece ho notato uno strano comportamento nel sito dell'OMS ed è di questo che voglio parlare oggi.

Il virus ha iniziato a diffondersi verso marzo ma fino a maggio il numero di persone infette era ancora basso (circa 350). A luglio si sono raggiunti i primi mille casi. Finalmente ai primi di agosto c'è stato l'intervento ufficiale dell'OMS che ha dichiarato l'epidemia una minaccia per la salute mondiale. Eppure stavolta mi è subito sembrato che ci fosse qualcosa di strano...

Primo indizio: caratteristica peculiare (ma non sono un esperto e quindi potrei sbagliarmi!) di questa specifica epidemia di ebola è stato l'alto numero di personale medico contagiato. Ufficialmente infatti questo virus si trasmette solo toccando una persona infetta e specialmente i suoi fluidi corporei: per del personale specializzato, che presta la dovuta attenzione conoscendo il pericolo, dovrebbe essere fattibile evitare di contagiarsi salvo casi eccezionali e sfortunati.
Secondo indizio: nelle precedenti epidemie succedutesi dal 1976 il numero totale di contagiati è sempre stato ampiamente sotto i 500 casi. Normalmente le vittime appartenevano tutte a uno o più villaggi remoti che in pratica non ricevevano assistenza medica: quando poi le autorità si attivavano in forze l'epidemia era rapidamente debellata. Come spiegato infatti, sapendo con cosa si ha a che fare, non è facile contagiarsi...

Tenendo presenti questi due fattori mi sono subito insospettito: siccome non sono un esperto mi sono trattenuto dal diffondere le mie opinioni basate solo sull'intuizione e pochi dati concreti.
Ma prima di esporre i miei sospetti torniamo a un terzo “indizio” questa volta indiretto...

Terzo indizio: come ho scritto l'OMS è intervenuta a inizio agosto. Con una certa baldanza ha pubblicato una roadmap su come progettava di contenere l'epidemia e ha iniziato a diffondere bollettini ufficiali ogni pochi giorni. Già a settembre però questi aggiornamenti ufficiali hanno iniziato a farsi più sporadici e, dal 20 settembre, si è passati direttamente all'aggiornamento del 1 ottobre. Leggendo le ultime notizie si parlava di malattia ancora fuori controllo e di un numero di casi estremamente sottostimato.
La sensazione, ripeto SENSAZIONE, che ne ho ricevuto è che la frequenza iniziale dei bollettini volesse testimoniare l'efficienza dell'OMS ma quando si sono accorti che il contenimento dell'epidemia non sembrava funzionare hanno iniziato a diminuire la frequenza degli aggiornamenti: maggiore l'allarme e più infrequenti le notizie. Sembrerebbe una contraddizione ma se ci fosse paura di generare una psicosi a livello mondiale?

Le mie illazioni per spiegare questa maggiore facilità di diffusione della malattia sono queste: il virus è diventato parzialmente aerobico (cioè che per breve tempo può resistere all'aria e quindi diffondersi con un colpo di tosse), è aumentato il periodo in cui un malato, che ancora non mostra sintomi, è in grado di contagiare altre persone.

Estremamente significativo è il caso dell'infermiera spagnola. Lei sapeva benissimo di stare curando due malati di ebola (un paio di missionari trasportati dall'Africa) e quindi suppongo che abbia prestato particolare attenzione a prendere tutte le precauzioni del caso. Eppure si è contagiata e ora è in fin di vita. Un'ottantina di persone con cui è entrata in stretto contatto sono adesso sotto osservazione. Questo darà almeno la possibilità di capire chiaramente con quanta facilità il virus si diffonde. C'è anche però una seria preoccupazione: e se qualche persona con cui l'infermiera ha avuto solo contatti superficiali fosse infetta e adesso girasse liberamente per Madrid ancora asintomatica ma già contagiosa?

Inoltre: un caso simile si è verificato negli USA pochi giorni prima. Sia in Spagna che in USA si sono subito accorti della gravità della malattia ma se qualcosa di analogo fosse successo in altri paesi senza che il morbo fosse riconosciuto come tale?

Conclusione: occhio! La situazione potrebbe essere più grave di quello che si pensi...

4 commenti:

  1. Non c'è nulla di cui insospettirsi.

    C'è solo da indignarsi delle condizioni in cui il personale medico e infermieristico nelle zone colpite è costretto a operare. I filmati che mostra la tv tedesca e ormai anche la BBC (non so che propina la RAI dato che non la ricevo) sono indescrivibili.

    Sono sicura che il numero dei malati sia alquanto superiore al conteggio ufficiale e che è destinato a salire notevolmente a breve - se i paesi sviluppati non si decidono di aiutare.

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  2. È possibilissimo che tutto sia normale: sono io di natura un po' paranoica e, non per niente, mi chiamo KGB...
    I dati ufficiali sono molto sottostimati e l'OMS è la prima a dirlo: in verità si stima che i malati siano dalle 2 alle 4 volte il numero ufficiale.
    Io comunque continuo a ritenere che il personale medico in questa epidemia si ammali con più facilità che in passato, ma magari la spiegazione è che questa volta l'OMS è intervenuta in ritardo, quando il virus era già molto diffuso, e sia solo questo il motivo che sta impedendo il contenimento dello stesso...
    Vedremo. Intanto segnalo questo sito: http://www.mobs-lab.org/ebola.html

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