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domenica 5 luglio 2020

Speciale Coronavirus 21

Volevo scrivere di altro, non so di cosa ma di altro, invece…

La recrudescenza del covid-19, che tutti temevamo e nessuno voleva, sembra essere ogni giorno più reale. Per evitare di farmi cattivo sangue evito di seguire giornalmente le statistiche ma da pochi giorni leggo titoli del seguente tenore: Coronavirus: contagi ancora su, +235. Le vittime di Covid sono 21 da Ansa.it

Nessuno voleva il ritorno del virus eppure nella mia regione, la Toscana, ma suppongo non sia andata troppo diversamente neppure nelle altre, l’unica protezione efficace non veniva presa sul serio: a occhio il 95% delle persone indossa la mascherina male o proprio non la porta.
Il mistero semmai è perché il virus abbia avuto bisogno di tutte queste settimane per rialzare la testa: la mia PERSONALISSIMA ipotesi è che, la bella stagione, abbia portato a un fortissimo incremento della vitamina D nelle persone, come conseguenza ne abbia alzato le difese immunitarie e, quindi, abbia indirettamente abbassato il fattore R0 del virus.

All’origine di questa immaturità del popolo italiano c’è la sua cultura: se la politica tratta sempre gli italiani da bambini alla fine questi si comporteranno come tali.
Questo non è colpa di un particolare governo ma alla tendenza a un costante paternalismo: un imporre regole su regole, cercando di regolamentare tutto, dando per scontato che regole semplici verrebbero aggirate dalla popolazione.
E anche sul Coronavirus non si sono fatte eccezioni: si è trattato gli italiani come se fossero dei bambini e questi hanno prontamente considerato l’allentamento delle misura di sicurezza come se si trattasse dell’intervallo scolastico durante il quale si può fare tutto…
Scrivevo il 25 maggio: «Ma questo fa parte del problema di fondo: la responsabilizzazione della popolazione. Concetto totalmente assente dalla mente dei nostri governanti ma che invece sarebbe stato fondamentale. L’ho già scritto: il covid-19 non sparisce per decreto c’era prima e c’è adesso. La gente, soprattutto che ha dei sintomi anche minimi, dovrebbe usare la massima prudenza ed evitare i contatti con l’esterno: lo Stato dovrebbe aiutare i cittadini facendo i tamponi anche ai paucisintomatici che lo richiedano. Invece… speriamo bene ma sono pessimista…»
Il 14 maggio: «...essenzialmente manca la responsabilizzazione del cittadino (sano o malato per DPCM) e gli strumenti (facilità di fare il tampone anche con pochi sintomi) per aiutarlo nelle sue scelte. Prima eravamo tutti malati per DPCM ora siamo tutti sani sempre per decreto: ovviamente la situazione non era così né un mese fa né adesso.»
Il 4 maggio: «Mi pare però che si sia mancato di trasmettere il concetto della prudenza, che ogni cittadino deve essere responsabile per se stesso e i propri cari e valutare bene le proprie condizioni e stile di vita (ovvero quanti contatti ha con sconosciuti). In base alla sua valutazione dovrà decidere se visitare i propri cari o no.
La sensazione è che invece sia passato il concetto che per legge, anzi per DPCM, non ci sia nessun rischio a visitare parenti o fidanzati/e. Semplicemente non è così.
»
Oppure il 5 aprile: «Probabilmente io sarei per concedere più libertà, e quindi responsabilità, ai cittadini. Vuoi andare a trovare la fidanzata o i genitori che vivono altrove? Va bene: purché si sia pienamente consapevoli, da ambo le parti, dei rischi: ovvero se tu o loro avete avuto sintomi influenzali anche lievi nelle ultime due settimane potreste essere infetti e mettere quindi a rischio la salute dei rispettivi nuclei familiari. Ma se tu, la fidanzata e i genitori (e i rispettivi nuclei familiari) ne siete consapevoli allora ci dovrebbe essere la libertà di incontrarsi.
È evidente che, per leggerezza o errori di valutazioni, avremmo dei contagi e anche morti in più ma personalmente lo riterrei un prezzo equo per il valore della libertà.
»
Ma probabilmente l’origine dell’idea della necessità di responsabilizzare gli italiani invece di limitarsi a imporgli la quarantena è ancora precedente…

Il risultato comunque è stato che, eliminata la quarantena, la gente si è sentita libera di ignorare il pericolo ancora presente.

Poi certo ci sono anche i geni: Coronavirus: segnalato alla Procura il diffusore del contagio in Veneto da Ansa.it
Se chi pur sapendo di essere malato propaga il contagio allora andiamo poco lontano.

E poi c’è la cronaca impreparazione scientifica del giornalismo italiano che diventa quindi incapace di dare la giusta importanza alle notizie: a febbraio/marzo mi stupivo quando venivano esaltati come dei geni della scienza che in Italia facevano ciò che era considerata routine all’estero come, per esempio tracciare il DNA del virus…
In questo articolo un esempio più attuale: Coronavirus: studio, 2 ceppi diversi virus in Lombardia da Ansa.it
Peccato che questa “scoperta” fosse nota già da inizio marzo! Vedi: Speciale Coronavirus 5 alla sezione dell’8 marzo.

Ma non voglio divagare oltre: i focolai scoperti qualche giorno fa, soprattutto quello alla Bartolini, erano dei segnali d’allarme evidenti. Sfortunatamente la soluzione, mi pare ormai evidente, tornerà rapidamente a peggiorare. E gli italiani, non solo il governo, ne hanno una significativa responsabilità.

Cosa farà il governo? Il paese non può permettersi un’altra quarantena indiscriminata: l’economia già provata e aiutata col contagocce non potrebbe sostenerla.
L’unica alternativa sarebbe fare adesso quello che non si è stati in grado di fare da marzo in poi: ovvero testare massicciamente tutti coloro che presentano anche pochi sintomi in maniera da isolare solo chi è effettivamente malato.
Per farlo è necessaria un’organizzazione capace di testare prontamente migliaia di persone ogni giorno: è stato fatto qualcosa in tal senso? Figuriamoci! Un governo incapace di gestire decentemente la normale amministrazione non può certo essere in grado di affrontarne un’emergenza difficilissima. Avremmo bisogno di giganti e invece abbiamo dei nanetti.
Utile sarebbe anche il tracciamento tramite l’applicazione “Immuni” o come si chiama: ma anche di questa non ho saputo più niente: funziona? In UK con un’applicazione analoga hanno avuto problemi e l’hanno dovuto scrivere da capo: non è quindi peregrino chiedersi se la nostra sia di una qualche utilità…

Onestamente non so proprio cosa possa fare il governo: a causa della sua scarsa lungimiranza non abbiamo alternative…
Non vorrei che ci si sia ridotti a questa situazione solo per avere una scusa per forzare la mano al Parlamento e accettare il cavallo di Troia del MES: il “dono” di pochi miliardi che ce ne costerebbe poi centinaia.
Ma non voglio passare per complottista: probabilmente si tratta di ordinaria stupidità e impreparazione.

Conclusione: compratevi mascherine FFP2 ed FFP3...

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