In questi giorni mi sono rimesso in pari con i video di MedCram: ero rimasto indietro di circa 3 settimane e ne ho quindi visti circa una dozzina.
Per i video più vecchi avevo una strana sensazione: tutto quello che vedevo/ascoltavo era per me nuovo ma mi sembrava, probabilmente per una qualche sorta di bias cognitivo, che fossero tutte nozioni superate!
Il Dr. Seheult lavora in California e, comprensibilmente, inizia sempre i suoi video con la situazione americana: ricordavo che negli ultimi video che avevo visto la situazione del covid-19 era in netto miglioramento ed ero quindi curioso di vedere di quando e come avrebbe notato e interpretato il peggioramento nel numero di contagiati. Mi chiedevo cioè se si sarebbe illuso che il peggio era ormai passato o se invece avrebbe accettato prontamente il cambiamento della situazione.
Da questo punto di vista è sempre rimasto analitico e razionale basandosi solo sui numeri: ha evidenziato l’aumento dei contagi quando i numeri lo hanno indicato e non si è mai lanciato in previsioni epidemiologiche che, dopotutto, non sono il suo campo.
Dato il gran numero di video mi limiterò a riassumerne solo i dati più interessanti…
82° - 10/6/20
Puntata ricca: probabilmente l’aspetto più importante sono le nuove prove a favore dell’utilità della vitamina D, che genericamente stimola le difese immunitarie dell’individuo, nel combattere il covid-19. Una ricerca del 15 aprile mostra una relazione significativa fra carenza di vitamina D e aumento mortalità per Covid-19.
Un’altra ricerca del 2016 dice che il 13% degli europei ha carenza (<30nmol/L) di vitamina D; il 40% se si considera la soglia di 50nmol/L. Gli anziani spagnoli, italiani e svizzeri sono particolarmente carenti di vitamina D. La carenza prevedibilmente si accentua nel periodo invernale e diminuisce in quello estivo.
Insomma dato il rischio praticamente nullo (basta non prenderne troppa!) il dottore consiglia a tutti di assumere vitamina D a scopo precauzionale.
83° - 12/6/20
Invece fra le cose che potenzialmente potrebbero fare male c’è il fruttosio: oltre ad aumentare il rischio di obesità, diabete e stress ossidativo (tutti fattori di rischio per il covid-19) l’eccesso di fruttosio tende ad annullare la vitamina D rendendola inerte. Gli USA sono i massimi consumatori di fruttosio.
Una ricerca del 2015 suggerisce che aglio e cipolla aiutino a combattere lo stress ossidativo: la cito solo perché è una ricerca iraniana!
84° - 15/6/20
Puntata relativamente tecnica dove vengono suggerite le domande da fare ai dottori per valutare la situazione dei propri cari ammalati di covid-19: suppongo che in Italia sarebbe impossibile porre queste questioni…
85° - 16/6/20
Viene segnalato, per i casi più gravi (quelli col paziente attaccato al ventilatore o che, almeno, richiede ossigeno), l’uso dello steroide Desametasone: un vecchio farmaco (del 1961, quindi poco costoso) che sembra essere significativamente efficace nel ridurre la mortalità.
Il dottore cita anche il Remdesivir (un antivirale che blocca la riproduzione del virus) e un altro paio di farmaci che sembrano essere efficaci: questo può spiegare come mai il numero dei morti, nonostante l’aumento dei contagi, non salga ma anzi continui a decrescere.
86° - 18/6/20
Per la prima volta sottolinea il nuovo aumento dei casi in USA sottolineando che la tendenza è determinata da specifici stati.
Articolo inglese dove è spiegato che il Desametasone riduce la mortalità del 35% per i casi più gravi.
87° - 22/6/20
Approfondimento sul Desametasone: molto scetticismo nel mondo scientifico perché l’articolo è stato pubblicato prima di essere verificato dai pari. Il dr. Sehuelt è comunque molto ottimista: la ricerca è stata svolta con fondi pubblici inglesi (e non da una casa farmaceutica), e il gruppo di ricercatori è molto credibile. Il dottore spiega che al suo ospedale hanno già iniziato a usarlo nella terapia dei malati più gravi e “a occhio” gli pare di vedere già dei benefici.
Citata anche un’interessante ricerca cinese, sebbene limitata a un basso numero di malati, del 18/6/20: il succo è che gli ex malati asintomatici di covid-19, dopo circa due mesi dalla guarigione hanno anticorpi nel 60% dei casi; la percentuale sale all’87% fra chi era stato malato gravemente. Gli anticorpi diminuiscono ulteriormente col tempo. Lo studio è importante per cercare di capire se chi ha preso il virus ed è guarito può riammalarsi: questi dati sembrano suggerire un’immunità limitata nel tempo. Niente di definitivo però: in realtà anche chi non ha anticorpi potrebbe comunque essere immune grazie a speciali cellule che, all’occorrenza, producono rapidamente gli anticorpi.
88° - 24/6/20
Negli USA aumentano gli infetti ma non i morti: il motivo per cui non aumentano i morti, a parte lo sfasamento di circa due settimane col numero degli infetti, potrebbe essere dovuto a numerosi fattori non ultimo il miglioramento della terapia.
Il dottore ripercorre poi il percorso che ha portato all’importante ricerca sul desametasone (nel frattempo sono stati pubblicati anche tutti i dati e non ci dovrebbero essere sorprese). Inizialmente basandosi su studi su ricerche su altri coronavirus c’era molto scetticismo sull’uso degli steroidi per combattere il covid-19: anzi ancora a febbraio una ricerca ne sconsigliava l’uso.
A fine aprile c’è stato poi uno studio internazionale (ma con un 80% di nomi italiani) che basandosi su dati cinesi ne ribadiva l’inefficacia lasciando solo uno spiraglio aperto per il trattamento dei casi più gravi…
Insomma la scoperta dell’utilità del desametasone ha avuto un percorso difficile perché almeno inizialmente tutto portava a pensare che gli steroidi fossero inefficaci quando non nocivi: fortunatamente i ricercatori inglesi hanno mantenuto una mente aperta a tutte le opzioni…
89° - 26/6/20
La notizia più interessante è una raccomandazione del WHO sul numero di esami da fare per ogni stato: se ne dovrebbe fare un numero sufficientemente alto in maniera che il numero di positivi risulti minore del 5%. Se è maggiore infatti è probabile che si testino solo le persone più malate e che tanti altri infetti paucisintomatici non vengano identificati con i rischi che ciò comporta.
90° - 29/6/20
Video un po’, e giustamente, autocelebrativo: una ricerca polacca ha analizzato la qualità dell’informazione sul covid-19 su Youtube usando un noto strumento (il DISCERN dell’università di Oxford) per una valutazione il più oggettiva possibile.
I risultati sono stati piuttosto interessanti: la qualità media dei video è bassa (livello POOR) e in particolare la più bassa è quella delle testate giornalistiche, migliore invece quella fatta direttamente dai medici, dalle organizzazioni sanitarie e dai canali educativi.
Addirittura i ricercatori suggeriscono di non affidarsi assolutamente ai canali delle testate giornalistiche: si parla di “disinformazione virale”!
In conclusione non viene pubblicata una classifica ma solo elencati i 5 video che hanno ottenuto i punteggi migliori: ebbene tre di questi video sono del sito MedCram compresi quelli al primo e secondo posto!
Personalmente mi ero già ampiamente convinto della qualità dell’informazione di questo canale ma mi fa piacere che sia giunto anche questo riconoscimento indipendente e autorevole.
Aggiungo due polemiche “mie”: 1. Youtube ha comunque censurato un paio di video di MedCram (ovviamente sbagliando!) tanto per ribadire non solo l’inutilità ma in questo caso anche il danno provocato dalla censura. 2. Le testate giornalistiche, probabilmente a causa della loro impreparazione scientifica, non sono affidabili quando parlano di medicina: io vi aggiungerei, a maggior ragione, quando parlano di politica!
91° - 1/7/20
In USA aumentano i casi ma le morti sono, seppur lentamente, ancora in diminuzione.
Uno dei farmaci utili al trattamento del covid-19, l’antivirale Remdesivir, scarseggia (oltre a essere decisamente caro: 3120$ per persona per trattamento). Il presidente Trump ha ordinato che tutta la produzione venga riservata agli USA. Lascio ai lettori le considerazioni morali.
Viene anche riportato un articolo secondo cui un vaccino (in prova anche in Canada) sta già venendo applicato ai militari cinesi: è stata saltata la fase 3, quella del controllo su parecchie persone dell’efficacia e non nocività del farmaco.
92° - 3/7/20
In USA forte aumento dei contagiati: morti stabili (non più in diminuzione).
Una ricerca del 30/6/20 conferma la teoria elaborata dal Dr. Seheult sul covid-19: in sintesi non è una malattia dei polmoni ma dell’endotelio.
93° - 8/7/20
In USA aumento dei contagiati e (probabilmente, ancora non è chiara la tendenza) aumento del numero dei morti. Personalmente considerando il ritardo di due settimane fra variazione contagiati e mortalità credo che inevitabilmente aumenteranno anche i morti…
La Spagna ha completato la ricerca epidemiologica che in Italia, per quanto ne so, è rimasta in alto mare. Dal 27 aprile all’11 maggio sono state testate 51.958 persone per verificarne gli anticorpi.
In conclusione il 5% delle persone presentava anticorpi. Delle persone precedentemente infette il 77% aveva gli anticorpi (in linea con i risultati cinesi); il 90% dopo due settimane dalla guarigione.
Un terzo degli infetti è asintomatico. In un futuro sarà fondamentale identificare prontamente gli infetti per isolarli.
E questo è tutto…
Conclusione: l’Italia è per il momento un’oasi rispetto al resto del mondo ma abbassare la guardia è semplicemente folle.
venerdì 10 luglio 2020
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