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venerdì 2 dicembre 2022

Parmigiano di stelle

Un (penso) breve aggiornamento sulle stelle. In estate ho iniziato a uscire ogni sera per osservare le stelle e, dopo un po’, mi è venuta l’idea di imparare i nomi delle principali visibili. Ci sono tanti programmi che rendono il tutto facilissimo. Personalmente mi piace studiare prima la posizione delle stelle che riesco a vedere e, in seguito quando rientro in casa, andare a ricercarle sul calcolatore (uso Stellarium). Una sera provai a usare il tablet ma non era altrettanto divertente e rilassante.

Sfortunatamente da questo autunno le serate in cui è possibile osservare bene il cielo sono state molto poche. Qualche settimana fa c’è stata una nottata fantastica! Le stelle erano nitidissime e mi sembrava di scorgerne chiaramente anche il colore invece di intuirlo e basta: veramente bello!

Anche ieri la notte sarebbe stata buona ma c’era la Luna: il suo chiarore è sufficiente per “oscurare” le stelle meno visibili.

Il risultato è che osservando le stelle ogni 10 giorni o più mi ritrovo a dover imparare troppe stelle tutte insieme. Qualche giorno fa ho imparato varie stelle della costellazione di Orione e dintorni (anche Castore e Polluce dei Gemelli!).
Curiosamente il mio metodo per impararne i nomi continua a funzionare: in genere mi basta una sola sessione una volta che ho trovato un “trucco” mnemonico per ricordarle…

Per esempio le nuove stelle che ho imparato la scorsa settimana sono:
- Bellatrix (beh, qui mi ricordo il personaggio della saga di Harry Potter: è la cugina cattiva di Sirius Black!)
- Betalgeuse e Rigel: questi erano due nomi che conoscevo fin da bambino (avevo un libro di astronomia fra i miei preferiti) quindi mi è bastato localizzarle.
- Analogamente ricordo Castor e Pollux (tengo Stellarium in inglese) dalla mitologia…
- Invece per le tre stelle della cintura di Orione ho dovuto effettivamente usare il “mio” metodo:
1. quella più in alto è Mintaka (ricordo “Mint”, la mia distribuzione di linux, e poi l’acronimo “AKA”)
2. la centrale è Alnilam (ricordo “Al” che considero l’equivalente arabo dell’articolo inglese “the” (ma l’ho deciso io non so se è così!), poi il fiume “Nilo” ma che termina però con l’accusativo femminile “am”)
3. Per la terza ho qualche dubbio: dovrebbe essere Alniltak (“Al” come per la precedente, poi di nuovo il “Nilo”, ma ho il dubbio che cada anche la “L” e infine ricordo “TikTok”) ma potrebbe anche essere Alnitak o Alniltok o Alnitok! Aspettate vado a vedere… è “Alnitak”… vabbè, ora dovrei ricordarmelo bene…

Comunque la cosa buffa che ho notato è che quando in un film (o in una serie televisiva) si vede un cielo stellato immediatamente cerco di riconoscervi le stelle che conosco.
La cosa interessante è che mi sono accorto che la maggior parte delle volte si tratta di sfondi finti mentre prima non ci facevo assolutamente caso!
È la distribuzione delle stelle che mi appare “innaturale”, in genere sono troppo omogenee, la loro densità è costante nel cielo (e spesso quelle più luminose sono disposte in tanti cerchi) e poi sembrano tutte bianche: ma forse la percezione del colore non sarebbe comunque visibile nello schermo televisivo. Alla fine più che stelle mi sembra di vedere del parmigiano grattato su del velluto nero…
Ovviamente io vivo troppo vicino a dei centri abitati e sono quindi vittima di un rilevante inquinamento luminoso: se potessi vedere le stelle da un deserto, o magari da un’alta quota (sopra i 1000 metri), scoprirei che la distribuzione delle stelle è effettivamente quella mostrata dalle pellicole cinematografiche. Ma sono scettico...

Conclusione: beh, il corto è saltato: oggi un pezzo breve!

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