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venerdì 9 dicembre 2022

Forse bo

Terminato la “Regina dei dannati” della Rice ho iniziato a leggere “Forse che sì, forse che no” di D’Annunzio e sapete cosa? Mi piace molto!

Il motivo, non ridete, è che mi ricorda la mia tragedia “Andros ed Euginea” (v. AedE: Scena I, Atto I e seguenti)!

Lo stile è sopra le righe, tempestano le emozioni, sfavillano le immagini, ribollono metafore e analogie: pullulano i “come”, i “quasi fosse” e gli “alla maniera di”. Vi è una sovrabbondanza di aggettivi che caricano le parole di un peso eccessivo che le gonfia rendendole ampie, colorandole di suoni ed emozioni. Ottima la resa delle impressioni sensoriali…

Probabilmente per il gusto attuale il testo è così eccessivo da apparire ridicolo: i due primi personaggi, appena delineati, sembrano però già degli stereotipi non realistici. Invece di avvincere fanno sorridere nella loro ingenuità infantile, piccoli attori vittime dei propri ruoli troppo grandi. Decisamente superato per il gusto attuale che apprezza le barrette dietetiche e non vuole leccarsi le dita sporche di miele…

Mi sembra un romanzo che abbia un che di favola ma forse è più esatto dire di fumetto (*1). E in poche pagine bisbiglia già l’alito umido della sensualità. Voglio divertirmi a rubarne alcune immagini e a inserirle nel mio romanzo di Strabuccinator: come ho detto il suo stile (seppure incomparabilmente superiore) ricorda il mio e non credo che un eventuale lettore si accorgerebbe che alcune frasi, soprattutto se ne copio solo brevi passaggi, sono di D’Annunzio!

Ovviamente la scelta dei vocaboli è magnifica, poetica, precisa ed efficace. Ho scritto che ricorda lo stile della mia tragedia ma, va da sé, è molto superiore.

Credo che mi divertirò molto a leggerlo!

Conclusione: scusate lo stile di questo pezzo: non è che volevo parodiare D’Annunzio ma è colpa dell’eco delle mie emozioni, entrate in risonanza con le sue immagini, che traspira nel mio scrivere: e ne ho letto appena quattro o cinque pagine!

Nota (*1): che, fra parentesi, è quello che avevo io in mente per la mia tragedia...

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