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sabato 16 novembre 2013

Giallognolo

I gialli non mi piacciono (ma con delle eccezioni che non sto a ripetere, v. Giallo stinto) e ho pregiudizi sulla creatività spagnola: coerentemente con ciò mio padre mi ha prestato il giallo di un'autrice spagnola.
Si tratta di Gli onori di casa di Alicia Giménez-Bartlett, Sellerio editore Palermo, 2013, trad. Maria Nicola.

Mi avrebbe infastidito apprezzare questo romanzo perché mi avrebbe costretto a rivedere i miei pregiudizi o, almeno, a tenere presente l'esistenza di un'eccezione. “Fortunatamente” non sono rimasto deluso...

La storia è noiosissima e, soprattutto, le indagini sembrano progredire indipendentemente dalle azioni della protagonista che si limita a seguire molti (noiosi) vicoli ciechi. Poi qualcosa si sblocca, le indagini fanno un mezzo passo avanti, e si riparte con i vicoli...
La protagonista mi è poi molto antipatica: in una pagina è allegra e nella seguente ha un'esplosione di rabbia e così via per tutto il libro. Credo che l'autrice volesse rendere il suo personaggio più autentico, non per niente ci sono numerose pagine sulla sua (noiosa) vita privata, ma la sensazione che mi dà è che la maggior parte delle volte i suoi gli sfoghi di rabbia siano ingiustificati facendola sembrare decisamente isterica...
Evidentemente l'autrice ha una certa predilezione per questi sbalzi d'umore e li dona generosamente anche a tutti gli altri personaggi. Oltretutto sono sfoghi tutti uguali: nascono per una quisquilia e sono subito dimenticati. La sensazione percepita è che tutti gli spagnoli siano mezzi matti...
Come se non bastasse anche la soluzione del mistero è intuibilissima da quasi metà libro in poi e anche il meno fantasioso dei lettori non può non rimanere stupito dalla completa mancanza di intuito dei protagonisti...

Perché mi è stato allora suggerito questo giallo?
Beh, posso solo fare qualche ipotesi: questo libro fa parte di una serie di una decina di romanzi con gli stessi personaggi, questo può far sì che, le parti che io ho trovate noiose, siano invece interessanti per chi ha letto anche gli altri volumi; l'azione si svolge parzialmente anche in Italia ed effettivamente ci sono un totale di tre-quattro pagine oggettivamente divertenti dove vengono descritti l'Italia e gli italiani visti dagli spagnoli.

Nel complesso però questo libro non mi è assolutamente piaciuto e, anzi, sono felicissimo di non averlo comprato!

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