Forse sarò superficiale ma devo ammettere che mi fa sempre molto piacere quando riesco a collegare insieme degli elementi apparentemente fra loro inconciliabili...
In questo caso gli elementi sono la canzone degli Xandria, “Sisters of the light” dell'album Salomè e, appunto, l'Erodiade del titolo...
Questa canzone la scoprii più o meno nel periodo delle mie ricerche sul red hot metal (probabilmente era loro il video, adesso, non più disponibile...). Fin da subito mi piacquero il ritmo metal-orientaleggiante e il refrain orecchiabile dove distinguevo passaggi del tipo “We are wild, we are free, we are sisters of light ...” eppure non avevo ancora collegato i vari indizi...
Ne avevo però ricevuto un'impressione di fratellanza (probabilmente sorellanza è meglio!) femminile e per questo avevo mandato il link a una mia cugina (ho controllato su FB: era lo scorso 15 marzo) che considero esperta in materia: ma anche a lei erano sfuggite le connessioni più profonde!
Oggi, improvvisamente, mi sono deciso a cercare di trascrivere il testo della canzone ma poi, ricordandomi che siamo nel 2012, ho cercato direttamente su internet la lyric!
Comunque sia ho scoperto che il refrain è:
“follow me through the night
we are the sisters of the light
Follow me through the night
We are sisters of the light
We are daughters of sin
We are laughter in the wind
Follow me through the night
We are sisters of the light
We are wild, we are free
Through the darkness follow me!”
Cosa vi fa venire in mente questa immagine di donne che si incontrano nel cuore della notte, selvagge, libere, che ridono e scherzano fra loro?
A me ha immediatamente ricordato un sabba di streghe e, subito, tutto mi è diventato chiaro: a chi si riferisce il “me” della canzone? A Erodiade ovviamente!
Okay, adesso ho mantenuto abbastanza la suspense e posso spiegare chi è Erodiade (*1).
Erodiade è una misteriosa figura femminile che proviene direttamente dalle profondità del medioevo e oltre: in realtà deriva da diverse figure, più o meno mitiche, che si sono fuse insieme o sovrapposte fra loro. Le figure iniziali sono le dee Era e Diana che nei secoli IV e V, inseguite dal cristianesimo, si erano rifugiate nell'oscurità divenendo divinità notturne che avevano e garantivano poteri magici ai loro adoratori. Le figure di Era e Diana si fusero insieme e nacque Erodiana: successivamente, questa andò a sovrapporsi ad Erodiade. Infatti, un'altra inquietante figura femminile notturna era la figlia del re Erode: la famosa Salomè (proprio quella della testa di Giovanni Battista) che però, in questa leggenda (dove, per punizione, vagava senza requie nella notte per l'Europa) era chiamata con il nome della madre invece che con il proprio: Erodiade appunto!
Insomma il mito di Erodiade sta alla base delle successive descrizioni dei sabba (riunioni notturne, voli magici). Come spiegato, Erodiade non era però equivalente al diavolo ma si trattava dell'ombra, dei resti insomma, di culti celtici a malapena sopravvissuti e filtrati attraverso il pregiudizio e le censure della Chiesa.
In definitiva l'impressione di femminismo embrionale che avevo avuto fin dal primo ascolto era corretta!
La Salomè dell'album non è la ragazzina viziata della Bibbia ma la misteriosa figura medievale meglio nota come Erodiade.
La canzone descrive quindi, o almeno si ispira, a una riunione di streghe: a conferma di ciò, in un altro verso della canzone che non avevo compreso si ha:
“And we are banshee”
cioè
“e noi siamo streghe”
Ha senso gongolare come faccio io per questa “scoperta”? Probabilmente no. Ma la vita è avara di soddisfazioni ed è quindi saggio gustarsi tutte le piccolezze che possiamo!
Nota (*1): Tutte le informazioni su Erodiade provengono dal libro “Storia della stregoneria”di Giordano Berti, Ed. Oscar Storia Mondadori, 2010 che da tempo sto leggendo (non l'ho finito perché ho dato la priorità prima all'ultimo libro di George Martin e adesso al Conte di Montecristo...)
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