Scrivo questo post a un orario insolito essendo da poco passata la mezzanotte. Il fatto è che mi sento in colpa: ho ricevuto una email da parte di un amico che mi ha ricordato che, due giorni fa, è stato l'anniversario della morte di mia madre. E io me ne ero completamente scordato!!
In effetti gli ho risposto ringraziandolo scherzosamente per avermelo ricordato ma adesso sono veramente dispiaciuto/seccato/commosso per essermelo dimenticato.
Non lo so: sento il bisogno di giustificarmi. Più che con gli altri con me stesso. Spero, data l'ora, di riuscire a scrivere in maniera coerente: eventualmente il lettore si prepari a fare uno sforzo extra per cercare di seguire il filo dei miei pensieri.
Ho una strana memoria. Ho un ottima memoria che però, a volte, è pessima.
Semplificando direi che ho una memoria visiva/spaziale fuori dal comune. Pur senza starci attento ricordo, a distanza di anni, innumerevoli dettagli anche irrilevanti. Soprattutto immagini.
Contemporaneamente però devo avere dei sintomi di dislessia: confondo le parole simili e alcuni particolari non c'è verso di memorizzarli. Ad esempio, nonostante siano vent'anni e passa che adopero il computer, non riesco a ricordare se si scriva c:/ oppure c:\ (o, analogamente, http:// o http:\\)!!
Questa premessa sulla memoria mi è necessaria per far capire come spesso io abbia la tendenza a perdermi in essa. I miei ricordi sono così nitidi che mi fanno rivivere emozioni intense. Se ricordo qualche episodio buffo, magari facendo la spesa al supermercato, non è raro vedermi sghignazzare senza motivo apparente. Ugualmente a volte posso commuovermi: in questo caso ho però il buon senso di farlo quando nessuno mi può vedere!
E poi, oramai i miei lettori l'avranno capito, ho una visione molto particolare e personale della vita e, di conseguenza, della morte.
Ad esempio il cimitero non mi dice niente: il sapere che dietro una lapide ci sono le ceneri di mia madre mi è indifferente. Anzi, da quando ho le ceneri di mio zio in casa, sono rimasto genuinamente sorpreso dallo scoprire che alcune persone si sentono a disagio per la loro presenza!
La cenere è cenere; non ha niente a che fare con la persona. Non mi succede, come ad altri, di sentirmi “più vicino” al defunto stando fisicamente a pochi metri dai suoi resti. Se sento il bisogno di sentirmi vicino mi è sufficiente tuffarmi nei ricordi: e questi mi bastano e mi sembrano ben più reali, cari e caldi di qualsiasi tomba.
Edited (17/5/2012): A volte le coincidenze sono impressionanti: dopo nemmeno mezza giornata ho letto le seguenti paroli nel "Conte di Montecristo": "...gli amici che abbiamo perduto non riposano nella terra, ma sono sepolti nel nostro cuore..."
Da quando mia madre è morta sarò stato al cimitero a “trovarla” forse una dozzina di volte e, considerato che ormai sono passati 7 anni, significa che mediamente ci vado un paio di volte l'anno. In realtà la media è solo una media: l'ultima volta che ci sono passato è stato per la cremazione di mio zio, due anni fa, e la volta precedente nemmeno la ricordo...
Ciò nonostante non mi sento minimamente in colpa né, mi pare, che le poche visite indichino scarso affetto verso mia madre...
Io sento/provo/credo così e non mi importa minimamente di cosa ne pensino gli altri o di quali siano le comuni convenzioni.
Eppure in genere alle date, alle ricorrenze, sto attento: non perché pensi che una specifica data sia speciale rispetto a un'altra, ma mi piace prendere l'occasione per ricordare. E il verbo “ricordare” non è casuale considerando quanto significhi per me.
Ecco, non mi vedete, ma sono qui che chiudo gli occhi e appoggio la fronte sulla mano destra: cerco di capire, sento che qualcosa mi sfugge ma non riesco a capire cosa sia. Ripenso a cosa ho scritto. All'importanza dei ricordi e a quanto indifferente mi siano gli elementi esteriori...
Ecco! Forse ci sono! Sfrutto gli anniversari per ricordare e sentirmi vicino alle persone care perché questo mi consola soprattutto quando sento la loro mancanza: ora, pochi giorni prima dell'anniversario dimenticato, avevo scritto un post dove descrivevo (malamente, l'ammetto...) dei ricordi molto intensi su mia madre. In pratica avevo anticipato di qualche giorno la rivisitazione dei miei ricordi e per questo, pochi giorni dopo, non ne ho più sentito più il bisogno e, anzi, me ne sono dimenticato.
Insomma la motivazione delle veglie di KGB, in fondo in fondo, è piuttosto egoistica visto che il suo scopo ultimo è quello di rasserenare il sottoscritto che conseguentemente, quando non ne sente il bisogno, se ne dimentica...
Sigh... avrei preferito essere una persona migliore...
alla prima stazione
1 ora fa
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