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mercoledì 29 settembre 2021

Scambio di opinioni

Ieri ho avuto un breve scambio di commenti con un mio amico su FB riguardo all’articolo di Zhok che ho rilanciato anche qui (v. La NON superiorità morale dei pro verdepasso).
Il commento iniziale era, in pratica, che tirare in ballo la filosofia morale fosse solo “fuffa” ma poi mi ha posto una questione che mi pare molto interessante.
Siccome la mia risposta mi è venuta molto lunga, e che sarebbe andata sprecata su FB, ho deciso di pubblicarla qui sul ghiribizzo. Inizialmente mi rivolgo direttamente al mio amico e ho mantenuto poi per uniformità questo stile fino alla fine...

La sua osservazione è la seguente:
«Io vorrei invece, senza scomodare Kant, fare una riflessione. Il green pass non è qualcosa che devi conquistare (con forza, intelligenza, astuzia) c'è l'hai automaticamente dopo che ti sei vaccinato, quindi chi non ce l'ha è chiaramente contro il vaccino (non entro in una discussione sulle ragioni). Bene guardando le statistiche sembra piuttosto palese ciò che questo comporta, in primis il collasso degli ospedali e della sanità. Ci sarebbero anche altri fattori, ma solo con questo elemento concluderei che il "bene comune" è stato danneggiato. Io vedo il gesto di mostrare il green pass un po' come quando dovevo mostrare la carta d'identità in discoteca per certificare che avevi 18 anni....chi non lo voleva fare era perché era minore agli altri non importava. Insomma vedilo come un ritorno alla gioventù non come una privazione della libertà»

La mia risposta:

Beh, non scomodi Kant ma la tua argomentazione rientra comunque in una visione utilitaristica della morale vista come massimo bene comune!

Però non sono d’accordo già sulla tua premessa. Vedo di riassumere il mio pensiero accompagnandolo da collegamenti ad articoli sul mio blog per “certificare”, anche temporalmente, il mio percorso ma tu non perderci tempo! Solo se sei curioso dai un’occhiata quando qualcosa ti ispira…

Seguo la pandemia con molta attenzione da inizio febbraio 2020 con un “corto” del 1 febbraio (Corona – febbraio 2020) e, in totale, sul mio blog ho scritto 92 pezzi di cui una buona metà, soprattutto nel 2020, dove riporto le ricerche e teorie più avanzate disponibili al momento (in genere pubblicate poche settimane prima sulle riviste specializzate).
Questo per arrivare a dire che iniziai a scrivere della variante indiana (ora detta delta) già il 18 maggio 2021 (Di palo (covid-19) in frasca (dittatura) – maggio 2021).

Personalmente ho sempre considerato i vaccini come uno strumento utile a combattere la pandemia: però, per più motivi, ero scettico sulle vaccinazioni indiscriminate e le avrei riservate solo ai più anziani o a coloro che hanno particolari vulnerabilità (Caccia al cigno - dicembre 2020). Tutto stava nello stabilire la soglia giusta per il rapporto rischio/beneficio: generalmente le ricerche oscillano fra 20 e 30 anni. Se sei più giovane i rischi del vaccino non ne compensano i benefici (ovviamente stiamo parlando di giovani che non hanno particolari fattori di rischio). Personalmente, seguendo il ragionamento illustrato nel precedente articolo (e che poi integrerò e perfezionerò in articoli successivi), avevo alzato tale soglia di una ventina d’anni arrivando così a 50 anni.
Ero quindi incerto se vaccinarmi o no: comunque fino a maggio-giugno non c’erano vaccini per tutti e quindi avevo rimandato la decisione finale: ma ero orientato per il “no”. Al di là delle statistiche, pensando alla mia persona senza particolari patologie pregresse, attento a minimizzare i fattori di rischio e a massimizzare quelli positivi, mi sentivo piuttosto tranquillo. Inoltre ho il forte sospetto di aver preso il covid-19 a marzo 2020 (proprio negli ultimi giorni prima della quarantena nazionale) che si trasformò in un lungo-covid (non so come lo traducono in italiano) che mi durò per un tre mesi con una costante tossettina secca; una breve febbre di un paio di giorni a fine ottobre, compatibile con una reinfezione presa alle elezioni regionali toscane, mi fece pensare di aver fatto il “richiamo”. Ma questo era solo una speranza non una certezza.

Poi a maggio la notizia della variante indiana, sicuramente più contagiosa e, probabilmente, più aggressiva mi fece riconsiderare la situazione. Però era estate, sto parlando di giugno-luglio 2020, e quindi avrei preso la decisione dopo aver osservato l’andamento estivo.
Ora onestamente non ti saprei dire se fossi più per il sì o per il no perché, come ti ho spiegato, mi sembrava prematuro preoccuparmene durante l’estate.
Tutto cambiò però a fine luglio con le prime notizie del verdepasso (così chiamo, poeticamente, il Green Pass).
Intuitivamente mi parve immediatamente evidente che il verdepasso fosse un ricatto e, sempre intuitivamente, ritenni moralmente giusto oppormi a esso (v. Sui ricatti 1/2 e 2/2 - agosto 2021).
E questo non perché ritenessi il vaccino inutile ma perché contro la sua imposizione mediante un ricatto: anzi al termine del secondo articolo sullodato esprimo proprio le paure per la mia salute… no, evidentemente l’ho scritto altrove: comunque vedo che ho citato Kant… ;-)

In conclusione io sono totalmente contro il verdepasso ma non contro i vaccini (anche se ritengo che siano usati male) e so di sicuro che altre persone la pensano come me (per esempio un’amica me lo ha scritto proprio qualche giorno fa).
Quindi no, non condivido la tua premessa sull’uguaglianza fra contrari al verdepasso e contrari al vaccino.

Comunque, sorvolando sulla premessa, non sono d’accordo neppure sulla tua argomentazione centrale: non tanto sui dati medici, ovvero che il vaccino comunque riduce i ricoveri (e quindi le morti), ma sulla conclusione che per questo sia lecito imporlo.
Qui, gioco forza, devo ripercorrere le istanze presentate da Zhok: un’imposizione di questo tipo (per la morale utilitaristica di Bentham a cui tu inconsapevolmente ti rifai e che comunque personalmente non approvo) avrebbe senso se quella dei vaccini fosse l’unica strada percorribile: ma in realtà non è così.
Nel corso di questi due anni ho più volte segnalato alternative che secondo più ricerche (pubblicate su riviste scientifiche di prim’ordine e verificate dai pari) riducono significativamente prima il rischio di contagio e poi di aggravamento del covid-19: per esempio Vitamina D (dicembre 2020) oppure Beati gli ultimi (giugno 2021, sull’Ivermectin; ne scrissi anche verso gennaio 2021 ma non ricordo il titolo!).
Sulla concreta efficacia di queste alternative vi è poi la dimostrazione “indiana”: Covid-19 e censura europea (settembre 2021; ecco questo è forse l’unico pezzo che ti consiglio effettivamente di leggere e di cui mi interesserebbe avere la tua opinione).
Insomma, riassumendo, l’imposizione del vaccino tramite il verdepasso è certamente efficace per contenere il virus ma dal mio punto di vista (e non solo dal mio: vedi, per esempio, la lettera firmata dai 400, ore un migliaio, di accademici italiani) è moralmente inaccettabile.

Mi sembrerebbe di lasciare questa mia risposta incompleta se non aggiungessi quello che per me è il vero motivo di questo atteggiamento del governo (e, in misura diversa, delle altre democrazie occidentali). Esso è principalmente economico: più o meno la scorsa estate la politica di comune accordo con le case farmaceutiche ha deciso di puntare tutto sui vaccini ignorando volontariamente qualsiasi altra alternativa soprattutto se non porta profitto.
I pezzi che ho scritto al riguardo sono molteplici ma probabilmente quello che dà una panoramica migliore sulla mia lettura di questa situazione è Film già visto del marzo 2021: in estate mi sembra che siano arrivate solo conferme a quanto scrissi. Per esempio è di qualche giorno fa l’articolo de IlFattoQuotidiano.it dove si riporta che i profitti delle case farmaceutiche hanno raggiunto il primato di 31 miliardi di euro (o forse dollari).
Alla ragione economica, almeno in Italia, si sovrappone una tendenza generalizzata alla riduzione delle libertà individuali: non entro nei dettagli ma la minore libertà è una premessa per un trasferimento di ricchezza verso i super ricchi. Tendenza che non è una mia fantasia ma è confermata dai dati OXFAM secondo i quali, non sorprendentemente, la diseguaglianza economica si è accentuata durante la pandemia sia in Italia che nel mondo.
Quando sono in ballo interessi di questo genere non si è “complottisti” ad avere dei sospetti ma ingenui a non averli!

Fine risposta...

Conclusione: in pratica ho ripetuto tutte cose che ho già scritto ma credo che sia utile anche per me, di tanto in tanto, riassumere dove sono e come vi sono arrivato.

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