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venerdì 24 settembre 2021

Fine autocensura

Oggi ho concluso il mio esperimento di autocensura durato due settimane…
Sfortunatamente è stato inconclusivo per più ragioni: la prima è la brevissima durata, la seconda è che per staccare da ciò che mi irrita avrei dovuto anche evitare di informarmi e non solo di scrivere ciò che penso.
Ma in realtà, mi rendo conto adesso, l’esperimento non era veramente tale ma solo la mia peculiare protesta, dovuta a una temporanea frustrazione, contro la stupidità del mondo.

Caffè infernale - 24/9/2021
Ormai da circa un anno, periodicamente, mi diverto a prendere in giro un amico ingegnere per una sua battuta sul caffè che fece a un gruppo di clienti coreani.
Dal suo racconto emerse chiaramente che ci dovette essere una sorta di fraintendimento non ben identificato perché l’atmosfera momentaneamente si gelò. La fantasiosa immagine mentale di questi coreani che guardano frastornati a bocca aperta il mio amico mi è poi rimasta particolarmente impressa e mi fa sempre sorridere.

Col passare del tempo mi ero dimenticato i dettagli della “battuta” e mi riferivo a essa ricordandone solo la parte finale, ovvero “il caffè caldo come l’inferno”. Per esempio: lui mi dice “ieri sono stato dal meccanico per mettere le ruote autunnali ma mi ha chiesto X euro mentre il volantino diceva Y...” e io “ma gli hai detto per caso la battuta del caffè caldo come l’inferno?”. E così via…

Qualche giorno fa per scrupolo (odio non ricordarmi i dettagli) gli ho richiesto quale fosse la battuta completa e, con mia sorpresa, è venuto fuori che si tratta di una citazione di Michail Bakunin, ovvero:
«Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno.»

Ora non posso fare a meno di cercare di immaginarmi cosa avessero capito i coreani: forse che il mio amico voleva visitare un bordello?

Aneddoto come, temo, tanti - 28/9/2021
Un episodio indicativo del clima volutamente ostile creato dal mondo politico e dai media verso chi, legittimamente, non si vaccina.

Da un'amica: «l'altro giorno sono andata in ufficio e un collega mi ha chiesto se ero vaccinata, io stavo prendendo il caffè con una mia collega che non vedevo da tempo. Io gli ho risposto: non te lo dico...e lui subito: ah ecco......abbiamo scovato una no-vax ... tutto eccitato insieme agli altri due colleghi che erano con lui. Ho aggiunto: non te lo dico, perché detesto questo tipo di discriminazione. Alla fine ho ammesso di aver fatto il vaccino proprio in azienda, stavo continuando a parlare e lui non ha nemmeno finito di ascoltarmi ha preso ed è andato via.......
vabbeh.....no comment....»

Notare il verbo “scovare” che sembra essere una citazione diretta: dà l’idea di un cacciatore che “scova” una preda, un animale insomma e non un uomo (o una donna in questo caso)…
Mi par di intuire che il poter sfoggiare una presunta superiorità morale (v. La NON superiorità morale dei pro verdepasso) sia una valvola di sfogo verso le frustrazioni quotidiane: una volta che questo sfogo è impedito c’è la totale perdita di interesse per ogni dialogo.

Bowling - 3/10/2021
Stamani ho visto un video scelto d’istinto su YouTube che si è poi dimostrato straordinariamente interessante: How Hidden Technology Transformed Bowling

In pratica si tratta di un breve documentario sul bowling, un gioco che mi ha sempre affascinato ma che non ho mai praticato.

Spiegarne tutti gli aspetti curiosi prenderebbe troppo tempo (meglio poi vedere il video) e mi limiterò quindi a ciò che mi ha più colpito.

Avevo notato che i giocatori professionisti lanciano la palla in maniera tale che prima va verso una corsia laterale e successivamente curva verso l’interno in maniera da colpire i birilli lateralmente (l’ideale è un’inclinazione di 6°!). Non mi ero mai chiesto il motivo del fenomeno ma, intuitivamente, supponevo che la forza che spingeva la palla verso l’esterno si esaurisse progressivamente fino a quando la rotazione della palla non prendeva il sopravvento deviandola verso l’interno.
In realtà, pensandoci meglio, questa mia teoria non aveva molto senso: se la diminuzione fosse stata progressiva allora la rotazione verso l’interno influenzerebbe fin da subito, e via via sempre di più, la direzione della palla.
Invece, osservando le traiettorie esatte, si vede che la palla procede praticamente dritta per, diciamo, i ¾ della pista per poi curvare nell’ultimo segmento prima di colpire i birilli.

Il motivo è che le piste da bowling vengono oliate per prevenirne l’usura: sull’olio la rotazione della palla non riesce a fare presa e quindi essa prosegue lungo la traiettoria su cui era stata lanciata. Ma l’olio è dato, secondo diversi schemi predefiniti, solo fino ai ¾ della pista: quando la palla supera tale soglia la palla riesce a sfruttare l'attrito sulla pista e il movimento rotatorio finalmente ne modifica la direzione…

Io ho trovato il concetto affascinante!

Piccole e grandi soddisfazioni - 6/10/2021
In mancanza di complimenti da parte dei miei lettori me ne farò io uno da solo!

Lo scorso 28 luglio pubblicai il corto Matematica che non torna: dove, mi pare con una certa sensibilità e intuito, scrissi che non mi tornava matematicamente l’andamento della pandemia (*1), qualcosa non quadrava da qualche parte. Poi mi astenevo da ipotesi in quanto non sono un epidemiologo (e neppure un virologo tuttologo!) e io stesso non prendevo in seria considerazione le mie (che neppure mi ricordo infatti).

Più o meno la settimana dopo (esattamente il 9 agosto) scrissi un altro corto (v. Un altro) in cui citavo un articolo di Ansa.it dove uno scienziato (non il solito Burioni o altri luminari più o meno virologi) aveva avuto esattamente la mia stessa sensazione. Si trattò di una piccola soddisfazione per me.

E chi era il fesso col quale avevo condiviso (anticipandolo, come detto, di circa una settimana) questa sensazione? Un fisico, un certo Parisi, che pochi giorni fa ha vinto il premio Nobel.
Questa è per me una soddisfazione ancora più grande!

Nota (*1): non lo scrivo ma avevo in mente il Regno Unito del cui andamento pandemico mi informa quotidianamente il Dr. Campbell!

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