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giovedì 30 settembre 2021

La "buona" informazione italiana

Da più o meno un anno seguo Gianluigi Paragone su FB: è all’opposizione e dice cose giuste. Talvolta metto un “mi piace” e un po’ più raramente condivido. Per essere un singolo mi pare abbia un buon seguito: normalmente ogni suo intervento ha un migliaio di commenti e altrettante condivisioni.

Uno degli interventi d’ieri è però anomalo: Imbarazzo in studio.
In questo caso, al momento, ha raccolto circa 10.000 commenti e 55.000 condivisioni! Insomma dei numeri decisamente fuori dalla media…

Il motivo è che un medico, intervistato a una trasmissione televisiva in diretta sull’opportunità o meno della “terza dose”, è evidentemente uscito dal copione prestabilito: invece di recitare la giaculatoria sul bene assoluto delle vaccinazioni sempre e comunque ha citato una ricerca israeliana (e ha accennato ad altre uscite nell’ultimo mese con risultati simili) secondo la quale la terza dose di vaccino è inutile. Attenzione! Non ha detto che vaccinarsi sia inutile ma solo che lo è la dose di richiamo aggiuntiva…

Sarebbe stato interessante fargli spiegare nel dettaglio cosa avessero scoperto i ricercatori israeliani (che hanno iniziato a somministrare una terza dose già da tempo) ma siamo in Italia. I giornalisti in studio dopo diversi secondi di imbarazzo e perplessità hanno iniziato a vociare dando, in pratica, del matto al medico italiano che semplicemente riportava uno studio scientifico affidabile.
Le ricerche infatti, per la narrativa dominante in Italia, sono affidabili e fatte bene solo quando danno ragione, o comunque supportano, le decisioni del governo: in caso contrario, come per questa ricerca israeliana, sono bufale a priori: non c’è neppure bisogno di sapere cosa dicono di preciso…

Fatta questa considerazione sull’onestà e imparzialità dei media italiani aggiungo qualche MIA riflessione basata sulle parole del medico riguardo a detta ricerca.

Il significato di questa ricerca sarebbe infatti dirompente e non limitato alla terza dose: anzi minerebbe seriamente l’intera strategia del governo italiano (e non solo).
È infatti ormai accertato che l’efficacia dei tre vaccini usati in occidente si riduce rapidamente col passare del tempo: ora non ricordo le cifre esatte ma dopo sei mesi l’efficacia scende dall’80% iniziale al 20% circa. Se col tempo, come è logico supporre, l’efficacia si riduce ulteriormente allora dopo (ipotizzo a caso) un anno il suo effetto sarà praticamente nullo.
Fino ad adesso si era pensato di sopperire al problema con la famigerata “terza dose” ma, a quanto pare, secondo i medici israeliani questa non serve a nulla: e qui sarebbe bene sapere di preciso cosa hanno scoperto… spero che, quanto prima, ne parli il Dr. Campbell per saperne di più…
Se le cose stessero effettivamente in questa maniera significherebbe che la strategia del governo italiana basata, come del resto quella dei principali stati occidentali, solo sul vaccino è una pezza temporanea che, nonostante il costo immenso (e i guadagni altrettanto grandi delle case farmaceutiche), non risolve il problema e che invece si sarebbe dovuto seguire una strategia alternativa mirata, per esempio, a proteggere i soggetti più vulnerabili e a portare all’immunità naturale il resto della popolazione. Ma non starò qui a ripetere per l’ennesima volta ciò che si sarebbe potuto (e si potrebbe) fare per affrontare la pandemia…

Inoltre con che faccia il governo può imporre un vaccino, che avrebbe un’efficacia limitata a pochi mesi, in primavera, quindi con la massima azione in estate quando il rischio di covid-19 si è ormai visto che è al suo minimo, invece che, per esempio, in autunno, in maniera da proteggere per l’inverno?
La capite la sottigliezza? Come puoi scavalcare il giudizio del singolo obbligando a un qualcosa di poco utile sul momento e che invece potrebbe essere essenziale mesi dopo? Insomma se l'efficacia del vaccino è temporanea a maggior ragione il singolo dovrebbe essere libero di scegliere quando dotarsi di questa protezione.

Ovviamente questo mio articolo è scritto col “condizionale” perché, grazie all’incapacità dell’informazione italiana, non ho potuto visionare personalmente la ricerca né, soprattutto, al dottore intervistato è stato permesso di spiegarne chiaramente il significato.
Magari fra qualche giorno scoprirò di averne frainteso del tutto il senso e che le mie conclusioni sullodate non hanno quindi senso…

Conclusioni: vedremo. Di sicuro risentiremo parlare di questa ricerca. E, altra intuizione, fra qualche mese le case farmaceutiche (dopo che la UE si sarà impegnata a comprare svariati milioni di dosi dei vecchi vaccini) usciranno con il vaccino aggiornato, specifico per la variante delta. E su cosa questo comporterebbe ci sarebbe da scriverci un pezzo a parte…

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