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venerdì 18 giugno 2021

Beati gli ultimi

Ormai scrivo solo saltuariamente del covid-19 e ho già spiegato numerose volte come mai (v. Probabilità improbabili sotto il sole, Di palo in frasca e Film già visto).

In pratica da un punto di vista medico la situazione è adesso molto più chiara e le novità sono molto più rare. Ma anche della “strana” gestione politica della pandemia oramai non c’è da aggiungere altro: è sfortunatamente evidente che la politica non ha obiettivi esclusivamente sanitari nelle sue scelte. Nei pezzi sullodati, non ricordo in quale, ho appurato che il governo (Conte prima, Draghi poi) “ci fa” mentre, probabilmente, il ministro della salute “ci è”…

Rivangare questi argomenti per aggiungere qualche puntino sulle “i” ha poco senso: mi farei cattivo sangue senza scrivere niente di sostanzialmente nuovo. Chi è interessato alle mie idee può ritrovarle facilmente seguendo i collegamenti che ho fornito e da lì risalire fino al lontano febbraio 2020 quando iniziai a seguire la pandemia…

Insomma, come ho spiegato, ormai per me è tutto abbastanza chiaro. La cosa positiva è che ogni giorno nuove persone se ne rendono conto. Infatti mentre io prima mi affrettavo a citare chiunque la pensasse come me, adesso inizio quasi a darlo per scontato…

Oggi però voglio presentare un video recente del Dr. Campbell che, sebbene non quotidianamente, continuo comunque a seguire come mia fonte primaria di informazioni sul covid-19.
Il video è questo: Vaccination and Ivermectin

La prima metà del video è su un nuovo vaccino prodotto dalla Novavax. Si tratta questa volta non di qualcosa di completamente sperimentale ma è comunque abbastanza innovativo.
A delle cellule di falena vengono fatte produrre delle proteine che corrispondono agli spike del covid-19: solo queste proteine, le sostanze antigeni, vengono iniettate al paziente per provocarne la risposta immunitaria. I risultati della sperimentazione sui volontari avvenuta questa primavera è molto promettente: non ci sono reazioni avverse e funzionano benissimo anche contro la variante alfa (quella inglese).
Questo nuovo vaccino è stato prodotto col sostegno del precedente governo Trump e ha goduto di un contributo di 1,6 miliardi di dollari in cambio delle prime 100 milioni di dosi (producibili in circa 6 mesi).

La seconda parte del video è stata sul farmaco Ivermectin.
L’Ivermectin è un farmaco approvato contro i parassiti scoperto e usato ormai da molti anni (credo sia degli anni ‘60 o addirittura ‘50) e il suo scopritore è stato premiato col nobel per la medicina nel 2015. Si tratta di una medicina che non dà controindicazioni e che costa pochissimo (nell’ordine di centesimi di euro per il trattamento completo di una singola persona) perché i brevetti sono scaduti.
In molte nazioni povere, dove ancora i vaccini non sono disponibili in grandi quantità, viene usato ormai da mesi con grande successo contro il covid-19. Le ricerche in favore della sua efficacia si moltiplicano e già da mesi il Dr. Campbell periodicamente segnala nuove informazioni, tutte confermanti la sua efficacia.
In pratica l’Ivermectin ha una triplice azione: previene il contagio da covid-19 di chi lo assume (anche qui nel corso dei mesi ho visto almeno due ricerche che ne dimostrano una straordinaria efficacia); aiutano il malato nelle prime fasi della malattia (quella che in Italia invece viene affrontata incrociando le dita e somministrando tachipirina (*1)) perché ha una forte azione antivirale e nella maggior parte dei casi evita che la malattia si aggravi; diminuisce il carico virale dell’ammalato e quindi la sua contagiosità.

Oggi il dr. Campbell ha semplicemente presentato un nuova ricerca, stavolta israeliana, sull’efficacia dell’Ivermectin: sebbene ancora non verificata dai pari questa prestampa sembra comunque molto affidabile (per chi fosse interessato: Favorable outcome on viral load and culture viability using Ivermectin in early treatment of non-hospitalized patients with mild COVID-19 – A double-blind, randomized placebo-controlled trial).

Eppure, nonostante queste belle e sempre più affidabili informazioni, l’Ivermectin non è approvato in Italia né in UK (né suppongo in UE e, forse, negli USA) per il trattamento del covid-19.
Il Dr. Campbell ha iniziato a chiedersene il motivo: lui non dice di usarlo anche in Inghilterra fidandosi ciecamente di quanto fatto all’estero ma, almeno, di verificare se sia veramente efficace come sembra. Insomma chiede di indagare e di valutare: ragionevole no? Dopotutto se funzionasse davvero così bene saremmo tutti più felici e contenti, no? I vaccini (sperimentali) sarebbero consigliabili solo agli anziani o alle persone a rischio e le terapie intensive rimarrebbero comunque praticamente vuote.
Eppure invece di analizzare scientificamente questa possibilità l’Ivermectin viene semplicemente ignorato dai media e dalla politica.
Anche il Dr. Campbell inizia quindi a insospettirsi.
E non dovete pensare al Dr. Campbell come a un complottista paranoico: è un vecchio signore inglese che ha la massima fiducia nel proprio governo e nelle istituzioni della sua patria. In passato quando il governo inglese faceva qualcosa che non lo convinceva lui comunque lo difendeva concludendo che “sicuramente il governo sa quello che fa”. E non era ironico come lo sarei io di Speranza (o di un suo eventuale omologo) ma sempre serio e convinto.
In pratica solo dopo (almeno) 6 mesi di completa inazione davanti all’evidenza scientifica inizia a nutrire dubbi su alcune scelte sanitarie.

Conclude dicendo che lui non vuole fare ipotesi ma ha suggerito ai suoi spettatori di discuterne nei commenti. In realtà credo che la sua opinione sia chiara e che non abbia messo insieme per caso i due argomenti trattati nel suo video.

Da una parte abbiamo un nuovo vaccino (senza contare tutti gli altri vaccini già in commercio) costato 1,6 miliardi di dollari ai contribuenti americani dall’altra una medicina che costa poco o nulla.
Dove stanno gli interessi economici secondo voi: nei vaccini o in cure/prevenzione e base di vitamina D e, per esempio, Ivermectin?

Stupisce forse il silenzio dei media inglesi che in genere sono un po’ più indipendenti di quelli italiani. Bisogna però ricordare che molte delle case farmaceutiche impegnate con i vaccini hanno sedi o stabilimenti in UK: l’interesse economico del paese è quindi diretto e questo, credo, potrebbe essere un elemento importante.

Conclusione: ma davvero qualcuno crede ancora di vivere in un mondo perfetto? Davvero qualcuno si fida ciecamente da quanto detto al telegiornale o pubblicato sui “giornaloni”? Davvero qualcuno pensa che le case farmaceutiche antepongano il bene e la salute dell’umanità al proprio profitto?

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