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mercoledì 2 giugno 2021

Di Battista

[E] Attenzione! Per la comprensione di questo pezzo è necessaria la lettura della mia Epitome (V. 1.7.1 "Sherlochulhu").

Bel video di Di Battista dove, principalmente, analizza la partecipazione del M5S al governo Draghi:

In pratica afferma che con una sparuta pattuglia di ministri (4 contro 19) non è possibile controllare un bel niente dall’interno (uno dei motivi per cui il M5S era entrato in questo governo); che col ministro della transizione ecologica (che del M5S ha ben poco essendo stato anche nel governo Letta) si sta parlando di nucleare e di inceneritori invece che di ecologia: non un “super” ministero ma solo un ministero dell’Ambiente con qualche competenza in più.

Per Di Battista l’entrata del M5S nel governo Draghi si sta rivelando essere una scelta suicida.
Sono d’accordo ma credo che il primo tentativo di suicidio è stato il governo Conte 2 con il PD, partito che per tutta la precedente legislatura era stato, a torto o a ragione, come l’origine di tutti i guai dell’Italia.
E infatti da quel momento in poi il M5S non è più riuscito a conseguire successi politici significativi. Il perché lo si capisce anche dal peso dei ministri pentastellati nei tre governi di questa legislatura:

Conte 1
Ministri: M5S 9, Lega 7
Esponenti: M5S 33, Lega 25

Conte 2
Ministri: M5S 10, PD+Altri 10
Esponenti: M5S 31, PD+Altri 30

Draghi
Ministri: M5S 4, Altri 19
Esponenti: M5S 15, Altri 48

L’obiezione sull’impossibilità di controllare dall’interno il governo Draghi si applica poi, e a maggior ragione, alla Lega (v. E la Lega poi?)…

Adesso non so più cosa pensare di Di Battista. Nella scorsa legislatura non lo distinguevo dagli altri esponenti del M5S e, quando non si presentò alle politiche del 2018, pensai che fosse stato tenuto “di riserva” per non fargli sprecare il secondo mandato in contemporanea con Di Maio: insomma una decisione politica tattica in ottica per il medio periodo. Da allora non l’avevo più tenuto in considerazione.
Però il fatto che adesso si sia nettamente smarcato dal M5S, uscendone, in contemporanea con l’entrata del movimento nel governo Draghi mi dà da pensare.

Da una parte il suo smarcamento potrebbe far parte di un piano per lanciare un nuovo movimento populista apparente ([E] 13.4) per intercettare gli scontenti del M5S (secondo me ridotto ormai allo zoccolo duro dei più fanatici (*1)). Nuovo norme, apparenza pulita e di nuovo, per un’altra legislatura o due, si mantiene in ambito democratico una bella fetta di delusi dalla “democrazia” italiana.

L’altra possibilità è che Di Battista sia realmente in buona fede e che in questa legislatura sia stato tenuto fuori dal Parlamento perché ritenuto “non controllabile”. In questo caso potrebbe effettivamente formare un nuovo movimento questa volta però populismo reale e non apparente ([E] 13.4) con tutto ciò che comporta.

Sfortunatamente al momento mi è impossibile comprenderlo: a parole parla benissimo e dice tutte cose che condivido. Però a parole. La pratica, come ha tristemente confermato il M5S in questi ultimi anni, è ben diversa.

Intanto vediamo come si muove e se, nei prossimi mesi, riesce a creare una nuova forza politica: al momento dice di volersi limitare a fare “l’ideologo” dall’esterno ma può darsi che stia semplicemente verificando quale sia il suo ascendente…
La nuova forza avrà un vertice trasparente e aperto o qualcosa di opaco e chiuso come il M5S? Già questi elementi strutturali potrebbero dire molto sull’eventuale nuova realtà.

Conclusione: ma al momento Di Maio si limita solo a esternare ed è quindi inutile mettere il carro davanti ai buoi!

Nota (*1): anzi considerando che anche il mio amico “fanatico” non sta pubblicando quasi più niente su FB (rispetto ai 4-5 o più messaggi giornalieri) mi fa pensare che anche lo zoccolo, per quanto duro, si stia usurando.

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