Quando scrivo i miei pezzi qui sul ghiribizzo (ma anche nei miei commenti su FB) spesso mi trovo ad autocensurarmi (*1).
Spesso si tratta della mia innata prudenza e sfiducia nel genere umano: tendo a dare per scontato che i personaggi famosi non abbiano niente di meglio da fare che controllare giornalmente il mio sito per vedere se non hanno l’occasione per denunciarmi per diffamazione o simili…
In realtà questo ghiribizzo è talmente poco visto che credo che non correrei reali rischi anche se sputassi senza ritegno la mia acrimonia verso dette persone: ma, come detto, preferisco trattenermi.
Ecco allora l’idea odierna: liberarmi dalle “tossine” che la mia autocensura mi provoca scrivendo quello che penso di certi individui famosi ma senza specificare a chi mi riferisco.
Credo che l’esperimento dovrebbe aiutarmi a rilassarmi un po’… o almeno ci posso provare!
C’è una signora che tutte le volte che la vedo, e sfortunatamente appare frequentemente sui media, mi fa venire in mente una gallina.
Non per l’intelligenza, di cui comunque non mi dà la sensazione di abbondare, ma proprio per l’aspetto. Mi trattengo perché non vorrei che si pensasse che le do della gallina perché donna: in realtà c’è un politico uomo che chiamerei galletto: lui si mi dà l’idea di essere stupido ed esibizionista, sempre pronto a mettersi a favore di telecamera per cantare dei banali chicchirichi spesso fuori luogo.
Ah! ci sarebbe poi in effetti anche una donna alla quale direi della gallina proprio perché mi pare stupida: ha sempre un’espressione vacua di chi non sa perché occupa la propria poltrona: cioè lei lo sa bene, ha leccato ogni c### per una vita per procurarsela e sa anche che le basterà inchinarsi e dire sempre di “sì” ai propri padroni per mantenerla. Per il resto sta zitta: dubito che avrebbe qualcosa da dire se non per i discorsi di circostanza scritti dai suoi segretari. Ha la stessa personalità di una poltrona decorata con figure geometriche colorate in un angolo del salotto: si notà che c'è solo quando ci casca sopra l'occhio oppure se si cerca disperatamente un posto per sedersi.
Passando all’Italia ci sono molti politici che non mi piacciono e alcuni che proprio non sopporto.
Il primo che mi viene in mente è il fesso: un politico con la faccia da idiota incapace, ovviamente miracolato suppongo grazie a una famiglia potente, verso il quale le mie emozioni oscillano da una genuina pietà per un individuo mentalmente tarato e l’irritazione di vedergli occupare un posto da cui riesce a danneggiare l’intero paese.
Poi c’è un vecchietto coi capelli bianchi e un perenne sorriso che a me appare come il massimo della falsità e dell’ipocrisia. Come se recitasse la parte del nonno buono: stucchevole, anzi vomitevole. Soprattutto, anche se forse è un nonno, di sicuro non è buono e, quando ne ha avuto l'opportunità, ha fatto tutto il possibile per danneggiare l'Italia.
Anche un altro politico che non sopporto ha sempre un sorriso untuoso stampato sul volto: anch’egli invece mi sembra completamente dedito a tradire chi ha riposto la fiducia in lui. Certo colpa degli italiani che si fidano: ma anche in questo caso mi sento meno critico verso chi si fida erroneamente piuttosto che di chi si approfitta dell’ingenuità altrui.
Che poi ripensandoci, il sorriso untuoso, lo hanno praticamente tutti i politici: diciamo che in più lui si atteggia a stella cinematografica americana anni ‘50 o ‘60. Un sorriso che non vuole apparire solo familiare ma anche esprimere intelligenza (che in effetti potrebbe anche avere) e sicurezza si sé. L'integerrimo competente e amichevole che però non ha nessuna di queste caratteristiche.
Poi c’è una donna che, a partire dal nome, dà l’idea di vecchia politica: di disprezzo per l’uomo comune e di amore viscerale per i privilegi e i simboli del potere. Una figura che trasmette il fetore della corruzione se non fisica sicuramente morale.
Ma la campionessa di disprezzo verso l’uomo comune è un’altra donna politica che praticamente vive in una nube di albagia che la fa volare ad almeno dieci metri sopra la testa della marmaglia. Sfortunatamente per lei recentemente si è dimostrata per quel che realmente è e non sono sicuro che riuscirà a riprendersi dalla figuraccia fatta. Ma del resto non mi interessa troppo: io ormai da anni l’avevo data per politicamente finita e avevo deciso di non scriverne più.
Sempre fra le donne ce n’è un’altra che invece mi pare sempre recitare una parte: falsa e ipocrita quindi. Ma non vuole apparire superiore agli altri (anche se forse è fra le più intelligenti) piuttosto il suo personaggio è quello dell’idealista, la fautrice di un mondo migliore. E lo è davvero: solo che è un mondo migliore solo per lei e i ricchi e potenti, non per le persone comuni!
Eppure è riuscita a crearsi un alone di credibilità, ovviamente immeritata, e grazie a esso ormai da molti anni conduce e basa la sua vita politica.
Poi ci sarebbe quella, relativamente giovane e bella, che vorrebbe apparire giovane, bella E preparata. A me pare però solo preparata a sfruttare il suo aspetto a proprio vantaggio: per il resto c’è il vuoto di idee. Comunque riaggiorniamoci fra 10-15 anni per valutare come si comporterà dovendo fare a meno della (relativa) giovinezza e beltà: magari emergeranno delle qualità più significative o, come sospetto, sarà ormai scomparsa dalla scena politica non avendo altro da offrire se non la propria immagine.
Poi ci sarebbero i giornalisti ovvero i propalatori prezzolati delle falsità di regime: già questa ipocrisia dannosissima me li rende tutti spregevoli eppure ce ne sono almeno un paio che svettano sulla media.
Di una giornalista mi offende il tono aggressivo con cui finge di voler investigare, di chiedere per conto del pubblico, ma che in verità sono solo attacchi per frammentare il discorso del politico (di parte avversa) da lei intervistato. Probabilmente anche una brava giornalista che però abusa dei trucchi del mestiere e che ormai convince solo chi la pensa già come lei.
Poi c’è un conduttore televisivo che mi ferisce particolarmente perché usa come arma principale il suo umorismo. Mi ferisce perché vedo l’umorismo, specie se un minimo sofisticato, come il frutto di un’intelligenza profonda: e che un’intelligenza profonda possa venire pervertita per il proprio guadagno personale a scapito però di un grande pubblico che si fida di lui mi pare veramente esecrabile. L’ironia è l’arma che i comici usano contro il potere, del resto una delle poche che è lecito usare, invece lui la usa a favore dei potenti. Una vera perversione morale.
Poi ci sarebbero dei super-ricchissimi non italiani ma stranieri (beh, in verità fra gli italiani c’è un’intera famiglia che sfruttando le proprie amicizie politiche si è arricchita con grave nocumento degli italiani e ha perfino provocato, nella ricerca sfrenata del proprio interesse, delle vere e proprie vittime... e adesso, invece di venire punita, viene premiata… a loro va tutto il mio disprezzo). La ricchezza smisurata, ormai mi è evidente, non può che essere il frutto dello sfruttamento e dell’impoverimento di una moltitudine di persone. Chi è ricchissimo può anche sempre aver seguito la legge ma sicuramente ha agito male e ingiustamente.
Queste persone dovrebbero stare zitte, nascondersi e magari godere della loro ricchezza insanguinata, invece resi famelici da Mammone sacrificano continuamente al suo altare e osano distorcere i processi democratici a proprio vantaggi: è questo eccesso di avidità senza senso che odio. Ci sta di nascere fortunati e ricchi: non è una propria scelta né, quindi, una propria colpa. Ma accanirsi in un arricchimento immorale lo trovo ingiustificabile.
Poi basta vedere le facce: chiaramente degli psicopatici.
E poi ci sarebbe tutta una miriade di politici più o meno famosi (me ne viene in mente uno, non votato dagli italiani, che sfruttando la propria nomea di esperto ha distrutto il futuro di una generazione e al quale, ancora oggi, quando i danni da lui provocati sono evidenti, giornalisti infami si inchinano, baciano i piedi e annusano estasiati le sue scoregge declamandone lo squisito aroma) che scientemente hanno tradito gli italiani.
Non parlo di chi, illudendosi di fare del bene, ha fatto del male: parlo di chi ha fatto il male pienamente consapevole di fare il male. Ecco, se degli alieni illuminati mi facessero dittatore assoluto del mondo, allora questi individui, questi traditori, li farei impiccare sulla pubblica piazza.
In effetti sarei un dittatore decisamente sanguinario!
Riassumendo emerge uno schema: dei politici non sopporto la disonestà di tradire i propri elettori, dei giornalisti l’ipocrisia e delle persone intelligenti e capaci l’aver usato, non solo male ma contro l’interesse dei più deboli, la propria intelligenza e capacità.
Queste è ciò che in genere più provoca la mia rabbia. In effetti gli incapaci messi in posti di responsabilità mi fanno solo scuotere la testa: del resto i veri colpevoli non sono loro ma chi, sicuramente per i propri interessi, li sfrutta come burattini. Di nuovo insomma le persone intelligenti e capaci che agiscono per il male invece che per il bene.
Conclusione: sicuramente ho dimenticato qualcuno ma se non mi è venuto a mente vuole anche dire che non mi irrita più di tanto. Insomma di chi meno sopporto mi sono sufficientemente sfogato.
Nota (*1): autocensura volontaria ma provocata però dal clima di censura reale sempre più opprimente. Se fossi effettivamente sicuro di potermi esprimere liberamente lo farei ma, nella situazione attuale, c’è sempre il rischio di venire punito anche solo per aver espresso il mio pensiero. Insomma la mia autocensura è provocata, non naturale.
L'esempio di Benjamin Franklin
2 ore fa
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