Questa lezione sarebbe dovuta avvenire la settimana scorsa ma il maestro mi dette buca!
Per farsi perdonare si è, finalmente, ricordato di consegnarmi la maglietta che ho vinto partecipando a un concorso promosso dal suo gruppo: elemento saliente della maglietta è il simbolo fallico che campeggia ben eretto sul petto.
Prima o poi dovrò fare un'analisi psicoanalitica del maestro ma per oggi mi limiterò al solito riassunto della lezione!
Riscaldamento: niente di nuovo!
Pattern: niente di nuovo. Ne approfitto solo per presentare la versione corretta (il ritmo “Rotto” era errato) e aggiornata dei miei ritmi...
I shot the sheriff: come previsto ho raggiunto facilmente gli 82bpm (non la suono sopra il brano ma sul semplice metronomo che scandisce i quarti): oggi il maestro me l'ha fatto suonare e si è deciso di eliminarla.
Heart of Steel: sta iniziando a venirmi bene! Rispetto a quanto riportato in Lezione LXV, oltre a tutti gli abbellimenti suggeritemi dal maestro (incluso il quarto “opzionale”), ne ho aggiunto un altro di mia iniziativa e oggi ho avuto la conferma di aver fatto bene: niente di straordinario, ho semplicemente applicato lo stesso abbellimento della seconda battuta anche alla sesta...
Poi due correzioni: lo “scivolo” dura 2/4 e non un solo 1/4; alla battuta 16, dove peraltro avevo già segnalato un'incongruenza, il C#5 dura 1/4 invece che 2/4...
Comunque per semplicità ripropongo lo spartito corretto:
Infine, passando da E5 a B5, c'è il problema della sesta corda che va bloccata: il maestro mi ha suggerito di farlo usando la punta dell'indice (che preme il SI sulla quinta corda)...
I want it all: per colpa di questo brano avevo cercato di anticipare questa lezione: il problema era il ritmo “complicatissimo” (almeno per me) dalla battuta 21 alla 24...
Però mi era venuta una buona idea: invece di cercare di suonare il brano su Tuxguitar lo avevo ricostruito su Hydrogen (in pratica un drum sequencer che uso come metronomo!). In circa sei giorni ero riuscito a passare da 40 a 60bpm con l'obiettivo di 92bpm che non sembrava impossibile da raggiungere.
Il maestro mi ha però preso in contropiede: ha analizzato il passaggio incriminato e me lo ha semplificato eliminando un paio di note sentenziando che era inutilmente complicato. Peccato: così mi pare che i miei sforzi siano stati vani...
Blue Bossa: questo è un nuovo brano melodico: il maestro mi ha dato la versione “base” senza cioè alcun abbellimento. L'idea è di aggiungerli una volta che l'ho imparato: mi ha spiegato che il brano è molto famoso e in rete ce ne sono decine di versioni diverse alle quali potremo ispirarci...
Chance: dei Savatage. Un brano con del ritmo proposto dal maestro: io avevo suggerito altre canzoni ma erano tutte troppo lente e attualmente sto già suonando Heart of Steel di genere ballad. Il maestro mi ha passato la versione per Tuxguitar, comunque scaricabile dai soliti siti, e con un paio di semplificazioni dovrò imparare dalla 34° alla 68° battuta: speriamo bene!
sabato 30 novembre 2013
venerdì 29 novembre 2013
Ancora su Leiden, etc...
Ecco la nuova intervista a mio padre in riferimento al pezzo Leiden, Olanda 1990: il maggior numero di disegni mi ha dato la possibilità di fare domande più mirate su di essi. Alcune risposte sono meno precise di quanto mi sarebbe piaciuto ma non è un problema: le approfondirò nelle prossime puntate...
1) Tu descrivi solo due disegni ma in realtà ne ho trovati tre: puoi aggiungere qualcosa su quest'ultimo?
Nel terzo disegno ho rifatto una delle porte di accesso fortificate della città, la “Morspoort”. Mi dissero che, fino a pochi anni prima, la casematte intorno alla porta erano adoperate ancora come caserme per l'esercito olandese. Due vecchi cannoni sono ancora minacciosamente puntati verso l'esterno nella piazzola antistante la porta. Subito dopo la caduta ad opera delle truppe nemiche, il secondo incubo dei cittadini, doveva essere quello che la sporcassero, infatti ancor oggi è lustra e pulita, come tutta la cittadina di Leiden.
2) Cosa ti ha spinto a passare al disegno a china rispetto alla matita?
Verso gli anni '80 iniziai a collaborare con un amico ingegnere facendo calcoli e disegni per i suoi progetti. Imparai ad adoperare le penne a china ed a prendere confidenza con esse. Le sfumature che a matita si fanno facilmente, con le penne si potevano ottenere con i tratti diversi del pennino e più tardi completavo l'opera adoperando la china sciolta nell'acqua come un acquerello.
3) Da profano le differenze più evidenti che vedo fra disegno a matita e a china sono due: maggiori dettagli e che non si può cancellare gli errori. Puoi commentare e aggiungere qualcosa?
Anche se non si possono correggere gli errori si possono tuttavia in qualche modo nascondere e poi parto sempre da un disegno a matita che può venire cancellato e corretto, quindi quando si ripassa a china è come quando si mette in bella una scritto.
4) Come/chi ti ha insegnato a disegnare a china?
Nessuno mi ha mai insegnato a disegnare ma credo nella fatina che accanto alla culla predice: “questo sarà bravo a disegnare o a ballare o a cantare”. Ad esempio so per certo che la fatina della musica non solo non passò vicino alla mia culla, ma non mandò nemmeno un saluto per cartolina.
5) Quali sono le differenze fra un disegno dal vivo e uno fatto basandosi su una foto?
La differenza fra il disegno dal vero e la copia è come la differenza che esiste fra un artista ed un disegnatore. L'artista in qualche modo interpreta e mette qualcosa di suo nel disegno, il disegnatore cerca di rappresentare pedissequamente quello che vede con la massima precisione possibile. Io mi sento un mediocre disegnatore.
6) Ma le linee super dritte (vedi ad esempio il terzo disegno) le fai con un righello o a mano?
Di solito le linee dritte mi vengono bene anche a mano libera, se poi deve essere molto lunga allora ricorro ad l'aiuto di un righello.
1) Tu descrivi solo due disegni ma in realtà ne ho trovati tre: puoi aggiungere qualcosa su quest'ultimo?
Nel terzo disegno ho rifatto una delle porte di accesso fortificate della città, la “Morspoort”. Mi dissero che, fino a pochi anni prima, la casematte intorno alla porta erano adoperate ancora come caserme per l'esercito olandese. Due vecchi cannoni sono ancora minacciosamente puntati verso l'esterno nella piazzola antistante la porta. Subito dopo la caduta ad opera delle truppe nemiche, il secondo incubo dei cittadini, doveva essere quello che la sporcassero, infatti ancor oggi è lustra e pulita, come tutta la cittadina di Leiden.
2) Cosa ti ha spinto a passare al disegno a china rispetto alla matita?
Verso gli anni '80 iniziai a collaborare con un amico ingegnere facendo calcoli e disegni per i suoi progetti. Imparai ad adoperare le penne a china ed a prendere confidenza con esse. Le sfumature che a matita si fanno facilmente, con le penne si potevano ottenere con i tratti diversi del pennino e più tardi completavo l'opera adoperando la china sciolta nell'acqua come un acquerello.
3) Da profano le differenze più evidenti che vedo fra disegno a matita e a china sono due: maggiori dettagli e che non si può cancellare gli errori. Puoi commentare e aggiungere qualcosa?
Anche se non si possono correggere gli errori si possono tuttavia in qualche modo nascondere e poi parto sempre da un disegno a matita che può venire cancellato e corretto, quindi quando si ripassa a china è come quando si mette in bella una scritto.
4) Come/chi ti ha insegnato a disegnare a china?
Nessuno mi ha mai insegnato a disegnare ma credo nella fatina che accanto alla culla predice: “questo sarà bravo a disegnare o a ballare o a cantare”. Ad esempio so per certo che la fatina della musica non solo non passò vicino alla mia culla, ma non mandò nemmeno un saluto per cartolina.
5) Quali sono le differenze fra un disegno dal vivo e uno fatto basandosi su una foto?
La differenza fra il disegno dal vero e la copia è come la differenza che esiste fra un artista ed un disegnatore. L'artista in qualche modo interpreta e mette qualcosa di suo nel disegno, il disegnatore cerca di rappresentare pedissequamente quello che vede con la massima precisione possibile. Io mi sento un mediocre disegnatore.
6) Ma le linee super dritte (vedi ad esempio il terzo disegno) le fai con un righello o a mano?
Di solito le linee dritte mi vengono bene anche a mano libera, se poi deve essere molto lunga allora ricorro ad l'aiuto di un righello.
giovedì 28 novembre 2013
Pazzesco decadimento pizzesco
Dopo molti mesi ho ricomprato la mia pizza surgelata preferita alla D+: si tratta della “margherita” che io uso come base e alla quale aggiungo tutti gli ingredienti che più preferisco...
Il pregio principale di queste pizze era la qualità dell'impasto che aveva una consistenza simile a quella delle pizzerie. Era una vera delizia!
Sfortunatamente stavolta il risultato finale è stato pessimo: subito a colpo d'occhio il diametro delle pizze mi è sembrato minore del solito ma è stato proprio l'impasto a deludermi completamente.
Invece di essere fragrante come lo ricordavo mi è venuto come cartone secco: duro e senza sapore.
Allora ho ricontrollato i vecchi cartoni che conservo per il camino ma che, in verità, tendo ad accumulare...
Questa era la pizza buonissima...
che improvvisamente venne sostituita, a parità di prezzo, da quest'altra marca. Devo però ammettere che inizialmente non notai differenze significative.
Questa è invece la confezione della pizza comprata ieri...
Avete notato la differenza? Secondo me sta tutto nel “Lievitata 24 ore – cotta su pietra su forno a legna”. Questa indicazione è presente nelle prime due foto ma non nell'ultima.
Credo che questa differenza spieghi il minor sapore e la dimensione minore: peso uguale ma minore lievitazione e di conseguenza diametro...
Che delusione! Come farò adesso!?
Io avrei preferito pagare qualcosa in più, ma conservando la qualità, piuttosto di questo schifo immangiabile...
Il pregio principale di queste pizze era la qualità dell'impasto che aveva una consistenza simile a quella delle pizzerie. Era una vera delizia!
Sfortunatamente stavolta il risultato finale è stato pessimo: subito a colpo d'occhio il diametro delle pizze mi è sembrato minore del solito ma è stato proprio l'impasto a deludermi completamente.
Invece di essere fragrante come lo ricordavo mi è venuto come cartone secco: duro e senza sapore.
Allora ho ricontrollato i vecchi cartoni che conservo per il camino ma che, in verità, tendo ad accumulare...
Questa era la pizza buonissima...
che improvvisamente venne sostituita, a parità di prezzo, da quest'altra marca. Devo però ammettere che inizialmente non notai differenze significative.
Questa è invece la confezione della pizza comprata ieri...
Avete notato la differenza? Secondo me sta tutto nel “Lievitata 24 ore – cotta su pietra su forno a legna”. Questa indicazione è presente nelle prime due foto ma non nell'ultima.
Credo che questa differenza spieghi il minor sapore e la dimensione minore: peso uguale ma minore lievitazione e di conseguenza diametro...
Che delusione! Come farò adesso!?
Io avrei preferito pagare qualcosa in più, ma conservando la qualità, piuttosto di questo schifo immangiabile...
mercoledì 27 novembre 2013
Bella Sulammita bella
«Come sono belli i tuoi piedi nei tuoi calzari, o figlia di principe!
I contorni delle tue anche sono come monili,
opera di mano d'artefice.
Il tuo ombelico è una tazza rotonda,
dove non manca mai vino profumato.
Il tuo grembo è un mucchio di grano,
circondato di gigli.
Le tue mammelle sembrano due gemelli di gazzella.
Il tuo collo è come una torre d'avorio;
i tuoi occhi sono come le piscine di Chesbon
presso la porta di Bat-Rabbim.
Il tuo naso è come la torre del Libano,
che guarda verso Damasco.
…
Quanto sei bella, quanto sei piacevole,
amore mio, in mezzo alle delizie!
La tua statura è simile alla palma,
le tue mammelle a grappoli d'uva.
Ho detto: «Io salirò sulla palma
e mi appiglierò ai suoi rami».
Siano le tue mammelle come grappoli di vite,
il profumo del tuo fiato, come quello delle mele» (*1)
No, non si tratta di una delle mie terribili poesie d'amore, magari un po' più bucolica del solito e con qualche riferimento erudito infilato a forza...
È tutta scritta nel Cantico dei Cantici della Bibbia: Ct 7:2-5 e Ct 7:7-9!
Nella prefazione e nelle note si insiste pervicacemente che è solo una metafora: il libro non parla dell'amore fisico fra un uomo e una donna ma dell'amore verso Dio...
Personalmente mi pare un'esegesi estremamente forzata ma ne consiglio a tutti la lettura per farsi una propria idea al riguardo: si tratta in tutto di circa sei paginette...
Nota (*1): testo tratto da LaParola.net: in effetti la mia versione CEI usa termini diversi (alcuni versi suonano meglio e altri peggio) ma la sostanza è la medesima e non avevo voglia di ricopiare tutto a mano...
I contorni delle tue anche sono come monili,
opera di mano d'artefice.
Il tuo ombelico è una tazza rotonda,
dove non manca mai vino profumato.
Il tuo grembo è un mucchio di grano,
circondato di gigli.
Le tue mammelle sembrano due gemelli di gazzella.
Il tuo collo è come una torre d'avorio;
i tuoi occhi sono come le piscine di Chesbon
presso la porta di Bat-Rabbim.
Il tuo naso è come la torre del Libano,
che guarda verso Damasco.
…
Quanto sei bella, quanto sei piacevole,
amore mio, in mezzo alle delizie!
La tua statura è simile alla palma,
le tue mammelle a grappoli d'uva.
Ho detto: «Io salirò sulla palma
e mi appiglierò ai suoi rami».
Siano le tue mammelle come grappoli di vite,
il profumo del tuo fiato, come quello delle mele» (*1)
No, non si tratta di una delle mie terribili poesie d'amore, magari un po' più bucolica del solito e con qualche riferimento erudito infilato a forza...
È tutta scritta nel Cantico dei Cantici della Bibbia: Ct 7:2-5 e Ct 7:7-9!
Nella prefazione e nelle note si insiste pervicacemente che è solo una metafora: il libro non parla dell'amore fisico fra un uomo e una donna ma dell'amore verso Dio...
Personalmente mi pare un'esegesi estremamente forzata ma ne consiglio a tutti la lettura per farsi una propria idea al riguardo: si tratta in tutto di circa sei paginette...
Nota (*1): testo tratto da LaParola.net: in effetti la mia versione CEI usa termini diversi (alcuni versi suonano meglio e altri peggio) ma la sostanza è la medesima e non avevo voglia di ricopiare tutto a mano...
martedì 26 novembre 2013
Babbata
Oggi mio padre mi ha imbarazzato moltissimo...
Per spiegare il fattaccio sono necessarie due premesse: 1 L'altra settimana siamo stati a fare la spesa insieme e, al parcheggio, siamo stati approcciati da un senegalese che prima mi ha chiesto l'euro del carrello e poi, sbirciando la frutta, mi ha chiesto anche una banana perché aveva fame. 2 Oggi siamo tornati allo stesso supermercato e abbiamo rivisto il solito senegalese in “agguato” al deposito dei carrelli.
Così, mentre io ero già al reparto carne, mio padre, indietro al reparto frutta, ha pensato bene di urlarmi: “Si prendono tre banane così tu le dai al negro (*1)?!” E, ovviamente, tutti si sono girati verso di me!
Lo scopo di mio padre era benefico però la sua maniera di esprimersi si prestava a interpretazioni ambigue e razziste...
Per la cronaca abbiamo comprato ben tre banane da regalare al senegalese ma quando siamo usciti non c'era più...
Nota (*1): per l'uso del termine “negro” senza intenti denigratori vedi Camiti...
Traduttore fa bau bau - 3/12/2013
Oggi ho guardato la terza puntata di Americans: i protagonisti sono delle spie del KGB che vivono, come marito e moglie, negli USA con false identità nei primi anni '80.
Nella puntata odierna i due parlavano di un terzo collega, morto due settimane prima, che apparentemente ha fatto pubblicare un messaggio cifrato su un quotidiano...
In italiano:
Moglie – Come ha fatto? L'ha [il messaggio] inviato dal cimitero?
Marito – Dentro le tombe Internet non prende ma a quanto ne so lui è l'unico con quel codice...
In inglese:
Moglie – Did he place this [il messaggio] from beyond the grave?
Marito – We have to perfect that technology as far as I know. He is the only one with that code...
Cioè il marito risponde con una battuta allo scetticismo della moglie ma Internet, ovviamente, non è lontanamente citato!!
Capisco un errore di traduzione ma come è possibile cadere in un anacronismo talmente evidente?
L'unica possibilità è che il traduttore sia un cane...
Globalizzazione e Stato - 5/12/2013
Tutti ci raccontano che, con la globalizzazione, è l'intero sistema paese che deve competere a livello mondiale e ciò è certamente vero(*1)...
Ma c'è di più: quando le imprese erano di dimensioni nazionali le loro sorti erano strettamente legate a quelle degli Stati d'origine: ad esempio, ancora negli anni '80, la FIAT non poteva che auspicarsi un'Italia sempre più ricca perché in questo modo avrebbe potuto vendere più macchine... Da quando le multinazionali sono diventate realmente globali, i loro interessi non coincidono più con quelli della rispettiva nazione d'origine. Adesso in FIAT, se il mercato italiano va male ma nel resto del mondo le auto si vendono bene, si fregano le mani per la gioia!
È per questo che aziende private arricchitesi grazie a cospicui aiuti pubblici adesso non hanno interesse a mantenere la produzione in Italia: non è più una loro priorità contribuire al benessere degli italiani. Giusto? Sbagliato? Decidete voi: sicuramente chi ci ha guadagnato non sono stati gli italiani...
Nota (*1): e questo è uno dei motivi per cui non ci possiamo più permettere una classe politica incapace come l'attuale...
Monti vs. Letta - 6/12/2013
Non so chi sia peggio fra Monti e Letta...
Però, fisicamente, Letta mi sta molto più antipatico: colpa di quella sua smorfia storta che sembra un sorrisetto furbo costante...
Con Monti ho passato mesi a chiedermi se si rendeva conto o no dei disastri che stava combinando, invece con Letta dà la sensazione che lo sappia benissimo e che ne gongoli felice!
Ricerca bloccata - 10/12/2013
È incredibile come Google, che di solito fornisce servizi di altissima qualità, segua approssimativamente la piattaforma Blogger: ho di nuovo il problema alla barra di ricerca che non trova più niente...
Probabilmente ero il solo che l'usava per ritrovare i collegamenti a vecchi pezzi però è comunque una seccatura. L'altra volta risolsi il problema rimuovendo il widget e reistallandolo pochi giorni dopo.
Riproviamoci...
Per spiegare il fattaccio sono necessarie due premesse: 1 L'altra settimana siamo stati a fare la spesa insieme e, al parcheggio, siamo stati approcciati da un senegalese che prima mi ha chiesto l'euro del carrello e poi, sbirciando la frutta, mi ha chiesto anche una banana perché aveva fame. 2 Oggi siamo tornati allo stesso supermercato e abbiamo rivisto il solito senegalese in “agguato” al deposito dei carrelli.
Così, mentre io ero già al reparto carne, mio padre, indietro al reparto frutta, ha pensato bene di urlarmi: “Si prendono tre banane così tu le dai al negro (*1)?!” E, ovviamente, tutti si sono girati verso di me!
Lo scopo di mio padre era benefico però la sua maniera di esprimersi si prestava a interpretazioni ambigue e razziste...
Per la cronaca abbiamo comprato ben tre banane da regalare al senegalese ma quando siamo usciti non c'era più...
Nota (*1): per l'uso del termine “negro” senza intenti denigratori vedi Camiti...
Traduttore fa bau bau - 3/12/2013
Oggi ho guardato la terza puntata di Americans: i protagonisti sono delle spie del KGB che vivono, come marito e moglie, negli USA con false identità nei primi anni '80.
Nella puntata odierna i due parlavano di un terzo collega, morto due settimane prima, che apparentemente ha fatto pubblicare un messaggio cifrato su un quotidiano...
In italiano:
Moglie – Come ha fatto? L'ha [il messaggio] inviato dal cimitero?
Marito – Dentro le tombe Internet non prende ma a quanto ne so lui è l'unico con quel codice...
In inglese:
Moglie – Did he place this [il messaggio] from beyond the grave?
Marito – We have to perfect that technology as far as I know. He is the only one with that code...
Cioè il marito risponde con una battuta allo scetticismo della moglie ma Internet, ovviamente, non è lontanamente citato!!
Capisco un errore di traduzione ma come è possibile cadere in un anacronismo talmente evidente?
L'unica possibilità è che il traduttore sia un cane...
Globalizzazione e Stato - 5/12/2013
Tutti ci raccontano che, con la globalizzazione, è l'intero sistema paese che deve competere a livello mondiale e ciò è certamente vero(*1)...
Ma c'è di più: quando le imprese erano di dimensioni nazionali le loro sorti erano strettamente legate a quelle degli Stati d'origine: ad esempio, ancora negli anni '80, la FIAT non poteva che auspicarsi un'Italia sempre più ricca perché in questo modo avrebbe potuto vendere più macchine... Da quando le multinazionali sono diventate realmente globali, i loro interessi non coincidono più con quelli della rispettiva nazione d'origine. Adesso in FIAT, se il mercato italiano va male ma nel resto del mondo le auto si vendono bene, si fregano le mani per la gioia!
È per questo che aziende private arricchitesi grazie a cospicui aiuti pubblici adesso non hanno interesse a mantenere la produzione in Italia: non è più una loro priorità contribuire al benessere degli italiani. Giusto? Sbagliato? Decidete voi: sicuramente chi ci ha guadagnato non sono stati gli italiani...
Nota (*1): e questo è uno dei motivi per cui non ci possiamo più permettere una classe politica incapace come l'attuale...
Monti vs. Letta - 6/12/2013
Non so chi sia peggio fra Monti e Letta...
Però, fisicamente, Letta mi sta molto più antipatico: colpa di quella sua smorfia storta che sembra un sorrisetto furbo costante...
Con Monti ho passato mesi a chiedermi se si rendeva conto o no dei disastri che stava combinando, invece con Letta dà la sensazione che lo sappia benissimo e che ne gongoli felice!
Ricerca bloccata - 10/12/2013
È incredibile come Google, che di solito fornisce servizi di altissima qualità, segua approssimativamente la piattaforma Blogger: ho di nuovo il problema alla barra di ricerca che non trova più niente...
Probabilmente ero il solo che l'usava per ritrovare i collegamenti a vecchi pezzi però è comunque una seccatura. L'altra volta risolsi il problema rimuovendo il widget e reistallandolo pochi giorni dopo.
Riproviamoci...
domenica 24 novembre 2013
Rosa-Croce
Nella scelta dei libri che leggo mi piace affidarmi alle coincidenze: qualche mese fa mi capitò di vedere una serie televisiva dove veniva nominata la società segreta dei Rosa-Croce così quando ho visto il volumetto Rosa-Croce: santi illuminati e mistici (di Paul Sedir, Fratelli Melita Editori, 1988) ho deciso d'istinto di leggerlo.
Il libro è stranissimo ed è bene premettere che fu scritto prima del 1926, anno di morte dell'autore. Da questo punto di vista la mia edizione è un po' carente e non fornisce né il titolo originale dell'opera, né l'anno di pubblicazione né il traduttore. Comunque da Wikipedia (versione francese) si scopre che l'autore, Paul Sédir, nacque nel 1871 e morì nel 1926; è citata anche l'opera Les Rose-Croix, che credo sia il mio libro, ma senza l'anno di pubblicazione; infine da quel poco che posso capire e scorrendo i titoli delle sue opere Sédir era scrittore e filosofo ma soprattutto appassionato di esoterismo.
Tutto questo però l'ho scoperto a lettura conclusa...
Come ho detto si tratta di un'opera molto strana: dal titolo si penserebbe che l'argomento principale siano i Rosa-Croce ma, su sette capitoli, solo l'ultimo è dedicato a essi e in tutto si tratta di appena 17 pagine...
I capitoli sono infatti i seguenti: “I Santi”, “Giovanna d'Arco”, “Biagio Pascal o il Filosofo mistico”, “Il curato d'Ars”, “Un ignoto”, “Jacob Böhme” e “I Rosa-Croce”.
A dire il vero gli ultimi due capitoli non sembrano avere niente a che vedere con i precedenti: non mi stupirei se questo saggio fosse un'opera postuma dove è stato messo insieme, quasi a casaccio, il materiale che sarebbe dovuto appartenere a due opere diverse: la prima che affronta i diversi aspetti della santità da un punto di vista filosofico mentre la seconda mistica ed esoterica dove il collegamento con la precedente, molto esile, è dato dall'aspetto religioso di Jacob Böhme e dei Rosa-Croce...
Il primo capitolo è di gran lunga il più interessante e mi ha spinto a leggere anche il resto del libro compresa l'incomprensibile parte finale.
Gli spunti dati dal capitolo iniziale sono molteplici ma mi limiterò a due brevi riflessioni.
La prima. Proprio nelle pagine iniziali l'autore si immagina che nell'universo esistano altri mondi ricolmi di vita e che anzi in molti di essi possano vivere creature «... milioni di volte più belli, più intelligenti, più potenti, più puri dei nostri più grandi genii.»
Grazie a questa stessa linea di pensiero il prof. Harari (v. W Harari!) aveva mostrato il punto di forza delle religioni politeistiche rispetto alle monoteistiche: le religioni politeistiche infatti non escludono un Dio assoluto e onnipotente solo che per la sua natura universale questa entità non ha motivo di accordare particolare interesse al nostro pianeta o, tanto meno, ai singoli individui: alla Terra ci pensano le divinità locali minori che, proprio non essendo onnipotenti, possono interessarsi e accogliere con favore le richieste degli uomini. Da un altro punto di vista si capisce l'assurdo, ad esempio, del Dio dell'Antico Testamento, unico e onnipotente che, con tutto l'universo a sua disposizione, è particolarmente interessato alla sorte di uno specifico popolo e alle vicende di una minuscola nazione del Medio Oriente.
Ecco Sédir, partendo dalle stesse premesse, arriva alla conclusione opposta di Harari e non mette assolutamente in dubbio la tradizionale idea monoteistica, anzi: «E i più elevati fra questi esseri, tuttavia, sono lontani al pari di noi dal Regno eterno. E il Cristo li supera tutti infinitamente, come l'unità supera lo zero.»
La seconda. Nelle pagine finali l'autore accenna alle religioni orientali, delle quali mi pare di aver capito fosse un esperto, e in particolare al buddhismo. Spiega come il cuore di ogni uomo si possa paragonare a una pietra il cui elemento saliente è la loro “passione comune”, la “passione della sofferenza” o “il dono delle lagrime”. Ora lo scopo ultimo del buddhismo è invece l'eliminazione del dolore che si ottiene tramite la rinuncia a ogni desiderio (il cosiddetto nirvana).
Ecco, per questo immagino, con mio stupore Sédir conclude con «Il nostro cuore spirituale può essere un ciottolo grossolano: tale il cuore della generalità dei malvagi; può essere un diamante splendente di taglio e di limpidezza: così il cuore del Budda, tanto vicino a quello di Lucifero.»!!
In generale, oltre a questi due esempi, non condivido per niente la visione del mondo di Sédir. Eppure ho comunque apprezzato la sua fede sincera e convinta, la bellezza delle sue immagini, la determinazione nel trasmettere qualcosa ai suoi lettori e il suo entusiasmo per la santità. Messa così sembra troppo poco per leggere un libro ma in verità, almeno per me, è stato abbastanza!
I capitoli successivi sono meno interessanti perché troppo difficili da seguire: di Giovanna d'arco infatti non ripercorre la vita (perché, dice, tanto tutti la conoscono) ma si sofferma su vari aneddoti che a fatica inquadravo storicamente perché, a causa della mia ignoranza, conoscevo la sua vita solo grazie a qualche pellicola cinematografica!
Per Pascal è ancora peggio: di nuovo non ne ripercorre la vita (perché, dice, tanto tutti la conoscono) e per me, non sapendone niente, i salti fra i vari episodi sono quasi incomprensibili.
Un po' meglio per il “Curato d'Ars” e “Ignoto” (che secondo le note sarebbe tale “Maestro Filippo di Lione”) dove ne racconta, seppur approssimativamente, le varie gesta...
Poi ci sono i due capitoli finali quasi completamente inintelligibili. Cioè per la biografia non ci sono problemi ma quando si passa a spiegare la dottrina... «Eccone i punti principali: Dio Tri-Uno esiste da ogni eternità; la sua inesauribile attività in sé, è la Natura essenza, che contiene Sophia, la Saggezza, la Tintura ecc...»
Dove per Natura si intende «Vi è una Natura eterna che è l'operazione delle sette sorgenti spirituali in forme e che è la madre dei tre principii. La Natura temporale è il nostro mondo fisico che è chiamato d'altronde a fondersi nella natura eterna dopo l'ultimo Giudizio.»
Definizione che, a sua volta, rimanda a quella dei tre principii: «Nel nostro mondo, si chiamano Sale, Zolfo e Mercurio; sono pervertiti.»
Per finire la definizione di Sofia: «Non è la Vergine Maria, ma in lei si è incarnata, è lo spirito dell'elemento puro, lo specchio di Dio, la forza della tintura, l'amore essenziale, l'occhio il cui splendore sfida ogni descrizione. Abita dovunque; il suo sposo è l'anima dell'uomo, essa corporeizza tutte le produzioni celesti, è il grande sabbato, il velo traslucido attraverso il quale noi possiamo percepire Dio.»
Non vado oltre perché penso che già queste definizioni abbiano dato una chiara idea della loro arbitrarietà: non dubito che ci sia una logica che leghi insieme tutti questi concetti ma sicuramente è ben nascosta...
Ancora più criptico è il capitolo sui Rosa-Croce dove non c'è praticamente niente di comprensibile...
Nel complesso quindi un libro strano, diviso in due parti chiaramente distinte, la prima interessante (non mancano poi belle citazioni nei primi capitoli e specialmente in quello su Giovanna d'Arco) la seconda totalmente incomprensibile.
Il libro è stranissimo ed è bene premettere che fu scritto prima del 1926, anno di morte dell'autore. Da questo punto di vista la mia edizione è un po' carente e non fornisce né il titolo originale dell'opera, né l'anno di pubblicazione né il traduttore. Comunque da Wikipedia (versione francese) si scopre che l'autore, Paul Sédir, nacque nel 1871 e morì nel 1926; è citata anche l'opera Les Rose-Croix, che credo sia il mio libro, ma senza l'anno di pubblicazione; infine da quel poco che posso capire e scorrendo i titoli delle sue opere Sédir era scrittore e filosofo ma soprattutto appassionato di esoterismo.
Tutto questo però l'ho scoperto a lettura conclusa...
Come ho detto si tratta di un'opera molto strana: dal titolo si penserebbe che l'argomento principale siano i Rosa-Croce ma, su sette capitoli, solo l'ultimo è dedicato a essi e in tutto si tratta di appena 17 pagine...
I capitoli sono infatti i seguenti: “I Santi”, “Giovanna d'Arco”, “Biagio Pascal o il Filosofo mistico”, “Il curato d'Ars”, “Un ignoto”, “Jacob Böhme” e “I Rosa-Croce”.
A dire il vero gli ultimi due capitoli non sembrano avere niente a che vedere con i precedenti: non mi stupirei se questo saggio fosse un'opera postuma dove è stato messo insieme, quasi a casaccio, il materiale che sarebbe dovuto appartenere a due opere diverse: la prima che affronta i diversi aspetti della santità da un punto di vista filosofico mentre la seconda mistica ed esoterica dove il collegamento con la precedente, molto esile, è dato dall'aspetto religioso di Jacob Böhme e dei Rosa-Croce...
Il primo capitolo è di gran lunga il più interessante e mi ha spinto a leggere anche il resto del libro compresa l'incomprensibile parte finale.
Gli spunti dati dal capitolo iniziale sono molteplici ma mi limiterò a due brevi riflessioni.
La prima. Proprio nelle pagine iniziali l'autore si immagina che nell'universo esistano altri mondi ricolmi di vita e che anzi in molti di essi possano vivere creature «... milioni di volte più belli, più intelligenti, più potenti, più puri dei nostri più grandi genii.»
Grazie a questa stessa linea di pensiero il prof. Harari (v. W Harari!) aveva mostrato il punto di forza delle religioni politeistiche rispetto alle monoteistiche: le religioni politeistiche infatti non escludono un Dio assoluto e onnipotente solo che per la sua natura universale questa entità non ha motivo di accordare particolare interesse al nostro pianeta o, tanto meno, ai singoli individui: alla Terra ci pensano le divinità locali minori che, proprio non essendo onnipotenti, possono interessarsi e accogliere con favore le richieste degli uomini. Da un altro punto di vista si capisce l'assurdo, ad esempio, del Dio dell'Antico Testamento, unico e onnipotente che, con tutto l'universo a sua disposizione, è particolarmente interessato alla sorte di uno specifico popolo e alle vicende di una minuscola nazione del Medio Oriente.
Ecco Sédir, partendo dalle stesse premesse, arriva alla conclusione opposta di Harari e non mette assolutamente in dubbio la tradizionale idea monoteistica, anzi: «E i più elevati fra questi esseri, tuttavia, sono lontani al pari di noi dal Regno eterno. E il Cristo li supera tutti infinitamente, come l'unità supera lo zero.»
La seconda. Nelle pagine finali l'autore accenna alle religioni orientali, delle quali mi pare di aver capito fosse un esperto, e in particolare al buddhismo. Spiega come il cuore di ogni uomo si possa paragonare a una pietra il cui elemento saliente è la loro “passione comune”, la “passione della sofferenza” o “il dono delle lagrime”. Ora lo scopo ultimo del buddhismo è invece l'eliminazione del dolore che si ottiene tramite la rinuncia a ogni desiderio (il cosiddetto nirvana).
Ecco, per questo immagino, con mio stupore Sédir conclude con «Il nostro cuore spirituale può essere un ciottolo grossolano: tale il cuore della generalità dei malvagi; può essere un diamante splendente di taglio e di limpidezza: così il cuore del Budda, tanto vicino a quello di Lucifero.»!!
In generale, oltre a questi due esempi, non condivido per niente la visione del mondo di Sédir. Eppure ho comunque apprezzato la sua fede sincera e convinta, la bellezza delle sue immagini, la determinazione nel trasmettere qualcosa ai suoi lettori e il suo entusiasmo per la santità. Messa così sembra troppo poco per leggere un libro ma in verità, almeno per me, è stato abbastanza!
I capitoli successivi sono meno interessanti perché troppo difficili da seguire: di Giovanna d'arco infatti non ripercorre la vita (perché, dice, tanto tutti la conoscono) ma si sofferma su vari aneddoti che a fatica inquadravo storicamente perché, a causa della mia ignoranza, conoscevo la sua vita solo grazie a qualche pellicola cinematografica!
Per Pascal è ancora peggio: di nuovo non ne ripercorre la vita (perché, dice, tanto tutti la conoscono) e per me, non sapendone niente, i salti fra i vari episodi sono quasi incomprensibili.
Un po' meglio per il “Curato d'Ars” e “Ignoto” (che secondo le note sarebbe tale “Maestro Filippo di Lione”) dove ne racconta, seppur approssimativamente, le varie gesta...
Poi ci sono i due capitoli finali quasi completamente inintelligibili. Cioè per la biografia non ci sono problemi ma quando si passa a spiegare la dottrina... «Eccone i punti principali: Dio Tri-Uno esiste da ogni eternità; la sua inesauribile attività in sé, è la Natura essenza, che contiene Sophia, la Saggezza, la Tintura ecc...»
Dove per Natura si intende «Vi è una Natura eterna che è l'operazione delle sette sorgenti spirituali in forme e che è la madre dei tre principii. La Natura temporale è il nostro mondo fisico che è chiamato d'altronde a fondersi nella natura eterna dopo l'ultimo Giudizio.»
Definizione che, a sua volta, rimanda a quella dei tre principii: «Nel nostro mondo, si chiamano Sale, Zolfo e Mercurio; sono pervertiti.»
Per finire la definizione di Sofia: «Non è la Vergine Maria, ma in lei si è incarnata, è lo spirito dell'elemento puro, lo specchio di Dio, la forza della tintura, l'amore essenziale, l'occhio il cui splendore sfida ogni descrizione. Abita dovunque; il suo sposo è l'anima dell'uomo, essa corporeizza tutte le produzioni celesti, è il grande sabbato, il velo traslucido attraverso il quale noi possiamo percepire Dio.»
Non vado oltre perché penso che già queste definizioni abbiano dato una chiara idea della loro arbitrarietà: non dubito che ci sia una logica che leghi insieme tutti questi concetti ma sicuramente è ben nascosta...
Ancora più criptico è il capitolo sui Rosa-Croce dove non c'è praticamente niente di comprensibile...
Nel complesso quindi un libro strano, diviso in due parti chiaramente distinte, la prima interessante (non mancano poi belle citazioni nei primi capitoli e specialmente in quello su Giovanna d'Arco) la seconda totalmente incomprensibile.
sabato 23 novembre 2013
Leiden, Olanda, 1990
Oggi pubblico un nuovo pezzo con i disegni di mio padre però, invece di seguire il normale ordine cronologico, preferisco passare a quelli che più mi ispirano.
Ecco quindi una serie di disegni "olandesi" fatti in occasione di un viaggio dove anch'io ero presente: da sottolineare che, una decina d'anni dopo, abiterò per motivi di lavoro nella stessa cittadina per qualche anno!
Sono schizzi ripresi dal vero (ne ho fatti molto pochi in verità) che feci in Olanda nel 1990. Con il mio dolce figliuolo e un suo amico chiamato Gianluca, visitai Leiden una ridente cittadina olandese dove abitava mia nipote Elena.
Il primo schizzo rappresenta un piccolo ponte in legno che risale al 1600/1700 con la parte centrale apribile per il passaggio delle barche. Leiden costruita sull'acqua, come gran parte delle città olandesi, è ricca di canali attraversati da questi ponti. Gli Olandesi, che non buttano via niente, li hanno tutti conservati perché non si sa mai!
Il secondo schizzo è di un vecchio mulino a vento, che come monumento del paese, è stato messo in una piazza nel centro di Leiden, ma attenzione perché lo si sfrutta ancora facendogli macinare pochi pugni di leguminose le cui farine vengono vendute ai curiosi turisti.
Viaggiammo in treno perché avevo una certa diffidenza verso i viaggi in aereo: arrivammo distrutti dopo 14 ore di viaggio che affrontammo molto sportivamente con sosta alla stazione di Milano verso la mezzanotte.
Ci sono tornato molte altre volte in Olanda e a Leiden però quella prima volta mi apparve molto più bella.
Ecco quindi una serie di disegni "olandesi" fatti in occasione di un viaggio dove anch'io ero presente: da sottolineare che, una decina d'anni dopo, abiterò per motivi di lavoro nella stessa cittadina per qualche anno!
Sono schizzi ripresi dal vero (ne ho fatti molto pochi in verità) che feci in Olanda nel 1990. Con il mio dolce figliuolo e un suo amico chiamato Gianluca, visitai Leiden una ridente cittadina olandese dove abitava mia nipote Elena.
Il primo schizzo rappresenta un piccolo ponte in legno che risale al 1600/1700 con la parte centrale apribile per il passaggio delle barche. Leiden costruita sull'acqua, come gran parte delle città olandesi, è ricca di canali attraversati da questi ponti. Gli Olandesi, che non buttano via niente, li hanno tutti conservati perché non si sa mai!
Il secondo schizzo è di un vecchio mulino a vento, che come monumento del paese, è stato messo in una piazza nel centro di Leiden, ma attenzione perché lo si sfrutta ancora facendogli macinare pochi pugni di leguminose le cui farine vengono vendute ai curiosi turisti.
Viaggiammo in treno perché avevo una certa diffidenza verso i viaggi in aereo: arrivammo distrutti dopo 14 ore di viaggio che affrontammo molto sportivamente con sosta alla stazione di Milano verso la mezzanotte.
Ci sono tornato molte altre volte in Olanda e a Leiden però quella prima volta mi apparve molto più bella.
venerdì 22 novembre 2013
Bloggultime XV
Dopo una lunga pausa ecco il nuovo noiosissimo capitolo della serie Bloggultime!
Il rallentamento è dovuto alla mia pigrizia in generale e al fatto che, fino a pochi giorni fa, non ho avuto voglia di disegnare la nuova coppia di vignette che mi impongo di presentare insieme a questi pezzi.
Come spiegato altrove (v. il corto Magra di entusiasmo) ultimamente non ho avuto molta voglia di aggiornare il mio viario: specialmente il mese di ottobre è stato povero di novità...
E questo è il grafico dell'andamento dei lettori...
Il rallentamento è dovuto alla mia pigrizia in generale e al fatto che, fino a pochi giorni fa, non ho avuto voglia di disegnare la nuova coppia di vignette che mi impongo di presentare insieme a questi pezzi.
Come spiegato altrove (v. il corto Magra di entusiasmo) ultimamente non ho avuto molta voglia di aggiornare il mio viario: specialmente il mese di ottobre è stato povero di novità...
- Raggiunti i 19.000 contatti lo scorso 9 ottobre, 57 giorni dopo aver superato la soglia dei 18.000: un lieve miglioramento (v. grafico) rispetto all'estate ma nettamente peggio dello scorso autunno. Comunque concordo con i miei lettori che questo viario, solitamente noioso, ultimamente lo sia ancor di più...
- Ancora non ho aggiornato il marcatore “TG” in “Media”: ci vorrebbe poco ma è NOIOSO!
- Due nuove vignette disegnate in fretta e furia pochi giorni fa. La prima è Bibbia: l'idea era carina (anche se il muretto è un po' troppo piatto...) ma solo dopo aver completato l'opera mi sono accorto che il marcatore “Bibbia” non appariva nella colonna a destra! Allora ho ricontrollato vari pezzi che ricordavo avevano citazioni tratte dalla Bibbia e sono così arrivato alla quota minima di sette occorrenze... L'altra vignetta è Letta: l'idea è molto buona ma il disegno lo è molto meno...
- Wow di luglio: i candidati sono Le leggi del potere (veramente un bel pezzo dove espongo delle teorie a mio avviso completamente nuove e illuminanti sull'andamento del mondo), Rock & Aristotele (un imprevisto collegamento fra musica e filosofia) e Riflessione musicale e non... (un imprevisto collegamento fra musica e poteri forti e influenze occulte).
- Wow di agosto: i candidati sono Non so altro! (NSA e pericolo spionaggio globale); Femminicidio e TAV (la doppiezza e ipocrisia del governo); Come funziona bene (pericoli di una legge incompleta); Pericolo schiavismo (su un nuovo e grande pericolo che, al momento, non è nemmeno percepito come tale!).
- Wow di settembre: i candidati sono la serie Lo Strabuccino Azzurro (racconto in quattro parti con, ovviamente, Strabuccino); W Harari (la Storia dà ragione a KGB); L'errore della buona politica (importante considerazione politica).
E questo è il grafico dell'andamento dei lettori...
giovedì 21 novembre 2013
Letta cheto
E il buon Letta in tutti questi mesi cosa ha combinato?
Qualche mese fa avrei risposto “Nulla di nulla, perde in tempo invece di approfittare della quiete finanziaria per fare riforme forti a favore dell'Italia...”
Sbagliavo. Sono troppo ingenuo. Avrei dovuto ricordarmi quali partiti sostenevano il famigerato Monti: tutti. Tutti obbedivano agli ordini arrivati da Bruxelles (e altrove) per distruggere economicamente l'Italia. Monti era solo il parafulmine dietro al quale si nascondevano dallo sguardo distratto (e facilmente deviato dai media) dell'opinione pubblica.
Eppure la politica scellerata di Monti ha quasi fatto sfiorare al M5S un'impensabile vittoria elettorale alle scorse politiche.
Possibile che gli stessi partiti, composti dagli stessi uomini, si siano ravveduti? Figuriamoci! Ah! Ah!
Hanno però imparato la lezione: obbedire così sfacciatamente agli ordini dei poteri forti avrebbe rischiato di farli saltare tutti per aria. Già adesso ogni volta che si ventila la possibilità di nuove tasse il M5S guadagna manciate e manciate di punti percentuali...
Che fare allora?
Semplice: si svendono i gioielli di famiglia, ovvero si “privatizzano” i beni dello Stato e delle sue controllate e si va avanti per un altro anno o due e poi... poi chi se ne frega! La casta ride e brinda con lo champagne mentre gli italiani finiscono in miseria: non è un'esagerazione ma la realtà. I fatti lo dimostrano ed è ingenuo chi la pensa diversamente.
Ma scusatemi lo sfogo di amarezza e torniamo alla cronaca: ENI: addio al gas siberiano.
In pratica, dopo l'ENEL, anche l'ENI vende i suo beni in Russia, incassando quasi 3 miliardi di dollari. Per quale motivo? Ci sono forse ragioni economiche, nuovi investimenti da fare?
Assolutamente no! Solo distribuire alti dividendi fra gli azionisti, rendere l'ENEL e ENI dei gusci vuoti dopo averne divorato la polpa all'interno...
Non so come i padroni e gli amici di Letta & C. ci guadagneranno ma sono sicuro che sarà così: ovviamente a rimetterci sarà l'Italia nel suo complesso che perde il controllo su dei beni strategici in cambio di denaro che presto si volatizzerà.
Il vantaggio per Letta & C. è che in questa maniera “nessuno” se ne accorge, l'italiano medio pensa “chi se ne frega” e al M5S non vengono regalate milionate di voti...
Insomma se Monti equivaleva a un fiume in piena che straripa con la sua devastazione evidente a tutti, allora Letta è come l'acqua cheta che, senza che nessuno se ne avveda, distrugge le basi dei ponti e, fuori di metafora, le fondamenta dell'economia italiana.
Qualche mese fa avrei risposto “Nulla di nulla, perde in tempo invece di approfittare della quiete finanziaria per fare riforme forti a favore dell'Italia...”
Sbagliavo. Sono troppo ingenuo. Avrei dovuto ricordarmi quali partiti sostenevano il famigerato Monti: tutti. Tutti obbedivano agli ordini arrivati da Bruxelles (e altrove) per distruggere economicamente l'Italia. Monti era solo il parafulmine dietro al quale si nascondevano dallo sguardo distratto (e facilmente deviato dai media) dell'opinione pubblica.
Eppure la politica scellerata di Monti ha quasi fatto sfiorare al M5S un'impensabile vittoria elettorale alle scorse politiche.
Possibile che gli stessi partiti, composti dagli stessi uomini, si siano ravveduti? Figuriamoci! Ah! Ah!
Hanno però imparato la lezione: obbedire così sfacciatamente agli ordini dei poteri forti avrebbe rischiato di farli saltare tutti per aria. Già adesso ogni volta che si ventila la possibilità di nuove tasse il M5S guadagna manciate e manciate di punti percentuali...
Che fare allora?
Semplice: si svendono i gioielli di famiglia, ovvero si “privatizzano” i beni dello Stato e delle sue controllate e si va avanti per un altro anno o due e poi... poi chi se ne frega! La casta ride e brinda con lo champagne mentre gli italiani finiscono in miseria: non è un'esagerazione ma la realtà. I fatti lo dimostrano ed è ingenuo chi la pensa diversamente.
Ma scusatemi lo sfogo di amarezza e torniamo alla cronaca: ENI: addio al gas siberiano.
In pratica, dopo l'ENEL, anche l'ENI vende i suo beni in Russia, incassando quasi 3 miliardi di dollari. Per quale motivo? Ci sono forse ragioni economiche, nuovi investimenti da fare?
Assolutamente no! Solo distribuire alti dividendi fra gli azionisti, rendere l'ENEL e ENI dei gusci vuoti dopo averne divorato la polpa all'interno...
Non so come i padroni e gli amici di Letta & C. ci guadagneranno ma sono sicuro che sarà così: ovviamente a rimetterci sarà l'Italia nel suo complesso che perde il controllo su dei beni strategici in cambio di denaro che presto si volatizzerà.
Il vantaggio per Letta & C. è che in questa maniera “nessuno” se ne accorge, l'italiano medio pensa “chi se ne frega” e al M5S non vengono regalate milionate di voti...
Insomma se Monti equivaleva a un fiume in piena che straripa con la sua devastazione evidente a tutti, allora Letta è come l'acqua cheta che, senza che nessuno se ne avveda, distrugge le basi dei ponti e, fuori di metafora, le fondamenta dell'economia italiana.
mercoledì 20 novembre 2013
Successi del M5S?
Dalle ultime elezioni nazionali il M5S è passato di batosta in batosta: anche le regionali in Basilicata sono state decisamente deludenti.
I motivi sono molteplici ma di questo ho già parlato in svariati pezzi nei mesi scorsi: oggi voglio invece scrivere dei successi ottenuti dal M5S!
In Parlamento, stando all'opposizione, e con il governo che opera esclusivamente a forza di decreti legge e voti di fiducia, è quasi impossibile riuscire a far passare delle proprie leggi: quando poi qualche emendamento riesce qua e là a essere approvato i media si guardano bene dal pubblicizzarlo. I loro padroni, a cui rispondono anche i partiti tradizionali, preferiscono di gran lunga mantenere l'idea che il M5S è composto solo da incapaci e sprovveduti arrivati in Parlamento solo a intralciarne i “lavori”...
Eppure "qualcosa" sta passando lo stesso.
I partiti tradizionali stanno correndo ai ripari e, almeno a parole, lentamente si muovono proprio nella direzione indicata dal M5S. Con i rispettivi limiti di capacità e onestà intellettuale sia Renzi che Alfano stanno facendo proprio questo: vedi la richiesta fatta da Renzi di dimissioni della Cancellieri e, riguardo il Nuovo Centro-Destra, “la prima uscita del Capogruppo al senato? La presentazione di una legge del M5S” da questo articolo dell'Huffington Post.
In altre parole alcune parti dei vecchi partiti, fiutando il vento, stanno facendo proprie alcune istanze del M5S: l'obiettivo è ovviamente solo quello di guadagnare consenso facendo il minimo indispensabile per soddisfare l'opinione pubblica.
Sì, perché anche chi, per svariati motivi, non vota il M5S adesso esige più correttezza e onesta dai rappresentanti dei propri partiti.
Esemplare è la marea di critiche che, come un maremoto, ha travolto Vendola a causa delle famigerate intercettazioni pubblicate dal FattoQuotidiano.it: e non si tratta di critiche provenienti dai "grullini" ma soprattutto dai suoi elettori (andate a dare un'occhiata la pagina di Vendola su FB...) che ora non sanno più chi votare...
Non credo che la reazione sarebbe stata altrettanto forte se non ci fosse stata la ventata moralizzatrice del M5S.
Infine anche i media, per quanto boicottino in tutte le maniere possibili il M5S, anche solo per cogliere spunti per denigrarlo ne seguono attentamente tutte le dichiarazioni: me ne accorgo perché poi tutta una serie di concetti, quando poi non la terminologia, stanno entrando (ovviamente “depurati” dalla “macchia” grillina) negli articoli più neutri come quelli di cronaca.
Lo si vede bene in questi giorni con il disastro in Sardegna: la prontezza con cui i giornalisti affrontando la cronaca puntano subito il dito contro l'eccessiva cementificazione (tema estremamente caro al M5S) fa capire che, magari involontariamente, anche loro sono stati influenzati dalle idee pentastellate.
Oppure lo si vede anche negli articoli economici che affrontano il tema del debito pubblico: certo l'idea del M5S di rinegoziarlo è ancora considerata follia, ma non è più vista come la spensierata pazzia di cui si può solo ridire ma come un'assurdità che però contiene al suo interno un “seme di verità”.
Insomma, sebbene insufficientemente e in forte ritardo nei tempi, anche i media stanno lentamente assorbendo parte dei punti di vista del M5S.
Piccole vittorie. Sicuramente insufficienti e che non premiano lo smisurato impegno dei parlamentari del M5S...
Onestamente non riesco a prevedere come evolverà questa tendenza: prendo solo atto che esiste.
In realtà sono sfiduciato e temo che alle prossime elezioni il M5S rimarrà ai margini perché, paradossalmente, i cittadini italiani voteranno in maniera autolesionistica contro loro stessi, ovvero a favore dei vari PD e PDL o come si chiameranno dopo le loro capriole trasformiste...
I motivi sono molteplici ma di questo ho già parlato in svariati pezzi nei mesi scorsi: oggi voglio invece scrivere dei successi ottenuti dal M5S!
In Parlamento, stando all'opposizione, e con il governo che opera esclusivamente a forza di decreti legge e voti di fiducia, è quasi impossibile riuscire a far passare delle proprie leggi: quando poi qualche emendamento riesce qua e là a essere approvato i media si guardano bene dal pubblicizzarlo. I loro padroni, a cui rispondono anche i partiti tradizionali, preferiscono di gran lunga mantenere l'idea che il M5S è composto solo da incapaci e sprovveduti arrivati in Parlamento solo a intralciarne i “lavori”...
Eppure "qualcosa" sta passando lo stesso.
I partiti tradizionali stanno correndo ai ripari e, almeno a parole, lentamente si muovono proprio nella direzione indicata dal M5S. Con i rispettivi limiti di capacità e onestà intellettuale sia Renzi che Alfano stanno facendo proprio questo: vedi la richiesta fatta da Renzi di dimissioni della Cancellieri e, riguardo il Nuovo Centro-Destra, “la prima uscita del Capogruppo al senato? La presentazione di una legge del M5S” da questo articolo dell'Huffington Post.
In altre parole alcune parti dei vecchi partiti, fiutando il vento, stanno facendo proprie alcune istanze del M5S: l'obiettivo è ovviamente solo quello di guadagnare consenso facendo il minimo indispensabile per soddisfare l'opinione pubblica.
Sì, perché anche chi, per svariati motivi, non vota il M5S adesso esige più correttezza e onesta dai rappresentanti dei propri partiti.
Esemplare è la marea di critiche che, come un maremoto, ha travolto Vendola a causa delle famigerate intercettazioni pubblicate dal FattoQuotidiano.it: e non si tratta di critiche provenienti dai "grullini" ma soprattutto dai suoi elettori (andate a dare un'occhiata la pagina di Vendola su FB...) che ora non sanno più chi votare...
Non credo che la reazione sarebbe stata altrettanto forte se non ci fosse stata la ventata moralizzatrice del M5S.
Infine anche i media, per quanto boicottino in tutte le maniere possibili il M5S, anche solo per cogliere spunti per denigrarlo ne seguono attentamente tutte le dichiarazioni: me ne accorgo perché poi tutta una serie di concetti, quando poi non la terminologia, stanno entrando (ovviamente “depurati” dalla “macchia” grillina) negli articoli più neutri come quelli di cronaca.
Lo si vede bene in questi giorni con il disastro in Sardegna: la prontezza con cui i giornalisti affrontando la cronaca puntano subito il dito contro l'eccessiva cementificazione (tema estremamente caro al M5S) fa capire che, magari involontariamente, anche loro sono stati influenzati dalle idee pentastellate.
Oppure lo si vede anche negli articoli economici che affrontano il tema del debito pubblico: certo l'idea del M5S di rinegoziarlo è ancora considerata follia, ma non è più vista come la spensierata pazzia di cui si può solo ridire ma come un'assurdità che però contiene al suo interno un “seme di verità”.
Insomma, sebbene insufficientemente e in forte ritardo nei tempi, anche i media stanno lentamente assorbendo parte dei punti di vista del M5S.
Piccole vittorie. Sicuramente insufficienti e che non premiano lo smisurato impegno dei parlamentari del M5S...
Onestamente non riesco a prevedere come evolverà questa tendenza: prendo solo atto che esiste.
In realtà sono sfiduciato e temo che alle prossime elezioni il M5S rimarrà ai margini perché, paradossalmente, i cittadini italiani voteranno in maniera autolesionistica contro loro stessi, ovvero a favore dei vari PD e PDL o come si chiameranno dopo le loro capriole trasformiste...
martedì 19 novembre 2013
Il Fattaccio (4/4)
Finalmente mi sono deciso a pubblicare la quarta e ultima puntata del Fattaccio.
Mi sono chiesto perché non l'ho fatto prima e credo che il motivo sia psicologico: è una sorta di disagio misto a senso di colpa. Subito all'inizio lo zio esplicitamente mi accusa di non essere andato a trovarlo per svariati mesi mentre, alla fine, si auspicava di fare una nuova puntata che, inutile dirlo, non è mai stata fatta...
La puntata in sé è divisa in tre parti con una premessa.
Nella premessa spiega che non parlerà delle differenze fra cattolici e testimoni di Geova (come ci eravamo accordati) perché trova nel complesso l'argomento secondario e non troppo interessante: ma poi ne riparlerà...
Poi, nella prima parte, lo zio, spiazzandomi completamente, fa un'escursione nell'astrologia con una sorta di profezia sull'inizio del terzo millennio. Suppongo (ma in verità non ricordo) di aver all'epoca accolto con molto scetticismo queste sue affermazioni eppure adesso, a distanza di quasi quindici anni, le sue parole sembrano incredibilmente accurate.
La spiegazione astrologica continua a non convincermi ma credo che, a monte di essa, ci fosse il suo istinto storico. Credo che la sua profezia, a dispetto delle sue stesse parole, fosse la sintesi di una profonda comprensione e sensibilità per l'evoluzione della società e del mondo. Sono convinto che alla base delle sue parole ci fosse la sua profonda conoscenza, anche inconscia, della storia e che l'astrologia gli abbia fornito solo una spiegazione semplice per giustificare, senza bisogno di troppe argomentazioni, la consapevolezza che aveva maturato dentro di sé.
Nella seconda parte presenta quattro libri utili a intuire la diversità dei suoi interessi: Storia di Dio, La modernità e i suoi nemici, Il caso e la necessità e Storia e religione. In realtà dice solo poche parole per ognuno di essi ma sottolinea che tutti, sebbene da punti di vista diversi, si interrogano sul sacro e che sono stati scritti da autori agnostici.
Nella terza parte conclude dicendo che è interessante notare come l'analisi del divino fornita dagli agnostici, che considerano e sono sensibili ai più vari aspetti della realtà, sia molto più interessante delle feroci diatribe fra fondamentalisti cattolici e testimoni di Geova perché questi, in quanto essenzialmente fanatici, si concentrano su aspetti molto più limitati del divino.
Ma ecco l'ultimo, sigh, video...
Mi sono chiesto perché non l'ho fatto prima e credo che il motivo sia psicologico: è una sorta di disagio misto a senso di colpa. Subito all'inizio lo zio esplicitamente mi accusa di non essere andato a trovarlo per svariati mesi mentre, alla fine, si auspicava di fare una nuova puntata che, inutile dirlo, non è mai stata fatta...
La puntata in sé è divisa in tre parti con una premessa.
Nella premessa spiega che non parlerà delle differenze fra cattolici e testimoni di Geova (come ci eravamo accordati) perché trova nel complesso l'argomento secondario e non troppo interessante: ma poi ne riparlerà...
Poi, nella prima parte, lo zio, spiazzandomi completamente, fa un'escursione nell'astrologia con una sorta di profezia sull'inizio del terzo millennio. Suppongo (ma in verità non ricordo) di aver all'epoca accolto con molto scetticismo queste sue affermazioni eppure adesso, a distanza di quasi quindici anni, le sue parole sembrano incredibilmente accurate.
La spiegazione astrologica continua a non convincermi ma credo che, a monte di essa, ci fosse il suo istinto storico. Credo che la sua profezia, a dispetto delle sue stesse parole, fosse la sintesi di una profonda comprensione e sensibilità per l'evoluzione della società e del mondo. Sono convinto che alla base delle sue parole ci fosse la sua profonda conoscenza, anche inconscia, della storia e che l'astrologia gli abbia fornito solo una spiegazione semplice per giustificare, senza bisogno di troppe argomentazioni, la consapevolezza che aveva maturato dentro di sé.
Nella seconda parte presenta quattro libri utili a intuire la diversità dei suoi interessi: Storia di Dio, La modernità e i suoi nemici, Il caso e la necessità e Storia e religione. In realtà dice solo poche parole per ognuno di essi ma sottolinea che tutti, sebbene da punti di vista diversi, si interrogano sul sacro e che sono stati scritti da autori agnostici.
Nella terza parte conclude dicendo che è interessante notare come l'analisi del divino fornita dagli agnostici, che considerano e sono sensibili ai più vari aspetti della realtà, sia molto più interessante delle feroci diatribe fra fondamentalisti cattolici e testimoni di Geova perché questi, in quanto essenzialmente fanatici, si concentrano su aspetti molto più limitati del divino.
Ma ecco l'ultimo, sigh, video...
lunedì 18 novembre 2013
Ancora su Capo Nord...
Come anticipato in Capo Nord, 1968, ecco l'intervista fatta a mio padre sul disegno pubblicato.
Ero incerto se inserirla direttamente nel vecchio pezzo ma ho deciso di pubblicarla a parte visto che, in questo periodo, non sono molto in vena di scrivere e, anzi, spesso non ho niente da mettere sul viario.
Nel complesso mi pare che il risultato sia piuttosto interessante ma magari sono io un po' di parte: giudizi esterni sono particolarmente ben accetti!
1) Come mai il disegno è a matita invece che a china?
A quel tempo non avevo ancora dimestichezza con le penne a china e adoperavo la matita che permetteva di sfumare più facilmente le luci e le ombre del paesaggio.
2) il disegno è basato su un paesaggio reale o è una tua interpretazione della solitudine del luogo
Il disegno è basato su un paesaggio reale, e come per molti altri, poichè in quel luogo e in quel momento non avevo il tempo materiale per fare il disegno, facevo una foto che poi a casa avrei utilizzato come fonte per il disegno.
3) dal disegno la strada non sembra asfaltata: è così? Come hai ottenuto questo effetto (commento tecnico)?
La strada era in terra battuta e poichè pioveva molto spesso era non solo bagnata ma con pozze che riflettevano la luce del cielo. Nel disegno cercavo di rendere questa scarsa differenza fra cielo e terra che, in condizioni normali, sarebbe apparsa molto più scura visto che l'unica fonte di luce era rappresentata dal quel cielo plumbeo.
4) Dopo aver verificato su una cartina non capisco come mai siete passati dalla Finlandia se eravate passati da Oslo? Si tratta di Norvegia o Finlandia?
Dopo aver risalito la Norvegia fino a Capo Nord, tornammo indietro passando per la Finlandia e Helsinki, per poi prendere un traghetto fino a Stoccolma in modo da toccare tutti e tre i paesi della penisola baltica.
5) Del racconto mi ha colpito che hai fatto questo viaggio con una coppia, marito e moglie, che non erano nemmeno particolarmente amici tuoi: noi "giovani" diremmo che eri andato a "tenere il moccolo"... Puoi spiegare meglio come si arrivò al tuo coinvolgimento in questo viaggio?
Erano amici di liceo di mia sorella e mio cognato ma anch'io li conoscevo da tanti anni perchè prima le riunioni si facevano più nelle case che in locali in città, quindi partecipavo sempre alle serate che passavano spesso a casa mia. Come tutte le decisioni prese nella mia vita, non ho mai analizzato a fondo i pro e i contro, specialmente quelle che non reputo importanti e una gita per conoscere posti lontani era fra queste. Me lo chiesero loro anche perchè non erano più sposini novelli (avevano già due figli) ed io accettai subito volentieri sia perchè legavamo bene insieme sia perchè un viaggio così "a gratis" quando mai mi sarebbe ricapitato.
Ero incerto se inserirla direttamente nel vecchio pezzo ma ho deciso di pubblicarla a parte visto che, in questo periodo, non sono molto in vena di scrivere e, anzi, spesso non ho niente da mettere sul viario.
Nel complesso mi pare che il risultato sia piuttosto interessante ma magari sono io un po' di parte: giudizi esterni sono particolarmente ben accetti!
1) Come mai il disegno è a matita invece che a china?
A quel tempo non avevo ancora dimestichezza con le penne a china e adoperavo la matita che permetteva di sfumare più facilmente le luci e le ombre del paesaggio.
2) il disegno è basato su un paesaggio reale o è una tua interpretazione della solitudine del luogo
Il disegno è basato su un paesaggio reale, e come per molti altri, poichè in quel luogo e in quel momento non avevo il tempo materiale per fare il disegno, facevo una foto che poi a casa avrei utilizzato come fonte per il disegno.
3) dal disegno la strada non sembra asfaltata: è così? Come hai ottenuto questo effetto (commento tecnico)?
La strada era in terra battuta e poichè pioveva molto spesso era non solo bagnata ma con pozze che riflettevano la luce del cielo. Nel disegno cercavo di rendere questa scarsa differenza fra cielo e terra che, in condizioni normali, sarebbe apparsa molto più scura visto che l'unica fonte di luce era rappresentata dal quel cielo plumbeo.
4) Dopo aver verificato su una cartina non capisco come mai siete passati dalla Finlandia se eravate passati da Oslo? Si tratta di Norvegia o Finlandia?
Dopo aver risalito la Norvegia fino a Capo Nord, tornammo indietro passando per la Finlandia e Helsinki, per poi prendere un traghetto fino a Stoccolma in modo da toccare tutti e tre i paesi della penisola baltica.
5) Del racconto mi ha colpito che hai fatto questo viaggio con una coppia, marito e moglie, che non erano nemmeno particolarmente amici tuoi: noi "giovani" diremmo che eri andato a "tenere il moccolo"... Puoi spiegare meglio come si arrivò al tuo coinvolgimento in questo viaggio?
Erano amici di liceo di mia sorella e mio cognato ma anch'io li conoscevo da tanti anni perchè prima le riunioni si facevano più nelle case che in locali in città, quindi partecipavo sempre alle serate che passavano spesso a casa mia. Come tutte le decisioni prese nella mia vita, non ho mai analizzato a fondo i pro e i contro, specialmente quelle che non reputo importanti e una gita per conoscere posti lontani era fra queste. Me lo chiesero loro anche perchè non erano più sposini novelli (avevano già due figli) ed io accettai subito volentieri sia perchè legavamo bene insieme sia perchè un viaggio così "a gratis" quando mai mi sarebbe ricapitato.
sabato 16 novembre 2013
Promemoria
Oggi, 16 novembre, ho cambiato la lampadina della mia scrivania: vediamo quanto mi dura...
Lupus in fabula 2 - 21/11/2013
Ormai oltre tre anni fa scrissi il pezzo Lupus in fabula dove chiedo ad amici e conoscenti di non augurarmi “in bocca al lupo” perché poi, preoccupato per la sorte del povero animale, non me la sento di rispondere col consueto “crepa!”...
Oggi su FB un'amica ha condiviso un articolo dove la si pensa come me!
Ecco qui: In bocca al lupo!
Barze-Letta - 21/11/2013
Da un articolo dell'Huffingtonpost.it: «Datagate: NSA e PRISM, Enrico Letta: "Gli italiani non sono stati spiati. Privacy e sicurezza una stella polare"» (*1).
Ah! Ah! Ah! Ah!
Eh! Eh! Eh! Eh! Eh!
Ih! Ih! Ih! Ih! Ih! Ih!
Eh! Eh! Eh! Eh! Eh!
Ah! Ah! Ah! Ah!
Ma parla sul serio??!! Cioè, grazie a Snowden sappiamo che l'NSA spiava pure i propri concittadini, e Letta ci racconta che invece gli italiani non lo erano?!
Questa distorsione della realtà mi lascia senza parole...
Con Monti mi chiedevo sempre se “ci è o ci fa” ma ormai ho imparato la lezione: Letta ci fa...
Nota (*1): Mi sono solo permesso di correggere "NASA" in "NSA" e "pricacy" in "privacy". Ah, e ho anche scritto in maiuscolo gli acronimi...
Magnus Carlsen è WCC - 22/11/2013
Il ventiduenne Carlsen non è un nuovo modello di bagno ma il nuovo campione del mondo di scacchi!
Oggi ha infatti vinto l'incontro (su 12 partite) contro il precedente detentore Viswanathan: ecco l'articolo di Chessbase.
Nuova era per gli scacchi? Forse...
Scoperta botanica - 26/11/2013
Ho fatto una scoperta interessante: la pianta che comunemente viene chiamata "acacia" in italiano è in verità la Robinia Pseudoacacia, mentre la pianta che chiamiamo "mimosa" è in realtà l'acacia dealbata!
Lupus in fabula 2 - 21/11/2013
Ormai oltre tre anni fa scrissi il pezzo Lupus in fabula dove chiedo ad amici e conoscenti di non augurarmi “in bocca al lupo” perché poi, preoccupato per la sorte del povero animale, non me la sento di rispondere col consueto “crepa!”...
Oggi su FB un'amica ha condiviso un articolo dove la si pensa come me!
Ecco qui: In bocca al lupo!
Barze-Letta - 21/11/2013
Da un articolo dell'Huffingtonpost.it: «Datagate: NSA e PRISM, Enrico Letta: "Gli italiani non sono stati spiati. Privacy e sicurezza una stella polare"» (*1).
Ah! Ah! Ah! Ah!
Eh! Eh! Eh! Eh! Eh!
Ih! Ih! Ih! Ih! Ih! Ih!
Eh! Eh! Eh! Eh! Eh!
Ah! Ah! Ah! Ah!
Ma parla sul serio??!! Cioè, grazie a Snowden sappiamo che l'NSA spiava pure i propri concittadini, e Letta ci racconta che invece gli italiani non lo erano?!
Questa distorsione della realtà mi lascia senza parole...
Con Monti mi chiedevo sempre se “ci è o ci fa” ma ormai ho imparato la lezione: Letta ci fa...
Nota (*1): Mi sono solo permesso di correggere "NASA" in "NSA" e "pricacy" in "privacy". Ah, e ho anche scritto in maiuscolo gli acronimi...
Magnus Carlsen è WCC - 22/11/2013
Il ventiduenne Carlsen non è un nuovo modello di bagno ma il nuovo campione del mondo di scacchi!
Oggi ha infatti vinto l'incontro (su 12 partite) contro il precedente detentore Viswanathan: ecco l'articolo di Chessbase.
Nuova era per gli scacchi? Forse...
Scoperta botanica - 26/11/2013
Ho fatto una scoperta interessante: la pianta che comunemente viene chiamata "acacia" in italiano è in verità la Robinia Pseudoacacia, mentre la pianta che chiamiamo "mimosa" è in realtà l'acacia dealbata!
Iscriviti a:
Post (Atom)