Un professore di economia, col quale da qualche giorno sono in contatto, mi ha stimolato a fare un esperimento: “Prova a vedere cosa succede a 1000€ quando circolano da persona a persona...”
Già per mio conto, durante una qualche insonnia, mi ero fatto una domanda simile ed ero rimasto stupito dall'apparente paradosso che più la stessa banconota circolava e più le persone erano felici: al mattino ho sempre pensato fosse un abbaglio e non ho mai perso tempo a verificare questa buffa “sensazione”...
Oggi però ho fatto un esperimento semplicissimo con un foglio di calcolo: ho provato a “tracciare” la sorte di 1000€ considerando, a ogni transazione, tre elementi:
1) la percentuale che va allo Stato;
2) quella che rimane in “circolo” disponibile per la transazione successiva;
3) il “beneficio” acquisito.
Per “beneficio” intendo beni o servizi che hanno un valore esattamente uguale al loro costo: si tratta di una quantificazione di quella “felicità” che nella mia immaginazione notturna si diffondeva fra le persone al passaggio di mano in mano della medesima banconota...
La parte di denaro che finisce allo Stato è rappresentato dalla percentuale di IVA e, genericamente, Tasse: in effetti, vista la semplicità del mio modello, sarebbe stato più logico usare una percentuale unica; comunque le conclusioni non sono influenzate da questo dettaglio...
Nel foglio di calcolo (scaricabile qui; è nel formato .ods di Libre Office...) ci sono due tabelle: la prima “simula” una situazione con tasse alte e la seconda con tasse basse.
Si osserva immediatamente che la quantità di denaro disponibile a ogni transazioni diminuisce molto rapidamente quando le tasse sono alte (in 3 transazioni lo Stato, con tasse alte, acquisisce oltre il 90% della somma iniziale mentre, con tasse basse, ce ne vogliono invece 7).
Anzi allo Stato, in questo modello, dopo un numero variabile di transazioni, comunque arriva l'intera somma di denaro iniziale!
Quello che varia è il beneficio prodotto dall'insieme delle singole transazioni: con tasse alte non si va oltre 1785 in 10 transazioni mentre, con tasse basse e a parità di transazioni, si arriva a 3438!
Un paio di conclusioni mi sembrano avere una validità che va oltre la semplicità del modello:
1) più il denaro circola e maggiore è sia la “felicità” data dai benefici acquistati che la percentuale di esso che va allo Stato;
2) con tasse alte lo Stato si appropria molto rapidamente (con meno transazioni) del denaro in circolazione a scapito però dei benefici acquistabili (e relativa “felicità”).
Non va però dimenticata una fondamentale semplificazione di questo modello: lo Stato i soldi che intasca non se li mangia! Invece ritornano in circolo sotto forma di stipendi o di servizi.
In altre parole anche i soldi che vanno allo Stato contribuiscono poi ad aumentare la voce che ho chiamato “beneficio”. Intuitivamente quello che cambia è la velocità con cui questo denaro rientra in circolo: se tale velocità è lenta allora, mirando a massimizzare il beneficio, converrebbe lasciare circolare maggiormente i soldi fra i cittadini (tasse basse).
In definitiva la “morale” di questo pezzo è che più il denaro circola (sia scambiato direttamente fra i cittadini o rimesso in gioco dallo Stato) e più aumenta il beneficio: la mia intuizione notturna non era completamente sballata!
L'esempio di Benjamin Franklin
7 ore fa
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