Una nuova battaglia si sta profilando all'orizzonte.
Stavolta i contendenti sono i due principali produttori di consolli: Microsoft e Sony.
La battaglia non sarà solo, come al solito, su chi avrà creato la macchina più potente ma anche su questioni di principio.
La Microsoft, per il suo nuovo prodotto, ha pensato un paio di novità:
1) Il privato non potrà più rivendere o scambiare i suoi giochi con altri utenti (se non con pesanti vincoli come, ad esempio, attraverso intermediari autorizzati)
2) Per funzionare la consolle dovrà collegarsi alla rete almeno una volta al giorno (questo serve per monitorare costantemente la macchina dell'utente).
Contrariamente alle aspettative sembra che la Sony non abbia intenzione di imporre a sua volta queste due nuove regole...
Non si tratta di una battaglia secondaria: grazie alla loro diffusione queste consolli, e in questo caso le logiche, commerciali e non, alle loro spalle, hanno la capacità di influenzare la maniera di pensare di intere generazioni.
Se vince il criterio che sia normale non poter rivendere ciò che è nostro (indipendentemente da quanto dica la licenza d'uso (*1)!) e soprattutto che sia giusto essere quotidianamente monitorati in barba alla nostra riservatezza, allora avremo compiuto un pericolosissimo passo indietro a scapito della nostra libertà.
Perché se si inizia a considerare lecito che un'azienda privata ci tenga sotto controllo in questa maniera, poi sarà più facile convincerci che lo Stato, con qualsiasi scusa, sia nel giusto a monitorare tutte le nostre telefonate/email e, magari, l'intero contenuto del nostro calcolatore personale...
Per questo spero che Sony stravinca il confronto con Microsoft e che anzi la costringa a tornare sui suoi passi.
Nota (*1): sì, perché la licenza d'uso dei videogiochi da sempre prevede che non possano essere rivenduti: la differenza è che, fino a poco tempo fa, era impossibile impedirlo e comunque, visto che non c'erano grossi danni (perché comunque chi rivendeva il proprio vecchio gioco lo faceva per comprarsene uno appena uscito...), nessuno protestava...
L'esempio di Benjamin Franklin
7 ore fa
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