Probabilmente ho dato meno risalto di quanto avrei dovuto alla vicenda di Edward Snowden.
Per chi non lo sapesse Edward Snowden è l'informatico che ha reso pubbliche le attività di controllo massivo dell'NSA: in pratica lo spionaggio totale di ogni telefonata, messaggio elettronico e attività su social network come FB o Twitter...
Gli ho dato poco risalto per un mio errore di valutazione: davo già per scontato che l'NSA controllasse le telefonate, la posta elettronica e i social network. Lo consideravo un segreto di pulcinella. Semmai non pensavo che l'NSA spiasse gli americani come il resto del mondo: tradizionalmente gli USA hanno sempre avuto il massimo rispetto per le libertà dei propri cittadini...
Insomma, inizialmente avevo valutato questa storia come una non-notizia.
In realtà, mi sono poi reso conto, questa notizia era una “bomba” per tutti tranne che per le persone come me, che da tempo pensano, riflettono e hanno a cuore le problematiche legate alla libertà della rete. Rileggete i miei pezzi marcati “web” e “libertà” e vi troverete la mia costante preoccupazione di fondo per l'eccesso di controllo dell'autorità sul cittadino e sui possibili abusi che da ciò possono derivare.
Invero mi sono reso conto che Edward Snowden è un vero e proprio eroe.
Spesso il vocabolo “eroe” è abusato: magari si chiama eroe il calciatore che cambia le sorti di una partita all'ultimo minuto oppure lo si attribuisce a un soldato morto in un paese straniero. Ma né il calciatore né il militare sono eroi: il calciatore fa solo il suo lavoro ed è esageratamente ben pagato per questo, il soldato ha scelto un'attività rischiosa e ha avuto la sfortuna di morire durante una missione.
Ma essere molto bravi o molti sfortunati non significa essere eroi.
Essere eroi significa avere sempre il coraggio di prendere la decisione più difficile per seguire i nostri ideali.
Edward Snowden ha fatto tutto ciò al massimo grado: ha rinunciato a una vita privilegiata, alla sua libertà e, forse, alla sua vita stessa per cercare di proteggere gli ideali in cui crede.
Svolgendo il suo lavoro si è reso conto del terribile abuso di potere che il governo USA stava commettendo contro la libertà di tutti i cittadini del mondo e, perfino, ai danni dei propri connazionali.
Invece di chiudere gli occhi, magari dicendosi che tutto ciò veniva fatto per “un bene superiore”, si è assunto le proprie responsabilità e, coerentemente con i principi più nobili dell'animo umano, ha sacrificato sé stesso, la sua vita, prendendo la decisione più difficile.
Edward Snowden è un eroe. Questa è una certezza.
Ascoltando la sua intervista (v. il video del corto Comunque eroe...) non si può avere dubbi sulla sua totale consapevolezza delle ripercussioni della sua scelta: il venire allo scoperto, senza tentare di nascondersi, dimostrano il suo coraggio, la sua determinazione e la saldezza delle sue convinzioni.
Personalmente non posso che ammirare una persona così coerente con sé stessa.
In questa vicenda mi ha colpito, ma non stupito, il silenzio della EU (*1). Avrei sperato in una presa di posizione ufficiale: una dichiarazione del tipo “Noi non sapevamo...” anche se non era vero...
Sì, perché è ovvio che la UE sapesse: probabilmente ha accordi con gli USA per condividere le informazioni “sulla sicurezza e minacce terroristiche”.
Invece la EU ha scelto la strada più vile: mentre Obama difende la propria decisione i vertici europei fanno finta di niente, forse attendendo di capire dove spira il vento. Aspettano di capire quale orientamento prenderà il governo USA e le relative istruzioni...
A questo riguardo è emblematica la scelta di Snowden su dove ritirarsi in questi primi giorni: un ingenuo (*2) avrebbe potuto pensare a un paese europeo o comunque occidentale come l'Australia. Ma Snowden, che evidentemente grazie al suo lavoro ha una chiara consapevolezza del livello di vassallaggio di questi paesi nei confronti degli USA, ha pensato bene di rifugiarsi a Hong Kong!
La mia speranza è che l'indignazione per l'operato del governo USA cresca e che i cittadini statunitensi non credano alla favola che queste misure servono per combattere il terrorismo: la loro utilità contro il terrorismo è praticamente nulla mentre il loro potenziale abuso pericolosissimo.
Poiché la storia ci insegna che qualsiasi potere prima o poi viene abusato, bisognerebbe avere il buon senso di non creare dei poteri troppo forti.
Anche perché, come pensa lo stesso Snowden, un controllo così pervasivo da parte dell'autorità, qualunque essa sia e qualunque fossero i suoi “buoni” scopi iniziali, rischia di trasformarsi in tirannia.
Noi italiani, al di là delle affermazioni di principio, possiamo fare ben poco: non resta che incrociare le dita e sperare nel buon senso del popolo americano...
Nota (*1): dal governo Letta ovviamente non mi aspettavo niente di niente...
Nota (*2): la vicenda di Assange (wikileaks) insegna: tutti hanno visto le maniere pretestuose con cui la Svezia ha chiesto la sua estradizione con l'evidente scopo di spedirlo poi negli USA...
alla prima stazione
1 ora fa
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