Errare è umano ma evidentemente io sono diabolico perché, pochi giorni fa, ho rifatto lo stesso errore commesso oltre una ventina d'anni orsono...
Per motivi che non sto a spiegare (*1) mi sono letto la prima lettera ai corinzi di San Paolo.
La lettera in sé presenta dei passaggi interessanti, altri di grande importanza religiosa e altri ancora molto belli stilisticamente: nel complesso leggendo l'intera lettera tutta di un fiato si ha un'impressione molto diversa che ascoltando il solito frammento che mi era già capitato di ascoltare alla messa (*2). Anche perché molti brani sono complessi e per capirli bisogna rifletterci sopra e magari rileggerli: cosa che è possibile fare soltanto con una lettura autonoma.
Ma veniamo al mio errore.
Ecco, mentre leggevo alcuni dei passi più inspirati, mi stupivo di quanto la morale, il comportamento da seguire, suggerito da San Paolo fosse moderno.
Mi ci sono volute un paio di notti per scrollarmi di dosso questa erronea sensazione di modernità!
Il pensiero di San Paolo era probabilmente non moderno ma addirittura rivoluzionario per il suo tempo. La cultura occidentale si è costruita nel corso dei secoli sopra di esso: il problema è che non è andata oltre. Le parole di San Paolo, che inizialmente erano uno sprone al progresso, in un certo momento storico (che non so individuare ma diciamo intorno al mille) sono poi diventate un freno che hanno bloccato ogni evoluzione che si allontanasse da esse.
Il mio errore non era stato tanto considerare San Paolo moderno per il suo tempo quanto considerare “noi”, civiltà occidentale, moderni per il nostro tempo! Per molti aspetti infatti stiamo appena iniziando discostarci da una morale vecchia di un paio di millenni!
Un giorno, quando andavo al liceo, la professoressa di italiano, commentando un qualche carme di Catullo, lo spiegò facendoci notare quanto egli fosse vicino al nostro modo di sentire.
Dopo un breve istante di riflessione mi resi conto dell'errore (*3) della mia insegnante: anche in questo caso non era Catullo a essere moderno quanto noi uomini “moderni” a non essere cambiati quasi per nulla.
In questo caso la mia intuizione fu facilitata dalla consapevolezza biologica/evoluzionistica che le emozioni primarie cantate dal poeta, basate sull'istinto, non possono variare nell'arco di pochi millenni.
Eppure, vent'anni dopo, l'analogia fra sentimenti e morale avrebbe dovuto balzarmi agli occhi immediatamente e non dopo qualche giorno...
Da notare che entrambi questi errori di valutazione sono dovuti alla sbagliata concezione che abbiamo del valore della nostra epoca: v. Epoca e Corollario all'epoca...
Per non rimanere nell'impalpabile mondo della teoria propongo di seguito un paio di esempi dove le parole di San Paolo non brillano per modernità: del resto presentare un passaggio “moderno” porterebbe solo i miei lettori ad annuire e a pensare “È giusto/vero...”, insomma non sarebbe troppo significativo.
Inoltre considerato che oggi è l'8 marzo (*4), la festa della donna, i passaggi seguenti mi sembrano particolarmente appropriati!
«Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.» Prima Lettera ai Corinzi 11, 3
oppure
«L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo» Prima Lettera ai Corinzi 11, 7-9
Appena un secolo fa (o poco più) queste parole sarebbero passate inosservate e il lettore avrebbe semplicemente pensato “È giusto/vero...” mentre adesso destano più di qualche “perplessità”. Questo perché, come ho spiegato, stiamo appena iniziando a smarcarci dalla morale cristiana che per secoli ha egemonizzato la civiltà occidentale...
Nota (*1): In verità volevo indagare sulla mia teoria sul primo cristianesimo che espressi nel pezzo Viziato: in particolare al rapporto fra sesso e cristianesimo nei primi secoli (diciamo fino al IV, ovvero fino a quando c'è stata concorrenza con il paganesimo). Per questo sto leggendo Introduzione al cristianesimo antico dove ho trovato il riferimento all'epistola di San Paolo ai corinzi....
Nota (*2): Tanti anni fa! Una trentina, direi... Una divagazione: ma perché poi alla messa si insiste sempre sui soliti passi del Vangelo? Se non si va in chiesa con l'idea di pisolare a occhi aperti ma di stare attenti a ciò che viene spiegato, dopo qualche anno si sa tutto a memoria e ci si annoia...
Nota (*3): In realtà nella premessa ho barato: l'errore “antico” non fu mio ma della mia professoressa! Ritengo però che un incipit che incuriosisca sia molto importante...
Nota (*4): In realtà questo sarebbe il pezzo del 10 marzo ma, dati i riferimenti alla donna, mi è parso opportuno scambiarlo con quello dell'8...
la mia generazione
25 minuti fa
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