Bersani ha ricevuto l'incarico di formare il governo da Napolitano o, almeno, di provarci...
Il leader del PD sta facendo le sue consultazioni: il M5S non ci sta mentre il PDL sarebbe disponibilissimo (in cambio si accontenterebbe del seggiolone in cima al colle...), Monti ci vorrebbe stare (e volentieri se fosse l'ago della bilancia) ma al momento non è decisivo.
Già che c'era Bersani ha incontrato i sindacati anche se non mi è chiaro quale ruolo istituzionale dovrebbero avere nella formazione del nuovo governo... Sono ironico ma, visto che non vengo capito, mi chiarisco: secondo me non avrebbe dovuto incontrarli.
Al momento Bersani è super pessimista ma volete sapere la mia teoria? Secondo me si ritenta la tattica usata per l'elezione del presidente del Senato: ovvero si paventerà fino all'ultimo secondo il ritorno al voto nel tentativo di spaccare nuovamente il M5S (che spero però abbia imparato la lezione) e, se questi non cede, si farà invece un governo tecnico con sostegno PD e PDL...
Chi ci capisce di politica più di me mi può spiegare perché:
1) Il M5S si dovrebbe turare il naso e dare il suo sostegno al PD mentre il PD non si vuole turare il naso per accettare il sostegno del PDL?
2) Ma davvero un governo PD + M5S sarebbe preferibile a un ritorno alle urne? Si dice che l'Italia, data la situazione economica, ha bisogno di un governo forte: è vero, ma qualcuno pensa che un governo PD + M5S sarebbe forte?
Sono dell'idea che, constatata l'ingovernabilità, bisognerebbe tornare al voto. Lo penso anche se sono convinto che il M5S ne verrebbe ridimensionato: credo che anche il PD e il PDL ne siano consapevoli ma questi invece temono le urne per la paura che vinca la parte avversa (ma socia nel malaffare).
Credo che questa paura, ovvero mera convenienza politica, li porterà a formare un governicchio di un qualche genere (chiamatelo come vi pare ma sempre governicchio sarà...) e questo invece, alla lunga, dovrebbe premiare il M5S.
Ho usato il condizionale “dovrebbe” perché da praticamente subito dopo le elezioni, e con intensità sempre crescente, il M5S è sotto attacco su più fronti.
I giornali (e quando scrivo i “giornali” ho in mente Repubblica.it e Corriere.it) non ignorano più il M5S ma invece lo attaccano a testa bassa scrivendo pure e semplici bugie: più volte sono stati sgamati sul viario (*1) di Grillo (v. Varie sulla situazione politica) ma, visto che sono in malafede, tutto fanno piuttosto che rettificare le loro inesattezze.
Le tivvù riportano invece quasi sempre le opinioni o le idee del movimento sempre in maniera errata o estraendone delle frasi dal loro contesto in maniera che sembrino avere un altro significato: eppure non sarebbe troppo difficile leggere e riassumere esattamente i punti salienti degli interventi sul viario (*1) di Grillo...
L'altro fronte di attacco è invece il viario (*1) di Grillo in pratica l'unico organo di comunicazione “ufficiale” del movimento. L'attacco consiste in una marea di commenti scritti principalmente da troll che, con il loro rumoreggiare, sovrastono il normale scambio di opinioni fra i sostenitori del movimento.
Sullo stesso viario (*1) di Grillo è apparso un pezzo al riguardo, Schizzi di merda digitali, che analizza e riassume l'origine e i motivi di questo fenomeno. Si può verificare che si tratta di persone interessate solo a far rumore per generare confusione con un semplice esperimento: io ho risposto a quattro o cinque di questi commenti in maniera ragionevole e argomentando il mio punto di vista, ma sapete cosa è successo? Niente! Sono stato ignorato: la ragione è che le risposte a un commento (chiamate “discussione”) non appaiano automaticamente nella lista dei commenti e, per tanto, non generano la confusione che è l'unico e vero obiettivo dei troll.
Intendiamoci, qualche commento critico sarà stato pur fatto in buona fede ma l'attuale marea di commenti superficiali, pieni di luoghi comuni e raramente attinenti al pezzo pubblicato, non sono spiegabili in altra maniera che come un attacco organizzato.
L'unica possibilità di difesa sarebbe quella di aggiungere una sorta di filtro (*2) che permetta di nascondere i commenti di chi non ha nulla da dire ma, anche questa scelta sarebbe comunque una piccola sconfitta per il movimento perché lo si potrebbe accusare, non infondatamente, di censura (per quanto parziale)...
Nota (*1): “viario” = vi-(rtuale) + (di)-ario = blog; v. il corto Viario.
Nota (*2):la mia idea era che un gruppo di volontari fidati avesse la possibilità di marcare i commenti dei troll come tali in maniera che, chi non è interessato a leggerli, possa nasconderli con un semplice clic del puntatore. Ho appena letto che qualcosa del genere sta per essere implementato: speriamo bene!
L'esempio di Benjamin Franklin
10 ore fa
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