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venerdì 15 marzo 2013

Ank'io

Da più di un mese esercito la mia memoria col programma Anki e, come promesso, è tempo di darne un giudizio più ragionato.

La mia valutazione è ottima: dopo circa tre settimane di allenamento mi sono reso conto che la mia memoria stava già migliorando. In particolare ricordo con più facilità i dettagli di ciò che leggo, osservo o ascolto: esattamente quello che volevo!
Il tempo necessario a esercitarsi quotidianamente varia in base al numero di mazzi che si studiano e da quante nuove carte per mazzo vogliamo a ogni seduta (quest'ultimo è un parametro liberamente impostabile dall'utente). Con un solo mazzo e 5 nuove carte a seduta direi che bastino 3-5 minuti al giorno: decisamente un tempo alla portata di tutti! Oltretutto il programma è disponibile anche per smart phone e altre apparecchiature portatili e quindi non è obbligatorio trovare il tempo per studiare quando si è a casa...

Io mi ero confrontato con ben cinque mazzi molto diversi fra loro: vediamo com'è andata!

Sicuramente il più impegnativo è stato quello con le 500 parole (e frasi) di svedese perché ogni giorno avevo da imparare 10 nuove schede e, a seconda dei casi (v. dopo), questo mi ha creato qualche difficoltà.
Ho infatti notato che mi è facile imparare sostantivi e verbi ma faccio molta più fatica con gli avverbi (*1) e alcuni termini, particolarmente impronunciabili, non c'era poi verso di ricordarli...
Poi ci sono stati i numeri che inizialmente, fino a quando non ho capito le regole (e memorizzate le inevitabili eccezioni) mi confondevano in continuazione. Sì, perché queste schede non contengono nessun accenno alla grammatica che ho quindi dovuto intuire basandomi sull'esperienza: ad esempio ho capito che il maschile e il femminile hanno un articolo mentre il neutro un altro; che per coniugare i verbi al singolare bisogna aggiungere all'infinito una “r”, etc...

Il mazzo su linux è stato molto più facile: molte delle informazioni riportate sulle schede già le conoscevo e anche le “novità”, dato il mio bagaglio culturale, non mi hanno dato problemi. Inoltre non c'era bisogno di imparare a memoria dei termini (come con lo svedese!) quanto piuttosto di capire dei concetti...
Le schede erano in totale 108 ma oramai ne ho da rivedere una manciata al giorno: questo significa che ho le revisioni molto distribuite nel tempo e, di conseguenza, che le conosco già bene...

Il mazzo sull'alfabeto cirillico è stato inizialmente molto difficile: ci sono moltissimi caratteri che si assomigliano e variano per una “gamba” extra o poco più. Poi a un certo momento, ma dopo un bel po', ho improvvisamente imparato a riconoscerli e adesso non sbaglio quasi mai.
Va detto che 4 caratteri (su 33) sono “sospesi” perché “sanguisughe”! Il programma si accorge automaticamente se ci sono delle schede che causano particolari problemi e, superato un certo numeri di errori, le esclude momentaneamente dal mazzo: l'idea è di impararle in seguito quando le nozioni con le quali si confondono sono ormai sedimentate nella memoria (*2).

Il mazzo sui 50 stati americani e relative capitali e città maggiori non mi ha dato problemi: come spiegato avevo già imparato queste informazioni qualche anno fa e quindi ho dovuto solo dargli una “rinfrescata”. Comunque mi sono accorto che alcuni stati, per qualche motivo che mi sfugge, mi causano più problemi (tipo il Connecticut)... non so... forse perché le relative città non mi dicono niente e quindi non ho riferimenti per memorizzarle...

Infine il mazzo sui tarocchi. Anche i tarocchi li avevo già “studiati” anni fa ma, in pratica, ricordavo i significati principali di sole tre o quattro carte.
Nel mazzo di Anki a ogni tarocco sono associati quattro significati e io consideravo la relativa carta ricordata bene solo se li ricordavo tutti: eppure, già dopo la prima settimana, non ho avuto grossi problemi...

Attualmente mi sto divertendo a costruirmi due mazzi: uno sulle parole “nuove” (*3) che non conosco incontrate nei libri che leggo e un altro sulle figure retoriche (soggetto che mi ha sempre affascinato). Se qualcuno è interessato mi faccia sapere!

Nota (*1): magari c'entra anche il fatto che le schede sono in inglese e questo comporta una doppia traduzione...
Nota (*2): ad esempio nello svedese facevo sempre confusione fra
  • nagon
  • e
  • nagot
  • (“qualcuno” e “qualcosa”) perché molto simili...
    Nota (*3): aggiungo anche parole di cui intuisco il significato ma voglio definirlo esattamente oppure se me ne sfugge qualche aspetto: ad esempio qual è il colore del berillo? O che differenza c'è fra berillio e berillo?

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