Negli ultimi anni ho letto con un po' di sufficienza i commenti di vari amici che chiedevano di effettuare complicate manovre con le impostazioni di FB per evitare, a loro dire, pericoli per la riservetezza.
Pensavo fossero operazioni inutili dato che, da parte mia, avevo impostato tutte le regolazioni sulla riservatezza “Amici”. Insomma ero tranquillo che dall'esterno, se qualcuno provava a visualizzare il mio profilo, in pratica non potesse accedere a nessun tipo d'informazione...
Sbagliato!!
Per caso ho attivato l'opzione per visualizzare il proprio profilo come se venisse visto da uno sconosciuto (*1) e ho scoperto che praticamente era tutto visibile!
Allora ho fatto svariati esperimenti...
Per prima cosa ho notato che, quando si cambia un'impostazione di riservatezza, se si vuole che abbia effetto retroattivo bisogna richiederlo esplicitamente premendo l'apposito collegamento (*2).
Nonostante questo moltissime delle mie attività (commenti e “mi piace”) erano ancora visibili!
Guardandoli uno a uno ho capito che qualsiasi commento o “mi piace” effettuato su un elemento con riservatezza “Pubblica” è automaticamente ed ESCLUSIVAMENTE (*3) pubblico.
Questo significa che se a voi piace Monti e cliccate “mi piace” sulla sua pagina pubblica allora, chiunque acceda al vostro profilo pubblico, saprà che vi piace Monti.
Io uso con estrema parsimonia i “mi piace” essenzialmente per ricevere gli aggiornamente automatici su specifiche attività (notizie locali, politiche e umoristiche o, in genere, informazioni varie) ma non mi piace per nulla che questi miei interessi siano visibili non dico dalla polizia (che già mi infastidirebbe) ma da TUTTI!
Per la cronaca gli elementi pubblici si riconoscono facilmente perché, accanto alla data di publicazione, hanno una piccola icona blu che raffigura la Terra (le altre opzioni sono: due faccine per gli “amici degli amici”; una faccina per gli “amici” e un lucchetto per “privato”).
La logica di FB è semplice: se clicchi “mi piace” o commenti un elemento pubblico è "giusto" che questa tua “azione” sia pubblica.
Ovviamente non ci sarebbe nessun problema tecnico a far sì che chi clicca mi piace su una pagina pubblica possa riceverne gli aggiornamenti rimanendo però anonimo per il resto del mondo: il problema piuttosto è commerciale perché questo andrebbe contro gli interessi economici di FB. Nella situazione attuale FB può vendere i suoi spazi per della pubblicità mirata basata sulle nostre preferenze perché tali informazioni sono pubbliche (e quindi non ha il problema legale di dover chiedere il permesso di rendere note le nostre informazioni a terzi)!
Conclusione: questo spiega perché adesso ho un sacco di pubblicità per chitarre (cliccai “mi piace” sulla pagina di Joe Satriani, un famoso chitarrista) e, ben più grave, perché Berlusconi non mi mandò la lettera per farmi avere il rimborso dell'IMU (avevo cliccato “mi piace” su Beppe Grillo e quindi sarebbe stata una spesa inutile spedirmi tale lettera...).
Conclusione 2: come aggirare il problema? Ovvero come mantenere la praticità di ricevere gli aggiornamenti a ciò che più ci interessa senza essere selvaggiamente profilati? L'unica soluzione che vedo è farsi due profili FB: uno “vero” con cui stare in contatto con gli amici e dove non cliccheremo mai “mi piace” a nessun elemento pubblico e un altro “falso” (magari con un nome fasullo e dati sballati) con cui seguire ciò che vogliamo.
In questa maniera lo sconosciuto che cerca informazioni su di noi non troverà niente di utile perché non potrà risalire dal profilo “falso” a quello “vero”.
Certo che è scomodo però...
Nota (*1): per attivare questa possibilità bisogna andare a “Collegamenti rapidi alla privacy” (la piccola icona in alto a destra con un piccolo lucchetto), selezionare “Chi può vedere le mie cose” e infine “Cosa vedono gli altri sul mio diario? Visualizza come”.
Nota (*2): Premere la “rotellina” in alto a destra e poi “Impostazioni sulla privacy”. Appare una nuova schermata (dove avevo impostato tutto ad “amici”...) e qui c'è il collegamento cercato: “Limita i post passati”.
Nota (*3): almeno a me non è riuscito nasconderli... Comunque farò qualche altra ricerca per vedere se c'è un'alternativa...
L'esempio di Benjamin Franklin
10 ore fa
Usa Google+ :-D
RispondiEliminaTocchi un argomento molto delicato.
RispondiEliminaI vari messaggi di contatti FB che incitavano a cambiare i settaggi della privacy, per quanto mi riguarda sono risultati nella rimozione di detto contatto!
Per contro la tua analisi è giusta ed evidenzia dei problemi di privacy che Facebook ha sempre avuto e continuerà ad avere in quanto deve trovare un modo per fare soldi. Mi ricordo uno di questi commenti stupidi che giravano tempo fa che chiedevano di fare una petizione contro Facebook per evitare che chiedesse un annual fee per mantenere il profilo :-D.
Prima cosa: e anche se fosse? Seconda cosa: forse forse sarebbe meglio! App.net si propone di fare proprio quello: un twitter a pagamento.
L'idea è che se non compri il prodotto allora SEI il prodotto :-) Facebook in qualche modo deve pure far soldi e purtroppo il loro modello è molto limitato e l'unico modo di fare soldi è vendere informazioni.
Google+ invece ha un vantaggio notevole. Innanzi tutto è nato dopo e quindi ha potuto imparare dagli errori commessi da noi (Buzz anyone? :-)) e da Facebook, e inoltre Google+ non ha bisogno di monetizzare in quanto è Google che monetizza ;-)
Google+ ha una migliore gestione della privacy molto migliore e più ha un controllo molto più dettagliato. Mi ricordo una volta in cui ho pubblicato una foto di mio figlio e un mio contatto l'ha ri-sharata. La cosa mi ha infastidito non poco! In Google+ questo non sarebbe successo grazie al fatto che avrei sharato la foto solo con alcuni circle e inoltre ho sempre attiva l'opzione per vietare il re-share ;-)
Come ha detto "Anonimo": Usa Google+ :D
Ciao Michele,
RispondiEliminaTi ringrazio per il tuo ampio commento: trovo che l'affermazione “se non compri il prodotto allora SEI il prodotto” sia un bello spunto di riflessione.
Il problema più grave (a mio avviso ovviamente) è che non solo FB vende le informazioni sugli utenti (come hai scritto tu, ciò è inevitabile se vuole guadagnare) ma che addirittura lasci delle informazioni private, a volte anche molto personali, visibili a chiunque (mi riferisco, ad esempio, ai “mi piace” fatti a elementi pubblici)!
La mia spiegazione è che sia un “trucco” per evitare noie legali nella vendita di queste informazioni perché, in effetti, sono pubbliche e non private: ma ovviamente questa è solo una mia teoria...
Per quel poco che l'ho provato ho anch'io avuto la sensazione che in Google+ sia più facile gestire la privacy: il problema è che, almeno in Italia, lo usano in pochi e così si perde l'utilità principale di un social network, ovvero quella di connetterti con altre persone...
Saluti,
KGB
PS non far caso all'anonimo! Ho visto nel log un contatto proveniente dal provider Google Inc. di San Francisco: probabilmente si tratta del solito esaltato poco attendibile... ;-)