Come scritto altrove, nonostante molte affinità, non mi riconosco al 100% nel M5S.
Probabilmente la divergenza più vistosa, e forse anche più importante, riguarda la democrazia diretta: io non credo sia la soluzione dei problemi della politica mentre il M5S la considera come uno dei suoi obiettivi principali.
Ho argomentato la mia posizione nei pezzi sulla democrazia (v. Democrazia (1/3) e seguenti) ma sostanzialmente ritengo che su certe questioni, specialmente se tecniche, il singolo cittadino non ha né modo né tempo di informarsi adeguatamente per poter esprimere valutazioni che non siano di “pancia”.
La crisi di questi giorni per la formazione del governo sta evidenziando un altro aspetto di questo problema.
Per tutta la campagna elettorale Grillo aveva più volte ripetuto che, dopo le elezioni, si sarebbe fatto da parte e avrebbe ripreso a fare i suoi spettacoli a pagamento in giro per l'Italia; contemporaneamente il movimento avrebbe eletto, a rotazione, dei propri portavoce in parlamento che avrebbero agito in base alle indicazioni fornite loro dalla base.
Al momento però, forse per mancanza di tempo od organizzazione, è Grillo che dalla sua residenza parla a nome del M5S e dà precise indicazioni politiche su come debbano comportarsi/votare i propri neo deputati e senatori.
Magari, come ho scritto, la colpa è dello scarso tempo a disposizione che non ha dato modo ai parlamentari del M5S di organizzarsi fra loro e con la base, ma temo invece che si tratti di un limite della democrazia diretta.
In teoria gli eletti dovrebbero consultarsi con la base per decidere cosa fare ma, al momento, sul viario (*1) di Grillo proprio la base sembra spaccata. Inoltre manca la capacità e l'organizzazione per analizzare o anche solo quantificare (senza cioè volerle giudicare qualitativamente) le indicazioni dei grillini e, qualsiasi decisione verrà presa, lascerà molti scontenti.
Rispetto ai partiti tradizionali mancano figure di riferimento che parlino con autorità in nome dell'intero movimento: Grillo ha temporaneamente riempito tale vuoto ma questa può solo essere una soluzione temporanea per un problema strutturale, quasi ideologico, difficile da risolvere.
Come ci può infatti essere un leader nel M5S in grado di parlare con autorità se il potere non viene visto come delegato dagli elettori ma che, al contrario, questi vadano sempre interpellati per ogni decisione?
Attualmente la miriade di commenti sul viario di Grillo che si accavallano l'uno sull'altro generano solo confusione: spero quindi che in breve tempo il M5S riesca a mettere in rete un'applicazione che permetta di gestire questo confronto fra eletti ed elettori ma il problema sicuramente non è banale.
Nota (*1): “viario” = vi-(rtuale) + (di)-ario = blog; v. il corto Viario.
L'esempio di Benjamin Franklin
6 ore fa
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