«Capisco Maestro Yury! Ma non esiste una linea guida, un suggerimento utile a tutti per indirizzarci nella direzione giusta?»
«Sì. Certamente esiste»
«E di cosa si tratta?»
3.1 «La comprensione della realtà porta al perfezionamento»
«Come Maestro? Io a Fisica I ho preso 25 e a Fisica II ho preso 27...»
«Prima dovresti chiederti cosa intendo per realtà, mio piccolo ingegnere...» - disse il Maestro sorridendo al discepolo.
«La realtà... beh la realtà è tutto ciò che ci circonda...»
«Anche, ma non solo: la realtà fisica quantificabile è importante ma ancor di più lo è la realtà intangibile. Sapere perché un ponte sta in piedi è utile ma lo è ancor di più capire le motivazioni di chi l'ha costruito o, più semplicemente, la fantasia, la speranza e i sogni. Inoltre, fondamentale, è la conoscenza di se stessi»
«Quindi Maestro?»
1.2 «La realtà è divisa in realtà interna ed esterna»
«Non sono sicuro di aver capito: per favore Maestro Yury mi mostri qualche esempio...»
«La divisione è molto semplice: tutto ciò che non è in noi è esterno. Ad esempio il ponte oppure il concetto di fantasia o di speranza. Tutto il resto è considerato interno incluse la nostra specifica fantasia o speranza.»
«Ma Maestro, non è egoistico dare tanta rilevanza a noi stessi?»
«È vero ma non hai ragione!» - disse il Maestro Yury ridacchiando di fronte allo sguardo perplesso del suo discepolo.
«Ascoltami: noi, nella nostra individualità, non siamo particolarmente importanti. Lo siamo, né più né meno, come i miliardi di nostri simili. Eppure tutto ciò che vediamo e conosciamo della realtà esterna è mediato dalla nostra persona. Non solo i nostri sensi (la vista o l'olfatto) influenzano ciò che sappiamo del mondo ma anche le nostre emozioni, la nostra capacità di ricordare e di mettere insieme fatti correlati modificano la nostra interpretazione del reale. In altre parole l'intera nostra persona è come uno specchio attraverso cui osserviamo la realtà esterna. Per capire quanto questo specchio deformi le immagini è necessario conoscere se stessi nella maniera migliore. Se non conosci te stesso avrai del mondo solo una visione deformata, confusa e frammentaria...»
«Ora credo di aver capito... grazie Maestro Yury!»
«Tornando alla tua domanda iniziale, con “comprensione della realtà” si intende sia la realtà interna che esterna...»
«Ma come è possibile che questa comprensione porti al perfezionamento?»
«Ascoltami: il conoscere mille o, addirittura, un milione di granelli di sabbia non serve praticamente a niente, invece conoscere la spiaggia può essere utile. Più vasta e multiforme è la tua conoscenza e migliore sarà la tua comprensione dell'insieme. L'insieme è la realtà e la comprensione perfetta è la perfezione»
«Ok... Penso di aver capito... quindi la comprensione della realtà è l'unica via per il perfezionamento?»
«No! Come ti ho già spiegato le vie per perfezionarsi sono molteplici. La comprensione della realtà è un'indicazione generica: una direzione con la quale orientarsi. Persone diverse hanno esigenze diverse e, per alcune, potrebbe essere più indicato concentrarsi su alcuni aspetti della realtà dove sono più carenti... l'assettato dovrà cercare l'acqua e l'affamato il pane» - disse il Maestro Yury sospirando per la stoltezza del suo discepolo.
«Già dimenticavo: perdono Maestro!»
Il discepolo finalmente si zittì e, accovacciato ai piedi del Maestro, iniziò a concentrarsi intensamente strizzando gli occhi per lo sforzo.
«Maestro Yury, riflettevo che nessuno può raggiungere la conoscenza perfetta della realtà: di conseguenza nessuno può raggiungere lo scopo finale della vita... è così?»
«No»
continua...
giovedì 30 dicembre 2010
mercoledì 29 dicembre 2010
Colmo musicale
Qual è il colmo per un chitarrista?
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Pensaci di più!
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Essere colpito da una chitarra in testa e scordare tutto!
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Essere colpito da una chitarra in testa e scordare tutto!
martedì 28 dicembre 2010
Vado via
Oggi vado via e starò lontano dal computer per qualche giorno. Comunque, per i lettori indefessi, ho programmato dei post...
Fischia il vento 3-Gennaio-2011
Grazie a uno dei libri musicali comprati pochi giorni fa ho finalmente imparato a suonare qualcosa con la chitarra: "Fischia il vento". Si tratta di un noto canto partigiano composto da ben 40 note (incluso un SI bemolle) ma nessun accordo...
Tragedia pandorica 7-Gennaio-2011
A fine novembre mi ero comprato in un discount un pandoro al cioccolato a 3€. Era buonissimo: la cioccolata era abbondante e di qualità (non sapeva di conservante). Molto meglio dei più noti e costosi Mota o Pauli. Qualche giorno dopo tornai per comprarne un altro ma erano esauriti: da allora non sono più tornati (o forse sono tornati e andati subito esauriti...). Io, che sono un po' testardo, non ho voluto accontentarmi di altre marche e il risultato è stato che quasto anno ho mangiato un solo pandoro (seppure buono!)...
Collegamento d'idee 7-Gennaio-2011
Avevo il cordless in mano per telefonare a un maestro di chitarra. Facendo il numero mi sono chiesto se si era accorto che avevo già provato a contattarlo. Poi mi sono ricordato che io devo stare "attento" a riconoscere un mio amico del liceo, col quale sono andato a prendere una pizza pochi mesi fa dopo circa venti anni, che mi dovrebbe richiamare in questi giorni. Ho fantasticato di rispondergli, dopo il suo ovvio "Ciao, mi riconosci?", "sei il signore dell'altra volta?" e mi è tornata in mente la canzone di Modugno "Piange il telefono". Mi è tornato in mente di quando l'ascoltavo col mangiadischi a casa dei nonni. Mi sono ricordato che a mio nonno non piaceva un'altra canzone del disco che cantava, non ricordo il titolo, "il vecchietto, dove lo metto, dove lo metto non si sa, mi dispiace ma non c'è posto, forse neppure nell'aldilà...". Ho ridacchiato. Ho finito di comporre il numero.
Urgente 9-Gennaio-2011
È mezzanotte passata e, a quest'ora, in genere pubblico solo i post programmati. Solo che, controllando repubblica.it prima di andare a dormire, ho notato un dispaccio pubblicato da wikileaks che ricalca PARI PARI tutte le mie preoccupazioni per la libertà del web in Italia (vedi post Cos'è meglio e Web-Tax). Sicuramente ritornerò sull'argomento quanto prima ma non ho resistito di segnalare il link appena l'ho trovato...
lunedì 27 dicembre 2010
Ossessioni non ossessive
Ricordate che qualche tempo fa avevo annunciato il mio ingresso “trionfale” nel mondo del poker con soldi veri?
Beh, avevo preso la cosa seriamente e, per qualche giorno, ho fatto al massimo due partite quotidiane concentrandomi moltissimo, riguardandole e cercando di capire dove e quando avevo sbagliato.
Poi, una settimana fa, mi sono un po' lasciato condizionare da dei commenti sulla chat e ho buttato via una partita messa molto ma molto bene (eravamo rimasti in quattro e avevo più chip di tutti i miei avversari messi insieme)...
La “teoria” del gioco d'azzardo dice che, a questo punto, il demone del gioco avrebbe dovuto prendermi e spronarmi a cercare di “rifarmi” per la sconfitta patita.
Invece no: come al solito le mie reazioni non sono quelle comuni. Per una settimana e più, l'idea di rimettermi a giocare a poker mi ha disgustato e me ne sono tenuto lontano. Solo ieri, a vedere giocare un amico, mi è tornata la voglia e ho fatto due Sit & Go (arrivando 5° e 1°).
Viceversa stanotte stavo dormivegliando tranquillamente quando mi sono ricordato dei plettri per la chitarra...
Come si evince dai commenti al post Sparizione ero rimasto profondamente turbato dal costo folle di questi semplici pezzettini di plastica: secondo il mio amico, piuttosto esperto in materia, il costo di un singolo frammento plastico si dovrebbe aggirare fra .50 e 1€. Ieri sera, guardando su internet, mi ero inoltre reso conto che la sua stima era forse per difetto.
Personalmente credo che il loro costo di produzione sia vicino, probabilmente inferiore, a 0.01€ e quindi penso che 0.1€ sarebbe un prezzo equo; sarei perfino disposto a pagare 0.2€ per plettro ma non di più...
Così stanotte, quando mi sono svegliato, non ho fatto che pensare a come farmi i plettri da solo.
Il piano prevede di usare del DAS per fare il calco di un plettro, fondere del PVC in un bricchino, e farmi così tutti i plettri che voglio...
Che dite? Mi riuscirà?
Beh, avevo preso la cosa seriamente e, per qualche giorno, ho fatto al massimo due partite quotidiane concentrandomi moltissimo, riguardandole e cercando di capire dove e quando avevo sbagliato.
Poi, una settimana fa, mi sono un po' lasciato condizionare da dei commenti sulla chat e ho buttato via una partita messa molto ma molto bene (eravamo rimasti in quattro e avevo più chip di tutti i miei avversari messi insieme)...
La “teoria” del gioco d'azzardo dice che, a questo punto, il demone del gioco avrebbe dovuto prendermi e spronarmi a cercare di “rifarmi” per la sconfitta patita.
Invece no: come al solito le mie reazioni non sono quelle comuni. Per una settimana e più, l'idea di rimettermi a giocare a poker mi ha disgustato e me ne sono tenuto lontano. Solo ieri, a vedere giocare un amico, mi è tornata la voglia e ho fatto due Sit & Go (arrivando 5° e 1°).
Viceversa stanotte stavo dormivegliando tranquillamente quando mi sono ricordato dei plettri per la chitarra...
Come si evince dai commenti al post Sparizione ero rimasto profondamente turbato dal costo folle di questi semplici pezzettini di plastica: secondo il mio amico, piuttosto esperto in materia, il costo di un singolo frammento plastico si dovrebbe aggirare fra .50 e 1€. Ieri sera, guardando su internet, mi ero inoltre reso conto che la sua stima era forse per difetto.
Personalmente credo che il loro costo di produzione sia vicino, probabilmente inferiore, a 0.01€ e quindi penso che 0.1€ sarebbe un prezzo equo; sarei perfino disposto a pagare 0.2€ per plettro ma non di più...
Così stanotte, quando mi sono svegliato, non ho fatto che pensare a come farmi i plettri da solo.
Il piano prevede di usare del DAS per fare il calco di un plettro, fondere del PVC in un bricchino, e farmi così tutti i plettri che voglio...
Che dite? Mi riuscirà?
domenica 26 dicembre 2010
Parole Santissime 1
«Maestro Yury, qual è lo scopo della vita?
1.1 «Lo scopo della vita è il perfezionamento»
«Il perfezionamento? Cioè? Avere più soldi possibile? Oppure avere grande potere?»
«No, mio piccolo ingegnere! È il perfezionamento dell'anima il nostro scopo: ricchezza e potere, o anche fama, bellezza e successo, svaniscono con la morte e perciò sono effimeri»
«Maestro Yury, continuo a non capire: denaro, potere e successo devono essere quindi disprezzati?»
«No. Essi hanno un loro valore ma non possono costituire il fine ultimo ed esclusivo della vita»
«E l'amore maestro Yury? Non potrebbe esso essere il fine della vita?»
«No. Lo scopo della vita è il perfezionamento»
«Ma allora Maestro...»
«Ascoltami: la domanda che ti devi porre non è il cosa ma il come. Ti devi domandare non cosa perfeziona la tua anima ma come la tua anima può essere perfezionata»
«Maestro, non capisco: non sono la stessa cosa?»
«Se cerchi una risposta non sono equivalenti»
«Come? Perché?»
«Ogni anima ha un diverso grado di maturità e si è evoluta attraverso un percorso di crescita unico: diverse sono quindi le necessità di ogni anima»
«E quindi Maestro Yury?»
2.1 «Le vie del perfezionamento sono molteplici»
«Allora io, misero ingegnere, come posso fare per perfezionarmi? Devo, ad esempio, dedicarmi solo ed esclusivamente al lavoro?»
«Per perfezionarti il tuo scopo deve essere l'amore ma anche la ricchezza, il potere e il successo...» - disse il Maestro sorridendo.
«Ma Maestro! Avevate detto che l'amore, e tutte le altre cose, non sono obiettivi degni da perseguire!»
«Non limitarti ad ascoltare le mie parole ma cerca anche di comprenderne il significato: non sempre il significato equivale letteralmente a quanto dicono le parole! Le parole sono spesso inadeguate...»
«Ma allora... mi dispiace Maestro Yury ma continuo a non capire...»
«Ascoltami: per cuocere il cibo hai bisogno del fuoco ma per spegnere un incendio hai bisogno dell'acqua. Così se la tua anima ha freddo c'è bisogno del fuoco ma se essa brucia c'è bisogno dell'acqua. Ogni anima ha le proprie necessità»
«E quindi quale scopo devo perseguire per perfezionarmi?»
«L'amore ma forse anche la ricchezza, il potere o il successo. Dipende di cosa la tua anima ha più bisogno per perfezionarsi: se manca di comprensione l'amore potrebbe essere necessario al tuo perfezionamento, ma se tu fossi troppo umile anche la ricerca del potere potrebbe migliorarti. Oppure, se tu disprezzassi il denaro, il tuo scopo potrebbe essere quello di ricercare la ricchezza.»
«Capisco Maestro Yury! Ma non esiste una linea guida, un suggerimento utile a tutti per indirizzarci nella direzione giusta?»
«Sì. Certamente esiste»
«E di cosa si tratta?»
continua...
1.1 «Lo scopo della vita è il perfezionamento»
«Il perfezionamento? Cioè? Avere più soldi possibile? Oppure avere grande potere?»
«No, mio piccolo ingegnere! È il perfezionamento dell'anima il nostro scopo: ricchezza e potere, o anche fama, bellezza e successo, svaniscono con la morte e perciò sono effimeri»
«Maestro Yury, continuo a non capire: denaro, potere e successo devono essere quindi disprezzati?»
«No. Essi hanno un loro valore ma non possono costituire il fine ultimo ed esclusivo della vita»
«E l'amore maestro Yury? Non potrebbe esso essere il fine della vita?»
«No. Lo scopo della vita è il perfezionamento»
«Ma allora Maestro...»
«Ascoltami: la domanda che ti devi porre non è il cosa ma il come. Ti devi domandare non cosa perfeziona la tua anima ma come la tua anima può essere perfezionata»
«Maestro, non capisco: non sono la stessa cosa?»
«Se cerchi una risposta non sono equivalenti»
«Come? Perché?»
«Ogni anima ha un diverso grado di maturità e si è evoluta attraverso un percorso di crescita unico: diverse sono quindi le necessità di ogni anima»
«E quindi Maestro Yury?»
2.1 «Le vie del perfezionamento sono molteplici»
«Allora io, misero ingegnere, come posso fare per perfezionarmi? Devo, ad esempio, dedicarmi solo ed esclusivamente al lavoro?»
«Per perfezionarti il tuo scopo deve essere l'amore ma anche la ricchezza, il potere e il successo...» - disse il Maestro sorridendo.
«Ma Maestro! Avevate detto che l'amore, e tutte le altre cose, non sono obiettivi degni da perseguire!»
«Non limitarti ad ascoltare le mie parole ma cerca anche di comprenderne il significato: non sempre il significato equivale letteralmente a quanto dicono le parole! Le parole sono spesso inadeguate...»
«Ma allora... mi dispiace Maestro Yury ma continuo a non capire...»
«Ascoltami: per cuocere il cibo hai bisogno del fuoco ma per spegnere un incendio hai bisogno dell'acqua. Così se la tua anima ha freddo c'è bisogno del fuoco ma se essa brucia c'è bisogno dell'acqua. Ogni anima ha le proprie necessità»
«E quindi quale scopo devo perseguire per perfezionarmi?»
«L'amore ma forse anche la ricchezza, il potere o il successo. Dipende di cosa la tua anima ha più bisogno per perfezionarsi: se manca di comprensione l'amore potrebbe essere necessario al tuo perfezionamento, ma se tu fossi troppo umile anche la ricerca del potere potrebbe migliorarti. Oppure, se tu disprezzassi il denaro, il tuo scopo potrebbe essere quello di ricercare la ricchezza.»
«Capisco Maestro Yury! Ma non esiste una linea guida, un suggerimento utile a tutti per indirizzarci nella direzione giusta?»
«Sì. Certamente esiste»
«E di cosa si tratta?»
continua...
sabato 25 dicembre 2010
Dies Natalis Solis Invicti
Oggi avrei voluto scrivere un simpatico post natalizio.
Avevo avuto anche un'idea carina: volevo postare un mio bigliettino di auguri natalizi, dal messaggio sociale involontariamente ironico (*1), scritto alle elementari.
Sfortunatamente non sono riuscito a recuperare tale biglietto: di sicuro prima o poi salterà fuori però, in un solo “giorno” di ricerche (*2) non l'ho trovato...
Per questo motivo l'argomento del giorno non sarà particolarmente appropriato: voglio infatti accennare alla tassa di “soggiorno” che dovrebbe essere fatta pagare a chi visita Roma (vedi articolo del corriere.it).
Come tutti gli italiani ho molta antipatia per le nuove tasse. Tutti gli italiani hanno infatti la sensazione, per non dire la certezza, che la tassa (ma forse sarebbe più esatto il termine “balzello”) non servirà a reperire i fondi per ciò per cui è stata istituita (*3) ma finirà nel calderone dell'entrate dell'istituzione pubblica relativa che poi provvederà a sprecarla in chissà quale maniera.
Un primo “piccolo” dubbio riguarda chi sarà colpito da questa tassa: solo i turisti o anche chi va a Roma per lavoro? Apparentemente sembrerebbe che toccherà pagarla a chiunque soggiorni in camping/Bed & Breakfast/albergo. Costo: da 1 a 3 € a seconda di dove si pernotti.
In teoria la tassa servirà come “contributo” alle spese dei servizi della capitale.
Io sono contrario a questa tassa speciale. Non perché potrebbe avere un impatto negativo sul turismo né perché potrebbe essere imitata in altre città né per i dubbi sull'utilizzo (*4) degli introiti ma semplicemente perché tale tassa esiste già!
La tassa che viene pagata giornalmente da chiunque visita Roma (ma praticamente è presente in tutte le città e cittadine italiane) esiste già ed è pagata non solo dai turisti ma anche dai romani stessi: non si chiama tassa di “soggiorno” ma parchimetro.
Ma evidentemente l'ebbrezza di creare un nuovo balzello è troppo forte per qualsiasi pubblica amministrazione...
Nota (*1): Non svelo il testo del bigliettino così, se me lo ricordo (e se io sono vivo e tutti gli altri “se”...), potrò usarlo per il prossimo Natale!
Nota (*2): Non è strano per me non trovare qualcosa: ieri ho passato (inutilmente) molto tempo a cercare un HD USB esterno, con tanto di cavo e alimentatore. Ho un vago ricordo di averlo infilato in un armadio fra delle coperte ma non ricordo più esattamente...
Nota (*3): Infatti la tassa, a differenza dell'imposta, è versata in cambio di un servizio. In altre parole anche lo stato non può inventarsi la tassa sulle nuvole, cioè lo potrebbe fare, ma dovrebbe chiamarla imposta... All'italiano medio la distinzione fra tassa e imposta potrà sembrare ironica ma è vera!
Nota (*4): Sarebbe facile ironizzare sul fatto che questa tassa servirà, probabilmente, a ripianare anche il deficit dell'azienda dei trasporti pubblici della città di Roma balzata all'onore della cronaca per la vicenda delle assunzioni facili (“solo” 854) di amici/parenti ed ex-cubiste (vedi articolo corriere.it)..
Avevo avuto anche un'idea carina: volevo postare un mio bigliettino di auguri natalizi, dal messaggio sociale involontariamente ironico (*1), scritto alle elementari.
Sfortunatamente non sono riuscito a recuperare tale biglietto: di sicuro prima o poi salterà fuori però, in un solo “giorno” di ricerche (*2) non l'ho trovato...
Per questo motivo l'argomento del giorno non sarà particolarmente appropriato: voglio infatti accennare alla tassa di “soggiorno” che dovrebbe essere fatta pagare a chi visita Roma (vedi articolo del corriere.it).
Come tutti gli italiani ho molta antipatia per le nuove tasse. Tutti gli italiani hanno infatti la sensazione, per non dire la certezza, che la tassa (ma forse sarebbe più esatto il termine “balzello”) non servirà a reperire i fondi per ciò per cui è stata istituita (*3) ma finirà nel calderone dell'entrate dell'istituzione pubblica relativa che poi provvederà a sprecarla in chissà quale maniera.
Un primo “piccolo” dubbio riguarda chi sarà colpito da questa tassa: solo i turisti o anche chi va a Roma per lavoro? Apparentemente sembrerebbe che toccherà pagarla a chiunque soggiorni in camping/Bed & Breakfast/albergo. Costo: da 1 a 3 € a seconda di dove si pernotti.
In teoria la tassa servirà come “contributo” alle spese dei servizi della capitale.
Io sono contrario a questa tassa speciale. Non perché potrebbe avere un impatto negativo sul turismo né perché potrebbe essere imitata in altre città né per i dubbi sull'utilizzo (*4) degli introiti ma semplicemente perché tale tassa esiste già!
La tassa che viene pagata giornalmente da chiunque visita Roma (ma praticamente è presente in tutte le città e cittadine italiane) esiste già ed è pagata non solo dai turisti ma anche dai romani stessi: non si chiama tassa di “soggiorno” ma parchimetro.
Ma evidentemente l'ebbrezza di creare un nuovo balzello è troppo forte per qualsiasi pubblica amministrazione...
Nota (*1): Non svelo il testo del bigliettino così, se me lo ricordo (e se io sono vivo e tutti gli altri “se”...), potrò usarlo per il prossimo Natale!
Nota (*2): Non è strano per me non trovare qualcosa: ieri ho passato (inutilmente) molto tempo a cercare un HD USB esterno, con tanto di cavo e alimentatore. Ho un vago ricordo di averlo infilato in un armadio fra delle coperte ma non ricordo più esattamente...
Nota (*3): Infatti la tassa, a differenza dell'imposta, è versata in cambio di un servizio. In altre parole anche lo stato non può inventarsi la tassa sulle nuvole, cioè lo potrebbe fare, ma dovrebbe chiamarla imposta... All'italiano medio la distinzione fra tassa e imposta potrà sembrare ironica ma è vera!
Nota (*4): Sarebbe facile ironizzare sul fatto che questa tassa servirà, probabilmente, a ripianare anche il deficit dell'azienda dei trasporti pubblici della città di Roma balzata all'onore della cronaca per la vicenda delle assunzioni facili (“solo” 854) di amici/parenti ed ex-cubiste (vedi articolo corriere.it)..
venerdì 24 dicembre 2010
KGB le Origini: prudente e forzuto, odia il flauto
Prudente: Avevo quattro, massimo cinque, anni ed ero con la mamma, e un bimbetto di 3-4 anni più grande di me, a visitare un museo, non ricordo quale. Il problema era che la mamma mi trascurava un po' e commentava solo col bambino più grande le varie opere (a me pare di ricordare animali imbalsamati ma non sono sicuro...).
Per quanto io non sia mai stato portato per la gelosia o l'invidia, dopo un po', iniziai anch'io a voler un po' di attenzione: il problema era che questo bambino più grande, immagino che andasse alle elementari, mi “sovrastava” come cultura e io non sapevo bene cosa inventarmi per dire qualcosa di altrettanto intelligente che la mamma potesse apprezzare...
Infine arrivammo a uno scheletro, o di un uomo o di un orso non so, ma comunque di una creatura molto alta. Subito il ragazzino e la mamma iniziarono a commentare fra loro osservando che era molto alto; a quel punto presi la palla al balzo e tirai la manica della mamma per avere la sua attenzione. Poi, con voce stentorea e tono da intenditore, ma senza in realtà ben sapere a quanto corrispondesse, dissi - “Sarà alto un metro!” - pensando appunto che un metro fosse molto alto...
In effetti ottenni l'attenzione che desideravo perché la mamma si mise a ridere a crepapelle e anche il bimbetto seguì, con un po' di esitazione (credo non avesse l'idee molto più chiare di me su quanto fosse un metro), il suo esempio.
Io ci rimasi molto male: il tentativo di simulare una conoscenza che non possedevo era fallito miseramente...
Da allora sono molto prudente quando esprimo un parere: soprattutto se riguarda un argomento che conosco poco ci vado con i piedi di piombo. Inoltre, ma non so quanto questo sia collegato con l'episodio specifico, trovo sciocco cercare di attirare l'attenzione.
Forzuto: Avevo sette anni quando mi resi conto che ero molto più forte degli altri bambini (vedi anche il post Bug d'altezza). È strano perché ero uno dei due bambini più bassi della mia classe e non ero soggetto assolutamente a sviluppo precoce (tipo barba a 10 anni!).
Eppure ero, non un po', ma molto più forte degli altri bambini. Lo scoprii al compleanno di una nostra compagna di classe: finiti i giochi organizzati dalle mamme, noi maschietti ne inventammo uno molto bello. Si stava sopra un divano letto molto ampio e vinceva chi riusciva a spingere giù tutti gli altri bambini. Ovviamente io vincevo senza difficoltà.
Per tutte le elementari ricordo che non avevo rivali fra i compagni di classe di pari età. Poi alle medie decisi che ormai ero troppo “grande” per fare la lotta e smisi di confrontarmi con i miei compagni.
Ricordo solo che in seconda o terza media, per gioco, mi scrollai di dosso un compagno di classe che mi stringeva alle spalle: usai pochissima forza ma lo spinsi via un po' brutalmente e lui si fece male.
Con l'adolescenza le cose cambiarono: non ero anoressico ma magrissimo. Mi bastava fare qualche sforzo e subito rimanevo spossato. Inoltre non mi applicai a nessun sport e quindi il mio sviluppo fisico ne risentì e rimasi esile e mingherlino.
Comunque sono e rimango molto più forte di quello che potrebbe sembrare: ovviamente per essere un omino il cui peso forma è poco più di 60Kg!
Non sono sicuro se questa mia caratteristica abbia avuto un impatto significativo sulla mia personalità. In particolare non so se la mia forza abbia influenzato il mio coraggio. Non credo: ci sono persone molto forti che non sono coraggiose. Forse comunque la mia forza ha accresciuto la mia autostima e mi ha dato una certa sicurezza, magari mal riposta, sulle mie capacità fisiche.
Odia il flauto: Eh! Eh! Tranquilli: ho scritto così solo per avere un titolo divertente! L'aneddoto infantile chiarirà cosa intendo!
Avevo sei o sette anni e, come forse ho già spiegato, frequentavo una scuola privata gestita dalle monache. La scuola, per quei tempi, era piuttosto moderna e organizzava delle attività extra per i bambini. Una di queste attività era un corso di musica: di flauto per la precisione.
Come al solito, senza venir assolutamente interpellato, fui prontamente iscritto da mia madre. Non so perché ma ero l'unico della mia classe e tutti gli altri bambini erano di un anno o due più grandi di me.
Ricordo che la lezione si svolgeva nell'aula di disegno: un'aula con le lavagne sulle pareti completamente ricoperte da scene agresti disegnate con gessetti colorati. A me sembravano bellissimi.
Comunque mi ritrovai in un banchino al centro della classe circondato da ragazzini che non conoscevo.
L'insegnante, una ragazza che non poteva avere più di 30 anni, iniziò a tenerci un discorso su quanto la nostra decisione fosse impegnativa. Facendo il corso avremmo dovuto studiare ed esercitarci regolarmente perché altrimenti sarebbe stato tempo perso. Dopo circa un dieci minuti di sermone concluse dicendo: “Chi non crede di riuscire a impegnarsi a fondo è meglio che si alzi adesso e lasci l'aula!”. Io ci pensai un attimo e mi dissi - “No, a me suonare il flauto proprio non interessa...” - così presi l'insegnante alla lettera, mi alzai e senza rivolgerle la parola o salutarla me ne andai!
Eppure è un peccato perché, nonostante che i miei genitori non lo siano per niente, credo di essere portato per la musica. In particolare ricordo con estrema precisione le musiche che mi colpiscono e, se voglio, riesco a risentirle dentro la mente... Insomma, se mi fossi avvicinato alla musica da piccolo, credo che avrei potuto sviluppare il mio talento e, magari, adesso potrei suonare la chitarra (o un altro strumento serio: non certo un piffero bavoso con i suoi brutti fischi!) decentemente...
Per quanto io non sia mai stato portato per la gelosia o l'invidia, dopo un po', iniziai anch'io a voler un po' di attenzione: il problema era che questo bambino più grande, immagino che andasse alle elementari, mi “sovrastava” come cultura e io non sapevo bene cosa inventarmi per dire qualcosa di altrettanto intelligente che la mamma potesse apprezzare...
Infine arrivammo a uno scheletro, o di un uomo o di un orso non so, ma comunque di una creatura molto alta. Subito il ragazzino e la mamma iniziarono a commentare fra loro osservando che era molto alto; a quel punto presi la palla al balzo e tirai la manica della mamma per avere la sua attenzione. Poi, con voce stentorea e tono da intenditore, ma senza in realtà ben sapere a quanto corrispondesse, dissi - “Sarà alto un metro!” - pensando appunto che un metro fosse molto alto...
In effetti ottenni l'attenzione che desideravo perché la mamma si mise a ridere a crepapelle e anche il bimbetto seguì, con un po' di esitazione (credo non avesse l'idee molto più chiare di me su quanto fosse un metro), il suo esempio.
Io ci rimasi molto male: il tentativo di simulare una conoscenza che non possedevo era fallito miseramente...
Da allora sono molto prudente quando esprimo un parere: soprattutto se riguarda un argomento che conosco poco ci vado con i piedi di piombo. Inoltre, ma non so quanto questo sia collegato con l'episodio specifico, trovo sciocco cercare di attirare l'attenzione.
Forzuto: Avevo sette anni quando mi resi conto che ero molto più forte degli altri bambini (vedi anche il post Bug d'altezza). È strano perché ero uno dei due bambini più bassi della mia classe e non ero soggetto assolutamente a sviluppo precoce (tipo barba a 10 anni!).
Eppure ero, non un po', ma molto più forte degli altri bambini. Lo scoprii al compleanno di una nostra compagna di classe: finiti i giochi organizzati dalle mamme, noi maschietti ne inventammo uno molto bello. Si stava sopra un divano letto molto ampio e vinceva chi riusciva a spingere giù tutti gli altri bambini. Ovviamente io vincevo senza difficoltà.
Per tutte le elementari ricordo che non avevo rivali fra i compagni di classe di pari età. Poi alle medie decisi che ormai ero troppo “grande” per fare la lotta e smisi di confrontarmi con i miei compagni.
Ricordo solo che in seconda o terza media, per gioco, mi scrollai di dosso un compagno di classe che mi stringeva alle spalle: usai pochissima forza ma lo spinsi via un po' brutalmente e lui si fece male.
Con l'adolescenza le cose cambiarono: non ero anoressico ma magrissimo. Mi bastava fare qualche sforzo e subito rimanevo spossato. Inoltre non mi applicai a nessun sport e quindi il mio sviluppo fisico ne risentì e rimasi esile e mingherlino.
Comunque sono e rimango molto più forte di quello che potrebbe sembrare: ovviamente per essere un omino il cui peso forma è poco più di 60Kg!
Non sono sicuro se questa mia caratteristica abbia avuto un impatto significativo sulla mia personalità. In particolare non so se la mia forza abbia influenzato il mio coraggio. Non credo: ci sono persone molto forti che non sono coraggiose. Forse comunque la mia forza ha accresciuto la mia autostima e mi ha dato una certa sicurezza, magari mal riposta, sulle mie capacità fisiche.
Odia il flauto: Eh! Eh! Tranquilli: ho scritto così solo per avere un titolo divertente! L'aneddoto infantile chiarirà cosa intendo!
Avevo sei o sette anni e, come forse ho già spiegato, frequentavo una scuola privata gestita dalle monache. La scuola, per quei tempi, era piuttosto moderna e organizzava delle attività extra per i bambini. Una di queste attività era un corso di musica: di flauto per la precisione.
Come al solito, senza venir assolutamente interpellato, fui prontamente iscritto da mia madre. Non so perché ma ero l'unico della mia classe e tutti gli altri bambini erano di un anno o due più grandi di me.
Ricordo che la lezione si svolgeva nell'aula di disegno: un'aula con le lavagne sulle pareti completamente ricoperte da scene agresti disegnate con gessetti colorati. A me sembravano bellissimi.
Comunque mi ritrovai in un banchino al centro della classe circondato da ragazzini che non conoscevo.
L'insegnante, una ragazza che non poteva avere più di 30 anni, iniziò a tenerci un discorso su quanto la nostra decisione fosse impegnativa. Facendo il corso avremmo dovuto studiare ed esercitarci regolarmente perché altrimenti sarebbe stato tempo perso. Dopo circa un dieci minuti di sermone concluse dicendo: “Chi non crede di riuscire a impegnarsi a fondo è meglio che si alzi adesso e lasci l'aula!”. Io ci pensai un attimo e mi dissi - “No, a me suonare il flauto proprio non interessa...” - così presi l'insegnante alla lettera, mi alzai e senza rivolgerle la parola o salutarla me ne andai!
Eppure è un peccato perché, nonostante che i miei genitori non lo siano per niente, credo di essere portato per la musica. In particolare ricordo con estrema precisione le musiche che mi colpiscono e, se voglio, riesco a risentirle dentro la mente... Insomma, se mi fossi avvicinato alla musica da piccolo, credo che avrei potuto sviluppare il mio talento e, magari, adesso potrei suonare la chitarra (o un altro strumento serio: non certo un piffero bavoso con i suoi brutti fischi!) decentemente...
giovedì 23 dicembre 2010
Nuovo attacco alla libertà
Come ho già denunciato in passato (vedi ad esempio Web-Tax) in tutta Europa, e soprattutto in Italia, si assiste a una progressiva riduzione delle libertà dei cittadini.
Questa riduzione di libertà ha una forma particolarmente insidiosa perché spesso non viene nemmeno percepita come tale dall'opinione pubblica. A volte viene mascherata come lotta al terrorismo, a volte come lotta al crimine.
Il caso di oggi (in verità la notizia è di qualche giorno fa: vedi questo articolo del corriere.it) appartiene alla seconda categoria: la motivazione del nuovo giro di vite ha come base la difesa del diritto d'autore leso dalla pirateria informatica.
Sono d'accordo che il diritto d'autore vada difeso ma non credo che la maniera decisa da AGCOM sia quella giusta. Credo anzi che si presti a potenziali abusi che invece di tutelare il cittadino andrebbero a lederne i suoi diritti e in particolare la sua libertà di informazione.
I miei timori riguardano principalmente le modalità per l'oscuramento totale dei siti esteri. Ma procediamo con ordine, di seguito la procedura per la denuncia e successivo oscuramento di un sito così come è riportata dall'articolo del corriere.it
Già il primo punto mi pare debole: in che maniera si deve comunicare col gestore del sito? Per email, per telefono o con una raccomandata? Se la comunicazione viene effettuata per telefono o per email che prove deve portare il titolare del “contenuto” per dimostrare che siano trascorse 48 ore? Se invece la comunicazione deve avvenire per raccomandata il margine di 48 ore è troppo breve. E poi in che lingua deve essere fatta questa comunicazione (per i siti esteri)? In italiano? In inglese? Ve lo immaginate il responsabile di un sito turco che riceve una email in italiano che chiede venga rimosso un link!?
Mi pare evidente che un primo risultato di questa normativa sarebbe quella che molti siti esteri verrebbero oscurati in Italia praticamente a loro insaputa...
Va bene, non ho letto il documento ufficiale di AGCOM e quindi farò finta che in esso tutto sia spiegato perfettamente e che l'elementare diritto dei siti esteri a essere informati dei provvedimenti eseguiti in Italia sia rispettato...
Riguardo il punto due mi pare che 48 ore sia un periodo troppo breve in particolare se si tratta di un piccolo sito gestito da una singola persona. Credo che una settimana sarebbe un periodo più congruo.
Anche il terzo punto pone molti dubbi e domande. Chi decide in ultima analisi (dopo il “breve contraddittorio”) se un sito deve essere oscurato o meno? Un funzionario dell'AGCOM o un giudice? A mio avviso, data la gravità della scelta di oscurare un sito, tale decisione dovrebbe essere affidata a un magistrato ma invece è il contrario(*1). Dov'è la trasparenza e la garanzia di imparzialità? Quali sono i criteri che questo “funzionario” AGCOM adotterà?
E poi questo “breve contraddittorio” in che forma avverrà? Teleconferenza? Scambio di email? Oppure il sito estero dovrà avere un rappresentante legale in Italia? E siamo sicuri che qualcuno informerà il gestore del sito estero che in Italia ci sarà un “breve contraddittorio” nel quale dovrà difendersi?
E se il sito che viene oscurato decide di fare ricorso a chi si deve rivolgere?
Insomma la sensazione è che i diritti dei siti esteri a difendersi non siano assolutamente tutelati e che si possa nutrire più di un dubbio sull'imparzialità del giudizio.
Ma è sull'ultimo punto che sono totalmente in disaccordo.
Sono contrario al principio che se un sito contenga del materiale illegittimo questo venga oscurato in toto.
A mio avviso bisognerebbe invece colpire chi scarica questo materiale, ovvero chi commette quello che in Italia è considerato il reato.
Perché dico questo? Perché esiste il caso, molto probabile in realtà, che un sito non contenga solo “materiale” illegittimo ma anche perfettamente legale. In questo caso, se il sito viene completamente oscurato, a me, come utente, viene tolta anche la possibilità di accedere a del materiale al quale avevo diritto. Con l'oscuramento vengono così colpiti indiscriminatamente anche gli utente onesti che non avrebbero mai scaricato il materiale “illegittimo”.
Mi si permetta un'analogia, forse non troppo accurata, per tentare di spiegare meglio il mio punto di vista: l'oscurare totalmente un sito equivale a vietare a tutti i cittadini di passeggiare in un parco per evitare che qualcuno di essi raccolga dei fiori rari. Non mi sembra sia giusto impedire a tutti l'accesso al parco: bisognerebbe punire solo chi raccoglie i fiori rari.
Il singolo individuo deve essere responsabile di quello che fa e punito se sbaglia ma non si dovrebbe limitare arbitrariamente la libertà di tutti per impedire che pochi commettano un reato.
Infine questo provvedimento è potenzialmente pericoloso perché si presta a essere facilmente abusato: tutto il potere decisionale è a discrezione di un funzionario AGCOM. In un mondo perfetto questo non sarebbe un problema ma, con un pizzico di immaginazione e non troppo cinismo, è facile ipotizzare scenari dove le libertà dei cittadini potrebbero essere fortemente compromesse. Pensiamo ad esempio a wikileaks e la relativa diffusione di dispacci più o meno imbarazzanti: cosa impedirebbe a un rappresentante del potere politico, avverso alla diffusione di tale materiale, di far pressioni su AGCOM affinché censuri tutti i siti coinvolti? Certo, poi magari AGCOM sarebbe costretta a rettificare la situazione, ma dopo quanto tempo?
L'Italia, insieme ad altri paese altamente democratici come Cina e Iran, è all'avanguardia nella censura di internet: a mio parere questo dipende dallo scarso rispetto che i legislatori hanno verso i diritti dei cittadini. Il cittadino italiano a sua volta, abituato a vedere i propri diritti calpestati, subisce sempre tutto e di più passivamente.
Nota (*1): È ovvio che la mentalità dietro questa decisione è qualcosa tipo la seguente “Anche se questo sito avesse il diritto di rimanere visibile che importa? Di siti ce ne sono così tanti, uno più o uno meno che differenza fa?”
Questa riduzione di libertà ha una forma particolarmente insidiosa perché spesso non viene nemmeno percepita come tale dall'opinione pubblica. A volte viene mascherata come lotta al terrorismo, a volte come lotta al crimine.
Il caso di oggi (in verità la notizia è di qualche giorno fa: vedi questo articolo del corriere.it) appartiene alla seconda categoria: la motivazione del nuovo giro di vite ha come base la difesa del diritto d'autore leso dalla pirateria informatica.
Sono d'accordo che il diritto d'autore vada difeso ma non credo che la maniera decisa da AGCOM sia quella giusta. Credo anzi che si presti a potenziali abusi che invece di tutelare il cittadino andrebbero a lederne i suoi diritti e in particolare la sua libertà di informazione.
I miei timori riguardano principalmente le modalità per l'oscuramento totale dei siti esteri. Ma procediamo con ordine, di seguito la procedura per la denuncia e successivo oscuramento di un sito così come è riportata dall'articolo del corriere.it
- Il titolare di un “contenuto” chiede al responsabile del sito di rimuovere tale link/file
- Se entro 48 ore il “contenuto” non viene rimosso il titolare può rivolgersi ad AGCOM
- Verifica della situazione da parte di AGCOM attraverso un “breve contraddittorio fra le parti”
- Se la richiesta del titolare ha esito positivo l'AGCOM ordina al sito la rimozione del “contenuto”. Se il sito è estero si passa al suo oscuramento.
Già il primo punto mi pare debole: in che maniera si deve comunicare col gestore del sito? Per email, per telefono o con una raccomandata? Se la comunicazione viene effettuata per telefono o per email che prove deve portare il titolare del “contenuto” per dimostrare che siano trascorse 48 ore? Se invece la comunicazione deve avvenire per raccomandata il margine di 48 ore è troppo breve. E poi in che lingua deve essere fatta questa comunicazione (per i siti esteri)? In italiano? In inglese? Ve lo immaginate il responsabile di un sito turco che riceve una email in italiano che chiede venga rimosso un link!?
Mi pare evidente che un primo risultato di questa normativa sarebbe quella che molti siti esteri verrebbero oscurati in Italia praticamente a loro insaputa...
Va bene, non ho letto il documento ufficiale di AGCOM e quindi farò finta che in esso tutto sia spiegato perfettamente e che l'elementare diritto dei siti esteri a essere informati dei provvedimenti eseguiti in Italia sia rispettato...
Riguardo il punto due mi pare che 48 ore sia un periodo troppo breve in particolare se si tratta di un piccolo sito gestito da una singola persona. Credo che una settimana sarebbe un periodo più congruo.
Anche il terzo punto pone molti dubbi e domande. Chi decide in ultima analisi (dopo il “breve contraddittorio”) se un sito deve essere oscurato o meno? Un funzionario dell'AGCOM o un giudice? A mio avviso, data la gravità della scelta di oscurare un sito, tale decisione dovrebbe essere affidata a un magistrato ma invece è il contrario(*1). Dov'è la trasparenza e la garanzia di imparzialità? Quali sono i criteri che questo “funzionario” AGCOM adotterà?
E poi questo “breve contraddittorio” in che forma avverrà? Teleconferenza? Scambio di email? Oppure il sito estero dovrà avere un rappresentante legale in Italia? E siamo sicuri che qualcuno informerà il gestore del sito estero che in Italia ci sarà un “breve contraddittorio” nel quale dovrà difendersi?
E se il sito che viene oscurato decide di fare ricorso a chi si deve rivolgere?
Insomma la sensazione è che i diritti dei siti esteri a difendersi non siano assolutamente tutelati e che si possa nutrire più di un dubbio sull'imparzialità del giudizio.
Ma è sull'ultimo punto che sono totalmente in disaccordo.
Sono contrario al principio che se un sito contenga del materiale illegittimo questo venga oscurato in toto.
A mio avviso bisognerebbe invece colpire chi scarica questo materiale, ovvero chi commette quello che in Italia è considerato il reato.
Perché dico questo? Perché esiste il caso, molto probabile in realtà, che un sito non contenga solo “materiale” illegittimo ma anche perfettamente legale. In questo caso, se il sito viene completamente oscurato, a me, come utente, viene tolta anche la possibilità di accedere a del materiale al quale avevo diritto. Con l'oscuramento vengono così colpiti indiscriminatamente anche gli utente onesti che non avrebbero mai scaricato il materiale “illegittimo”.
Mi si permetta un'analogia, forse non troppo accurata, per tentare di spiegare meglio il mio punto di vista: l'oscurare totalmente un sito equivale a vietare a tutti i cittadini di passeggiare in un parco per evitare che qualcuno di essi raccolga dei fiori rari. Non mi sembra sia giusto impedire a tutti l'accesso al parco: bisognerebbe punire solo chi raccoglie i fiori rari.
Il singolo individuo deve essere responsabile di quello che fa e punito se sbaglia ma non si dovrebbe limitare arbitrariamente la libertà di tutti per impedire che pochi commettano un reato.
Infine questo provvedimento è potenzialmente pericoloso perché si presta a essere facilmente abusato: tutto il potere decisionale è a discrezione di un funzionario AGCOM. In un mondo perfetto questo non sarebbe un problema ma, con un pizzico di immaginazione e non troppo cinismo, è facile ipotizzare scenari dove le libertà dei cittadini potrebbero essere fortemente compromesse. Pensiamo ad esempio a wikileaks e la relativa diffusione di dispacci più o meno imbarazzanti: cosa impedirebbe a un rappresentante del potere politico, avverso alla diffusione di tale materiale, di far pressioni su AGCOM affinché censuri tutti i siti coinvolti? Certo, poi magari AGCOM sarebbe costretta a rettificare la situazione, ma dopo quanto tempo?
L'Italia, insieme ad altri paese altamente democratici come Cina e Iran, è all'avanguardia nella censura di internet: a mio parere questo dipende dallo scarso rispetto che i legislatori hanno verso i diritti dei cittadini. Il cittadino italiano a sua volta, abituato a vedere i propri diritti calpestati, subisce sempre tutto e di più passivamente.
Nota (*1): È ovvio che la mentalità dietro questa decisione è qualcosa tipo la seguente “Anche se questo sito avesse il diritto di rimanere visibile che importa? Di siti ce ne sono così tanti, uno più o uno meno che differenza fa?”
mercoledì 22 dicembre 2010
Bisba on Ice
È da molto tempo che non pubblico aggiornamenti su Bisba anche se qualche novità c'è. Prendo allora l'opportunità della nevicata per mettere online nuove foto.
Ma prima delle foto qualche annotazione:
Ma ecco le foto:
La mattina dell'operazione a inizio Dicembre...
...per avere un ricordo nel caso non fosse sopravvissuta
Non era il caso di usare il flash ma la foto è buffa!
La paura dei primi fiocchi...
...ritirata strategica
Studia la situazione...
...si dà da fare...
...ed ecco il capolavoro!
Sotto il tavolo circondata dalla neve
Assaggia il "gelato"
Babbo Natale ha lasciato un regalo nella neve!
Ho tagliato l'orecchio ma non stava ferma un secondo...
Di corsa su e giù per il sentiero che stavo scavando nella neve...
...corro in su...
...corro in giù...
...e di nuovo in su!
Gettata (da me...) nella neve alta
È freddo: meglio muoversi con prudenza...
Comunque poi la neve non è così male!
Ma prima delle foto qualche annotazione:
- I miei dubbi sulle sue capacità predatorie si sono dissipati: posso confermare la cattura di numerosi altri topini (e di un rattone!). Inoltre, numerose piume trovate sullo zerbino di casa fanno pensare che anche gli uccellini siano graditi!
- Mangia di tutto: pane, castagne, pecorino... Perfino un peperone che era “sporco” di grasso!
- Mi spiace dirlo ma è ladra: oramai sa che non deve salire sulla tavola ma il suo cervellino ha semplicemente tradotto il dogma morale “Non salire sulla tavola” in “Non salire sulla tavola FACENDOTI VEDERE”.
- Rovescia tutto: qualsiasi piccolo oggetto su qualsiasi ripiano è in pericolo. L'oggetto viene preso a zampate e se rotola facendo un rumore interessante ci gioca per un sacco di tempo
- Avevo già segnalato che a Bisba piace arrampicarsi: lo confermo. Si arrampica da tutte le parti: mobili o alberi che siano...
- A inizio dicembre è stata sterilizzata. La sera, tornata a casa, stava molto male (ha pure vomitato della roba verde...) però, già dal giorno seguente ha iniziato a riprendersi e dopo 4-5 giorni era praticamente tornata la solita
- È affettuosa e piuttosto socievole di carattere: ieri ho avuto ospiti che hanno giocato con lei per tutto il tempo...
- Come scritto è anche molto coraggiosa; ho scoperto una sola cosa che le fa paura: quando mi esercito con la chitarra scappa via a tutta velocità... Niente di cui stupirsi: ho già spiegato che è un po' sorda ed evidentemente non riesce ad apprezzare la buona musica...
Ma ecco le foto:
martedì 21 dicembre 2010
Regalo anticipato
Babbo Natale mi ha portato un dono in anticipo: non sono sicuro di quale sia il suo nome "tecnico" ma io lo chiamo "Proteggicollo". Si tratta di una via di mezzo fra un berretto di lana e una sciarpa. Si infila dalla testa e si fa scendere intorno al collo per proteggerlo dal freddo. A differenza di una sciarpa ha il grande vantaggio di rimanere sempre in posizione. Sono entusiasta!
Tristezza da foto 21-Dicembre-2010
Ho riguardato delle vecchie foto: che tristezza tutti quei parenti che non ci sono più e gli amici persi di vista...
Molto seccato 22-Dicembre-2010
Mi sono comprato un libro per la chitarra e, tornato a casa, ho scoperto che necessito di un secondo libro per usare quello appena preso...
Sono molto molto seccato.
Ladromicio 23-Dicembre-2010
Bisba ha colpito ancora! Ieri mi ero comprato un'ottima schiacciata con la porchetta (veramente buona anche perché avevo protestato con il porchettaro ed egli si era ingegnato a farla gustosa). Avevo lasciato metà schiacciata per oggi ma, durante la notte Bisba è salita sul tavolo, ha aperto il pacchetto nel quale era avvolta e l'ha tirata fuori. Poi si è mangiata tutta la carne lasciando solo le fette di schiacciata...
Successo 23-Dicembre-2010
Oggi sono riuscito a suonare la battuta che lo scorso 13 dicembre (vedi "corto" precedente) avevo segnalato come impossibile!
Mi aiutato moltissimo esercitarmi con la scala di SOL maggiore che eseguo sempre più velocemente (attualmente a 120 bpm) perché mi ha aiutato ad aumentare la mia agilità con le dita.
Tristezza da foto 21-Dicembre-2010
Ho riguardato delle vecchie foto: che tristezza tutti quei parenti che non ci sono più e gli amici persi di vista...
Molto seccato 22-Dicembre-2010
Mi sono comprato un libro per la chitarra e, tornato a casa, ho scoperto che necessito di un secondo libro per usare quello appena preso...
Sono molto molto seccato.
Ladromicio 23-Dicembre-2010
Bisba ha colpito ancora! Ieri mi ero comprato un'ottima schiacciata con la porchetta (veramente buona anche perché avevo protestato con il porchettaro ed egli si era ingegnato a farla gustosa). Avevo lasciato metà schiacciata per oggi ma, durante la notte Bisba è salita sul tavolo, ha aperto il pacchetto nel quale era avvolta e l'ha tirata fuori. Poi si è mangiata tutta la carne lasciando solo le fette di schiacciata...
Successo 23-Dicembre-2010
Oggi sono riuscito a suonare la battuta che lo scorso 13 dicembre (vedi "corto" precedente) avevo segnalato come impossibile!
Mi aiutato moltissimo esercitarmi con la scala di SOL maggiore che eseguo sempre più velocemente (attualmente a 120 bpm) perché mi ha aiutato ad aumentare la mia agilità con le dita.
Grizzly: l'orso che poteva uccidere
Qualche giorno fa, alcuni lettori, con malcelato scetticismo, hanno velatamente ironizzato sul pericolo rappresentato dagli orsi grizzly che pullulano intorno a casa mia (vedi commento a Fiocca la neve).
Con le prossime drammatiche immagini (non adatte a chi ha lo stomaco debole) dimostrerò che il pericolo è reale e può colpire chiunque in qualunque momento...
Una premessa: le foto sono state scattate domenica quando, dei coraggiosi quanto imprudenti amici, hanno osato venire a trovarmi nonostante la strada fosse bloccata dalla neve.
Io, sia per documentare il loro lento avanzare ma, soprattutto per la loro incolumità, ero ad aspettarli e ho scattato le seguneti foto.
I due, inconsapevoli del pericolo, avanzano faticosamente nella neve che, in alcuni tratti, raggiunge i 2 metri di altezza
Improvvisamente la belva assetata di sangue compare nell'inquadratura e punta le sue prede
La fiera si lancia all'attacco con un ruggito...
...ma io, col solo potere della mia mente e un gesto mesmerico, confondo la vile creatura che preferisce battere in ritirata!
Gli ospiti sono stati fortunati: benché traumatizzati si salveranno...
Con le prossime drammatiche immagini (non adatte a chi ha lo stomaco debole) dimostrerò che il pericolo è reale e può colpire chiunque in qualunque momento...
Una premessa: le foto sono state scattate domenica quando, dei coraggiosi quanto imprudenti amici, hanno osato venire a trovarmi nonostante la strada fosse bloccata dalla neve.
Io, sia per documentare il loro lento avanzare ma, soprattutto per la loro incolumità, ero ad aspettarli e ho scattato le seguneti foto.
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