Fin dalle elementari sono sempre stato piuttosto bassino. Ricordo che a scuola le monache, per portarci a mensa, ci schieravano in due colonne: da una parte i maschi e dall'altra le femmine: in ogni singola colonna eravamo poi ordinati in base all'altezza. Mi pare di ricordare che io fossi sempre stato in seconda posizione: cioè solo un mio compagno di classe era più basso di me.
Stranamente però, nonostante fossi bassino, ero di gran lunga il più forte (questa però è materia per un “KGB le Origini” e rimando i dettagli a un prossimo post).
Ricordo che, quando facevamo la lotta, non avevo problemi a stendere anche i ragazzini un po' più grandi: solo uno, particolarmente alto e cicciotello, probabilmente almeno tre volte il mio peso (io ero magrissimo), riuscivo a sollevarlo da terra ma non a farlo cadere.
In qualche maniera inconscia dovetti associare la mia capacità di “ribaltare” un altro bambino al fatto che i miei occhi fossero o meno al livello delle sue spalle.
Mi spiego meglio: se i miei occhi erano più alti delle spalle del mio “avversario”, diciamo che, se guardavo dritto vedevo, ad esempio, il suo collo, allora mi sentivo in grado di batterlo senza problemi.
Poi sono cresciuto; già alle medie decisi che ero ormai troppo grande per giocare alla lotta; al Liceo nessuno mi prese di mira nonostante che, non facendo sport e mangiando pochissimo, fossi veramente mingherlino, etc...
Eppure anche in quel periodo e per molti anni successivi, senza più pensare alla “lotta”, continuai a considerare più deboli, e quindi più bassi, tutte quelle persone che avevano le spalle sotto la linea dei miei occhi!
In questa maniera, in pratica, mi sentivo un 15 cm più alto di quanto realmente fossi...
Il ritorno alla realtà fu brusco e, a ripensarci, divertente.
Avevo oramai finito l'università e lavoravo in un'azienda di IT a Pisa. Dividevo l'ufficio con un paio di ragazze piuttosto simpatiche: un giorno, non ricordo come, la conversazione si spostò sull'altezza e io finii per bisticciare con una di loro affermando di essere più alto di lei.
Alla fine ci levammo le scarpe e ci ponemmo l'uno di fronte all'altra: i miei occhi erano all'altezza del suo naso e, quindi, mi sentivo, secondo il mio strano criterio, decisamente più alto di lei quando, in realtà, ero più basso di un paio di centimetri.
Eppure non ne ero convinto e chiesi alla seconda collega di dire chi fosse più alto. Sempre non convinto, dovetti verificare con la mano che, la cima della sua testa, fosse più alta della mia...
Solo dopo tutte queste prove divenni finalmente conscio che il mio sistema per paragonare l'altezza delle altre persone alla mia fosse sbagliato!
Edited: Dopo un'accurata misurazione risulto avere un altitudine sul livello del mare di 172 cm...
Nota (*): un “bug”, nel gergo informatico, indica un errore nascosto di un programma: qualcosa che genera risultati imprevisti ed errati.
Sonetti d’amore. Giacomo da Lentini
1 ora fa
Nessun commento:
Posta un commento