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giovedì 14 ottobre 2010

Ipocrisia al lavoro

Il computer con le note sui possibili post è in riparazione: già domani dovrebbero farmi sapere qualcosa, speriamo bene...
Il problema è che adesso non so cosa scrivere: mi ricordo i post impegnativi ma devo essere dell'umore giusto, potrei parlare della fortuna della nazionale di Brandelli (anche per avere un'impennata di contatti...) o concentrarmi sul caos della partita Italia-Serbia... uhmm... mi sta venendo un'idea di post...

A detta dei miei amici e colleghi stranieri che ho conosciuto all'estero, non sono il tipico italiano.
Questo già lo sapevo: probabilmente perché, nel bene e nel male, sono una persona piuttosto atipica in generale, non solo rispetto all'italiano "tipo".
Però è anche vero che, io stesso, non mi sono mai sentito particolarmente "italiano"...
Che cosa è poi la nazionalità? Oramai sembra equivalere solo a un passaporto. Chi si azzarda a dire che è anche storia, cultura e tradizioni deve stare molto attento perché, a seconda dei casi, rischia di essere tacciato per razzista...
Sto divagando...
In realtà volevo parlare del motivo per cui non mi sento troppo italiano. Lavorando all'estero ho avuto la possibilità di conoscere persone di diversi paesei europei e di confrontarli con gli italiani.
In breve, mi sono fatto un'idea di quale sia il peggior difetto degli italiani e, poiché si tratta di una cosa che odio, per questo non mi sento troppo italiano.
O magari è il contrario: essendo un difetto che io odio, lo considero il più grave degli italiani. È possibile anche questo!

Si tratta dell'ipocrisia. A tutti i livelli e in tutte le forme.
L'adulazione dei potenti, l'esaltazione dell'apparenza, l'assenza di meritocrazia e perfino la scarsa obiettività sono tutte figlie dell'ipocrisia.
Vi è mai capitato di ascoltare un servizio giornalistico?
Non parlo di quelli politici: quelli sono semplicemente contro la parte avversa con totale disprezzo della verità (che diventa un fattore secondario, quasi irrilevante).
Intendo i servizi che commentano un episodio e ci tirano fuori una morale. Ecco, quei servizi mi fanno inorridire: citano tutti i luoghi comuni, si appellano a un generico buonismo, magari belli ed eleganti da ascoltare ma poveri di contenuti (*1). A me sembrano dei pensierini scritti da bambini delle elementari per compiacere la maestra.
Ad esempio il razzismo. Premetto che non sono razzista ma, possibile che negli episodi di razzismo che arrivano alla ribalta televisiva non vengano mai date le ragioni dei razzisti?
Certo, si tratterebbe di ragioni errate, magari frutto di scarsa educazione e strettamente imparentate con povertà e intolleranza. Eppure anche in quelle pseudo-ragioni si potrebbe trovare un seme di spiegazione che, attenzione, non servirebbe a giustificare ma aiuterebbe a capire.
E capire è fondamentale per risolvere qualsiasi problema. Eppure no, accecati dalla loro ipocrisia, vedono sempre e solo tutta la colpa da una sola parte. Come se non bastasse, ci chiosano sopra facendosi facili moralisti (*2) e paladini contro l'intolleranza mentre, paradossalmente, rifiutandosi di vedere i fatti oggettivamente (*3) cadano in una sorta di fanatismo, pro o contro qualcosa, che non è troppo differente dall'intolleranza che tanto biasimano.

Attenzione il razzismo è solo un esempio: uno di quegli argomenti dove vige un dogma (*4).
Proprio in questi giorni, da martedì sera per la precisione, i TG ci bombardano con servizi sulla partita Italia-Serbia e, con la solita ipocrisia che mal digerisco, si affannano a strombazzare quanto è stata efficiente l'organizzazione e come sono state brave le forze dell'ordine (*5) "ad evitare la strage". Presto il presidente Napoletano insignerà con la medaglia d'oro al valore civile il vigile del fuoco che è entrato in campo a spengere un petardo... Però, come si spiega, se siamo stati così bravi, che la UEFA prenda, perlomeno in considerazione, l'ipotesi che l'Italia abbia una parte (seppur minore) di colpa avendo mal gestito la situazione? Se non erro si vocifera che la punizione consisterà nel farci giocare una partita a porte chiuse...

Ma ricordiamoci che se i TG sono ipocriti è perché alla grande maggioranza degli italiani sta bene così...
Analogamente, se i politici non sono all'altezza della situazione (in questi giorni su FB vanno di moda i link sarcastici sul figlio di Umberto Bozzi...) è perché la gente si ostina a votare un simbolo invece che una persona. Vabbé, qui rischierei di divagare discutendo dei mali della democrazia in generale e italiana in particolare quindi evito...

Concludo dicendo che io non sono ipocrita anche quando vorrei esserlo...
Mi riferisco a quando, per Natale, devo ringraziare per l'ennesima cravatta o camicia e non riesco a mascherare la delusione!


Nota (*1): rem tene, verba sequentur
Nota (*2): "facili moralisti" perché è facile esserlo a parole mentre nei fatti è tutta un'altra storia...
Nota (*3): la perfetta oggettività non è umana ma il problema è che spesso nemmeno ci provano ad essere oggettivi!
Nota (*4): In questo caso il dogma è l'equivalenza multirazziale=bello+moderno+utile+migliore+intelligente. Nota che magari c'è del vero in questa equazione ma è anche vero che multirazziale si accompagna a dei problemi sui quali, non si dovrebbe chiudere gli occhi e dire che non ci sono, ma cercare di capirli e, possibilmente, risolverli.
Nota (*5): Altro dogma del giornalismo italiano: le forze dell'ordine sono perfette, non sbagliano mai e non eccedono nell'uso della forza. In questo caso l'ipocrisia sta nel non voler ammettere che qualcuno ha sbagliato, invece no, per proteggere il potente di turno (perché la responsabilità maggiore va di pari passo col maggior potere) non si esita a distorcere i fatti. Cioè, se 19 volte su 20, i media dessero ragione alle forze dell'ordine, non avrei niente da ridire; invece fanno sempre 20 su 20! Il ministro Coglioni di turno si schiera subito dalla parte dei suoi uomini e, ossequiosamente, i giornalisti riportano e amplificano solo la sua opinione senza permettersi di contraddirla... Ad esempio le avete viste le immagini che circolano in questi giorni dove si vede una dozzina di agenti che prendono a manganellate quattro o cinque tifosi serbi, già accasciati al suolo e senza possibilità di fuga? Vi pare normale? Solo a me pare "leggermente" eccessivo questo uso della forza?

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