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sabato 25 dicembre 2010

Dies Natalis Solis Invicti

Oggi avrei voluto scrivere un simpatico post natalizio.
Avevo avuto anche un'idea carina: volevo postare un mio bigliettino di auguri natalizi, dal messaggio sociale involontariamente ironico (*1), scritto alle elementari.
Sfortunatamente non sono riuscito a recuperare tale biglietto: di sicuro prima o poi salterà fuori però, in un solo “giorno” di ricerche (*2) non l'ho trovato...

Per questo motivo l'argomento del giorno non sarà particolarmente appropriato: voglio infatti accennare alla tassa di “soggiorno” che dovrebbe essere fatta pagare a chi visita Roma (vedi articolo del corriere.it).

Come tutti gli italiani ho molta antipatia per le nuove tasse. Tutti gli italiani hanno infatti la sensazione, per non dire la certezza, che la tassa (ma forse sarebbe più esatto il termine “balzello”) non servirà a reperire i fondi per ciò per cui è stata istituita (*3) ma finirà nel calderone dell'entrate dell'istituzione pubblica relativa che poi provvederà a sprecarla in chissà quale maniera.

Un primo “piccolo” dubbio riguarda chi sarà colpito da questa tassa: solo i turisti o anche chi va a Roma per lavoro? Apparentemente sembrerebbe che toccherà pagarla a chiunque soggiorni in camping/Bed & Breakfast/albergo. Costo: da 1 a 3 € a seconda di dove si pernotti.
In teoria la tassa servirà come “contributo” alle spese dei servizi della capitale.

Io sono contrario a questa tassa speciale. Non perché potrebbe avere un impatto negativo sul turismo né perché potrebbe essere imitata in altre città né per i dubbi sull'utilizzo (*4) degli introiti ma semplicemente perché tale tassa esiste già!

La tassa che viene pagata giornalmente da chiunque visita Roma (ma praticamente è presente in tutte le città e cittadine italiane) esiste già ed è pagata non solo dai turisti ma anche dai romani stessi: non si chiama tassa di “soggiorno” ma parchimetro.

Ma evidentemente l'ebbrezza di creare un nuovo balzello è troppo forte per qualsiasi pubblica amministrazione...

Nota (*1): Non svelo il testo del bigliettino così, se me lo ricordo (e se io sono vivo e tutti gli altri “se”...), potrò usarlo per il prossimo Natale!
Nota (*2): Non è strano per me non trovare qualcosa: ieri ho passato (inutilmente) molto tempo a cercare un HD USB esterno, con tanto di cavo e alimentatore. Ho un vago ricordo di averlo infilato in un armadio fra delle coperte ma non ricordo più esattamente...
Nota (*3): Infatti la tassa, a differenza dell'imposta, è versata in cambio di un servizio. In altre parole anche lo stato non può inventarsi la tassa sulle nuvole, cioè lo potrebbe fare, ma dovrebbe chiamarla imposta... All'italiano medio la distinzione fra tassa e imposta potrà sembrare ironica ma è vera!
Nota (*4): Sarebbe facile ironizzare sul fatto che questa tassa servirà, probabilmente, a ripianare anche il deficit dell'azienda dei trasporti pubblici della città di Roma balzata all'onore della cronaca per la vicenda delle assunzioni facili (“solo” 854) di amici/parenti ed ex-cubiste (vedi articolo corriere.it)..

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