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sabato 18 marzo 2023

Libri a marzo

Oggi ho voglia di scrivere di questo e quello: niente di impegnativo o che mi faccia cattivo sangue!

Da qualche giorno ho iniziato a leggere della “spazzatura”, ovvero della fantascienza: lo devo fare con estrema moderazione perché in genere mi piace molto e così finisco per sprecarci tutto il mio “tempo lettura” dimenticando altri libri più formativi…
Il libro in questione lo acquistai dal giornalaio mesi fa essenzialmente per la dimensione: mi piacciono i libri “panciuti”. Solo in seguito notai il titolo è che l’autore è una donna.
Sulla copertina c’era infatti scritto “Trilogia dei mendicanti” che mi era indifferente…
Il primo libro della trilogia che sto leggendo è “Mendicanti di Spagna” e questo titolo proprio non mi piace.
Sulle autrici sono leggermente prevenuto: sebbene il mio autore preferito è proprio una donna (Julian May che se la gioca con Frank Herbert) ma ho sempre paura di ritrovarmi una storia rosa. Credo che la colpa sia di Marion Zimmer Bradley e del suo “Le nebbie di Avalon” che mi “traumatizzò” quando lo lessi da bambino!

Comunque al momento il libro non è rosa ma non mi piace lo stesso. Manca lo scopo per la protagonista: cioè c’è ma è troppo troppo vago. Di conseguenza la storia non mi coinvolge. Poi a livello di trama c’è un’idea che non mi convince e che continuamente cozza con la mia sospensione della credulità.

L’idea del libro è una mutazione genetica che toglie alle persone la necessità del sonno spiegando che è inutile. E già questo non riesco a ingoiarlo facilmente…
Ma il vero problema è che, secondo l’autrice, la conseguenza della mancanza di sonno è una grande intelligenza, a livello superumano insomma.
Che la mancanza di sonno si traduca in avere otto ore in più al giorno per studiare mi sta bene ma non che questo implichi maggiore intelligenza.

Insomma al momento questo libro non mi ha preso: proprio nell’ultimo capitolo la trama ha dato qualche segno di vita ma poca roba. Vedremo…

La cosa buffa è che stanotte non mi ha fatto dormire. Per qualche motivo nel dormiveglia mi veniva continuamente in mente e non riuscivo a pensare ad altro. Ora non ricordo neppure in che cosa esattamente consistesse la mia ossessione ma era qualcosa di frustrante e che mi teneva sveglio… bo…

Pochi giorni fa ho comprato il mio primo libro in formato elettronico: di solito, anche se costano un po’ meno, li evito accuratamente. L’idea che siano legati al mio profilo su Amazon, e che se questo venisse cancellato li perderei tutti, non me li fa sentire miei. E poi la carta mi piace: a partire dalla consistenza, dalla politezza, dal profumo, dal peso. Faccio dieci volte più fatica a studiare su un supporto elettronico perché ho più problemi a memorizzare visivamente l’informazione non potendola legare al contesto fisico del libro.
In questo caso però il libro di Filip Mentos AKA Filmento, “Anatomy of Film Perfection”, era disponibile solo in tale formato…
Credo di aver citato qualche video di Filmento: in essi analizza in maniera estremamente logica e costruttiva pregi e difetti delle più recenti pellicole. Ovviamente le sue osservazioni sono pensate per delle pellicole ma onestamente i suoi suggerimenti su trama, obiettivi dei personaggi, legami emotivi con lo spettatore e simili mi sembrano si possono riapplicare tali e quali ai libri. Io personalmente l’ho fatto e credo di essere cresciuto molto come potenziale scrittore.

Dico “potenziale” perché dovrei mettermi alla prova: Strabuccinator è più che altro uno scherzo anche se il livello di scrittura è nettamente più alto di quanto io abbia mai scritto in passato. Non è che ho cercato di applicare i suggerimenti di Filmento ma molti li ho comunque interiorizzati.
In “Mendicanti di Spagna”, quando mi lamento della trama e dei personaggi, ho in mente proprio le idee che ho appreso dai suoi video.

E chi caz## è Filmento perché tu penda dalle sue labbra?
Non lo so e non mi interessa! Io mi sono limitato ad ascoltare le sue parole e la logica con cui spiega i vari concetti mi è sembrata assolutamente convincenta. Che poi sia uno studentello o uno sceneggiatore fallito non mi interessa. Come tutti gli INTP non ragiono considerando il valore e l’attendibilità delle parole basandomi su chi sia il loro autore e la sua autorità, ma le considero per se stesse. Occasionalmente mi capita quindi di giudicare banalità opere di autori illustri (vedi Popper) ma, a volte, mi capita l’effetto opposto e apprezzo moltissimo le creazioni di perfetti sconosciuti: Filmento in questo caso…

A proposito di Strabuccinator: sono ancora impegnato nella rilettura generale! In realtà mi diverto anche a rileggerlo ma recentemente mi occorre molto più tempo perché per coerenza (Filmento docet) sto riadattando una lunga serie di dialoghi in cui un personaggio parla in italiano stentato. E ovviamente questo mi sta rallentando molto.
Ho deciso poi che le modifiche che temevo di aver voglia di fare appesantirebbero inutilmente il racconto senza aggiungervi niente. Contemporaneamente mi sono reso conto che non è una grande idea lasciare improvvisamente un personaggio senza che sia chiaro cosa le sia successo: sì, nell’epilogo ci spendo un paragrafo ma non è abbastanza visto che è una protagonista che ha riempito più di metà delle pagine!
Il problema “tecnico” è che l’attuale finale è ottimo: aggiungervi una scena successiva sarebbe anticlimatico e davvero non lo posso fare. L’alternativa sarebbe inserire la scena appena prima dell’ultima ma logicamente non ha senso…
Probabilmente, mi è venuto in mente adesso, l’inserirò prima e alla seguente spiegherò che è avvenuta precedentemente: questo mi dà anche delle divertenti possibilità… eh! eh! eh!

E gli altri libri in generale?
Sono più o meno a metà della maggior parte di essi!

Su “Una teoria della giustizia” ho appena iniziato una nuova parte: avevo avuto la vaga impressione che, divenendo più “concreto” divenisse anche più facile da seguire, ma il livello di concretezza raggiunto è quello di un ectoplasma e quindi la trattazione rimane sempre super teorica…

Anche del “Malleus maleficarum” sono grossomodo a metà. E non è un libriccino leggero ma un librone di moltissime pagine. Sfortunatamente non vi sto trovando la misoginia sperata. Nell’introduzione di inizio XX secolo c’era ma non negli autori/inquisitori del XVI secolo!
Sorprendente…
Certo considerano uomo e donna molto differenti ma non fanno una comparazione qualitativa fra i due generi: non si possono confrontare pere e mele. Certo le donne hanno grandi difetti ma hanno anche grandi pregi. Sono più vulnerabili al male ma anche più portate al bene.
In genere poi i due inquisitori sono molto razionali nei loro ragionamenti: partano da una domanda, elencano tutte le osservazioni delle “autorità” rilevanti sulla materia, spiegano eventuali contraddizioni e poi traggono le loro conclusioni in maniera logica e coerente. Ovviamente il problema sono le parole delle autorità che vengono prese automaticamente per buone e contestate solo se trovano pareri diversi di altre autorità…

Su “Collasso” sono quasi a metà: si legge bene. Avrei delle osservazioni metodologiche ma le riamando a un pezzo a parte.

Anche su “L’origine della specie” sono a metà. Essendo sul mio e-lettore ne ho rallentato la lettura per terminare “Forse che sì, forse che no” di D’Annunzio (dovrei scriverci un pezzo: ma posso anticipare che il finale mi ha deluso!).
Contemporaneamente ho iniziato a leggere il libro di Filmento e il capolavoro di José Rizal “Noli me tangere” (massimo autore filippino del XIX secolo) quindi non prevedo di terminarlo rapidamente...

De “Il secolo breve” sarò poi, al massimo, a un terzo forse meno. E qui appena leggo poche pagine mi devo fermare per scriverci un pezzo! Insomma, proprio perché mi piace molto, avanzo lentamente.

Infine c’è il bellissimo “The framers’ coup” di Klarman: qui in effetti sono a buon punto e se mi ci metto dovrei finirlo presto: in pratica mi sono occorsi quasi due anni!!

Sospesi le “Vite parallele” (che non so dove ho messo il libro!) e “Fenomenologia e genealogia della verità” di Zhok (che dovrei ricominciare da capo)…

Ah! sempre nel racconto/romanzo di Strabuccinator ho elaborato tutto un sistema per distinguere fra i vari tipi di comunicazione, suoni, pensieri e altro!
Di seguito una lista CREDO completa:
1. Frase normale: «Come insieme? Noi due contemporaneamente?»
2. Pensiero: Uff… adesso tocca a me: partiamo piano per sicurezza...
3. Frase subvocalizzata: «Ho rallentato per essere sicura che… huff... Strabuccinator possa raggiungermi in maniera da… huff... poter proseguire col piano per eliminarlo.»
4. Sottotitoli (ma anche testo in genere): [[Ce l’ho fatta! Gloria in excelsis Deo!]]
5. Frase in russo: «Послушайте меня: где... Находить... деньги... или... сокровище?»
6. Radio/Telefonino: <<Era come dicevo io! Questa è un’arma russa che Putin ha mandato nel nostro grande paese per distruggerlo riempiendolo di politici di merda!!>>
7. Sogno: {[Spaccamicia (*1) si accorse di non essere più impastoiato: si avvicinò quindi trotterellando verso la giovane cavallina stando attento a mantenere il contatto visivo e a fissarla con i suoi ipnotici occhioni porci.]}
8. Rumori: {Splat... splat... splat}
8b. Rumori in descrizioni (ma anche pensieri): Con un {plop} la mano uscì tirandosi dietro la carota
8c. Rumori in dialogo (anche per radio!): «… essa sarà tuo trofeo prezioso… {slinguet}... un segreto porco fra tu e lei… {smushh}… che voi ricordare per sempre… {sluing}»

Vabbè, questo dovrebbe dare ai lettori un’idea del livello di follia raggiunto nel mio racconto di Strabuccinator!

Conclusione: vabbè, mi fermerei qui dato che, oltretutto, il filo conduttore libresco è abbastanza coerente...

Nota (*1): Spaccamicia è un cavallo...

2 commenti:

  1. > non ragiono considerando il valore e l’attendibilità delle parole basandomi su chi sia il loro autore e la sua autorità, ma le considero per se stesse.

    Ottimo.
    Direi molto razionale!

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    Risposte
    1. è natura (psicologica) non una scelta razionale… (quindi non ho particolari meriti ad adottare il mio particolare scetticismo...)
      All’università non mi fidavo neppure dei miei professori che spiegavano la loro materia: e, quando se ne accorgevano, si offendevano!

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