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giovedì 23 marzo 2023

Novità musicali 18

Da quando non suono più la chitarra (sigh!) esploro anche meno nuova musica e ascolto più spesso le mie collezioni su Youtube e Spotify (v. su Spotify e Youtube Lista 1, 2, 3 e 4). Comunque nel corso dei mesi ho aggiunto molti brani alla mia speciale raccolta di “attesa” e qualche giorno fa mi sono deciso a riascoltarmela tutta per selezionare la musica da aggiungere alle raccolte “ufficiali”.

Siccome era tanto tempo che non selezionavo niente ho fatto due passaggi col risultato di selezionare ben 32 nuovi pezzi invece della solita ventina!

Un problema addizionale è che dopo l'ultimo aggiornamento del mio linux non ho potuto installare il mio fido lettore musicale Clementine, non più aggiornato dal 2016!
Questo mi ha demotivato a cercare le informazioni dei vari gruppi e inserirli nella relativa base dati: anche solo verificare se un gruppo lo conoscevo già non è banale.
La conseguenza è che non potrò divertirmi a fare tutte le diverse categorie come ero solito in passato. Soprattutto mi secca non sapere quali sono i brani di gruppi italiani però davvero non mi va di impazzirci.

L’idea è quindi quella di presentare i tre brani che più mi sono piaciuti e poi qualche menzione più o meno speciale…

I brani con 5 stelline fra cui sceglierò i miei 3 preferiti sono 7. 6 appartengono a gruppi che conosco mentre uno deve essere degli anni ‘60! Sì, ho verificato è del 1965: questo lo metterò come migliore dei classici! Un altro brano invece è “The heart asks pleasure first” di Nyman (1993) che ovviamente già conoscevo.
I rimanenti gruppi noti sono gli Hällas (con due brani!), Bloodbound, Numenor e Nachtblut.
Gli Hällas sono svedesi, Bloodbound e Nachtblut tedeschi mentre Numenor (mi pare) spagnoli… no! ho controllato e sono serbi!

Allora, dopo un ulteriore ascolto, ecco il TERZO brano:
Alles nur geklaut – Nachblut (2009)


Non capisco cosa dicono ma il brano è potente e, mi sembra, divertente…

Al SECONDO posto:
Star Rider – Hällas (2018)


Un progressive rock che mette i brividi: ma ho notato che avevano già “vinto” la passata selezione: v. Novità musicali 17

Al PRIMO posto:
Feänor – Numenor (2021)


Non so, forse mi sono fatto influenzare dal testo (Feänor è il mio personaggio preferito in assoluto), ma comunque è una bellissima canzone!

Ma veniamo alle menzioni speciali…

Siccome ne ho già accennato ecco il migliore dei brani “vecchi”:
California Dreamin’ – The Mamas & The Papas (1965)


Invece, per la categoria “roba strana che piace solo a me”:
Mustt Mustt – Nusrat Fateh Ali Khan (arrangiamento rock di Andre Antunes)


Per la serie gruppo metal da posto improbabile, Uruguay:
Wild sons of the Earth – Crystal Gates (2015)


E per ultimo il pezzo italiano: siccome l’unico gruppo italiano a me noto erano i Death SS mi sono deciso a verificare la nazionalità di quelli che non conoscevo e, con mia sorpresa, ne ho scoperti ben altri tre!
Riassumendo la lotta è fra ben cinque brani italiani: “Let the Sabbath begin” (2001) dei Death SS; “Diggy Diggy Hole” (2019) dei WindRose; “Myth of Masada” e “Frozen Throne” (2018) dei Kalidia; “Infinity” (2014) dei Power Symphony.

Scelta difficilissima! Chiaramente i Death SS sono il gruppo più famoso e quando il lettore mi passa “Scarlet Woman” o “Lady of Babylon” mi fermo e ascolto… In questo caso “Let the Sabbath begin” mi sembra però un po’ troppo orecchiabile: sembra fatto apposta per i concerti per coinvolgere il pubblico ma di per sé è un gradino sotto i miei brani preferiti…
“Diggy Diggy Hole” è piacevole e divertente ma mi sono accorto che è una cover
“Frozen Throne” è un classico pezzo power metal che però sa di già sentito…
“Infinity” dei Power Symphony si è rivelato essere un piccolo mistero: la versione che avevo selezionato era di oltre 7 minuti e, in genere, le canzoni così lunghe le trovo ripetitive o, comunque, mi annoiano un po’. In questo caso, mentre sceglievo quale video di Youtube inserire, mi sono accorto che la voce era femminile: ho riascoltato il “mio” pezzo e ho verificato che qui era un uomo a cantare. Non solo: la nuova versione con la cantante è anche di quasi due minuti più corta! In pratica la vecchia versione è del 2006 mentre la nuova del 2014…
E allora voglio premiare questa perché la voce femminile e il taglio di qualche assolo rendono nel complesso il brano più godibile facendogli guadagnare una mezza spanna sopra gli altri…
Infinity – Power Symphony (2014)


Oltretutto mi sembra di notare una certa somiglianza con Land of Immortal (1997) dei Rhapsody nel ritornello (confrontare, per esempio, 5’ 22” di Infinity con 1’ 04” di “Land of Immortal”) e forse è anche per questo che mi piace!

La qualità audio è ovviamente bassa ma merita vedere anche la versione dal vivo: Infinity !LIVE! – Power Symphony (2017)

Conclusione: per scrivere questo pezzo mi ci sono voluti tre giorni: sicuramente non ne è valsa la pena ma mi sono divertito!

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