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sabato 11 marzo 2023

Mani sporche

Da qualche tempo ascolto un podcast interessante di geopolitica e non solo: La Grande Imboscata di Gabriele Germani.

Probabilmente quella che mi ha più colpito è la 7° puntata: si tratta di un’intervista a Gianfranco La Grassa, un ex professore universitario a Pisa e Venezia, che dà la sua interpretazione di Mani Pulite del 1993.

Permettetemi, prima di riassumere cosa dice La Grassa, una digressione nella mia teoria.

In estrema sintesi spiego che gli USA, dopo la seconda guerra mondiale, hanno influenzato e guidato le diverse democrazie occidentali. Inoltre illustro un meccanismo secondo il quale le democrazie occidentali tendono a trasformarsi in criptocrazie interne o esterne, ovvero delle democrazie solo apparenti. L’estrema criptocrazia corrisponde alla decadenza della democrazia e, di nuovo, spiego che le recenti emergenze, prima quella pandemica e adesso quella militare in Ucraina, dimostrano che il processo di decadenza è già maturo e non in divenire come mi sembrava solo pochi anni fa.
In questo momento l’Italia (ma non solo) è totalmente succube, né più né meno di una colonia, del volere degli USA.
Ma quando è stato che l’Italia ha perso totalmente la propria indipendenza?
Non affronto direttamente questo tema ma spiego che gli anni 1989-1991 sono fondamentali per la caduta dell’URSS: i vari stati europei perdono la loro funzione di (piccoli) alleati in funzione anti sovietica degli USA e, sostanzialmente, diventano solo soci commerciali.

In questo contesto va inquadrata l’intervista di La Grassa. Secondo il professore fino a quando c’era l’URSS l’Italia veniva guardata con un occhio di riguardo in quanto si temeva, ingerendo troppo nella sua politica, di spingerla verso il blocco sovietico.
Già con Berlinguer c’erano stati degli abboccamenti da parte statunitense il cui risultato sembra fosse stato il tentativo del Compromesso Storico (alleanza PCI e DC per guidare il paese). Anche secondo il professore però tutto cambiò con l’improvviso crollo dell’URSS. Fino ad allora era sempre stata tollerata la politica italiana: atlantista sì ma che comunque godeva di una certa indipendenza e si era, per esempio, ritagliata uno spazio di dialogo col mondo arabo.
A Washington però, caduta l’URSS, la relativa indipendenza della DC e del PSI a guida Craxi non andava più bene: nel PCI poi, alla morte di Berlinguer, erano subentrate altre figure decisamente più malleabili e pronte a seguire più fedelmente le direttive statunitensi.
Ecco quindi che, secondo il professore, Mani Pulite fu voluta proprio dagli USA (con le testimonianze chiave del pentito Buscetta). Quando poi le indagini di Tiziana Parenti si avvicinarono al PCI ecco che furono bloccate (*1).
Sfortunatamente per gli USA le elezioni però vennero vinte a sorpresa da Berlusconi che attirò i voti degli ex-DC ed ex-PSI.

Certo Berlusconi non era un Andreotti però non era nemmeno il servo che avevano sperato gli USA.

Ecco allora che acquista più senso la dichiarazione di Chomsky secondo il quale la democrazia italiana terminò nel 2010 col colpo di stato di Monti proprio a danno dell'ennesimo governo Berlusconi che, a onor del vero, non si oppose neppure troppo (*2).
E in effetti da allora, l’ho sempre scritto, nessuno dei governi che si sono succeduti ha fatto l’interesse degli italiani ma, anzi, l’Italia è stata svenduta e tradita.

La novità portata da questo podcast è la precoce ingerenza statunitense nella politica italiana già nei primi anni ‘90.
Tutto sommato questa lettura mi convince molto: si lega bene a frammenti d’informazione che già avevo ed è pienamente compatibile con la mia teoria.
Aggiungo poi che gli USA hanno trovato un campo fertile di traditori assetati di potere e pronti a tutto per collaborare. Se Berlinguer fosse stato ancora vivo sicuramente ci sarebbe stata più resistenza…

Conclusione: aggiungo che anche la 9° puntata è molto istruttiva sul ruolo dell’Italia nel Mediterraneo durante la prima repubblica. In pratica gli stati arabi erano ben felici di fare affari con l’Italia perché i contratti venivano onorati onestamente e non vi erano attaccati lacci “imperialisti”, ovvero contropartite politiche o di altro genere, come con Francia, UK o USA. Inoltre la qualità della tecnologia italiana era di poco inferiore alla tedesca ma costava molto meno...

Nota (*1): Il compagno Greganti: una “fissa” di mio zio!
Nota (*2): Se leggete i miei pezzi dell’epoca vedrete che io consideravo già “bollito” Berlusconi: probabilmente ricattabile e ricattato. Semplicemente a 74-75 anni non deve aver più avuto voglia di battersi contro forze soverchianti e ha preferito collaborare invece di opporsi...

2 commenti:

  1. Osservo la trasformazione della signora Meloni e dei "fratelli". Serve altro !?

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    1. Infatti...
      In realtà la Meloni non l’avevo mai presa troppo sul serio quindi non sono né deluso né sorpreso dai suoi voltafaccia.

      Ovviamente il mio non era un pregiudizio basato sulla simpatia ma su un principio che avevo affinato dal 2015-2017 osservando la politica del M5S.
      Avevo osservato che l’opposizione del M5S era rumorosa ma ininfluente: per riuscire a incidere avrebbero dovuto essere organizzate delle manifestazioni di piazza di protesta ma, invece, non ne venne fatta neppure una.
      Lo stesso principio l’ho poi applicato all’opposizione di Fratelli d’Italia durante il governo Draghi: anche in questo caso l’opposizione è stata solo virtuale.
      Di conseguenza mi sono reso conto che Fratelli d’Italia era un partito sistemico come gli altri con tutto ciò che ne consegue…

      Non sto ad annoiarla con i link ai relativi pezzi!

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