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domenica 6 novembre 2022

Il Portinaio in Cina

Come sapete sono molto selettivo nella scelta dei miei canali d’informazione col risultato che sono consapevole di avere vuoti qua e là, per esempio su ciò che accade in Italia (che comunque, le cose importanti, sono decise all’estero).
Ieri ha fatto un salto da me un mio amico e mi ha chiesto che ne pensavo della visita del Portinaio in Cina: onestamente non ne sapevo niente e gliel’ho detto.
Lui mi ha detto più o meno questo:
- Scholz ha fatto una visita in Cina accompagnato da tantissimi industriali.
- In Europa sono tutti arrabbiati perché ha agito senza consultarsi con la UE agendo in maniera indipendente.

Ora la mia opinione di Scholz la conoscete: non lo chiamo il Portinaio per niente. La sua visione geopolitica era estremamente limitata e, unita alla sua inesperienza (fino a poche settimane prima era il sindaco di Amburgo o roba del genere), ha contribuito a fargli fare le scelte folli di appoggiare in tutto e per tutto la politica di Washington contro la Russia, proxy Ucraina, trascinandosi dietro l’UE (grazie alla Baronessa Tedesca).
Insomma Scholz è un incompetente che si è trovato al posto sbagliato al momento sbagliato.
Per non parlare dell’umiliazione del sabotaggio del gasdotto con la Russia: gli “alleati” (USA e UK), evidentemente non fidandosi della Germania, hanno effettuato un vero e proprio atto di guerra: tutti (coloro che hanno un minimo di buon senso) sanno cosa è successo ma lui non può farci niente e deve fingere che gli “alleati” non lo abbiano preso ha pedate nel sedere.
Come avevo già anticipato nei mesi scorsi è palese che la sua carriera politica è ormai finita.

Detto questo credo che ormai si sia capito di che pasta è fatto il Portinaio e dubito fortemente che da questo individuo possano venire iniziative significative.

Stamani però la notizia della visita di Scholz in Cina è arrivata anche sui canali che seguo e sono così riuscito a farmene un’idea un po’ più accurata.

Allora: se Scholz fosse un politico vero (tipo la Merkel, anche se lei non si sarebbe fatta fregare da Capitan Babbeo!) allora avrebbe senso ipotizzare che la sua visita in Cina avesse scopi più profondi, magari un tentativo di ricucire con la Russia alle spalle di Washington. Ma il Portinaio ha la stoffa di uno zerbino e le sue motivazioni non possono essere troppo profonde.
Quindi, da una parte vuole dimostrare alla propria popolazione che lui sta cercando di salvare la situazione, che sta facendo qualcosa. Insomma il viaggio sarebbe stato un piccolo show per i propri elettori: dubito che sia molto efficace ma da un Portinaio…
Un secondo obiettivo (ipotesi da un canale che seguo) è prettamente economico: stringere accordi, magari anche svantaggiosi, con la Cina per sostenere l’economia tedesca. Plausibile: anche se non mi è chiaro cosa possa farci la Cina sul prezzo dell’energia in Germania che è attualmente il problema fondamentale di Berlino (e della UE) a causa della sanzioni autolesionistiche imposte alla Russia.
Come detto dubito che siano ipotizzabili altri scopi più o meno dichiarati. Forse aveva anche la missione di sondare dal vivo quanto sia forte e salda l’alleanza fra Russia e Cina. Chiaro che per telefono i contatti saranno frequenti fra tutti i governi che contano ma è anche importante testare quale sia la posizione pubblica ufficiale: in questo caso si manda il Portinaio in Cina e si guarda come viene in sostanza accolto.

Le mie fonti da questo punto di vista mi hanno fornito informazioni molto interessanti.
L’ accoglienza cinese è stata MOLTO fredda. Addirittura sembra non si siano stretti la mano: la scusa del covid permette di giustificare anche questa scortesia molto significativa.
E poi, dal comunicato ufficiale cinese, risulta che Xi si sia permesso di dare un paio di “lezioncine” a Scholz.
1. Citato precedente cancelliere tedesco: “la fiducia si costruisce col tempo ma si distrugge in un attimo”
2. Una frase che a me pare piuttosto taoista: “bisogna avere la pazienza di non far niente quando non si può fare niente, il coraggio di agire quando si può fare qualcosa”
Oltre a questo è stato più volte reiterato, con diverse sfumature, il concetto che non si deve sottomettere l’economia e il commercio all’ideologia politica. Che gli stati devono mantenere la propria autonomia politica...

La traduzione dal linguaggio diplomatico è piuttosto semplice:
- La Cina non si fida (giustamente!) più della Germania (e della UE immagino!).
- La Cina suggerisce alla Germania di non appiattirsi alle politiche di Washington e di avere una politica più indipendente.

Da queste considerazioni si può poi concludere che la Cina è totalmente dalla parte della Russia: contro le sanzioni a Mosca e gli aiuti tedeschi (UE) all’Ucraina.

Poi, suppongo, fedele al principio che il commercio deve prescindere della politica, Xi avrà accettato le proposte più vantaggiose per la Cina fra quelle proposte da Berlino e rifiutato tutte le altre.
Chiaro che il Portinaio venderà le fregature prese come grandi successi politici ed economici: ma queste sono solo mie considerazioni e ipotesi basate sulla mia fantasia. Consideratele come tali.

Mentre scrivevo questo pezzo ho poi sentito del Giappone: il Giappone ha accettato di rimanere azionista di un gasdotto nell’est della Russia a causa della propria dipendenza energetica. L’opposto di quanto fatto da Germania e UE.
Ora immagino che la “Russia” andrà a sabotare anche questo gasdotto: così i giapponesi imparano a continuare a fare affari con i russi...

Conclusione: il Portinaio sgambetta un po’ ma niente di significativo può provenire da questo politico ormai bruciato e debolissimo.

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