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martedì 8 novembre 2022

Controllare e verificare

Uno dei canali che seguo di tanto in tanto è Audit The Audit: si tratta di un canale che descrive, da un punto di vista legale, delle interazioni fra poliziotti e cittadini che finiscono male.
La cosa interessante è che si vedono i video originali di quanto accade: i poliziotti statunitensi hanno infatti delle telecamere sul petto che registrano tutto quanto viene fatto e detto e che devono tenere accese per l’intera durata dell’incontro.

Ormai ho visto molti video di questo canale e mi sono fatto una buona idea della puntata tipica.
Il poliziotto di turno, spesso poco esperto, viene allertato da una chiamata che "qualcuno" sta forse facendo "qualcosa" che non dovrebbe: per esempio che agisce in “modo sospetto”. Il poliziotto che raggiunge la scena del “crimine” dovrebbe per prima cosa verificare se le persone coinvolte stiano effettivamente facendo qualcosa di illegale. Questo significa rivolgersi in maniera educata alle persone coinvolte per capire la situazione dal loro punto di vista: semplice buon senso no?
Invece a volte il poliziotto salta subito alle conclusioni (errate) e approccia il cittadino (innocente) in maniera molto aggressiva. Le cose vanno a finire male quando il cittadino ha una vaga idea dei propri diritti e si mette quindi di traverso invece di cercare di chiarire pacificamente il fraintendimento: questo insospettisce il poliziotto che, a sua volta, diventa ancora più aggressivo in un circolo vizioso che è facile immaginare.
In genere il tutto si conclude con un arresto o un fermo illegale e con il relativo dipartimento di polizia citato in giudizio. Spesso i poliziotti coinvolti vengono licenziati in tronco.
Ovviamente questo schema base può avere miriadi di varianti che rendono ogni puntata molto interessante. Il bloggatore poi interrompe spesso il filmato spiegando i passaggi rilevanti della costituzione americana, della legge dei vari stati e, magari, del regolamento dello specifico distretto di polizia.

Mi piace che questi piccoli abusi di potere vengano, almeno negli USA, puniti con la massima severità: il poliziotto che sbaglia in maniera grave viene non solo licenziato in tronco ma spesso rischia anche il carcere.

Eppure tempo fa ho visto un video che mi ha turbato più degli altri.
Si tratta di un poliziotto corrotto che, per fare carriera, non esita a mettere prove false nelle macchine dei fermati: in questo caso delle bustine di droga. Poi, ovviamente, le “trova” lui e questo gli permette di portare a termine l’arresto.
Innumerevoli volte questo poliziotto se l’era cavata senza problemi semplicemente scegliendo con attenzione le proprie vittime. Per prima cosa selezionava veicoli un po' ridotti male: una volta fermati con una scusa controllava i dati del conducente e, in particolare, se questo aveva precedenti penali. Se infatti scopriva di aver fermato un avvocato lo salutava cordialmente e lo faceva ripartire…
Chi ha precedenti penali infatti pensa (forse a ragione) di non essere credibile in tribunale se si arriva mettere la loro parola (“quella droga non è mia”) contro quella del poliziotto. Quindi nessuna denuncia e il poliziotto corrotto la passa liscia.
Anche nel caso in questione gli era andata bene: e la donna fermata si era fatta varie settimane di carcere ingiustamente senza denunciarlo.
Poi però, per altri motivi, hanno iniziato a sospettare il poliziotto e a ricontrollare tutto quanto aveva fatto. Nel video in questione si vede chiaramente che teneva un sacchettino di droga nascosto nel pugno della mano e che lo nasconde nel veicolo “ritrovandolo” poco dopo: non un grande prestidigitatore!

Quello che mi ha colpito però è stato l’atteggiamento del poliziotto con la sua vittima: fino a quando non ha trovato la droga che lui stesso aveva nascosto si era comportato in maniera estremamente gentile e affabile. Io, al posto della vittima, non avrei mai sospettato che si stesse cercando di incastrarmi.
Mi sarei immaginato il poliziotto corrotto come un individuo losco e sospetto, che ti guarda male e ti tratta già da criminale: ma in realtà la mia era un’ idea ingenua.
Suppongo che sembrare in buona fede contribuisca a sviare la vittima che magari pensa “Bo, forse la droga l’ha dimenticata il fidanzato di mia nipote che ha preso il furgone lo scorso fine settimana…” e questo la confonde e contribuisce a farla pensare e agire da “colpevole” soprattutto in queste fasi iniziali dove quello che si dice e si fa è particolarmente importante.

Che poi una persona totalmente innocente possa venire incastrata in questa maniera mi è totalmente inconcepibile. Capisco chi fa il “furbo” ai danni di qualcuno ma qui si parla di far finire in carcere le proprie vittime non di fregarli qualche soldo con una multa. E il motivo poi? Fare carriera… bo…
Ah! Il video in questione è questo: Cop Plants False Evidence, Promptly Fired and Arrested

Conclusione: ma ormai il nostro mondo ha preso a girare al contrario. Lo ricordate il caso, tutto italiano, del chirurgo che rompeva le ossa sane dei vecchietti per sostituirli, con proprio lauto guadagno, con delle protesi? Beh, non è stato radiato dall’ordine dei medici. Vengono radiati invece i dottori che dicono la verità o che, comunque, hanno il coraggio di affermare la propria opinione professionale anche se questa va contro gli interessi dei potenti. Questi si radiano, i criminali no. Viva l’Italia...

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