«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

venerdì 30 settembre 2022

Mondo parallelo

Il seguire fonti alternative per tutti gli argomenti che hanno un interesse per me (covid-19, guerra Ucriania-Russia, sabotaggio gasdotto, grane legali Trump, Cina, Taiwan e simili) e contemporaneamente evitare del tutto di perfino aprire i siti dei media tradizionali, mi ha ormai traslato, mi rendo conto, in una realtà alternativa: simile ma diversa a quella in cui vive il resto della popolazione.
A peggiorare il mio distacco dalla realtà contribuisce anche l’aver abbandonato FB che con la sua pletora di stupidità, e benché alterato dai suoi algoritmi e dalla sua censura, mi dava una vaga idea del qualunquismo (nel senso delle opinioni dell’uomo qualunque!) imperante.

Faccio fatica, per esempio, a immaginarmi che delle persone dotate di cervello possono pensare che Putin sia pazzo oppure che la guerra in Ucraina non sia stata orchestrata e provocata (sbagliando i calcoli) dagli USA. Eppure c’è una percentuale di persone, non oso pensare quanto alta, forse anche maggioritaria, che crede realmente e letteralmente al contrario del vero. Eppure, non importa quanto siano intelligenti, se si basano unicamente sulle bugie della propaganda inevitabilmente si faranno un'idea distorta dei fatti.

Per l’Italia - 30/9/2022
Vice versa il mio problema è quello di non avere fonti affidabili per l’Italia. Un po’ perché anche non cerco io: la situazione politica, nonostante io viva all’oscuro delle manfrine quotidiane, mi è chiarissima: in breve tutti i partiti attualmente in parlamento sono sistemici e, quindi, sostanzialmente equivalenti fra loro.
Poi in effetti ci sarebbe fonti come ByoBlu che potrebbero tenermi aggiornato all’ultima cazzata quotidiana: ma perché farmi cattivo sangue? Che la situazione sia disperata lo so già: non mi interessa conoscere tutti i dettagli…

E con questo chiudo - 30/9/2022
Forse l’aspetto più sconcertante delle “verità” parallele lo si ha sull’argomento di chi stia vincendo la guerra in Ucraina: in questo caso il contrasto fra le mie fonti e la narrativa dominante è totale.
In verità la divergenza è altrettanto ampia in tutti gli altri argomenti che seguo ma in questo caso si tratterebbe di valutare una situazione piuttosto oggettiva.

Al riguardo saranno decisivi i “rinforzi” russi. Quando entreranno in gioco? Secondo alcune mie fonti relativamente presto (nel giro di settimane cioè): si starebbero già formando concentrazioni militari russe sia nelle basi in Bielorussia che a Belograd (“più o meno” il nome è questo!), in territorio russo, più o meno a nord della regione di Kharkov. Questo in effetti farebbe pensare che queste forze saranno disponibili molto prima dei tre mesi che avevo inizialmente stimato (basandomi su altre fonti).

Comunque oggi il parlamento russo dovrebbe votare per accettare la richiesta di adesione dei territori del Donbass alla Russia: è probabile che Putin spieghi come intendi reagire a quella che ora diverrebbe un’aggressione diretta al suo paese e non più un'"operazione speciale". Sarebbe divertente se avesse anche qualche prova inconfutabile del coinvolgimento statunitense nel sabotaggio dei gasdotti ma non credo: cioè, anche se le avesse, Putin non è il tipo da gesti teatrali: e non ha fretta. Meglio aspettare le bugie, la ricostruzione degli eventi, della commissione di inchiesta occidentale e poi dimostrarle false invece di mostrare anticipatamente le proprie carte…

Al mondo - 1/10/2022
Ieri ho seguito distrattamente, molto distrattamente, il discorso integrale di Putin su uno dei “miei” canali su Youtube.

I dettagli, o almeno molti di essi, mi sono sfuggiti ma mi pare che l’aspetto più notevole non sia stato percepito neppure dal tubista che commentava il tutto: un inglese che vive in Russia a San Pietroburgo, sposato con una russa e con un paio di bambini.

Il discorso di Putin non è rivolto all’occidente, non ha strizzato l’occhio all’Europa giustamente considerata come una colonia statunitense senza voce in capitolo, ma al resto del mondo. Essenzialmente è stato un discorso contro l’imperialismo americano e l’iperliberismo proposto e imposto come unico modello possibile e a cui la società deve adeguarsi e sottostare.
È stato un discorso per Sud America, Africa e Asia.

Sull’Europa ha ricordato i bombardanti di Dresda, Amburgo e Norimberga (*1) e li ha chiamati crimini di guerra contro la popolazione civile. Credo che lo scopo fosse anche quello di ricordare ai tedeschi che l’“amico” americano, per raggiungere i propri scopi, non ha morale. Chi vuol capire capisca cosa c’entri questo con i gasdotti sabotati.

Nota (*1): per non parlare delle bombe atomiche sulle città giapponesi, della Corea, del Vietnam e delle numerose altre opere benefiche americane in giro per il mondo..

Lento lento - 1/10/2022
Accade solo a me che, quando vedo la pubblicità di Sky Wifi, con Leclerc che viene sconfitto a un gioco in linea perché la sua connessione diviene improvvisamente lenta, penso che il suo provider sia la Ferrari?

Il mistero del sabataggio

E così la fine di settembre ci “regala” un mistero internazionale: le condotte che portano il gas dalla Russia alla Germania, e quindi al resto dell’Europa, attraverso il mare del Nord sono state sabotate e rese inutilizzabili.

Chi è stato? La complessità dell’azione esclude che il colpevole sia una qualche organizzazione terroristica: tutti concordano che si tratti di un’operazione portata a termine da uno stato.

Ovviamente la nostra propaganda di guerra, che finge di fare informazione, ci racconta la novella che sia stata proprio la Russia a sabotare i propri (parzialmente) gasdotti.
Per quale motivo l’avrebbe fatto? Siccome non ci sono motivazioni logiche ci viene detto che “Putin è pazzo”.
Semplicemente Putin poteva già chiudere il rubinetto quando voleva adesso invece non lo può aprire: Putin ha perso opzioni. Ci guadagna? Assolutamente no.
Un grande scacchista, Nimzowitsch, diceva che “la minaccia è più forte della sua attuazione” e i russi sono ottimi scacchisti. Adesso Putin non può più minacciare di “chiudere il gas” e, quindi, è più debole.

Ricordo che mesi fa, forse ad agosto, c’era stata una voce, un gruppo penso, a cui i media avevano dato grande spazio, che proponeva di smantellare il North Stream 2 (recentemente completato ma mai entrato in azione). Ovviamente era una follia che non aveva senso e, proprio per questo aveva colpito la mia attenzione.

A febbraio, prima dell’invasione russa, ricordavo il demente senile Biden che diceva che avrebbe fatto chiudere il North Stream 2; l’intervistatrice gli chiese come poteva obbligare la Germania a compiere un’operazione così autolesionistica (*1) e Biden, col sorrisetto di chi si crede più furbo e intelligente degli altri (ma in realtà è un demente senile), aveva detto che la Germania avrebbe obbedito.

In realtà tutte le mie fonti, comprese quelle americane, dicono che l’operazione è molto probabilmente stata condotta o dagli USA direttamente o, magari, dal Regno Unito sempre col beneplacito di Washington. Solo gli USA hanno infatti da guadagnarci (o almeno così pensano: a me pare l’ennesimo grottesco errore di calcolo di un demente senile coadiuvato da una squadra di imbecilli). Come scrissi il 24 febbraio (v. Altra lettura della crisi Ucraina-Russia-NATO (USA)) uno degli obiettivi strategici della guerra era quello di dividere la Russia dall’Europa.
L’Europa è infatti progressivamente divenuta, nell’ottica statunitense, solo una colonia da sfruttare economicamente e non più un alleato strategico. Ecco spiegato il “fuck Europe” dei tempi di Obama.
Parte importante di questa sinergia benefica sia per l’Europa che la Russia era la vendita a BASSO COSTO del gas russo. Il fatto che questa possibilità di scambio economico sia stata fatta, letteralmente, saltare va a vantaggio di questa strategia a lungo termine statunitense.

Consiglio poi caldamente questo video di una delle mie fonti preferite: No, Russia Didn’t Blow Up Their Own Pipeline dal canale The Jimmy Dore Show.
Nel video vengono mostrati frammenti dell’intervista a Biden che ricordavo e ho citato precedentemente e, in più, un’intervista a Condoleezza Rice in cui spiega come gli USA siano contro ai gasdotti fra Europa e Russia e che, anzi, gli europei dovrebbero comprare il costosissimo GPL statunitense…

Il gas sarebbe poi stata un'importante pedina di scambio per il raggiungimento di una pace: solo gli USA infatti vogliono che la guerra duri il più possibile col solo scopo di danneggiare la Russia senza preoccuparsi delle vittime ucraine né dei danni economici all'Europa.

Chiaro poi che nei prossimi giorni gli investigatori occidentali che esamineranno i danni al gasdotto troveranno prove INCONFUTABILI del sabotaggio russo (*2).
Fra gli ovini italiani si alzerà un belare di “allora Putin è veramente un pazzo!” ma credo che nei paesi culturalmente più progrediti, anche se pure là i media tenteranno la propria disinformazione, la verità sarà palese alla grande maggioranza dell’opinione pubblica.

È talmente ovvio chi sia il responsabile di questa azione ignobile che, mi pare, l’amministrazione Biden abbia fatto l’ennesimo errore strategico giocandosi, forse definitivamente, l’alleato europeo. Nell’immediato nessuno stato europeo ha la forza per dire no agli USA ma alla prima occasione, che prima o poi arriverà vista la marea di errori che stanno venendo compiuti da Washington su TUTTI i fronti, ci saranno delle sorprese interessanti…

Quando gli USA saranno più deboli e avranno più bisogno dell’Europa, allora verranno abbandonati: ovviamente è impossibile dire quando accadrà: potrebbe essere fra cinque come fra vent’anni. Ma se gli USA trattano così l’Europa, condannandola a una crisi economica senza precedenti, è giusto che li consideriamo nostri nemici.

Conclusione: io, per una volta, non mi voglio ancora sbilanciare puntando il dito contro qualcuno: mi pare però ovvio che il sabotaggio non sia opera di un pazzo ma, piuttosto, di un demente senile.

Nota (*1): all’epoca non avevamo ancora visto gli estremi di cretineria e incompetenza dei capi di stato europei...
Nota (*2): una variante interessante potrebbe essere quella di dare la colpa all’Ucraina. Ovvio che dietro a tutto ci sarebbero sempre gli USA ma, come capro espiatorio, il regime di Zelensky sarebbe credibile.

giovedì 29 settembre 2022

Inizio del secolo breve

Oggi ho deciso di non andare avanti nel racconto di Strabuccinator: negli ultimi giorni ho scritto parecchio e non voglio bruciarmi. In realtà potessi dedicarmici con continuità l’avrei già finito: è che tutte le seppur brevi interruzioni a cui non mi posso sottrarre azzerano la mia concentrazione e, soprattutto, la creatività. Lo conoscete quel momento, detto il “flusso”, in cui tutto viene facile e naturale? Sia le parole che le idee si formano e in un attimo sono scritte…
Ecco il problema è che non faccio in tempo a entrarci che subito ne devo uscire e poi per ritrovarlo, quando mi riesce, ci vuole parecchio tempo.
Nonostante questo sono arrivato a pagina 110 mantenendo un livello, a me pare, buono.
Soprattutto stilisticamente mi pare di essere migliorato molto: ma anche in questo caso io non sono il miglior giudice di me stesso…

L’idea odierna è invece quella di scrivere un pezzo sul “Secolo breve”: è un libro che scorre benissimo ed è pieno di spunti,
Infatti al momento non so ancora di cosa scrivere di preciso: ora lo prendo in mano e lo scorro un po’, ma idealmente, se non trovo di meglio, mi piacerebbe approfondire quel paio di pagine alla fine dell’introduzione (il libro è stato scritto nel 1994) in cui l’autore intravede già i prodromi della grande crisi morale e politica che stiamo attraversando adesso.
Ormai la crisi è ovvia: solo chi vive nel mondo fantastico dipinto dai media può illudersi che vada tutto bene. Ma all’epoca gli USA erano al massimo della loro forza: la Cina stava appena iniziando a industrializzarsi e la Russia, l’ex URSS, era allo sbando guidata dal raramente sobrio Eltsin.
Se gli USA avessero voluto costruire un mondo migliore avrebbero potuto farlo: davanti alla scelta fra l’avidità e la giustizia però, sotto la guida di Bush prima e Clinton poi, fu deciso di usare il proprio potere per il bene (economico) di pochi e non di tutti.
Da quel momento l’immoralità della politica è divenuta sempre più forte e ha guidato, e sta continuando a farlo, l'intero occidente verso il disastro.
Ma come ha fatto Hobsbwam a rendersene già conto allora?
Posso anticipare che nell’introduzione non lo spiega e quindi, al massimo, potremo ammirare qualche paragrafo che suonerà “profetico” perché non sapremo la logica con cui è arrivato alle sue conclusioni.
Ovviamente sono fiducioso che nel prosieguo approfondirà tutto ciò di cui ha accennato nell’introduzione.

Volendo un altro elemento fortemente interessante è la sua percezione del cambiamento culturale della società europea dal secondo dopoguerra all’epoca in cui scriveva, i primi anni ‘90.
Che il cambiamento ci sia stato è ovvio e se ne sono accorti abbastanza facilmente tutti coloro (che avevano un minimo di sensibilità sociale) che hanno vissuto quei decenni: mi vengono in mente due autori che ho letto “recentemente” come Flaiano e Pasolini.
La cosa interessante (e frustrante) è che Hobsbwam dà per scontato che il lettore sappia quali fossero i valori della società occidentale (non statunitense) fino alla seconda guerra mondiale e, principalmente, si limita ad accennare ai cambiamenti ovvero un aumento dell’individualismo. Per contrasto io ho supposto che i valori, un po’ persi, siano stati quelli della famiglia e della comunità locale (ricordando un po' di Harari e di Tocqueville).
Ho provato a chiedere a mio padre che ha vissuto quegli anni ma, sfortunatamente, ha l’intelligenza e la memoria ma non la sensibilità per notare questo tipo di dettagli…
Nel complesso, da quello che ho capito, la visione di Hobsbwam è pienamente compatibile con quella che io ho chiamato la prima globalizzazione e con la “deriva morale” che è un altro mio concetto che descrive l’evoluzione etica degli ultimi decenni ed è inserita nella cornice teorica di quello che ho chiamato il “ciclo CCMR”: chi è curioso può leggere rispettivamente i capitoli 12.2, 14.3 e 6.5 della mia Epitome.

Ma fatemi prendere in mano il librone (675 pagine)…

Prevedibilmente il passaggio sul cambiamento culturale è troppo lungo per copiarlo nella sua interezza: mi limito quindi al paragrafo che mi pare più significativo e che introduce un importante spunto di riflessione…
Hobsbwam ha appena spiegato come la nuova cultura “individualistica” abbia conservato i valori tradizionali utili e soppiantato quelli contrari, poi prosegue: «Tuttavia Max e gli altri profeti della disintegrazione dei vecchi valori e delle vecchie relazioni sociali avevano ragione. Il capitalismo era una forza rivoluzionaria permanente. Secondo la logica, avrebbe finito per disintegrare perfino quelle parti del passato precapitalistico che esso aveva trovato utili, per non dire essenziali, al suo stesso sviluppo. Avrebbe finito per segare almeno uno dei rami sul quale sedeva. Questo si è andato verificando a partire dalla metà di questo secolo [1950-60]. Sotto l’effetto dello straordinario boom economico dell’età dell’oro e in seguito grazie ai mutamenti sociali e culturali che ne sono derivati [...] il ramo ha iniziato a scricchiolare e a rompersi.» (*1)
Poco prima aveva scritto :«...la società borghese ha introdotto un “individualismo radicale nell’economia […] mentre ha sempre temuto un individualismo radicale e sperimentale nella cultura”.» (*2)
Io vi vedo in queste parole una denuncia dell’avidità del capitalismo la cui esasperazione porterà a quello che ho definito il “profittismo” ([E] 14.4) che è una delle varie premesse della decadenza ([E] 15). Il capitalismo incarna la logica del crescere e divorare sempre di più, in un mondo che ha però risorse finite, con la conseguenza che ora che ha raggiunto la massima espansione sta iniziando a mangiare se stesso, ovvero la ricchezza delle stesse società che lo sostengono. Un uroboro che si risolverà non in un nuovo ciclo ma in una dissoluzione totale.

La seconda frase è forse ancora più interessante: evidenzia il paradosso del capitalismo: da una parte esalta l’individualismo, tutte le capacità del singolo che lo rendono in grado di produrre ricchezza; contemporaneamente però teme l’individuo che pensa con la propria testa. Questi individui sono pericolosi perché non si limitano a produrre e a consumare ma guardano oltre e, talvolta, denunciano la follia e futilità di una società che non è quella che sembra. Anche Sartori aveva notato questo contrasto (v. bo… uno dei pezzi “Indietro su Sartori” suppongo!) ma non l’aveva risolto così brillantemente. Se ben ricordo notava il paradosso fra il marxismo che, preoccupandosi della collettività, finisce per proteggere il singolo e il capitalismo che, pur esaltando l’individuo, abbandona il singolo in difficoltà al proprio destino.
Via: adesso sono curioso di verificare se e quanto ricordavo era corretto!

Trovato! In Indietro su Sartori (7b/?) avevo scritto:
«La seconda nota evidenziata reca in realtà l’appunto “dovrei rifletterci un po’...” ma ormai riassumo la questione. Nel sottocapitolo intitolato “Individualismo, collettivismo e valore-lavoro” Sartori arriva a un piccolo paradosso: «[…] il paradosso sussiste: Marx è inconsapevolmente individualista, e il mercato è, senza intenderlo, collettivista.»
Le argomentazioni sono:
1. il mercato sfrutta il lavoratore (pagandolo meno del valore che produce) a beneficio dei consumatori (che pagano meno per i prodotti che acquistano) ed è per questo collettivistico.
2. Marx tutelando i singoli meno abili (puniti invece dal mercato) è individualista.»

Insomma: ricordavo correttamente l’essenza della questione ma non le argomentazioni (sebbene anche le mie non siano sballate). Mi do 5+…
A mia scusante posso aggiungere di NON averci poi riflettuto come avrei dovuto!

Conclusione: ho scritto abbastanza: le due questione che ricordavo come interessanti sono poi strettamente interconnesse e quanto ho citato vale in effetti per entrambe. Avevo trovato da segnalare anche una curiosità sul Giappone ma la rimanderò a un’altra occasione… forse!

Nota (*1): tratto da “Il secolo breve” di Eric J. Hobsbwam, (E.) BURexploit, 2009, trad. Brunello Lotti, pag. 29-30.
Nota (*2): ibidem (dove Hobsbwam cita a sua volta lo storico Daniel Bell), pag. 29.

mercoledì 28 settembre 2022

Odio l’informatica

Il programma per associare epigrafi a capitoli lo finii diversi giorni fa (v. Epigrafi genetiche) ma inserire i dati veri e propri mi prende molto più tempo (perché è noioso!). Al momento ho inserito solo i primi 11 capitoli.

Come previsto già dal sesto capitolo o giù di lì la soluzione trovata dall’algoritmo genetico perde efficienza rispetto a quella teorica. Intuitivamente è ovvio che se le combinazioni diventano milioni, ma io ne esamino a ogni iterazione solo qualche migliaio, ci vuole un po’ più tempo per trovare una buona soluzione.

In questo caso basterebbe aumentare la popolazione media a ogni generazione e, ovviamente, il numero di queste.

E qui l’informatica entra a gamba tesa per sciuparmi il piacere del risolvere problemi teorici!
Come avevo accennato avevo avuto grandi problemi a configurare NetBeans sul mio calcolatore: non so perché… semplicemente avrebbe dovuto funzionarmi ma non lo faceva…
Così “superai” il problema utilizzando un pacchetto di NetBeans che non necessitava di installazione ma aveva tutte le dipendenze risolte al suo interno.

Ma ora ho un nuovo problema: quando la popolazione cresce così fa anche il consumo di memoria (non preoccupandomi dell’efficienza non sono stato attento a non creare inutilmente nuovi oggetti) poi, periodicamente, dovrebbe attivarsi automaticamente il “Garbage Collector” (GC) che rimuove gli oggetti non più referenziabili e recuperando così la memoria allocata ma non realmente usata.
Per qualche motivo però il GC non si attiva abbastanza alla svelta e così mi viene generato un errore di “memoria esaurita”. Per risolverlo, CREDO, basterebbe aumentare l’allocazione iniziale di memoria che al momento è intorno ai 700Mb, magari raddoppiandola in maniera che una popolazione mediamente di 100.000 entità (combinazioni epigrafi x capitoli) non sia un problema. Tenete presente che proprio per evitarmi queste seccature ho un calcolatore con 64Gb di RAM…

E qui viene il bello: ricordavo che nelle vecchie versioni di NetBeans era possibile inserire dei modificatori, fra cui quelli per la memoria iniziale, per l’interprete Java direttamente nel progetto. È ancora possibile ma non proprio per quei due parametri che voglio modificare io.
Adesso sembra che si debba modificare l’archivio “netbeans.conf” (con cui avevo già preso confidenza nel tentativo di far funzionare la mia normale installazione di NetBeans) ma il problema è che questo è integrato nel pacchetto “tutto compreso” e quindi non lo posso alterare direttamente.
In teoria avrei trovato la maniera per scompattare il contenuto del pacchetto, così potrei modificare l’archivio, e poi con un programma apposito, ricostruire il pacchetto con quell’unica piccola modifica. Ovviamente già mi immagino grane su grane dovute alle tante cose che non conosco e date come sottintese nelle varie documentazioni.

Oltretutto leggendo il “netbeans.conf” c’è esplicitamente scritto che quei parametri che dovrei inserirvi non posso metterli lì… Non so se è un qualcosa del “pacchetto”, semplicemente una “cattiva pratica” o qualcosa di sbagliato o che ho frainteso: ma questo dubbio mi demotiva a perdere tempo nel tentativo di metterci le mani sopra…

A me piace solo divertirmi con gli algoritmi e invece ci sono sempre questi problemi “tecnici”, per me privi di qualunque interesse, che mi fanno perdere una quantità inaudita di tempo.
Perché poi alla fine c’è pure la beffa che il problema sarà sicuramente una sciocchezza: magari chi ci capisce veramente potrebbe mettermi a punto l’installazione in quattro e quattr’otto. Mi immagino che mi direbbe qualcosa del tipo: “Certo JAVA_HOME l’hai impostato bene, ma dalla versione 17, c’è anche JAVA_PROVIDER (nome inventato!) che normalmente coincide con JAVA_HOME ma tu, per qualche motivo, lo hai modificato facendolo puntare a questa vecchia versione di Java incompatibile con NetBeans…”

Per non impazzirci al momento ho semplicemente abbassato i valori medi della popolazione (proporzionali al consumo di memoria) ma nel lungo termine voglio far funzionare una versione “normale” di NetBeans…

Conclusione: che schifo mi fa l’informatica...

martedì 27 settembre 2022

Snowden esiste

Raramente scrivo di Snowden perché, semplicemente, non ho niente da aggiungere a quanto già scrissi anni fa (v. Edward Snowden che, oltretutto, è un gran bell’articolo). Però lo ricordo…

Inaspettatamente un grande sostenitore di Snowden è il giudice Napolitano che seguo per le sue interviste sulla guerra in Ucraina e sulle grane legali di Trump (molto più serie di quanto non sembri). Dico “inaspettatamente” perché il giudice è dichiaratamente repubblicano e, proprio Trump, invece di graziare Snowden, come molti chiedevano, lo ha fatto mettere sotto accusa per la stessa legge per la quale adesso è indagato lui stesso! Quando si dice il karma...

Ma il giudice non si fa certo condizionare così facilmente! Non segue la logica “siccome io sono repubblicano allora tutto quello che fa il mio presidente è bello e giusto” ma, al contrario, continua a essere critico di ciò che ritiene sbagliato (*1).

Ogni tanto il giudice Napolitano fornisce quindi degli aggiornamenti anche su Snowden che regolarmente chiama “un eroe americano”. Il punto di vista del giudice è ovviamente più legale che morale (come invece era il mio) e per lui l’essenza eroica di Snowden è che egli ha considerato il giuramento fatto di “proteggere la Costituzione” superiore al dovere di ubbidienza ai propri superiori. Snowden rivelò infatti che l’NSA violava la costituzione americana sorvegliando a tappeto l’intera popolazione. Ovviamente Snowden era ben consapevole che con le sue rivelazioni rischiava grosso e rinunciava a una vita agiata (vedi anche la foto della fidanzata!) e probabilmente felice: ma invece di far finta di niente, invece di fare come tutti, ha compiuto la scelta morale di fare la cosa giusta (che, come ho spiegato, per il giudice era anche quella legalmente corretta).

Mi piace però riportare le parole con cui il giudice introduce Snowden nel suo video: «Edward Snowden è un eroe americano di proporzioni monumentali perché rivelò il più grande atto di illegalità compiuto dagli USA in tempo di pace in epoca moderna».

Il video del giudice è questo: Putin grants full Russian citizenship to Snowden
Chi è interessato (probabilmente è una delle ragioni per cui questo ghiribizzo ha appena una dozzina di lettori fissi! (*2)) può confrontare con il mio vecchio pezzo: Brennan ammonisce KGB in cui rimando a numerosi corti fra i quali voglio evidenziare Un eroe.

Conclusione: volevo solo scrivere un corto ma ormai lo pubblico come pezzo normale: non credo che i miei pochi lettori si arrabbino!

Nota (*1): anch’io sono così: per questo apprezzo il giudice Napolitano. Ma ho la sensazione che lui sia ancora più equilibrato di me! Chiaro che è proprio il suo lavoro che gli richiedeva di non farsi influenzare né per il bene né per il male, però lo trovo comunque notevole…
Nota (*2): probabilmente vengo estremamente penalizzato da Google nelle ricerche. Sarò di parte ma mi pare che i miei scritti siano notevolmente più interessanti della media (solo quelli di Zhok, e alcuni del Bagnai, sono scritti meglio e ugualmente o più profondi) mentre invece la maggioranza dei bloggatori scrive banalità e ripropone con parole proprie la narrativa dominante o i soliti luoghi comuni. Ma capire banalità non richiede uno sforzo mentale e quindi, se è piacevole del leggere, viene preferita a idee magari molto più profonde ma decisamente più faticose da decifrare…
Eppure, anche considerando la pesantezza di questo ghiribizzo, credo che mi “meriterei” diversi lettori in più: non che mi importi troppo, scrivo fondamentalmente per me stesso, ma un po’ mi secca!

lunedì 26 settembre 2022

Politiche 2022 a caldo

Allora, ieri sera ho dato un’occhiata agli “exit poll” e stamani (alle 6:15) ho dato una ricontrollata alle proiezioni.
Qualche commento in ordine sparso.

Il testa a testa fra PD e FdI nei numeri (non ho idea di quanto siano definitivi) non c’è stato: anzi, considerando la differenza notevole, mi viene da pensare che i sondaggi fossero truccati per dare speranza agli elettori piddini e invogliarli così ad andare a votare. Non sarebbe niente di nuovo.

Bassissima affluenza: questa è stata l’unica mia facile previsione. Evidentemente c’è nel paese una percentuale di intelligenza che riconosce la futilità di votare per partiti sostanzialmente tutti uguali.

Crolla la Lega ma tiene, direi, il M5S: avevo previsto il primo risultato ma non il secondo. Davvero non riesco a capire chi possa aver votato il M5S dopo che questo ha fatto il contrario di quella che avrebbe dovuto essere la sua natura antisistema: penso all’alleanza di governo col PD e al sostegno, praticamente fino al termine della legislatura, al governo Draghi. Non so: forse sono stati premiati per l’unica cosa buona che hanno fatto, il “reddito di cittadinanza” cioè.
La Lega al contrario è stata punita anche dal fatto di avere un’alternativa forte: FdI. L’elettore della Lega deluso aveva un partito a cui passare, quello del M5S no…

Altro piccolo mistero per me è Forza Italia all’8%. Suppongo che, oltre ai frutti del clientelismo, sia premiata per essere considerato il partito più di “centro” della coalizione di destra. Poi, è ovvio, Forza Italia è un guscio vuoto: dietro al pupazzo di carta pesta pubblicitaria di Berlusconi non vi è niente altro, né a livello di programma né di di principi. Evidentemente chi l’ha votato ha fatto una mera scelta “geografica” cercando un ipotetico centro-destra che non esiste.

Ancora più stupefacente è l’altro 8% di Calenda e Renzi: sorvolando sull’alleanza contraddittoria di questi due figuri, suppongo che Calenda fosse attrattivo per chi voleva votare una persona “seria e preparata”. Ovviamente Calenda non lo è ma così si sforzava di sembrare e, con la benedizione dei media, così è stato presentato al pubblico.

Mi dispiace ma sono anche felice che, come temevo, Italia Sovrana non sia entrata in Parlamento: mi sarebbe seccato se il mio voto avesse potuto essere vagamente significativo. Invece no: avrei solo consumato inutilmente la benzina per andare al seggio e, con la mia partecipazione, avrei dato il mio microscopico contributo a rendere credibile la “democrazia” italiana.

Che ci aspetta?
Come ho abbondantemente scritto cambia poco per l’Italia qualunque partito abbia vinto.
Sì certo, qualche tassa sarà diversa così pure qualche taglio alla spesa (già a brandelli a forza di decenni piddini di tagli), ma nella sostanza, per quello che potrebbe influire sul nostro futuro e su quello dei nostri figli, non ci sarà sfortunatamente alcuna differenza. La Meloni è già corsa a baciare anelli (o piedi) e a giurare fedeltà ai vari burattinai della politica italiana assicurandoli che eseguirà tutto ciò che le verrà richiesto…

L’unico vago motivo di interesse potrebbe essere la capacità di fare opposizione di PD e M5S.
Oddio, in quella del PD credo poco: non vedo capaci di manifestare in piazza vecchietti infermi, nobildonne ricoperte di anelli e collane oppure burocrati e dirigenti di municipalizzate col “gilet in cashmire”. Sì, di opposizione virtuale, quella delle dichiarazioni “forti” e poi ristrombazzate dai media obbedienti, ce ne sarà anche troppa. Ma quella che farebbe bene al paese sarebbe quella di piazza.
Invece il M5S con i suoi gruppi territoriali (ai miei tempi si chiamavano “Meetup” ora non so), nonostante siano stati ignorati e, anzi, umiliati dalla “lista di uomini di fiducia” di Conte, ora potrebbero fare comodo per organizzare manifestazioni di protesta.

Il governo non è infatti all’altezza di rimediare ai danni (e ai buchi) lasciati in eredità da Draghi (intendiamoci: nemmeno il PD ne sarebbe stato lontanamente capace!) ma ora avrà gran parte dei media contro (esclusi quelli berlusconiani e vedremo come andrà in RAI) compresi, probabilmente quelli internazionali (occidentali). I burattinai preferirebbero infatti il ritorno della loro marionetta preferita e di provata ubbidienza, Draghi cioè, e faranno di tutto per rispedircelo impacchettato come “salvatore” mentre invece è il principale artefice dei disastri più recenti (che avremo modo di scoprire da ottobre quando i media ci racconteranno che sono opera del governo Meloni!).

Conclusione: come commento a caldo mi sembra possa bastare così. Sicuramente, nonostante la brevità del pezzo, ho comunque già scritto un commento più valido di quanto leggibile nella maggioranza dei giornali!

domenica 25 settembre 2022

Chiunque vinca, l’Italia perde

Piano piano, con lentezza esasperante, la verità sta venendo a galla. Una tessera del mosaico alla volta. I pezzi per ricomporre una buona immagine di ciò che è realmente successo ormai inizierebbero a esserci ma, ovviamente, i media tradizionali, che hanno investito la loro scarsa credibilità nella difesa a oltranza di una spregiudicata campagna a favore della narrativa sanitaria dominante, chiaramente non ci pensano neppure a raccogliere le tessere e a metterle insieme.
Per questo gran parte della popolazione vive ancora nella certezza che il proprio governo abbia agito per il giusto: ma ho la sensazione che qualche dubbio, qualche tessera intravista fortuitamente, inizi a venire.

Negli USA è sotto attacco il bersaglio grosso, il dr. Fauci, che con la propria autorità medica e politica ha avallato la narrativa gradita alle case farmaceutiche. Tutto però dipendere dalle elezioni americane di novembre: se camera e senato saranno a maggioranza repubblicana allora il dr. Fauci verrà messo sulla griglia e arrostito per bene. Parecchie teste rotoleranno poi: speriamo bene…

Frattanto ieri la notizia NON CONFERMATA di un sostanziale aumento della mortalità in eccesso (*1), dal 2021 in poi, di giovanissimi. Addirittura sembra ci sia una grande richiesta di bare per bambini.
Non si tratta di morti per covid-19 ma, evidentemente, per qualche cosa di diverso.
Ma anche in questo caso aspetterò a togliermi i sassolini dalle scarpe (ne ho più di uno!) e mi limito a ricordare che dal giorno “uno”, a dicembre 2020, avevo invitato alla prudenza e mi ero dichiarato contrario alla somministrazione a tappeto di farmaci sperimentali il cui rapporto benefici/rischi variava da persona a persona principalmente in base all’età.

Passando ad altro. Oggi elezioni in Italia. Io non vado: il partitino che avrei votato temo non supererà neppure la soglia di sbarramento: comunque sarebbe, o sarà, irrilevante. E allora non voglio prestarmi a essere preso in giro da questa farsa di “democrazia”.
Non fa alcuna differenza se stasera (o domani mattina) vincerà la sinistra o la destra, se il M5S rimarrà ancora in Parlamento o, peggio, se vi rimetterà piedi il bullo di Rignano o altri figuri più o meno poco raccomandabili. Si tratta in ogni caso di forze sistemiche: asservite cioè al mantenimento dello status quo anche quando questo sia esiziale per la popolazione italiana. Obbedienti agli ordini che arrivano dall’estero e che difendono interessi esteri, spesso a scapito di quelli dell’Italia. Oggi, chiunque vinca, tutti gli italiani perdono.
I miei connazionali ovini se ne renderanno conto in inverno: chissà, magari si leverà qualche belato di protesta dal gregge?

Il racconto di Strabuccinator di trascina avanti: anche stamani un’altra pagina e mezzo. Il mistero è come sia possibile che lo scriva così di contro voglia e che, comunque, il risultato sia relativamente piacevole… a chi ama e capisce il genere: più che da ovini è infatti da suini…

Avevo scritto questo pezzo stamani ma non l’avevo pubblicato perché avevo la sensazione di voler aggiungere qualcos'altro: finalmente mi sono ricordato!

Però ho cambiato idea ed evito di scriverne in attesa di saperne di più: riguarda Draghi, le tasse sulle aziende energetiche e il fatto che SEMBRA che esse acquistino ancora il gas russo ai vecchi prezzi super scontati e che, quindi, gli aumenti in bolletta siano totalmente ingiustificati. Insomma sembrerebbe una manovra truffaldina per tassare gli italiani attraverso le bollette dell’energia.

Conclusione: che giornataccia… da come piove sarà una legislatura veramente ladra!

Nota (*1): che la mortalità in eccesso ci sia in tutto l’occidente, soprattutto in fasce di età normalmente sane (tipo da 30 a 50 anni), è un fatto (mi sembrava di averci scritto un pezzo ma al momento non lo trovo, forse mi sono semplicemente dimenticato di indicarlo col marcatore “Coronavirus”, quindi rimando, per esempio, a questo video del Dr. Campnell: Record excess deaths in Europe). Non so bene però quali siano le statistiche fra i giovanissimi.

sabato 24 settembre 2022

Sesso o asesso? Questo è il problema…

Partendo dal mio programma per associare epigrafi a capitoli/sottocapitoli della mia Epitome (v. Epigrafi ed Epitome e Epigrafi genetiche) mi sono posto un problema matematico/naturalistico.

Con quale criteri selezionare e far accoppiare insieme le diverse combinazioni di associazioni ExC (Epigrafi x Capitoli/sottocapitoli)?
In un altro progetto non mi ero posto troppi problemi e avevo optato per una riproduzione asessuata: gli individui con i punteggi migliori facevano più figli, proprie copie, con piccole differenze casuali.

In questo ultimo progetto invece ho diviso casualmente (alla loro creazione cioè) le ExC in maschi e femmine. Ovviamente i maschi potranno accoppiarsi solo con le femmine.
Ma con quale criterio creare le coppie maschio/femmina?
La scelta più semplice sarebbe stata associare i maschi con i punteggi più alti alle femmine con i punteggi più alti.

Però, siccome sono KGB, mi sono chiesto: se questa simulazione della selezione naturale funziona così bene non sarebbe forse ancora meglio copiarne anche altri aspetti?
In particolare ho pensato che maschi e femmine spesso non valutano il potenziale compagno complessivamente, tenendo cioè conto di tutte le sue caratteristiche, ma di un sottoinsieme di esse: gli uomini preferiscono le donne più belle, le donne gli uomini più alti (e ricchi!). Soprattutto anche fra altri mammiferi ci sono molti esempi analoghi.
Certo, lo so, in parte queste criteri hanno delle giustificazioni anche banali: la bellezza per gli uomini sembra essere strettamente legata alla fertilità della donna (età, fianchi, seno etc.) mentre il punto di vista femminile premia la capacità dell’uomo, anche potenziale, di fornire cibo per i figli.
Forse già questi elementi potrebbero spiegare la differenza di criteri nella scelta del compagno.
Se così fosse, dalla prospettiva del mio algoritmo, non avrebbe senso simulare qualcosa di questo genere (come invece, non entro nei particolari, ho fatto!)...

Eppure mi chiedevo se non potessi esserci di più: ovvero se ci possano essere altre ragioni evolutive che possano contribuire a spiegare il fenomeno.
L’idea che mi è venuta in mente è molto matematica e, al momento, mi pare plausibile.
Supponiamo di avere una popolazione che corrisponda alle varie caratteristiche di un individuo (nel mio esempio sarebbe l’insieme delle diverse associazioni epigrafi/capitolo-sottocapitolo di ogni combinazione).
Il punteggio complessivo dell’individuo che corrisponde alla sua capacità di sopravvivenza è basato sull’intera popolazione, diciamo 100 caratteristiche.
Accoppiare insieme i maschi e le femmine con il punteggio più alto equivale a considerare per ciascuno di essi il punteggio basato su tutte le 100 caratteristiche.
Supponiamo però che i maschi si basino su un diverso punteggio basato (sottoinsieme di quello generale: non deve cioè andare contro di esso) su 50 caratteristiche e, allo stesso modo, si basino invece sulle 50 caratteristiche rimanenti. Penso infatti che sia fondamentale che queste caratteristiche debbano essere complementari (per la specie umana nessuna caratteristica ritenuta importante dagli uomini nelle donne NON deve essere considerata tale dalle donne negli uomini e vice versa).

La mia ipotesi è che se:
Figlio1 = Fsel(MaxTotFem)+Fsel(MaxTotMas)
e
Figlio2 = Fsel(MaxPart1Fem)+Fsel(MaxPart2Mas)
e
Part1 U Part2 = Tot
Part1 ∩ Part2 = nulla

Allora tendenzialmente
Punteggio(Figlio1) < Punteggio(Figlio2)

Pensavo al calcolo della varianza e a come quella sull’intera popolazione sia maggiore di quella si un suo sottoinsieme (non per nulla la varianza totale è stimata da una popolazione dividendo la somma dei quadrati della differenza fra valore e media per N-1 e non per N…).
Possibile quindi che selezionando le coppie in base a questi massimi “locali” non si possa ottenere dei risultati migliori che considerando i massimi “globali” ovvero basati su tutte le caratteristiche?
A me pare matematicamente plausibile ma non ne sono assolutamente sicuro!

Potrei provare a fare una dimostrazione matematica ma considerato come sono incapace in statistica temo che non ci caverei le gambe…
La cosa più semplice sarebbe fare una simulazione: stessa popolazione di partenza e poi valutare il punteggio medio (e magari massimo) delle popolazioni ottenute dopo X generazioni usando i due metodi diversi sopra esposti.

Forse lo farò…

Nel frattempo mi è però venuta in mente un’altra spiegazione per spiegare come mai in natura maschi e femmine usino valutazioni basate su caratteristiche diverse.
È infatti possibile che, a causa del dimorfismo sessuale, la funzione del punteggio, che come detto equivale alla capacità di sopravvivenza, sia semplicemente diversa per maschi e femmine.
Una verifica sperimentale potrebbe essere quella di vedere se in specie dove maschi e femmine sono molto simili (come i lupi) se le preferenze per la scelta del compagno sia tendenzialmente basata su caratteristiche diverse per maschi e femmine rispetto a specie con maschi e femmine molto dissimili.

Conclusione: la cosa più semplice e veloce sarebbe fare un programmino rapido per valutare sperimentalmente se la mia teoria ha senso: solo in caso di risposta affermativa potrei poi approfondire maggiormente il problema con gli strumenti che mi sembreranno più opportuni.

"Capolavoro" in divenire

La stesura del racconto di Strabuccinator continua ma con lentezza esasperante: mi occorre circa un’ora per ogni pagina!
In parte perché è proprio tecnicamente difficile: devo distinguere il punto di vista del momento (l’unico di cui si “leggono” i pensieri) e controllare bene i dialoghi visto che solo alcuni personaggi possono capirne altri e tante altre limitazioni, tipo un contatto radio (senza video) e simili…
Ma soprattutto mi sto imponendo di scrivere perché voglio iniziare la nuova revisione dell’Epitome solo dopo aver terminato questo breve romanzo (sono a pagina 100). L’unico giorno in cui, nonostante i problemi famigliari sono riuscito a lavorarci con continuità e con una sorta di ispirazione sono andato molto più velocemente.

Nonostante questo mi pare comunque che sia divertente anche se mi ci occorrerebbe un giudizio esterno per esserne sicuro…

Supponendo che mi manchino ancora una quindicina di pagine per finire ciò significa circa 15 ore (al ritmo attuale) e, più o meno, altre due settimane. Vabbè, vorrà dire che sarò bello carico per l’Epitome!

Parere diverso - 24/9/2022
Sole per segnalare che Berletic pensa che gli effetti sul piano militare della mobilitazione si faranno sentire ben prima dei tre mesi più o meno previsti dai vari esperti militari occidentali (e a cui anch’io mi ero affidato).
Secondo lui infatti i 300.000 riservisti richiamati hanno un’esperienza sopra la media e piuttosto recente: avranno quindi bisogno di poco tempo per essere pronti. Per questo ipotizza che già fra un mese si inizierà a sentire il loro effetto sul campo.

Il video: Russia Mobilizes, Referendums Underway: What Will Change and Why?

Quanti lettori? - 27/9/2022
A inizio agosto scrissi l’articolo Pezzo inutile d’agosto che mi venne sorprendentemente censurato dalla stupidità artificiale di Blogger per il fatto che vi nominavo "di striscio" il sito pornografico X-Criceto.

Io preferii non modificare il mio pezzo, sia per principio dato che non avevo scritto niente di osceno come mi si accusava, che soprattutto per un esperimento: volevo scoprire della dozzina di lettori che sembrano frequentare regolarmente questo ghiribizzo quanti fossero reali e non generati da programmi automatici che scandagliano la Rete alla ricerca di contenuti e simili.

Per accedere infatti all’articolo vero e proprio andava infatti seguito un ulteriore collegamento protetto dagli ammonimenti di “pericolo” automatici di Blogger. Ero convinto che i lettori umani ne sarebbero stati incuriositi e sarebbero andati comunque a leggere quanto avevo scritto mentre quelli automatici no.

Non sono sicuro che questa sia la logica corretta con cui interpretare le statistiche dei lettori: il fatto è che il numero di visite all’articolo vero e proprio è decisamente sconfortante: appena 5!
Suppongo poi che tale pezzo non venga neppure indicizzato nei motori di ricerca e quindi il numero di visite non sale progressivamente nel tempo come succede agli altri…

C’è poi da dire che di agosto le visite calano ma, insomma, significa che i miei lettori che mi seguono con continuità sono meno di una decina! Triste e buffo...

Affarone! - 28/9/2022
Per 5€ ho comprato un biglietto della lotteria Italia con estrazione il 6 gennaio!

È un affare perché con poco più di 5 centesimi al giorno posso sognare di vincere. Molti anni fa lo facevo (raramente) anche con il Superenalotto: poi però le estrazioni super ravvicinate uccisero il piacere di sognare la vittoria e, quindi, smisi completamente: non valeva la pena spendere 2€ per sognare un giorno e mezzo!

Perché il punto è questo: io non acquisto la possibilità di vincere (sono abbastanza razionale per sapere che le probabilità sono MOLTO contro di me) ma il sogno di vincere!
Se ne si è consapevoli allora anche comprare un biglietto della lotteria può avere molto senso: basta poi non rimanerci male quando NON si vince!

W lo sport - 28/9/2022
Basta salto in alto: adesso il mio sport preferito è il salto con l’asta.
Per anni ho seguito con grande interesse il salto in alto femminile: mi piaceva l’eleganza del gesto atletico, la figura slanciata delle atlete e le loro gambe lunghe… (*1)

Adesso sono passato al salto con l’asta femminile: qui mi piace la potenza del gesto atletico e la sporgenza dei glutei…

E la pallavolo da spiaggia allora? Non male certo: ma tutte quelle gambe e sederi da tenere d’occhio contemporaneamente mi confondevano; ovviamente belli poi i salti, i tuffi e, soprattutto, la ricezione della battuta. Però forse è anche la durata dell’incontro che toglie loro un po’ di fascino: mentre invece le saltatrici con l’asta si avvantaggiano del fatto che la telecamera ruba loro solo poche immagini facendo quindi lavorare maggiormente la fantasia.

Nota (*1): ora invece, in negativo, quando vedo una saltatrice in alto me l’immagino isterica perché affamata per mantenere la propria linea. Non mi piacciono più le donne isteriche.

Epigrafi genetiche

Oggi ho modificato il mio programmino Java, che cerca la migliore combinazione epigrafe x capitolo/sottocapitolo, affinché sfruttasse un algoritmo genetico per la ricerca.
Come ho spiegato in Epigrafi ed Epitome in breve tempo il numero di combinazioni cresce esponenzialmente e non è più gestibile con la semplice forza bruta.

L’algoritmo genetico sfrutta invece il principio dell’evoluzione darwiniana. Si crea casualmente un gruppo di combinazioni di partenza e poi si fa “riprodurre” insieme quelle più promettenti mentre si eliminano le peggiori. Insomma, è un po’ più complesso di così ma il nocciolo è questo.

In pratica mi è occorsa tutta la mattina e il pomeriggio per modificare il programma: questo anche perché l’avevo pensato con una struttura diversa e, in più, ho voluto mantenere tutte le funzionalità della versione basata sulla forza bruta: ora, per esempio, il calcolatore dovrebbe calcolarmi la combinazione migliore per i primi 5 capitoli (in realtà 1/3 del capitolo 5 che è molto corposo e ricco di epigrafi) ma è da diversi minuti che elabora…
Ecco ha finito proprio adesso: 10 minuti e 40 secondi (per 16.383.360 combinazioni) contro 1,13 secondi (appena 3 generazioni) dell’algoritmo genetico.

Ovviamente ci deve essere qualche baco perché la versione teorica migliore vale 182 ma l’algoritmo genetico ne ha trovate di migliori! Una addirittura da 183.5 punti, una da 182.5 e una da 181 (l’ho lanciato tre volte).
Il problema potrebbe essere in entrambi i pezzi di codice perché uso una logica diversa per costruire le diverse combinazioni (quella del codice genetico l’ho migliorata). Il succo è che in un tempo irrisorio riesco a trovare soluzioni praticamente equivalenti a quella ideale.

Chiaramente col crescere del numero di combinazioni teoriche dovrò aumentare il numero di generazioni calcolate (tanto è un parametro che posso cambiare in un secondo) o la popolazione iniziale (altro parametro) e, comunque, inizierò a perdere sempre più terreno rispetto alla soluzione teorica (suppongo!) che però, già finendo di inserire tutte le epigrafi per il capitolo 5 diverrebbe incalcolabile o quasi…

Per i curiosi questa è la soluzione teorica da 182 punti trovata con la forza bruta:
Ecco le combinazioni:
Combinazioni trovate: 16383360
Record: 182.0
Media: 158.6156
Combinazione migliore:
1 Sigmund Freud Chiamiamo dunque illusione una credenza, quando nella sua motivazione prevale l’appagamento di un d
1 Johan Wolfgang Goethe Ognuno ascolta solo quello che capisce
1 Erasmo da Rotterdam Eppure, ve lo assicura la Follia in persona, uno è tanto più felice quanto più la sua follia è mult
1.1 Aristotele Due sono gli elementi che determinano la buona riuscita in tutte le cose: porre correttamente lo sc
1.3 Bertrand Russell Affermazione enfatiche e reiterate, specialmente durante l’infanzia, producono nella maggior parte
1.4 David G. Myers e Jean M. Twenge [...] advertising exposure helps make an unfamiliar candidate into a familiar one. Mere esposure to
1.5 Niccolò Machiavelli Perché gli uomini sono molto più presi da le cose presenti che da le passate; e, quando nelle prese
1.6 Thomas Hobbes L’ignoranza delle cause remote, dispone gli uomini ad attribuire tutti gli eventi a cause immediate
2 John Milton La mente crea il proprio mondo e, dentro se stessa, può fare un paradiso dell'Inferno e un inferno
2 Baltasar Gracián Ciascuno si foggia idee e concetti secondo la propria convenienza, e poi escogita molte ragioni per
2 Giacomo Leopardi Perché in sostanza il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, più
2.1 Karl Kraus L'aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o una verità e mezzo
2.2 David G. Myers e Jean M. Twenge If our capacity for illusion and self-deception is shoking, remember that pur modes of thought are
2.3 Lucius Annaeus Seneca Se tra' Parti fusse nato, subito da putto comincierebbe a tirar l'arco: se nella Germania, incontan
2.4 Thomas Hobbes Ed infine uomini fortemente attaccati alle proprie opinioni nuove (per quanto assurde) e ostinatame
2.5 Giovanni Sartori La guerra delle parole è una guerra tra nomi “nobili” e “ignobili”, ed è cosiffatta che i nomignoli
3 Friedrich Nietzsche Lo specchio non lo vediamo diversamente da come vediamo il mondo che vi si riflette
3 W. G. Forrest Da antica data gli spartani furono circondati da un gran numero di uomini dai quali si sentivano di
3 Pier Paolo Pasolini Quanto alla caduta del fascismo, innanzi tutto c’è un fatto contingente, psicologico. La vittoria,
3.1 Osho […] la società crea le menzogne. Esse sono davvero molto convenienti. Le menzogne funzionano come l
3.2 Confucio Se il principe considera i suoi ministri come proprie membra, i suoi ministri lo considereranno com
3.3 Sigmund Freud Ogni singolo è un elemento costitutivo di molte masse, è – tramite l’identificazione – soggetto a l
3.5 Thomas Hobbes […] essa [la guerra civile] ha così istruito gli uomini su questo punto del diritto sovrano che son
3.6 Aristotele Come in guerra i passaggi dei fossati, per quanto piccoli essi siano, disperdono le falangi, così p
3.7 Eckhart Tolle Qui appare ovvio come l’ego umano nel suo aspetto collettivo come “noi” contro “loro” è ancora più
4 Oscar Wilde Molto è dato a pochi, e poco è dato a molti. L'ingiustizia si è divisa il mondo e niente è distribu
4 Jacques Le Goff Ogni istituzione ha come fine riprodursi e esercitare una presa, il che non è nocivo di per sé. Il
4.4 Aristotele Resta ora da vedere se siano identiche la felicità dell’individuo singolo e quella della città nel
4.6 Herbert Marcuse La povertà che continua a regnare in vaste zone del mondo, non dipende più principalmente dalla pov
5 Friedrich Nietzsche Un'entità vivente vuole prima di tutto liberare la propria forza – la vita stessa è volontà di pote
5 Esiodo Allora lo sparviere superbamente gli parlò:
Buon uccelletto, perché pigoli tanto?
È un uccello più
5 Karl R. Popper […] per “storicismo” intendo un’interpretazione del metodo delle scienze sociali che aspiri alla pr
5.1 Diodore Siculo [...] Licinio Nerva, governatore della Sicilia, liberò, non senza un regolare giudizio, moltissimi
5.2 Thomas Hobbes Cosicché pongo in primo luogo, come una inclinazione generale di tutta l’umanità, un desiderio perp
5.3 Carlo Bini Ma il culto della ragione era fuori di dubbio prematuro, era troppo solo e troppo arido, né bastava
5.4 Bertrand Russell Tutta la storia insegna che qualsiasi gruppo di individui, cui sia stato affidato il potere su un a

Mentre la seguente è quella da 182,5 trovata dall’algoritmo genetico:
Varianza: 3.8654091
Soglia: 162.81926
Eliminati totali: 352
Rimasti: 1963
Nuovo totale: 5345
Media: 168.1146
Migliore: 182.5
1
ERA Eppure, ve lo assicura la Follia in persona, uno è tanto più felice quanto più la sua follia è mult
GOE Ognuno ascolta solo quello che capisce
GAL Vanissimo è il pensiero di chi credesse introdur nuova filosofia col reprovar questo o quello autor
1.1
ARI Due sono gli elementi che determinano la buona riuscita in tutte le cose: porre correttamente lo sc
1.3
RUS Affermazione enfatiche e reiterate, specialmente durante l’infanzia, producono nella maggior parte
1.4
MYE [...] advertising exposure helps make an unfamiliar candidate into a familiar one. Mere esposure to
1.5
MAC Perché gli uomini sono molto più presi da le cose presenti che da le passate; e, quando nelle prese
1.6
HOB In primo luogo, è peculiare alla natura degli uomini porsi alla ricerca delle cause degli eventi ch
2
PAS L'intelletto è per natura proclive a credere e la volontà ad amare: perciò, in mancanza di oggetti
MIL La mente crea il proprio mondo e, dentro se stessa, può fare un paradiso dell'Inferno e un inferno
LEO Perché in sostanza il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, più
2.1
KRA L'aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o una verità e mezzo
2.2
MYE If our capacity for illusion and self-deception is shoking, remember that pur modes of thought are
2.3
SEN Se tra' Parti fusse nato, subito da putto comincierebbe a tirar l'arco: se nella Germania, incontan
2.4
HOB Ed infine uomini fortemente attaccati alle proprie opinioni nuove (per quanto assurde) e ostinatame
2.5
SAR La guerra delle parole è una guerra tra nomi “nobili” e “ignobili”, ed è cosiffatta che i nomignoli
3
PAS Quanto alla caduta del fascismo, innanzi tutto c’è un fatto contingente, psicologico. La vittoria,
FOR Da antica data gli spartani furono circondati da un gran numero di uomini dai quali si sentivano di
NIE Lo specchio non lo vediamo diversamente da come vediamo il mondo che vi si riflette
3.1
OSH […] la società crea le menzogne. Esse sono davvero molto convenienti. Le menzogne funzionano come l
3.2
CON Se il principe considera i suoi ministri come proprie membra, i suoi ministri lo considereranno com
3.3
FRE Ogni singolo è un elemento costitutivo di molte masse, è – tramite l’identificazione – soggetto a l
3.5
HOB […] essa [la guerra civile] ha così istruito gli uomini su questo punto del diritto sovrano che son
3.6
ARI Come in guerra i passaggi dei fossati, per quanto piccoli essi siano, disperdono le falangi, così p
3.7
TOL Qui appare ovvio come l’ego umano nel suo aspetto collettivo come “noi” contro “loro” è ancora più
4
GOF Ogni istituzione ha come fine riprodursi e esercitare una presa, il che non è nocivo di per sé. Il
WIL Molto è dato a pochi, e poco è dato a molti. L'ingiustizia si è divisa il mondo e niente è distribu
4.4
ARI Resta ora da vedere se siano identiche la felicità dell’individuo singolo e quella della città nel
4.6
MAR La povertà che continua a regnare in vaste zone del mondo, non dipende più principalmente dalla pov
5
ARI Infatti nelle oligarchie sono possibili due generi di lotta, quella che mette in urto due fazioni d
ESI Allora lo sparviere superbamente gli parlò:
Buon uccelletto, perché pigoli tanto?
È un uccello più
POP […] per “storicismo” intendo un’interpretazione del metodo delle scienze sociali che aspiri alla pr
5.1
DIO [...] Licinio Nerva, governatore della Sicilia, liberò, non senza un regolare giudizio, moltissimi
5.2
HOB Cosicché pongo in primo luogo, come una inclinazione generale di tutta l’umanità, un desiderio perp
5.3
BIN Ma il culto della ragione era fuori di dubbio prematuro, era troppo solo e troppo arido, né bastava
5.4
RUS Tutta la storia insegna che qualsiasi gruppo di individui, cui sia stato affidato il potere su un a

Avendone voglia potrei divertirmi a trovare le differenze e, quindi, cercare di indovinare dove sia il baco: ma, visto che ormai abbandonerò il codice di forza bruta, non so se ne vale la pena. Sono infatti abbastanza sicuro che il codice dell’algoritmo generico sia più affidabile del precedente…

Conclusione: Come mi diverto male!

venerdì 23 settembre 2022

Mobilitazione: vittoria o sconfitta?

Qualche giorno fa Putin ha annunciato una mobilitazione parziale di 300.000 riservisti: la propaganda occidentale afferma che è un sintomo di debolezza e che, anzi, è un prodromo della sconfitta; Le mie fonti maggiormente filorusse invece fanno corrispondere la mobilitazione alla fine della guerra: se gli attuali 200.000 soldati russi (+ alleati) contrastavano efficacemente e spesso vincevano sui 500.000 soldati ucraini allora un rapporto di forza praticamente alla pari dovrebbe ribaltare questa sorta di equilibrio.

Le questioni sono diverse, vediamo di trattarle una a una.

- Se la Russia stava vincendo (come anch’io ho più volte scritto) che bisogno aveva di mobilitare altri uomini?
La risposta qui non è banale e deve essere articolata.
La Russia non vuole solo vincere ma vuole anche evitare di perdere uomini: questo significa evitare gli scontri casa per casa fino a quando l’avversario non è ridotto, tramite i bombardamenti dell’artiglieria, all’impotenza o quasi. Questo comporta che nell’area centrale del Donbass, dove le fortificazioni ucraine sono particolarmente forti, i progressi siano molto lenti (*1).
Ho anche scritto che il tempo gioca a vantaggio della Russia: in una guerra di attrito le perdite umane ucraine sono costanti (anche se è difficile stabilirne l’entità (*1)) mentre quelle russe praticamente nulle. Inoltre sta arrivando l’inverno: che effetto avrà sull’Europa e sull’Ucraina?
Come ho scritto altrove gli ovini italiani rimarranno docilmente in fila a farsi tosare (economicamente) ma non credo che le cose andranno così lisce nel resto d’Europa: dove maggiore è la consapevolezza delle VERE cause della crisi economica e del tradimento dei politici europei ci sarà scarsa tolleranza verso questi. Sul fronte ucraino bisogna poi vedere quanto l’esercito di Kyev sia attrezzato per continuare a combattere efficacemente: molti indizi fanno pensare che non sarà così.
Questo significa che la ragione principale della mobilitazione russa non è militare ma politica.
I fattori contro la mobilitazione sono economici e politici: sottrarre 300.000 persone dalla forza lavoro avrà inevitabilmente un impatto sull’economia russa; non credo drammatico ma penso significativo (*2). Politicamente Putin ha un’opposizione interna di un buon 30% della popolazione probabilmente contraria alla guerra (*3): la mobilitazione la scontenta e la rafforza.
Contemporaneamente anche fra i sostenitori di Putin inizia a circolare l’impazienza: va bene i progressi lenti ma se questi diventano invisibili e non quantificabili su una mappa geografica possono nascere dei dubbi; inoltre, una parte consistente dell’opinione pubblica russa, voleva già la mobilitazione per porre fine alla guerra e all'apparente stallo ritenuto umiliante.
La sconfitta nella regione di Kharkov (v. Che succede in Ucraina?! e Ancora Ucraina e dintorni) ha fatto precipitare la situazione: ha dimostrato militarmente quello che già si sapeva, ovvero che le attuali forze russe impegnate in Ucraina sono insufficienti per controllare efficacemente l’intero fronte. La conquista ha avuto un costo militare alto per gli ucraini mentre i russi hanno ritirato le proprie forze senza combattere ma politicamente la sconfitta è stata significativa e ha accentuato le tendenze pro-mobilitazione che già vi erano in Russia.

- Ma allora cosa vi è di vero nella notizia del tentativo di fuga di massa dal paese o, al contrario, delle file di volontari alle caserme?
Probabilmente entrambe le notizie sono vere contemporaneamente! Sicuramente ci sono tanti russi che non hanno la minima voglia di rischiare la vita nella guerra in Ucraina e, contemporaneamente, ci saranno anche un buon numero di patrioti che avranno preso l’occasione per fare la “loro parte”. Insomma è propaganda: occidentale nel primo caso e russa nel secondo.

- Come cambierà la situazione sul campo?
Dipenderà dai tempi in cui questi soldati potranno essere mandati sul teatro delle operazioni.
Si tratta di riservisti che hanno comunque già un’esperienza militare (potrei sbagliarmi ma la leva obbligatoria in Russia dovrebbe durare due anni) e quindi si parla di tre mesi di addestramento: in pratica dovrebbero essere pronti per dicembre-gennaio.
Vi è l’alternativa di usare questi 300.000 uomini per sostituire le truppe di confine: in questo caso truppe già operative potrebbero affluire molto più rapidamente: ma mi pare improbabile. È rischioso lasciare la difesa delle frontiere a soldati impreparati; logisticamente mi pare complicatissimo; ai soldati mobilitati verrà dato uno stipendio uguale a quello di chi già combatte in Ucraina (il doppio di un comune soldato di leva); militarmente la Russia non ha fretta.
Poi è probabile che non si aspetterà di metterli in campo tutti insieme ma in più scaglioni, magari a partire già da novembre…
Di sicuro militarmente saranno decisivi: già adesso l’esercito ucraino fa miracoli ma davvero non vedo come possa gestire un nuovo fronte. Volendo fare una previsione io credo che il nuovo esercito non farà in tempo ad arrivare in Ucraina che, nel giro di un mese, l’esercito di Kiev sarà costretto alla resa.

Quindi, riassumendo, la mobilitazione è una vittoria o una sconfitta per la Russia?
Direi che è una piccola sconfitta politica: perché dimostra che l’“operazione speciale” non è stata in grado di portare a termine il proprio compito.
La definisco “piccola” perché era impensabile l’aiuto dato dall’occidente all’Ucraina: l’Europa si è autodistrutta (lo capiremo bene, anche in Italia, questo inverno) e gli USA, guidati dal vecchietto senile, hanno mandato armi per 30 miliardi di dollari (o forse 50?) a Kiev: un impegno economico al livello di quello della seconda guerra mondiale per capirci…
È stato questo aiuto occidentale che ha prolungato la guerra e ha fatto sballare i calcoli russi: e questo, secondo me, non era prevedibile. Soprattutto il tradimento dei politici europei delle loro rispettive nazioni, v. anche Gli errori di Putin dello scorso 12 marzo, era a mio avviso inconcepibile: non tanto quello dei politici italiani ma quello del cancelliere Scholz e del primo ministro Johnson (sul galletto francese non mi azzardo a previsioni).
“Piccola” sconfitta anche perché è la premessa della vittoria finale sull’Ucraina: a febbraio Putin non avrebbe potuto ordinare la mobilitazione ma adesso ha tutte le giustificazioni del caso.

Due note veloci sul referendum nelle zone occupate dai russi e sulla polemica sull’uso delle armi nucleari.
Il referendum è importante perché darà (l’esito è scontato) la giustificazione legale al maggior impegno militare russo: se quei territori diventano parte della Russia allora Mosca potrà usare tutte le proprie risorse militari per difendere la propria integrità territoriale.

Sull'uso delle armi nucleari la mia lettura è questa: una decina di giorni fa (più o meno) la nuova primo ministro inglese dagli occhi di triglia ha detto che non avrebbe esitazioni a usare le proprie armi nucleari contro la Russia. Putin ha semplicemente risposto per le rime ricordando alla signora, e a tutto l’occidente, che anche Mosca le possiede e che se attaccata le userà a sua volta.
Poi è chiaro che la propaganda occidentale ha distorto le sue parole trasformandole in semplice minacce da dittatore invasato…

Conclusione: alla luce dei nuovi eventi credo che, se non ci saranno ulteriori sorprese, la guerra in Ucraina finirà entro il febbraio 2023.

Nota (*1): e come ho scritto altrove sospetto che gli ucraini, consci della strategia russa, tengano in queste trincee pochi uomini (per limitare le proprie perdite) ma in numero sufficiente per scoraggiare un attacco russo: l’attacco russo avrebbe facilmente successo ma a un costo di vite che la Russia vuole evitare. In altre parole l’Ucraina può tenere nelle proprie trincee un numero di uomini insufficiente a respingere un attacco ma in grado di provocare comunque perdite significative ai russi.
Nota (*2): qui davvero vado a spanne: per fare una previsione decente occorrerebbero una marea di dati e, comunque, non li saprei valutare. E l’80% degli economisti che ci provassero sbaglierebbero come me; e il 20% di quelli che farebbero previsioni correttte le avrebbero fatte principalmente per pura fortuna! Il mio punto è che nell’economia ci sono troppe variabili in gioco per fare previsioni accurate. Che succede per esempio se Israele attacca l’Iran o la Cina invade Taiwan? Bo! Ma di certo tutte le previsioni economiche sballano…
Nota (*3): interessante però che il “dittatore” Putin abbia un’opposizione politica significativa (non vince le elezioni col 99% dei voti come accade in genere ai dittatori ma col 60-70%) mentre nei “democratici” paesi occidentali tutti i partiti siano uguali e, per esempio in Italia, non ci sia nessuna opposizione. Nella mia Epitome è spiegato il perché: è tutto nel sottocapitolo 15.6...

giovedì 22 settembre 2022

Epigrafi ed Epitome

Sono stato più bravo del previsto: in un giorno sono riuscito a scrivere il programmino per abbinare epigrafi a capitoli e sottocapitoli dell’Epitome!

La cosa era complicate da alcuni vincoli e una serie di criteri per i punteggi abbastanza cervellotici alla “KGB”…

I vincoli:
- Un’epigrafe non può essere ripetuta (non deve cioè apparire in due o più sottocapitoli diversi)
- Ogni capitolo può avere da 1 a 3 epigrafi.
- I sottocapitoli solo o una o nessuna.

Criteri per il punteggio:
- Ogni epigrafe ha un diverso punteggio di "attinenza" (da 1 a 4) a tutti i capitoli e sottocapitoli a cui è associabile.
- Ogni epigrafe può avere un punteggio di “carineria” da 0 a 2.
- Le epigrafi di libri non letti ma trovate in raccolte hanno un malus di -2.
- Se l’epigrafe è corta ed è associata a un sottocapitolo (non a un capitolo!) ha un bonus di +1.
- Se l’epigrafe è corta ed è associata a un capitolo (non ha un sottocapitolo) ha un malus di -1.
- Se l’epigrafe è l’unica di un autore (nella combinazione selezionata) ha un bonus di +2;
- Se (nella combinazione selezionata) vi sono 3 epigrafi dello stesso autore tutte hanno il relativo punteggio ridotto al 66%.
- Se (nella combinazione selezionata) vi sono 4 o più epigrafi dello stesso autore allora il punteggio di ciascuna di esse è del 50% (*1).

Vi risparmio il codice visto che in pochi lo capirebbero e, comunque, non è neppure particolarmente elegante. Essendo arrugginito ho badato più alla semplicità che alla sinteticità.

In pratica il programma carica da un DB (che sto popolando a mano) l’elenco dei capitoli e sottocapitoli e, ovviamente le varie epigrafi con i punteggi per ogni capitolo a cui sono associabili.

Poi, a forza bruta, calcola tutte le combinazioni di associazioni lecite fra epigrafi e capitoli/sottocapitoli. Per quelle valide (vengono scartate quelle dove la stessa epigrafe è usata 2 o più volte) viene calcolato il punteggio secondo i criteri sopra indicati e, infine, mi viene proposta la migliore, cioè quella che ha avuto il punteggio più alto.

Il problema è che, prevedibilmente vi è un’esplosione combinatoria, cioè anche con un numero relativamente basso di epigrafi le combinazioni possibili diventano rapidamente troppe anche per un calcolatore moderno.

Qualche dato che mi sono annotato.
Con le epigrafi dei primi due capitoli (più o meno!) avevo già 7776 combinazioni valide e al calcolatore occorreva 0.3 secondi per elaborarle (non ricordo se all’epoca già calcolava il punteggio per ciascuna di esse, ma penso di no).

Con le epigrafi per i primi 3 capitoli le combinazioni valide sono schizzate a 292.560! Solo per elencarle al calcolatore occorrono 2.9 secondi; quando poi ho aggiunto il calcolo del punteggio i secondi sono divenuti 3.2.

Per la cronaca il punteggio migliore è 111.5 (la media è 100.12495) e la combinazione è la seguente:
1 FRE Chiamiamo dunque illusione una credenza, quando nella sua motivazione prevale l’appagamento di un d
1 GOE Ognuno ascolta solo quello che capisce
1 ERA Eppure, ve lo assicura la Follia in persona, uno è tanto più felice quanto più la sua follia è mult
1.1 ARI Due sono gli elementi che determinano la buona riuscita in tutte le cose: porre correttamente lo sc
1.3 RUS Affermazione enfatiche e reiterate, specialmente durante l’infanzia, producono nella maggior parte
1.4 MYE [...] advertising exposure helps make an unfamiliar candidate into a familiar one. Mere esposure to
1.6 HOB L’ignoranza delle cause remote, dispone gli uomini ad attribuire tutti gli eventi a cause immediate
2 MIL La mente crea il proprio mondo e, dentro se stessa, può fare un paradiso dell'Inferno e un inferno
2 GRA Ciascuno si foggia idee e concetti secondo la propria convenienza, e poi escogita molte ragioni per
2 LEO Perché in sostanza il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, più
2.1 KRA L'aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o una verità e mezzo
2.2 MYE If our capacity for illusion and self-deception is shoking, remember that pur modes of thought are
2.3 SEN Se tra' Parti fusse nato, subito da putto comincierebbe a tirar l'arco: se nella Germania, incontan
2.4 HOB Ed infine uomini fortemente attaccati alle proprie opinioni nuove (per quanto assurde) e ostinatame
2.5 SAR La guerra delle parole è una guerra tra nomi “nobili” e “ignobili”, ed è cosiffatta che i nomignoli
3 MOR [...] è la natura biologica della bestia che ha plasmato la struttura sociale della civiltà più che
3 FOR Da antica data gli spartani furono circondati da un gran numero di uomini dai quali si sentivano di
3 PAS Quanto alla caduta del fascismo, innanzi tutto c’è un fatto contingente, psicologico. La vittoria,
3.1 OSH […] la società crea le menzogne. Esse sono davvero molto convenienti. Le menzogne funzionano come l
3.2 CON Se il principe considera i suoi ministri come proprie membra, i suoi ministri lo considereranno com
3.3 FRE Ogni singolo è un elemento costitutivo di molte masse, è – tramite l’identificazione – soggetto a l
3.5 HOB […] essa [la guerra civile] ha così istruito gli uomini su questo punto del diritto sovrano che son
3.6 MYE As social animals, we live in groups, cheer on our groups, kill for our groups, die for our groups.
3.7 TOL Qui appare ovvio come l’ego umano nel suo aspetto collettivo come “noi” contro “loro” è ancora più

Come i lettori avranno notato mancano epigrafi per alcuni sottocapitoli: è che proprio non le ho!

Poi è ovvio che già aggiungendo le epigrafi per il capitolo 4 i tempi diverranno troppo lunghi: non ricordo quante sono le nuovi epigrafi ma credo che si passerà a minuti per avere il risultato cercato. Già troppo per la mia limitata pazienza. Se poi considerate che i capitoli sono 22 più diverse appendici è chiaro che i tempi di attesa diverranno di miliardi di anni che, con quel che costa l’elettricità, non è fattibile.

La mia idea è quindi quella di passare a un algoritmo genetico: secondo me la struttura dei dati si presta particolarmente bene e credo che in pochi minuti sarò in grado di ottenere un’ottima approssimazione della soluzione migliore. Di sicuro verrà fuori una combinazione migliore di quanto riuscirebbe trovare a me manualmente!

Ormai è ora di cena: la mia idea è di aggiungere stasera i dati per il quarto capitolo per trovare la migliore soluzione teorica. Domani aggiungerò il codice genetico e potrò valutare come e quanto riesco ad avvicinarmi alla soluzione migliore.

Conclusione: l’informatica mi piacerebbe anche se non fosse per i problemi tecnici: solo per far funzionare Java mi è occorsa la giornata di ieri! E non ho neppure capito quale fosse il problema: in teoria secondo me avrebbe dovuto funzionarmi… bo!

PS: Dopo cena, come stabilito, mi sono rimesso a lavorare al programma:
- ho aggiunto i dati per il capitolo 4.
- ho corretto due bachi per casi particolari (emersi con i dati del cap. 4).
- ho aggiunto i dati per gli autori.
- ho aggiunto due nuovi criteri per il punteggio: A. Se l’autore è vivo → malus -1; B. Se è un classico → bonus +1
- ho corretto un altro baco, stavolta nel calcolo del punteggio, che applicava la riduzione al 66% o al 50% troppo presto.

Il capitolo 4 ha pochissime epigrafi e per un “mezzo baco” (*2) le combinazioni appena raddoppiano. Di seguito i risultato con l’aggiunta dei dati del 4° capitolo e degli autori.

Ecco le combinazioni:
Combinazioni trovate: 585120
Record: 125.0
Media: 113.62587
Combinazione migliore:
1 Sigmund Freud Chiamiamo dunque illusione una credenza, quando nella sua motivazione prevale l’appagamento di un d
1 Johan Wolfgang Goethe Ognuno ascolta solo quello che capisce
1 Erasmo da Rotterdam Eppure, ve lo assicura la Follia in persona, uno è tanto più felice quanto più la sua follia è mult
1.1 Aristotele Due sono gli elementi che determinano la buona riuscita in tutte le cose: porre correttamente lo sc
1.3 Bertrand Russell Affermazione enfatiche e reiterate, specialmente durante l’infanzia, producono nella maggior parte
1.4 David G. Myers e Jean M. Twenge [...] advertising exposure helps make an unfamiliar candidate into a familiar one. Mere esposure to
1.6 Thomas Hobbes L’ignoranza delle cause remote, dispone gli uomini ad attribuire tutti gli eventi a cause immediate
2 John Milton La mente crea il proprio mondo e, dentro se stessa, può fare un paradiso dell'Inferno e un inferno
2 Baltasar Gracián Ciascuno si foggia idee e concetti secondo la propria convenienza, e poi escogita molte ragioni per
2 Giacomo Leopardi Perché in sostanza il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, più
2.1 Karl Kraus L'aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o una verità e mezzo
2.2 David G. Myers e Jean M. Twenge If our capacity for illusion and self-deception is shoking, remember that pur modes of thought are
2.3 Lucius Annaeus Seneca Se tra' Parti fusse nato, subito da putto comincierebbe a tirar l'arco: se nella Germania, incontan
2.4 Thomas Hobbes Ed infine uomini fortemente attaccati alle proprie opinioni nuove (per quanto assurde) e ostinatame
2.5 Giovanni Sartori La guerra delle parole è una guerra tra nomi “nobili” e “ignobili”, ed è cosiffatta che i nomignoli
3 Desmond Morris [...] è la natura biologica della bestia che ha plasmato la struttura sociale della civiltà più che
3 W. G. Forrest Da antica data gli spartani furono circondati da un gran numero di uomini dai quali si sentivano di
3 Pier Paolo Pasolini Quanto alla caduta del fascismo, innanzi tutto c’è un fatto contingente, psicologico. La vittoria,
3.1 Osho […] la società crea le menzogne. Esse sono davvero molto convenienti. Le menzogne funzionano come l
3.2 Confucio Se il principe considera i suoi ministri come proprie membra, i suoi ministri lo considereranno com
3.3 Sigmund Freud Ogni singolo è un elemento costitutivo di molte masse, è – tramite l’identificazione – soggetto a l
3.5 Thomas Hobbes […] essa [la guerra civile] ha così istruito gli uomini su questo punto del diritto sovrano che son
3.6 David G. Myers e Jean M. Twenge As social animals, we live in groups, cheer on our groups, kill for our groups, die for our groups.
3.7 Eckhart Tolle Qui appare ovvio come l’ego umano nel suo aspetto collettivo come “noi” contro “loro” è ancora più
4 Oscar Wilde Molto è dato a pochi, e poco è dato a molti. L'ingiustizia si è divisa il mondo e niente è distribu
4 Jacques Le Goff Ogni istituzione ha come fine riprodursi e esercitare una presa, il che non è nocivo di per sé. Il
4.4 Aristotele Resta ora da vedere se siano identiche la felicità dell’individuo singolo e quella della città nel
4.6 Herbert Marcuse La povertà che continua a regnare in vaste zone del mondo, non dipende più principalmente dalla pov

Qui di seguito invece i risultati con la correzione dei bachi al calcolo del punteggio e l’introduzione degli eventuali ulteriori bonus e malus visti sopra. Le differenze sono poche ma mi piacciano: si toglie un paio di Myers e si aggiunge un Nietzsche e un Aristotele etc.
Esattamente come piace a me!

Ecco le combinazioni:
Combinazioni trovate: 585120
Record: 139.0
Media: 125.449005
Combinazione migliore:
1 Sigmund Freud Chiamiamo dunque illusione una credenza, quando nella sua motivazione prevale l’appagamento di un d
1 Johan Wolfgang Goethe Ognuno ascolta solo quello che capisce
1 Erasmo da Rotterdam Eppure, ve lo assicura la Follia in persona, uno è tanto più felice quanto più la sua follia è mult
1.1 Aristotele Due sono gli elementi che determinano la buona riuscita in tutte le cose: porre correttamente lo sc
1.3 Bertrand Russell Affermazione enfatiche e reiterate, specialmente durante l’infanzia, producono nella maggior parte
1.4 David G. Myers e Jean M. Twenge [...] advertising exposure helps make an unfamiliar candidate into a familiar one. Mere esposure to
1.6 Thomas Hobbes L’ignoranza delle cause remote, dispone gli uomini ad attribuire tutti gli eventi a cause immediate
2 John Milton La mente crea il proprio mondo e, dentro se stessa, può fare un paradiso dell'Inferno e un inferno
2 Baltasar Gracián Ciascuno si foggia idee e concetti secondo la propria convenienza, e poi escogita molte ragioni per
2 Giacomo Leopardi Perché in sostanza il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, più
2.1 Karl Kraus L'aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o una verità e mezzo
2.2 David G. Myers e Jean M. Twenge If our capacity for illusion and self-deception is shoking, remember that pur modes of thought are
2.3 Lucius Annaeus Seneca Se tra' Parti fusse nato, subito da putto comincierebbe a tirar l'arco: se nella Germania, incontan
2.4 Thomas Hobbes Ed infine uomini fortemente attaccati alle proprie opinioni nuove (per quanto assurde) e ostinatame
2.5 Giovanni Sartori La guerra delle parole è una guerra tra nomi “nobili” e “ignobili”, ed è cosiffatta che i nomignoli
3 Friedrich Nietzsche Lo specchio non lo vediamo diversamente da come vediamo il mondo che vi si riflette
3 W. G. Forrest Da antica data gli spartani furono circondati da un gran numero di uomini dai quali si sentivano di
3 Pier Paolo Pasolini Quanto alla caduta del fascismo, innanzi tutto c’è un fatto contingente, psicologico. La vittoria,
3.1 Osho […] la società crea le menzogne. Esse sono davvero molto convenienti. Le menzogne funzionano come l
3.2 Confucio Se il principe considera i suoi ministri come proprie membra, i suoi ministri lo considereranno com
3.3 Sigmund Freud Ogni singolo è un elemento costitutivo di molte masse, è – tramite l’identificazione – soggetto a l
3.5 Thomas Hobbes […] essa [la guerra civile] ha così istruito gli uomini su questo punto del diritto sovrano che son
3.6 Aristotele Come in guerra i passaggi dei fossati, per quanto piccoli essi siano, disperdono le falangi, così p
3.7 Eckhart Tolle Qui appare ovvio come l’ego umano nel suo aspetto collettivo come “noi” contro “loro” è ancora più
4 Oscar Wilde Molto è dato a pochi, e poco è dato a molti. L'ingiustizia si è divisa il mondo e niente è distribu
4 Jacques Le Goff Ogni istituzione ha come fine riprodursi e esercitare una presa, il che non è nocivo di per sé. Il
4.4 Aristotele Resta ora da vedere se siano identiche la felicità dell’individuo singolo e quella della città nel
4.6 Herbert Marcuse La povertà che continua a regnare in vaste zone del mondo, non dipende più principalmente dalla pov

Nota (*1): l’idea di queste tre ultime regole è quella di premiare la diversità degli autori.
Nota (*2): "mezzo baco" perché in circostanze particolari, quando le epigrafi associate i capitoli e sottocapitoli sono molto poche, vengono considerate meno combinazioni del dovuto ma QUASI sempre avranno punteggi più bassi della media. Insomma non so se vale la pena perderci tempo per correggere il problema. Mi è venuto a mente adesso che posso aggirare il baco aggiungendo delle epigrafi fittizie con associazioni e autori che valgono 0...
Verificato: il programma ci sta quasi 38 secondi e il punteggio migliore non cambia: CVD...