Appena ieri, nel pezzo Settembrinità, avevo dedicato una sezione alla guerra in Ucraina accennando anche alla nuova controffensiva nella zona di Kharkov.
Al riguardo non mi ero sbilanciato troppo ma in verità ero piuttosto convinto, sebbene non sicuro, che si sarebbe trasformata in un buco nell’acqua come quella a sud nella zona di Kherson.
In realtà, pur contro un corpo di spedizione (non so quale sia il termine corretto da usare ma penso che capiate cosa intendo!) relativamente piccolo sui 14.000 massimo 20.000 uomini, i russi hanno preferito ritirarsi più o meno ordinatamente. Da quello che ho capito le forze russe erano particolarmente esigue: un misto di guardia nazionale e polizia militarizzata.
Come ho già scritto infatti le forze russe sono concentrate nella zona centrale del Donbass, schierate contro le fortificazioni ucraine della regione.
Non ci sono stati grossi scontri e le perdite maggiori dovrebbero essere state per gli ucraini che attaccavano.
Si tratta quindi di una vittoria per l’Ucraina?
Al momento, a meno di sorprese clamorose come controffensive russe, dovrebbe essere così, cioè una vittoria per l’Ucraina.
Questo è piuttosto chiaro: il problema è valutarne il significato.
- da un punto di vista militare, non essendoci stati scontri significativi, non è cambiato niente.
- da un punto di vista più strategico non vi sono nella regione obiettivi importanti MA bisogna capire se la nuova linea difensiva russa reggerà: se dovesse cedere allora diventerebbe un grosso problema per la Russia che metterebbe a rischio l’intero corpo di spedizione.
- dal punto di vista del morale credo che comunque sia stato un brutto colpo per la Russia: evidentemente più di un qualcosa è andato storto. Sicuramente sono state sottovalutate le capacità offensive dell’Ucraina (*1).
Quindi la Russia ha perso?
Ah! Ah! Certo che no!
Bisogna ricordare che la Russia sta combattendo in Ucraina un’“operazione speciale”, non ha dichiarato guerra a Kiev.
Questo è importante perché per la costituzione russa i soldati di leva non possono combattere all’estero: i soldati dell’operazione speciale sono militari professionisti che, alla fine del periodo di leva, hanno firmato per rimanere nell’esercito.
Se la Russia dovesse dichiarare guerra all’Ucraina (e lo farà se necessario) allora potrebbe schierare in Ucraina il resto dell’esercito, ovvero tre volte i militari già presenti in Ucraina (che più o meno sono il 25% del totale delle forze russe). In caso di necessità potrebbero poi venire richiamati anche i riservisti che ammontano a circa 2 milioni.
In questo caso il problema per Putin non sarebbe militare ma politico: comprensibilmente alla popolazione russa questa guerra può anche stare bene visto che la combattono persone che hanno scelto la carriera militare ma se i giovani russi di leva venissero mandati a combattere in Ucraina sicuramente il malcontento crescerebbe.
Io credo che, messo alle strette, Putin dichiarerebbe comunque guerra all’Ucraina: non si può permettere una sconfitta contro l’Ucraina.
Non so: magari questo è proprio l’obiettivo del demente senile: ovvero far perdere popolarità a Putin?
I prossimi giorni saranno decisivi: la nuova linea difensiva russa sarà in grado di reggere a nuovi eventuali attacchi ucraini? La pioggia arriverà? E se sì cosa cambierà sul terreno di battaglia? Le truppe russe riusciranno a fare progressi altrove che compensino, almeno in parte, il terreno perso a nord?
Onestamente senza dati precisi sulle forze in campo è impossibile fare previsioni: come la controffensiva di Kharkov ha dimostrato perfino i generali che hanno 1000 volte più informazioni di me talvolta sbagliano le loro previsioni…
Berletic (il tubista di The New Atlas) non è preoccupato per la situazione: dice che non è cambiato niente di fondo rispetto a quanto ha sempre detto. Nì: la novità è che evidentemente i generali russi hanno comunque sbagliato i calcoli nella zona di Kharkov e questo mette il dubbio che possano sbagliarli anche altrove.
Mi ripeto: decisivo sarà capire se la nuova linea difensiva russa è in grado di reggere a un eventuale attacco ucraino.
L’ultimo aggiornamento di Berletic su Telegram è interessante: rilancia la notizia di agenzia russa che infrastrutture critiche, come le linee elettriche, stanno iniziando a venire colpite in Ucraina mentre fino ad adesso erano state risparmiate. Io vi vedo due letture ma lasciamo perdere le mie interpretazioni!
Invece il tubista di New World Econ (quello neutrale per capirsi) la vede più cupa per la Russia: non è che vede altri fattori diversi da quelli che ho elencato io, è solo che la sua interpretazione è più pessimistica per la Russia, soprattutto da un punto di vista militare (anche se, come ho scritto anch’io, in questa controffensiva la Russia non ha subito gravi sconfitte perché non ci sono stati grossi scontri!).
Ah! Secondo lui Putin è a rischio se la situazione militare non migliora in Russia: io credo che in questo caso si sbagli completamente!
Col senno di poi cosa ha sbagliato la Russia?
1 - sicuramente il fronte di Kharkov avrebbe dovuto essere più protetto!
2 - limitarsi alla strategia del logoramento delle truppe ucraine con l’artiglieria ha permesso a Kiev di prendere l’iniziativa con questa offensiva. L’iniziativa è molto importante perché costringe l’avversario sulla difensiva.
3 - e poi qualcosa non ha funzionato nei servizi di informazioni di spionaggio (che indirettamente ha provocato l’errore 1).
Conclusione: oggi più che mai sevo concludere con un “vedremo”!
Nota (*1): e questo non capisco come sia possibile (nessuna delle mie fonti ha affrontato il problema) che i satelliti spia non avessero rilevato le truppe ucraine.
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