Ripensavo all’evoluzione della mia opinione sui vaccini.
Nella primavera 2020 ero speranzoso: pensavo che un vaccino avrebbe potuto salvare la vita delle persone più a rischio. All’epoca non dubitavo che, una volta pronto, il vaccino sarebbe stato all’altezza delle aspettative. Come molti credevo però che sarebbero occorsi almeno un paio di anni prima che fosse disponibile.
Già durante l’estate 2020 giunge voce che è già cominciata la sperimentazione sull’uomo di più vaccini contro il covid-19.
Siccome non mi chiamo KGB per nulla inizio ad avere lievi sospetti.
1. sulla rapidità dello sviluppo e la conseguente mancanza di osservazione di eventuali reazioni avverse nel medio o lungo termine.
2. sul fatto che in occidente si inizia a considerare il vaccino come l’unico strumento per combattere il covid-19 ignorando molte altre promettenti ricerche.
Sono poi sia affascinato dalla nuova tecnologia su cui i nuovi vaccini sono basati (fanno produrre direttamente alle cellule del vaccinato gli antigeni del virus) ma, conscio dei pericoli delle novità non adeguatamente testate sono anche preoccupato.
Sostanzialmente non dubito dell’efficacia declamata dalle aziende farmaceutica né della serietà dei loro dati: mi limito a sospettare che sia un po’ meno del 90–95% perché sospetto che i volontari che si sono fatti vaccinare siano particolarmente attenti alla propria salute e che quindi l’efficacia reale sia di una decina di punti inferiore, comunque molto buona.
Si arriva all’inverno 2020-2021 e le prime dosi di vaccino iniziano a essere distribuite alla popolazione. Comunque, a causa delle numerose incognite sulla loro sicurezza, ritengo che il vaccino andrebbe usato solo sugli anziani (>70 anni, mi sembra che pensassi all’epoca) e le persone con fattori di rischio. Continuo comunque a non dubitare della loro sostanziale efficacia.
Parimenti continuo a essere sospettoso del fatto che i governi occidentali puntino esclusivamente sui vaccini per la lotta al virus.
A inizio 2021 mi pare (sto andando a memoria) arrivi la variante alfa o inglese. Ormai mi sono convinto della malafede dei governi occidentali e quindi considero ogni loro iniziativa con estremo scetticismo. Iniziano ad arrivare notizie di reazioni avverse al vaccino ma suppongo che siano una percentuale molto bassa e non ne sono preoccupato (sebbene resti dubbioso per il medio lungo termine visto che, inevitabilmente, mancano dati al riguardo). Personalmente non penso di vaccinarmi perché sospetto di aver preso il covid-19 a marzo 2020 e, quindi, di avere un’ottima immunità naturale.
A maggio 2021 ho notizia della delta, o variante indiana: appare evidente che sia più contagiosa e, soprattutto, dia sintomi più gravi delle precedenti. Prendo in seria considerazione l’idea di vaccinarmi in autunno: dato l’incremento della pericolosità abbasso la “mia” soglia per la vaccinazione per i maggiori di 50 anni (con la alfa ero sceso a 60 mi pare) e, a malincuore, vi rientro preciso preciso.
A luglio 2021 si inizia parlare però dell’oscenità del verdepasso: la vaccinazione diventa quindi una questione di principio e decido di non piegarmi a un volgare quanto offensivo ricatto.
Sempre in estate si moltiplicano i dubbi sulla sicurezza anche nel breve termine per i giovani uomini grazie alle ricerche israeliane. Contemporaneamente altre ricerche dimostrano che il vaccino non rende immuni ma protegge solo dai sintomi più gravi (e quindi ricovero in ospedale e morte): cade quindi la principale argomentazione del verdepasso: ovvero la protezione indiretta dei più deboli.
In autunno 2021 poi altre ricerche dimostrano che l’efficacia dei vaccini è estremamente limitata nel tempo, appena qualche mese. I governi occidentali, invece di prenderne atto dei limiti dei vaccini, abbandonano la scienza e ignorano le ricerche che evidenziano limiti e difetti dei vaccini: al contrario si inaspriscono le sanzioni e le limitazioni delle libertà, anche fondamentali, di chi, a mio avviso più che legittimamente, preferisce non vaccinarsi.
Si arriva all’inverno 2021-2022 in concomitanza con l’ondata della variante delta (io sospetto che in parte sia colpa delle restrizioni estive italiane che hanno limitato la diffusione del virus in estate ma anche la corrispondente immunità naturale) quando ormai chi è stato vaccinato oltre 6 mesi prima non ha quasi più alcuna immunità. Fortunatamente a salvare la situazione ci pensa la variante omicron: è ancora più contagiosa della delta ma di gran lunga meno pericolosa.
A gennaio 2022 mi sbilancio e, forse prematuramente, dichiaro terminata l’emergenza covid-19. Il governo dei migliori, dei responsabili, dei capaci al contrario impone il folle obbligo del vaccino a chi ha più di 50 anni. Folle perché si va verso la primavera, la variante omicron non è pericolosa e, come dimostreranno diverse ricerche in primavera, i vaccini basati sul ceppo originale del virus sono praticamente inefficaci verso la omicron.
A marzo mi testo e ho la conferma di avere nel sangue gli anticorpi per il covid-19: insomma, come sospettavo, avevo già preso la malattia.
Nel frattempo arrivano nuove ricerche: con la variante omicron chi è vaccinato è più facile che si ammali di un non vaccinato. Addirittura è proprio chi è vaccinato più a rischio di sintomi più gravi. Si inizia a parlare di efficacia negativa. Soprattutto emergono allarmanti i dati sulle morti in eccesso e sulle miocarditi (senza contare i danni permanenti al cuore di un numero sconosciuto di giovani a cui sono stati tolti una decina di anni di vita). Arrivano poi le prove (compresi video rubati) in cui si scopre come le case farmaceutiche abbiano falsato i dati della sperimentazione e ignorato le evidenti controindicazioni emerse già durante la sperimentazione.
Dalle statistiche ufficiali sparisce il confronto fra ammalati non vaccinati e i vaccinati: si inizia infatti a parlare di efficacia negativa.
In estate, zitti e quasi di nascosto, il CDC americano inizia ad aggiornare le sue indicazioni sul covid-19 e vaccini riconoscendo ciò che era già ovvio da quasi un anno: per esempio usare prudenza con le donne incinte (dovrebbe valutare il medico caso per caso) oppure che chi ha l’immunità naturale e protetto almeno quanto un vaccinato (ma probabilmente lo è molto di più) e che quindi molte discriminazioni non hanno senso.
Il Fauci annuncia il proprio pensionamento ma è evidente che tema la tempesta che dovrebbe scatenarsi dopo le elezioni di metà termine negli USA: pullulano i video in cui dichiara con arroganza dati che spaccia per certi e che poi si sono rivelati completamente errati…
Al momento sono felice di non essermi vaccinato: la scienza dimostra che avevo ragione a essere prudente e a invitare alla cautela. Per la cronaca grazie alla vitamina D è due anni che non prendo nemmeno un raffreddore/febbre/tosse invernale che invece, da quando sono nato, è sempre stato un appuntamento fisso…
Una ricerca portoghese di pochi giorni fa afferma che chi, come me, ha preso la variante originale è protetto al 56% contro la omicron BA.5 che è molto meglio del -15% (percentuale a caso!) di chi dopo la terza dose da più di 4 mesi ha una protezione negativa!
Nel complesso la mia fiducia nelle case farmaceutiche si è azzerata. La fiducia nella politica è invece come se avesse preso la terza dose e adesso è negativa!
Conclusione: viviamo in un mondo marcio dove ormai tutte le istituzioni sono corrotte e non fanno assolutamente il loro dovere, anzi talvolta fanno il contrario. Tutto è nell’interesse dei ricchi e potenti, delle multinazionali, e il comune cittadino è depredato e tradito da chi dovrebbe proteggerlo.
alla prima stazione
1 ora fa
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