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sabato 24 settembre 2022

Sesso o asesso? Questo è il problema…

Partendo dal mio programma per associare epigrafi a capitoli/sottocapitoli della mia Epitome (v. Epigrafi ed Epitome e Epigrafi genetiche) mi sono posto un problema matematico/naturalistico.

Con quale criteri selezionare e far accoppiare insieme le diverse combinazioni di associazioni ExC (Epigrafi x Capitoli/sottocapitoli)?
In un altro progetto non mi ero posto troppi problemi e avevo optato per una riproduzione asessuata: gli individui con i punteggi migliori facevano più figli, proprie copie, con piccole differenze casuali.

In questo ultimo progetto invece ho diviso casualmente (alla loro creazione cioè) le ExC in maschi e femmine. Ovviamente i maschi potranno accoppiarsi solo con le femmine.
Ma con quale criterio creare le coppie maschio/femmina?
La scelta più semplice sarebbe stata associare i maschi con i punteggi più alti alle femmine con i punteggi più alti.

Però, siccome sono KGB, mi sono chiesto: se questa simulazione della selezione naturale funziona così bene non sarebbe forse ancora meglio copiarne anche altri aspetti?
In particolare ho pensato che maschi e femmine spesso non valutano il potenziale compagno complessivamente, tenendo cioè conto di tutte le sue caratteristiche, ma di un sottoinsieme di esse: gli uomini preferiscono le donne più belle, le donne gli uomini più alti (e ricchi!). Soprattutto anche fra altri mammiferi ci sono molti esempi analoghi.
Certo, lo so, in parte queste criteri hanno delle giustificazioni anche banali: la bellezza per gli uomini sembra essere strettamente legata alla fertilità della donna (età, fianchi, seno etc.) mentre il punto di vista femminile premia la capacità dell’uomo, anche potenziale, di fornire cibo per i figli.
Forse già questi elementi potrebbero spiegare la differenza di criteri nella scelta del compagno.
Se così fosse, dalla prospettiva del mio algoritmo, non avrebbe senso simulare qualcosa di questo genere (come invece, non entro nei particolari, ho fatto!)...

Eppure mi chiedevo se non potessi esserci di più: ovvero se ci possano essere altre ragioni evolutive che possano contribuire a spiegare il fenomeno.
L’idea che mi è venuta in mente è molto matematica e, al momento, mi pare plausibile.
Supponiamo di avere una popolazione che corrisponda alle varie caratteristiche di un individuo (nel mio esempio sarebbe l’insieme delle diverse associazioni epigrafi/capitolo-sottocapitolo di ogni combinazione).
Il punteggio complessivo dell’individuo che corrisponde alla sua capacità di sopravvivenza è basato sull’intera popolazione, diciamo 100 caratteristiche.
Accoppiare insieme i maschi e le femmine con il punteggio più alto equivale a considerare per ciascuno di essi il punteggio basato su tutte le 100 caratteristiche.
Supponiamo però che i maschi si basino su un diverso punteggio basato (sottoinsieme di quello generale: non deve cioè andare contro di esso) su 50 caratteristiche e, allo stesso modo, si basino invece sulle 50 caratteristiche rimanenti. Penso infatti che sia fondamentale che queste caratteristiche debbano essere complementari (per la specie umana nessuna caratteristica ritenuta importante dagli uomini nelle donne NON deve essere considerata tale dalle donne negli uomini e vice versa).

La mia ipotesi è che se:
Figlio1 = Fsel(MaxTotFem)+Fsel(MaxTotMas)
e
Figlio2 = Fsel(MaxPart1Fem)+Fsel(MaxPart2Mas)
e
Part1 U Part2 = Tot
Part1 ∩ Part2 = nulla

Allora tendenzialmente
Punteggio(Figlio1) < Punteggio(Figlio2)

Pensavo al calcolo della varianza e a come quella sull’intera popolazione sia maggiore di quella si un suo sottoinsieme (non per nulla la varianza totale è stimata da una popolazione dividendo la somma dei quadrati della differenza fra valore e media per N-1 e non per N…).
Possibile quindi che selezionando le coppie in base a questi massimi “locali” non si possa ottenere dei risultati migliori che considerando i massimi “globali” ovvero basati su tutte le caratteristiche?
A me pare matematicamente plausibile ma non ne sono assolutamente sicuro!

Potrei provare a fare una dimostrazione matematica ma considerato come sono incapace in statistica temo che non ci caverei le gambe…
La cosa più semplice sarebbe fare una simulazione: stessa popolazione di partenza e poi valutare il punteggio medio (e magari massimo) delle popolazioni ottenute dopo X generazioni usando i due metodi diversi sopra esposti.

Forse lo farò…

Nel frattempo mi è però venuta in mente un’altra spiegazione per spiegare come mai in natura maschi e femmine usino valutazioni basate su caratteristiche diverse.
È infatti possibile che, a causa del dimorfismo sessuale, la funzione del punteggio, che come detto equivale alla capacità di sopravvivenza, sia semplicemente diversa per maschi e femmine.
Una verifica sperimentale potrebbe essere quella di vedere se in specie dove maschi e femmine sono molto simili (come i lupi) se le preferenze per la scelta del compagno sia tendenzialmente basata su caratteristiche diverse per maschi e femmine rispetto a specie con maschi e femmine molto dissimili.

Conclusione: la cosa più semplice e veloce sarebbe fare un programmino rapido per valutare sperimentalmente se la mia teoria ha senso: solo in caso di risposta affermativa potrei poi approfondire maggiormente il problema con gli strumenti che mi sembreranno più opportuni.

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