E così la fine di settembre ci “regala” un mistero internazionale: le condotte che portano il gas dalla Russia alla Germania, e quindi al resto dell’Europa, attraverso il mare del Nord sono state sabotate e rese inutilizzabili.
Chi è stato? La complessità dell’azione esclude che il colpevole sia una qualche organizzazione terroristica: tutti concordano che si tratti di un’operazione portata a termine da uno stato.
Ovviamente la nostra propaganda di guerra, che finge di fare informazione, ci racconta la novella che sia stata proprio la Russia a sabotare i propri (parzialmente) gasdotti.
Per quale motivo l’avrebbe fatto? Siccome non ci sono motivazioni logiche ci viene detto che “Putin è pazzo”.
Semplicemente Putin poteva già chiudere il rubinetto quando voleva adesso invece non lo può aprire: Putin ha perso opzioni. Ci guadagna? Assolutamente no.
Un grande scacchista, Nimzowitsch, diceva che “la minaccia è più forte della sua attuazione” e i russi sono ottimi scacchisti. Adesso Putin non può più minacciare di “chiudere il gas” e, quindi, è più debole.
Ricordo che mesi fa, forse ad agosto, c’era stata una voce, un gruppo penso, a cui i media avevano dato grande spazio, che proponeva di smantellare il North Stream 2 (recentemente completato ma mai entrato in azione). Ovviamente era una follia che non aveva senso e, proprio per questo aveva colpito la mia attenzione.
A febbraio, prima dell’invasione russa, ricordavo il demente senile Biden che diceva che avrebbe fatto chiudere il North Stream 2; l’intervistatrice gli chiese come poteva obbligare la Germania a compiere un’operazione così autolesionistica (*1) e Biden, col sorrisetto di chi si crede più furbo e intelligente degli altri (ma in realtà è un demente senile), aveva detto che la Germania avrebbe obbedito.
In realtà tutte le mie fonti, comprese quelle americane, dicono che l’operazione è molto probabilmente stata condotta o dagli USA direttamente o, magari, dal Regno Unito sempre col beneplacito di Washington. Solo gli USA hanno infatti da guadagnarci (o almeno così pensano: a me pare l’ennesimo grottesco errore di calcolo di un demente senile coadiuvato da una squadra di imbecilli). Come scrissi il 24 febbraio (v. Altra lettura della crisi Ucraina-Russia-NATO (USA)) uno degli obiettivi strategici della guerra era quello di dividere la Russia dall’Europa.
L’Europa è infatti progressivamente divenuta, nell’ottica statunitense, solo una colonia da sfruttare economicamente e non più un alleato strategico. Ecco spiegato il “fuck Europe” dei tempi di Obama.
Parte importante di questa sinergia benefica sia per l’Europa che la Russia era la vendita a BASSO COSTO del gas russo. Il fatto che questa possibilità di scambio economico sia stata fatta, letteralmente, saltare va a vantaggio di questa strategia a lungo termine statunitense.
Consiglio poi caldamente questo video di una delle mie fonti preferite: No, Russia Didn’t Blow Up Their Own Pipeline dal canale The Jimmy Dore Show.
Nel video vengono mostrati frammenti dell’intervista a Biden che ricordavo e ho citato precedentemente e, in più, un’intervista a Condoleezza Rice in cui spiega come gli USA siano contro ai gasdotti fra Europa e Russia e che, anzi, gli europei dovrebbero comprare il costosissimo GPL statunitense…
Il gas sarebbe poi stata un'importante pedina di scambio per il raggiungimento di una pace: solo gli USA infatti vogliono che la guerra duri il più possibile col solo scopo di danneggiare la Russia senza preoccuparsi delle vittime ucraine né dei danni economici all'Europa.
Chiaro poi che nei prossimi giorni gli investigatori occidentali che esamineranno i danni al gasdotto troveranno prove INCONFUTABILI del sabotaggio russo (*2).
Fra gli ovini italiani si alzerà un belare di “allora Putin è veramente un pazzo!” ma credo che nei paesi culturalmente più progrediti, anche se pure là i media tenteranno la propria disinformazione, la verità sarà palese alla grande maggioranza dell’opinione pubblica.
È talmente ovvio chi sia il responsabile di questa azione ignobile che, mi pare, l’amministrazione Biden abbia fatto l’ennesimo errore strategico giocandosi, forse definitivamente, l’alleato europeo. Nell’immediato nessuno stato europeo ha la forza per dire no agli USA ma alla prima occasione, che prima o poi arriverà vista la marea di errori che stanno venendo compiuti da Washington su TUTTI i fronti, ci saranno delle sorprese interessanti…
Quando gli USA saranno più deboli e avranno più bisogno dell’Europa, allora verranno abbandonati: ovviamente è impossibile dire quando accadrà: potrebbe essere fra cinque come fra vent’anni. Ma se gli USA trattano così l’Europa, condannandola a una crisi economica senza precedenti, è giusto che li consideriamo nostri nemici.
Conclusione: io, per una volta, non mi voglio ancora sbilanciare puntando il dito contro qualcuno: mi pare però ovvio che il sabotaggio non sia opera di un pazzo ma, piuttosto, di un demente senile.
Nota (*1): all’epoca non avevamo ancora visto gli estremi di cretineria e incompetenza dei capi di stato europei...
Nota (*2): una variante interessante potrebbe essere quella di dare la colpa all’Ucraina. Ovvio che dietro a tutto ci sarebbero sempre gli USA ma, come capro espiatorio, il regime di Zelensky sarebbe credibile.
alla prima stazione
2 ore fa
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