Forse qualcuno avrà notato che questo maggio ho scritto più del solito: non vi è un motivo specifico evidentemente sono solo stato più spesso dell’umore giusto.
Però sabato 28 ho saltato una pubblicazione (*1): in questo caso c’è una ragione ben specifica: mi sono accorto che era uscita la quarta stagione di “Stranger things” su Netflix, probabilmente la loro serie di maggior successo.
In pratica mi sono guardato una puntata dopo l’altra e l’ho finita di vedere ieri sera sul tardi…
Nel complesso è stata una grande delusione con molte scelte poco comprensibili. Poi, come spettatore affezionato ai vari personaggi l’ho guardata con grande curiosità tutta di un fiato, e tutto sommato una sufficienza può anche meritarsela, però già dopo la prima puntata ho sentito un gran senso di insoddisfazione. Di seguito voglio elencare tutto ciò che non mi è piaciuto.
1. Lentezza. Le puntate sono lente. Succede poco (relativamente) e alcuni dialoghi sono inutili, messi per riempimento. I personaggi dovrebbero definirsi per quello che fanno non per ciò che raccontano: tutti i bravi sceneggiatori lo sanno…
2. Comicità. Anche le serie precedenti avevano una piacevole vena di comicità ma era, appunto, una venatura. Qui si esagera sia in quantità che in qualità. Soprattutto ho trovato l’eccesso completamente fuori luogo. Inutile dire che l'aspetto orrorifico ne esce a pezzi: mentre la serie originale aveva un buon fattore di paura (tipo 6-7 su 10) qui si crolla a 2 su 10...
3. Effetti speciali. Si è risparmiato puntando su pupazzi di gomma che sarebbero stati appena sufficienti forse una decina di anni fa. Un passo indietro inspiegabile: speso troppo per gli attori?
4. Winona. La trama è stata scomposta in tre storie completamente avulse fra loro: in particolare vi è il salvataggio in Russia di un personaggio a opera di Winona Ryder (accompagnata da una macchietta totalmente non credibile e fuori posto). Sembra che gli sceneggiatori pensino che gli spettatori guardino la serie perché una delle attrici è Winona Ryder: non è così! I protagonisti sono i bambini (beh ragazzi adesso!) e solo loro dovrebbero essere al centro dell’azione. Io ci ho messo due stagioni per accorgermi quale personaggio fosse interpretato Winona Ryder e questo perché nella prima stagiona faceva poco più di un cameo: ed era bene così…
5. Il montaggio. All’interno della stessa puntata si ricorre spesso all’espediente di lasciare una scena in sospeso per passare a un’altra delle tre storie. Ma quando le scene sono noiose e si spera solo che finiscano perché la storia possa procedere oltre ecco che quello che si ottiene è uno spezzatino insipido e indigesto.
6. Nuovo protagonista. Uno dei nuovi protagonisti appare decisamente troppo vecchio rispetto all’età del suo personaggio. Dovrebbe essere un ragazzo delle superiori e invece sembra un cinquantenne con una parrucca in testa! Ecco mi sembrava Bilbo de “Lo Hobbit” con i capelli lunghi. Attore assolutamente inadatto al personaggio.
7. Personaggi secondari. Questo è un problema piuttosto tecnico e decisamente meno significativo rispetto ai precedenti: nelle prime due puntate ci sono dei personaggi secondari che servono come vittime per il mostro di turno. Il problema è che la storia non è sviluppata per farci appassionare al loro destino: se fossero stati introdotti meglio si sarebbe creata maggior tensione e preoccupazione per la loro sorte. Ma del resto qui si è puntato su una comicità sguaiata e l’atmosfera è andata a farsi friggere quasi immediatamente.
8. Sopra le righe. La prima indimenticabile stagione era realistica nel senso che l’ambientazione era verosimile e i personaggi credibilissimi: tanti particolari ricordavano che la serie era ambientata negli anni ‘80 e questo contribuiva bene all’atmosfera.
In questa stagione invece l’eccesso è divenuto la norma e in ogni puntata vi sono tre o quattro idee raccapriccianti: dal personaggio troppo tonto per essere reale alla casa di un personaggio che sembra una specie di Isola Incantata di Peter Pan, ai sovietici incapaci che si fanno gabbare da una casalinga (Winona), l’agente che da solo, armato di pistola, riesce a sconfiggere una squadra di militari armati di mitragliatrici e tante altre esagerazioni in stile Indiana Jones. Tanti piccoli particolari che però, sommati insieme, danno una grande somma.
9. L’avversario. Fino all’ultima puntata avrei detto che anche la trama, l’idea di fondo su cui è basato il nemico di questa serie, fosse completamente sballata. In realtà proprio nell’ultima puntata danno una spiegazione vagamente plausibile con l’ambientazione. Insomma un’idea di fondo da 2 (su 10) diventa da 5…
Insomma gli sceneggiatori di questa serie hanno sbagliato tutto o quasi: solo i vecchi personaggi salvano la storia mentre quelli nuovi la peggiorano. Un completo disastro...
Ho voluto elencare queste osservazioni perché recentemente ho trovato un canale Youtube (Filmento) dove l’autore (e sceneggiatore (*2)) fa delle critiche sui film del momento. In genere mi trovo molto d’accordo con le sue osservazioni e sono quindi curioso se abbiamo le stesse idee su questa serie (*3): non so se ne ha fatto un video ma in caso contrario sicuramente lo farà presto: ora vado a vedere.
Conclusione: ovviamente, se e quando potrò confrontare le mie opinioni con quelle di questo sceneggiatore, tornerò sull’argomento!
Nota (*1): in realtà avevo scritto il pezzo Cipolozzo ma mi ero dimenticato di ricontrollarlo e pubblicarlo, cose che ho fatto invece domenica mattina.
Nota (*2): forse è proprio perché, come sceneggiatore, fa delle osservazioni tecniche sulla trama che sono quelle che trovo più interessanti.
Nota (*3): questa mia incertezza è anche dovuta al fatto che in genere commenta pellicole che non ho visto: quindi è più corretto dire che le sue critiche mi sembrano plausibili piuttosto che sono d’accordo con lui. Cioè dovrei aver visto i film di cui parla per esserne sicuro!
alla prima stazione
1 ora fa
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