Stamani avevo iniziato a scrivere un pezzo però era di quelli in cui esordivo spiegando di non sapere di cosa scrivere, di avere sonno e simili: poi a dire il vero, dopo una pagina di chiacchiere e divagazioni, magari scrivo anche qualcosa di interessante ma per oggi ho deciso di lasciare perdere. Ho deciso di buttare la paginata scritta stamani e limitarmi a una riflessione fatta in giornata, mentre camminavo sotto il sole per svolgere una commissione per mio padre…
Siccome inizia a fare caldo magari è frutto solo di un’insolazione ma, comunque, io intanto ve la propongo e nei prossimi mesi/anni continuiamo a rifletterci e a vedere cosa succede…
L’intuizione è piuttosto stupefacente: secondo me il politicamente corretto (PC) potrebbe aver già raggiunto il suo apice e quindi stare per iniziare la sua inevitabile parabola discendente.
Lo trovo “stupefacente” perché il PC è relativamente recente e sembra strano, anche visto come tutti i media lo promuovano in continuazione, che abbia raggiunto il proprio massimo sviluppo e pervasività.
Premetto poi che non sto parlando dell’Italia, dove comunque ha molti anni di ritardo, ma degli USA: le tendenze americane sono poi riflesse, dopo vari anni, anche in Italia. In altre parole se il PC finisse di punto in bianco negli USA, da noi si andrebbe avanti ancora per una decina di anni: queste tendenza hanno infatti una forte inerzia.
Cosa mi ha portato alla mia riflessione? I “woke”.
Non l’ideologia in sé ma il fatto che venga presa in giro e ridicolizzata.
La mia teoria è che una fetta consistente di chi segue queste mode (v. anche il mio Svegli e rintronati) lo fa per sentirsi superiore, con uno sforzo effettivo relativamente piccolo, alla media delle persone.
Un primo problema è che se la percentuale di “woke” cresce troppo allora il loro comportamento va a sovrapporsi a quello della media e diminuisce quindi la sensazione di sentirsi superiori a essa. Ovviamente questo è un limite teorico ma comunque riflette la tendenza di una sensazione di superiorità che diminuisce col crescere del numero di aderenti a tale ideologia.
Il secondo problema è che i “woke” volendo sentirsi superiori, odiano essere presi in giro: se pochi “osano” criticarli, anche scherzosamente, essi possono affermare (e convincersi) che si tratta di bigotti e reazionari che “non capiscono”, ma se un numero sufficientemente alto di persone inizia a ridere di loro allora inizieranno a vergognarsi.
E io credo che questo è proprio ciò che sta iniziando a verificarsi: sempre più persone vedono gli eccessi sempre più paradossali e, soprattutto, ne ridono apertamente. Ovviamente la mia, non vivendo negli USA, è solo una sensazione, un’intuizione appunto, ma credo che la direzione sia questa se non è adesso, lo sarà nei prossimi anni (direi 5, massimo 10).
Del resto il PC non è così giovane: supponendo che negli USA sia nato negli anni ‘80 ormai ha circa 40 anni. È nella natura delle società umane che tendenze di questo genere durino due generazioni (circa 50 anni): più o meno 25 anni per diffondersi e altri 25 di dominio culturale.
Se vivessi negli USA potrei divertirmi a indovinare quale sarà la prossima forma di bigottismo ma onestamente al momento non ne ho idea. Potrebbe essere una nuova forma di razzismo: non quello tradizionale, basato sul colore della pelle per capirci, ma per esempio contro i poveri. Del resto questa è la tendenza che ho previsto nell’Epitome ([E] 14.5). Dubito che possa invece essere una discriminazione sanitaria, sul modello italiano del verdepasso per intenderci, perché è troppo evidente che i beneficiari di tale modello siano le case farmaceutiche: la gente è stupida e manipolabile ma non così tanto. Può essere imbrogliata con scuse speciose, un anno o due, forse anche più, ma non per un decennio e passa. Probabile che un tentativo venga comunque fatto ma non credo che avrà successo.
Conclusione: vedremo come andrà. Come ha scritto Sartori le parole sono importanti: se “woke” prenderà una sfumatura dispregiativa o ancor meglio ridicola allora l’ideologia a essa legata avrà gli anni contati e inizierà il suo declino. Sfortunatamente la stupidità non si crea né si distrugge ma si trasforma: inevitabilmente le persone che hanno la necessità di sentirsi illusoriamente superiori al prossimo troveranno una nuova forma di bigotteria di cui farsi fieri portatori.
alla prima stazione
1 ora fa
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