Un canale YouTube che seguo sempre più spesso è Project Veritas: se non erro ne ho condiviso l’intervista rubata a un alto funzionario della FDA che spiegava come le case farmaceutiche la “condizionino” pesantemente…
Da tempo seguivo distrattamente un’altra questione e oggi mi sono guardato il seguente video: FBI Whistleblower LEAKS Doc Showing Bureau Targets “News Media” as "Sensitive Investigative Matter"
Ma tutto questo non ha (almeno per il momento) niente a che vedere con ciò di cui voglio scrivere...
Nella sezione finale l’agente intervistato spiega che i cadetti dell’FBI durante il loro addestramento vengono sensibilizzati anche su tematiche sociali e di giustizia: per esempio devono passare un’intera giornata al memoriale di Martin Luther King e un’altra a un museo dell’olocausto.
Proprio a commento di questo l’agente ha espresso delle parole che ho trovato molto interessanti sull’origine delle dittature. Chiaramente non una sua riflessione personale ma, suppongo, la sintesi di quanto gli era stato spiegato al museo dell’olocausto.
Trascrivo qui di seguito (e traduco al volo): «La tirannia si sviluppa incrementalmente: accade quando una certa quantità di persone accetta che vengono compiute, più e più volte delle piccole ingiustizie, semplicemente per mantenere il proprio lavoro e pensione. […] È davvero davvero un sentiero pericoloso quello di accettare progressivi incrementi tirannici e piccoli abusi della propria autorità: è vero, prenderai il tuo stipendio e otterrai la tua pensione, ma ti incamminerai in ciò che vi è di più oscuro.»
E come sapete l’argomento mi ha sempre affascinato (per qualche collegamento rimando a Democrazia e dittatura): se ci pensiamo nessuno vuole la dittatura eppure talvolta ci si ritrova dentro (penso a Italia e Germania di inizio XX secolo) e non è facile uscirne. Evidentemente, avevo ipotizzato, la transizione è invisibile, silenziosa e progressiva: io vi ero arrivato col semplice ragionamento, l’agente dell’FBI probabilmente l’aveva scoperto al suo corso sull’olocausto.
È da sottolineare come questa semplice spiegazione dell’origine di una dittatura dovrebbe chiudere la bocca ai geni che replicano “Siamo in dittatura qui? Allora vai in Corea del Nord, in Cina o in Iran!”. Certo, di sicuro in quei paesi c’è molta meno libertà che da noi: quello che non capiscono è che quando cadano certi principi, quando si inizia a fare delle eccezioni, è solo questione di tempo prima che crolli tutto. Ci sono limiti che non dovrebbero essere superati perché poi si fa sempre più fatica a tornare indietro ammesso che sia possibile. L’inaccettabile, l’ingiustizia viene percepita come accettabile e anzi giusta.
L’altro elemento interessante è che tutto questo sta succedendo negli USA: non dico le ingiustizie, quelle ne abbiamo ancor di più in Italia, ma questa reazione di persone oneste che si ribellano agli abusi, che denunciano, che fanno sentire la propria voce; istituzioni che hanno ancora una propria dignità e che osano autodenunciarsi.
Quando dico che la lotta per la libertà si combatterà negli USA intendo proprio questo: è qui che le forze dalla parte del bene e della giustizia hanno ancora la possibilità di farsi sentire e, potenzialmente, cambiare qualcosa. Una tale battaglia non si può svolgere in Italia perché l’Italia dal 2011 (governo Monti) non è più indipendente: far tornare la libertà in Italia comporterebbe combattere anche con i suoi padroni che si trovano all’estero: si tratta quindi di un’impresa doppiamente improba.
Oltretutto poi, gli USA guidano le tendenze sociali e politiche dell’occidente e per qualsiasi nazione occidentale è difficilissimo muoversi in una direzione diversa. Guardate come gli USA hanno imposto al resto del mondo la scellerata gestione della pandemia o come, con estrema noncuranza, spingano l’Europa sull’orlo del disastro, vittime sacrificali sull’altare di una guerra totalmente inutile che ha il solo scopo di isolare e indebolire la Russia e ridurre l’Europa in povertà e, quindi, all’impotenza.
E poi si tratta di una questione di diritti: CIA e FBI possono fare quello che vogliono all’estero ma i cittadini statunitensi, così come 2000 anni fa i cittadini dell’impero romano, godono di uno speciale status che li protegge dagli abusi più estremi.
Ovviamente, gli americani non sembrano rendersene conto, questo è ingiusto ma è il frutto della potenza degli USA: sia come sia, il punto è che mentre YouTube o FB si possono permettere di censurare arbitrariamente i canali o le pagine gestiti da “non americani” senza alcuna preoccupazione; ciò non è invece possibile per i canali di soggetti statunitensi.
In altre parole un canale come Project Veritas prodotto in Italia sarebbe stato silenziato senza esitazione e senza che il gestore/vittima potesse farci niente: guardate, per esempio, il caso di ByoBlu…
È quindi proprio negli USA che chi si batte per il bene e per la libertà ha più armi e scudi a sua disposizione.
Io sfortunatamente credo che lo scontro sia comunque troppo impari, la maggioranza delle persone è troppo manipolabile con quattro caz### fatte vedere alla tivvù, per non parlare della sproporzione del denaro fra i super ricchi che sono i principali beneficiari dell’ingiustizia e dell’incremento della disparità che questa porta con sé…
Stiamo entrando in un nuovo medio evo che, temo, sarà peggiore, molto più ingiusto di quello attraversato mille e passa anni fa: i “secoli bui” erano almeno rischiarati dalla luce delle candele, luci fievoli ma calde; i nuovi avranno solo la fredda luce dei led.
Conclusione: sì, sono di umore cupo...
alla prima stazione
1 ora fa
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