A volte mi diverto a chiedere ad amici, conoscenti ma anche estranei (mi è capitato di interpellare un gelataio veneto) cosa farebbero se avessero la bacchetta magica per risolvere UNO dei problemi dell'Italia.
Il divertimento sta nel fatto che appena il soggetto fa una proposta, tipo “rendere il servizio sanitario efficiente”, subito io propongo “e migliorare le infrastrutture, no?”. Poi, quando ho convinto il mio interlocutore, passo a una nuova proposta “E la mafia? Non sarebbe meglio eliminare la criminalità organizzata?” e così via indipendentemente dal suggerimento iniziale della mia vittima.
Forse in questo mio comportamento è nascosta una vena di ironico sadismo ma mi piace anche mostrare quanto la situazione italiana sia critica.
Proviamo a fare un elenco grossolano delle cose che non funzionano: sanità, burocrazia, criminalità, immigrazione clandestina, evasione fiscale, carico fiscale abnorme, disoccupazione, infrastrutture, corruzione politica, mala giustizia, debito pubblico, sistema pensionistico...
Anche per me sarebbe difficile stabilire come usare la bacchetta magica!
Se lo stato fosse un uomo e i problemi elencati di sopra delle malattie allora ognuna di esse (*1) avrebbe il potenziale per essere fatale.
Bo... io forse eliminerei la criminalità organizzata: uno stato non può funzionare con un antistato al suo interno. Credo che tutti farebbero bene a riflettere su questo problema e a “divertirsi” immaginando cosa risolverebbero avessero il magico potere per farlo.
La cosa più drammatica è che il mondo politico, pur non essendo dotato di bacchetta magica, dovrebbe almeno tentare di affrontare seriamente questi problemi reali. Invece, leggendo Repubblica.it o Corriere.it, sembra che tutti gli sforzi dei nostri politici non vadano, a seconda della parte politica, oltre l'attacco o il sostegno ora a Berluska ora alla magistratura. Certo non che prima (parlo di anni) le cose andassero meglio.
Tutta la classe politica sembra preoccuparsi unicamente di conservare il potere e danneggiare i propri avversari dimenticandosi che, fa quasi ridere per quanto suona ingenuo, dovrebbero pensare prima di tutto al bene dell'Italia.
Nota (*1): Con qualche eccezione come l'immigrazione clandestina ad esempio...
lunedì 31 gennaio 2011
domenica 30 gennaio 2011
Parole Santissime 5
«Ma per il cristianesimo esiste Dio: questo non è irrilevante...»
6.1 «Dio è la perfezione»
E Discutibile meditò a lungo sulle parole del Maestro Yury.
Un giorno, mentre il Maestro Yury sedeva all'ombra del suo melo preferito, il discepolo Discutibile arrivò di corsa da lui.
«Maestro! Un cane rognoso, un sudicio, sporco e miserabile musico errante vorrebbe osare rivolgerti la parola! Devo scacciarlo, bastonandolo con un nodoso ramo di pero, per la sua impudenza?»
«No Discutibile: conducilo a me» - rispose il Maestro Yury.
Fu così che Discutibile condusse il musicante al cospetto del Maestro. Subito il musico si gettò a terra e, senza osare alzare lo sguardo sul Maestro disse:
«Venerabile Maestro: mentre lavoravo suonando in un bordello ho sentito degli uomini discutere delle vostre parole. Sul momento non vi ho fatto caso ma, come la brace cova il fuoco, così io quella stessa notte, con la mente in fiamme, non ho potuto fare a meno di rifletterci...»
«Questo è bene. Ma siediti pure e chiedimi ciò che ti sta così a cuore, giovane musico» - disse il Maestro con un sorriso benevolo.
«Ho sentito dire che voi affermate che Dio è perfezione {6.1}... Quindi allora Dio esiste? E non c'è quindi contraddizione con le teorie sul perfezionamento?»
«Queste sono domande intelligenti, buon musico. E non ci sono contraddizioni. Medita: poiché lo scopo della vita è il perfezionamento {1.1} e Dio è la perfezione {6.1} allora...» - disse il Maestro osservando il postulante.
«...» - rispose il musico rimanendo a bocca aperta.
1.3 «Lo scopo della vita è arrivare a Dio»
«Sembra logico in effetti...»
«Non solo! questo equivale a dire che l'anima, perfezionandosi, tende a Dio. Inoltre, poiché il perfezionamento è inevitabile {4.1}, allora l'anima, prima o poi, raggiungerà Dio»
«Quindi Dio esiste?»
«Sì. Ma non si tratta della figura antropomorfa del cristianesimo. Non tanto nell'aspetto, che sarebbe un dettaglio insignificante, quanto per la volontà e le aspettative nei confronti dell'umanità...»
«Non la seguo Maestro Yury...»
«Ascoltami: immaginarsi Dio con una figura e aspettative umane equivale al limitarne la perfezione così come i vincoli del corpo limitano la nostra anima. E questo sarebbe una contraddizione. Significa anche che non si tratta di un Dio che dà comandamenti agli uomini. Non si preoccupa di come ci si comporta. Il concetto di peccato non ha significato. Sicuramente poi non interviene nelle vicende umane...»
«Ma perché Maestro?»
«Perché il perfezionamento è inevitabile e ogni intervento sarebbe quindi superfluo...»
«Ma perché Dio permette il male e la sofferenza?»
«Come ho appena detto qualsiasi intervento sarebbe superfluo e inoltre puoi affermare con certezza che il dolore non possa servire alla maturazione, al perfezionamento, dell'anima della persona che soffre? In quel caso perché Dio dovrebbe rallentarne il cammino verso la perfezione alleviando o annullando il dolore?»
«Ma nei casi in cui tale sofferenza è effettivamente inutile...»
«Chi ti dice che Dio non intervenga in quei casi? O in altre parole che tutto il dolore esistente non sia invero necessario e in ultima istanza benefico?»
«Capisco... Ma, ad esempio, la sofferenza nei bambini...»
«Stai sbagliando prospettiva. Ragioni pensando al corpo non all'anima. La vera Vita non è quella del corpo ma quella dell'anima. Il tuo corpo è temporaneo, una breve parentesi nella storia della tua anima. Un'intera vita di sofferenze è un battito di ciglia per l'Anima»
«sono perplesso Maestro Yury...»
3.2 «La Vita è dell'anima mentre la vita è del corpo»
«Maestro, io sono solo un musico zotico e ignorante, non capisco queste sottili distinzioni...»
«Ascoltami: puoi dire che una singola nota musicale, per quanto bassa e cupa, sia cattiva? Oppure puoi comprendere da una singola nota l'intera sinfonia? Se tu avessi ascoltato solo una nota della nona sinfonia di Beethoven saresti stato in grado di immaginarti tutte le altre? La vita del corpo è come una singola nota. Di per sé non ha praticamente significato e pertanto deve essere considerata nell'ottica del ciclo delle reincarnazioni, ovvero nella Vita dell'anima. La vita è solo un passo nella Vita dell'anima. Puoi giudicare la vita solo in funzione di cosa porta alla Vita. È un passo che ci avvicina alla perfezione? Allora è bene. È un passo laterale? Allora è stata inutile. Quindi se una vita di sofferenze ci avvicina alla perfezione allora è bene.»
continua...
6.1 «Dio è la perfezione»
E Discutibile meditò a lungo sulle parole del Maestro Yury.
Un giorno, mentre il Maestro Yury sedeva all'ombra del suo melo preferito, il discepolo Discutibile arrivò di corsa da lui.
«Maestro! Un cane rognoso, un sudicio, sporco e miserabile musico errante vorrebbe osare rivolgerti la parola! Devo scacciarlo, bastonandolo con un nodoso ramo di pero, per la sua impudenza?»
«No Discutibile: conducilo a me» - rispose il Maestro Yury.
Fu così che Discutibile condusse il musicante al cospetto del Maestro. Subito il musico si gettò a terra e, senza osare alzare lo sguardo sul Maestro disse:
«Venerabile Maestro: mentre lavoravo suonando in un bordello ho sentito degli uomini discutere delle vostre parole. Sul momento non vi ho fatto caso ma, come la brace cova il fuoco, così io quella stessa notte, con la mente in fiamme, non ho potuto fare a meno di rifletterci...»
«Questo è bene. Ma siediti pure e chiedimi ciò che ti sta così a cuore, giovane musico» - disse il Maestro con un sorriso benevolo.
«Ho sentito dire che voi affermate che Dio è perfezione {6.1}... Quindi allora Dio esiste? E non c'è quindi contraddizione con le teorie sul perfezionamento?»
«Queste sono domande intelligenti, buon musico. E non ci sono contraddizioni. Medita: poiché lo scopo della vita è il perfezionamento {1.1} e Dio è la perfezione {6.1} allora...» - disse il Maestro osservando il postulante.
«...» - rispose il musico rimanendo a bocca aperta.
1.3 «Lo scopo della vita è arrivare a Dio»
«Sembra logico in effetti...»
«Non solo! questo equivale a dire che l'anima, perfezionandosi, tende a Dio. Inoltre, poiché il perfezionamento è inevitabile {4.1}, allora l'anima, prima o poi, raggiungerà Dio»
«Quindi Dio esiste?»
«Sì. Ma non si tratta della figura antropomorfa del cristianesimo. Non tanto nell'aspetto, che sarebbe un dettaglio insignificante, quanto per la volontà e le aspettative nei confronti dell'umanità...»
«Non la seguo Maestro Yury...»
«Ascoltami: immaginarsi Dio con una figura e aspettative umane equivale al limitarne la perfezione così come i vincoli del corpo limitano la nostra anima. E questo sarebbe una contraddizione. Significa anche che non si tratta di un Dio che dà comandamenti agli uomini. Non si preoccupa di come ci si comporta. Il concetto di peccato non ha significato. Sicuramente poi non interviene nelle vicende umane...»
«Ma perché Maestro?»
«Perché il perfezionamento è inevitabile e ogni intervento sarebbe quindi superfluo...»
«Ma perché Dio permette il male e la sofferenza?»
«Come ho appena detto qualsiasi intervento sarebbe superfluo e inoltre puoi affermare con certezza che il dolore non possa servire alla maturazione, al perfezionamento, dell'anima della persona che soffre? In quel caso perché Dio dovrebbe rallentarne il cammino verso la perfezione alleviando o annullando il dolore?»
«Ma nei casi in cui tale sofferenza è effettivamente inutile...»
«Chi ti dice che Dio non intervenga in quei casi? O in altre parole che tutto il dolore esistente non sia invero necessario e in ultima istanza benefico?»
«Capisco... Ma, ad esempio, la sofferenza nei bambini...»
«Stai sbagliando prospettiva. Ragioni pensando al corpo non all'anima. La vera Vita non è quella del corpo ma quella dell'anima. Il tuo corpo è temporaneo, una breve parentesi nella storia della tua anima. Un'intera vita di sofferenze è un battito di ciglia per l'Anima»
«sono perplesso Maestro Yury...»
3.2 «La Vita è dell'anima mentre la vita è del corpo»
«Maestro, io sono solo un musico zotico e ignorante, non capisco queste sottili distinzioni...»
«Ascoltami: puoi dire che una singola nota musicale, per quanto bassa e cupa, sia cattiva? Oppure puoi comprendere da una singola nota l'intera sinfonia? Se tu avessi ascoltato solo una nota della nona sinfonia di Beethoven saresti stato in grado di immaginarti tutte le altre? La vita del corpo è come una singola nota. Di per sé non ha praticamente significato e pertanto deve essere considerata nell'ottica del ciclo delle reincarnazioni, ovvero nella Vita dell'anima. La vita è solo un passo nella Vita dell'anima. Puoi giudicare la vita solo in funzione di cosa porta alla Vita. È un passo che ci avvicina alla perfezione? Allora è bene. È un passo laterale? Allora è stata inutile. Quindi se una vita di sofferenze ci avvicina alla perfezione allora è bene.»
continua...
sabato 29 gennaio 2011
Fitta di nostalgia
Ieri ho scoperto il Cable Viewer di wikileaks.
Ero partito andando a leggere i dispacci sull'Egitto ma poi, prevedibilmente, mi sono ritrovato a spelluzzicare quelli italiani.
Ora non andrò a spulciare uno di questi dispacci sottolineandone i passaggi che trovo più interessanti: non ne ho voglia e probabilmente quasi nessun lettore apprezzerebbe il mio sforzo.
È solo che leggendo questi documenti più volte, senza riflettere, ho avuto il pensiero di chiamare mio zio e di confrontare le mie osservazioni con le sue. Avremmo riso insieme di tanti dettagli che alla maggior parte delle persone avrebbero detto poco o niente.
Un impulso lieve e passeggero che ha però rinnovato il dolore per la scomparsa di mio zio.
Come se non bastasse c'è la crisi in Egitto: inutile dire che lo zio mi avrebbe fornito una chiave di lettura molto interessante di quanto sta accadendo in quel paese! Eh! Eh! immagino che avremmo avuto almeno un paio di lunghe telefonate sulla rivolta egiziana: io gli avrei fornito i miei pareri su quanto ascoltato sul canale Al Jazeera international e su wikileaks; lui avrebbe tirato fuori chissà quali collegamenti storici... sigh...
Stranamente mi è rimasta in mente una sua recente osservazione sull'Egitto (che non ha niente a che vedere con la crisi attuale). Ci stavamo chiedendo come mai molti pizzaioli sono egiziani: la risposta di mio zio fu che l'Egitto aveva sempre avuto tradizionalmente i migliori panificatori del mondo arabo e che dal pane alla pizza il passo è breve...
Ero partito andando a leggere i dispacci sull'Egitto ma poi, prevedibilmente, mi sono ritrovato a spelluzzicare quelli italiani.
Ora non andrò a spulciare uno di questi dispacci sottolineandone i passaggi che trovo più interessanti: non ne ho voglia e probabilmente quasi nessun lettore apprezzerebbe il mio sforzo.
È solo che leggendo questi documenti più volte, senza riflettere, ho avuto il pensiero di chiamare mio zio e di confrontare le mie osservazioni con le sue. Avremmo riso insieme di tanti dettagli che alla maggior parte delle persone avrebbero detto poco o niente.
Un impulso lieve e passeggero che ha però rinnovato il dolore per la scomparsa di mio zio.
Come se non bastasse c'è la crisi in Egitto: inutile dire che lo zio mi avrebbe fornito una chiave di lettura molto interessante di quanto sta accadendo in quel paese! Eh! Eh! immagino che avremmo avuto almeno un paio di lunghe telefonate sulla rivolta egiziana: io gli avrei fornito i miei pareri su quanto ascoltato sul canale Al Jazeera international e su wikileaks; lui avrebbe tirato fuori chissà quali collegamenti storici... sigh...
Stranamente mi è rimasta in mente una sua recente osservazione sull'Egitto (che non ha niente a che vedere con la crisi attuale). Ci stavamo chiedendo come mai molti pizzaioli sono egiziani: la risposta di mio zio fu che l'Egitto aveva sempre avuto tradizionalmente i migliori panificatori del mondo arabo e che dal pane alla pizza il passo è breve...
venerdì 28 gennaio 2011
I kamikaze del poker
Recentemente ho provato a fare delle partite (freeroll (*1)) ad orari mattinieri invece che a sera: l'idea era di approfittare del fatto che ci fossero meno partecipanti per arrivare più facilmente a premio.
È stato un disastro!
“Ma come? Non eri migliorato tanto?” - direte voi ridacchiando sotto i baffi.
Infatti! Quello che mi frega è che questa gente non sa giocare a poker(*2)!
Sembra un controsenso: verrebbe da pensare che se non sanno giocare allora dovrebbe essere più facile vincere...
Oppure si potrebbe pensare “Vabbè, dici che non sanno giocare perché hai perso...”
Ok, per prima cosa dimostrerò quindi che i miei avversari non sanno giocare.
Prima di vedere una mano vi fornisco una serie di percentuali di vittoria calcolate tramite Pokerstove(*3) prima del flop (*4):
QQ vince contro K9o (*5) il 72% delle volte.
QQ vince contro A5o il 70% delle volte.
QQ vince contro KJo il 71% delle volte.
Questo significa che, in un testa a testa fra QQ e K9o, il giocatore che a QQ alla lunga, statisticamente, vince il 72% delle volte. Analogamente negli altri casi.
Adesso vediamo una mano reale.
Io ho QQ e dopo aver fatto crescere il piatto vado All-In ovvero gioco tutte le mie chips in questa puntata. Gli altri giocatori dovrebbero accettare di vedere il mio All-In solamente se pensano che io bluffi e non abbia niente in mano o se pensano di avere delle carte molto forti (*6). Da notare che io avevo sempre foldato per tutta la partita e l'unica altra volta che ero andato All-in avevo ancora una volta QQ: questo avrebbe dovuto far pensare che il mio non fosse un bluff...
Ora, come visto, in un uno contro uno, le mie probabilità di vittoria sono significativamente buone >70%, ma vediamo cosa succede quando chiamano tutti e tre i giocatori. Secondo Pokerstove si hanno le seguenti probabilità di vittoria:
QQ → 46%
K9o → 9%
A5o → 29%
KJo → 16%
Come si vede la mia mano, QQ, rimane favorita ma adesso comunque perde oltre metà delle volte... (*7)
Un'altra mano:
Io ho K5o e il mio avversario ha A7o. Sul tavolo c'è K49.
Secondo Pokerstove K5o contro A7o vince solo il 36% delle volte (vedi anche il post Probabilmente sbagliato) prima di sapere qual è il flop.
Quando il flop è K49 allora K5 vince 88% delle volte contro A7.
Diciamo che il piatto è 100 e io punto altre 100 chips.
Cosa dovrebbe fare il mio avversario? Chiamare o foldare?
La risposta è una semplice questione di chip-odds: ovvero quanto gli costa chiamare rispetto a quanto potrebbe vincere confrontato con la sua probabilità di vittoria.
Il mio avversario può ragionevolmente aspettarsi di vincere (non essendo possibile scale o colore) con una coppia di A perché io probabilmente ho almeno un coppia di K o di 9.
Qual è la probabilità che esca un altro A con le ultime due carte? È il 12,21% diciamo 12%.
Questo significa che il 12% delle volte vince 200 mentre l'88% delle volte perde 100 (*8).
Statisticamente tale giocatore deve attendere di “vincere”:
.12*200-.8*100
24-80
-56
Cioè mediamente, chiamando la mia puntata, il giocatore con A7 andrà a perdere 56 chips.
Quindi potrete pensare: “Di cosa ti lamenti? Alla lunga dovresti vincere...”
Sì, in un testa a testa è così ma anche in questa mano si inserirono due persone che non avevano motivo di chiamare: uno con un improbabile progetto di scala e un altro con una coppia bassa (forse di 9 se non addirittura di 4).
Analogamente alla mano precedente, l'entrata contemporanea in gioco, di questi altri due giocatori abbassa la mia probabilità di vittoria ha un valore prossimo al 50%.
Conclusione: un solo giocatore che non sa giocare (ovvero che gioca contro le probabilità) non è un problema. Potrà vincere qualche mano ma, alla lunga, regalerà molte chips. Il problema è invece quando ci sono MOLTI giocatori allo stesso tavolo che non sanno giocare. Il loro effetto è quello di rendere molto più causale tutto il gioco e tendere ad annullare il peso specifico dell'abilità di un singolo giocatore (in particolare la mia!).
Conclusione 2: come strategia di gioco cercherò di evitare confronti multipli con giocatori "imprevedibili" anche se non è facile quando magari ce ne sono 4 o 5 su 9!
Quasi, quasi sono tentato di costruire un modello per verificare questa mia ipotesi... hum... pensiamoci...
Nota (*1): i Freeroll sono tornei gratuiti a cui partecipano migliaia di giocatori.
Nota (*2): Forse non l'ho spiegato ma la variante di poker che gioco è quella chiamata Texas Hold'em. In breve: ogni giocatore riceve 2 carte; si punta; 3 carte sono aggiunte al tavolo; si ripunta; un'altra carta è aggiunta al tavolo; si ripunta; un'altra carta è aggiunta al tavolo; si ripunta. Vince chi ha la mano migliore usando a piacere 5 carte scelte fra le due personali e le 5 sul tavolo.
Nota (*3): Pokerstove è un software gratuito che permette di calcolare le probabilità di vittoria in base alle carte che si hanno in mano e quelle che sono sul tavolo.
Nota (*4): Il flop indica le prime 3 carte comuni del tavolo. “Prima del flop” significa quindi prima che siano viste le tre carte del tavolo.
Nota (*5): K9o significa Re e Nove offsuit, ovvero di due semi diversi.
Nota (*6): Le uniche mani di partenza migliori di QQ sono KK e AA. Già AK è leggermente inferiore. Inoltre l'altro fattore determinante è la dimensione dello stack di questi giocatori: più chips hanno e più possono arrischiarsi a vedere la mia mano.
Nota (*7): Per la cronaca la mano fu vinta da K9o con tris di 9...
Nota (*8): Sto un po' semplificando perché dopo la puntata del flop ci sono altre puntate che potrebbero cambiare le cose ma, sostanzialmente, la situazione è quella illustrata.
È stato un disastro!
“Ma come? Non eri migliorato tanto?” - direte voi ridacchiando sotto i baffi.
Infatti! Quello che mi frega è che questa gente non sa giocare a poker(*2)!
Sembra un controsenso: verrebbe da pensare che se non sanno giocare allora dovrebbe essere più facile vincere...
Oppure si potrebbe pensare “Vabbè, dici che non sanno giocare perché hai perso...”
Ok, per prima cosa dimostrerò quindi che i miei avversari non sanno giocare.
Prima di vedere una mano vi fornisco una serie di percentuali di vittoria calcolate tramite Pokerstove(*3) prima del flop (*4):
QQ vince contro K9o (*5) il 72% delle volte.
QQ vince contro A5o il 70% delle volte.
QQ vince contro KJo il 71% delle volte.
Questo significa che, in un testa a testa fra QQ e K9o, il giocatore che a QQ alla lunga, statisticamente, vince il 72% delle volte. Analogamente negli altri casi.
Adesso vediamo una mano reale.
Io ho QQ e dopo aver fatto crescere il piatto vado All-In ovvero gioco tutte le mie chips in questa puntata. Gli altri giocatori dovrebbero accettare di vedere il mio All-In solamente se pensano che io bluffi e non abbia niente in mano o se pensano di avere delle carte molto forti (*6). Da notare che io avevo sempre foldato per tutta la partita e l'unica altra volta che ero andato All-in avevo ancora una volta QQ: questo avrebbe dovuto far pensare che il mio non fosse un bluff...
Ora, come visto, in un uno contro uno, le mie probabilità di vittoria sono significativamente buone >70%, ma vediamo cosa succede quando chiamano tutti e tre i giocatori. Secondo Pokerstove si hanno le seguenti probabilità di vittoria:
QQ → 46%
K9o → 9%
A5o → 29%
KJo → 16%
Come si vede la mia mano, QQ, rimane favorita ma adesso comunque perde oltre metà delle volte... (*7)
Un'altra mano:
Io ho K5o e il mio avversario ha A7o. Sul tavolo c'è K49.
Secondo Pokerstove K5o contro A7o vince solo il 36% delle volte (vedi anche il post Probabilmente sbagliato) prima di sapere qual è il flop.
Quando il flop è K49 allora K5 vince 88% delle volte contro A7.
Diciamo che il piatto è 100 e io punto altre 100 chips.
Cosa dovrebbe fare il mio avversario? Chiamare o foldare?
La risposta è una semplice questione di chip-odds: ovvero quanto gli costa chiamare rispetto a quanto potrebbe vincere confrontato con la sua probabilità di vittoria.
Il mio avversario può ragionevolmente aspettarsi di vincere (non essendo possibile scale o colore) con una coppia di A perché io probabilmente ho almeno un coppia di K o di 9.
Qual è la probabilità che esca un altro A con le ultime due carte? È il 12,21% diciamo 12%.
Questo significa che il 12% delle volte vince 200 mentre l'88% delle volte perde 100 (*8).
Statisticamente tale giocatore deve attendere di “vincere”:
.12*200-.8*100
24-80
-56
Cioè mediamente, chiamando la mia puntata, il giocatore con A7 andrà a perdere 56 chips.
Quindi potrete pensare: “Di cosa ti lamenti? Alla lunga dovresti vincere...”
Sì, in un testa a testa è così ma anche in questa mano si inserirono due persone che non avevano motivo di chiamare: uno con un improbabile progetto di scala e un altro con una coppia bassa (forse di 9 se non addirittura di 4).
Analogamente alla mano precedente, l'entrata contemporanea in gioco, di questi altri due giocatori abbassa la mia probabilità di vittoria ha un valore prossimo al 50%.
Conclusione: un solo giocatore che non sa giocare (ovvero che gioca contro le probabilità) non è un problema. Potrà vincere qualche mano ma, alla lunga, regalerà molte chips. Il problema è invece quando ci sono MOLTI giocatori allo stesso tavolo che non sanno giocare. Il loro effetto è quello di rendere molto più causale tutto il gioco e tendere ad annullare il peso specifico dell'abilità di un singolo giocatore (in particolare la mia!).
Conclusione 2: come strategia di gioco cercherò di evitare confronti multipli con giocatori "imprevedibili" anche se non è facile quando magari ce ne sono 4 o 5 su 9!
Quasi, quasi sono tentato di costruire un modello per verificare questa mia ipotesi... hum... pensiamoci...
Nota (*1): i Freeroll sono tornei gratuiti a cui partecipano migliaia di giocatori.
Nota (*2): Forse non l'ho spiegato ma la variante di poker che gioco è quella chiamata Texas Hold'em. In breve: ogni giocatore riceve 2 carte; si punta; 3 carte sono aggiunte al tavolo; si ripunta; un'altra carta è aggiunta al tavolo; si ripunta; un'altra carta è aggiunta al tavolo; si ripunta. Vince chi ha la mano migliore usando a piacere 5 carte scelte fra le due personali e le 5 sul tavolo.
Nota (*3): Pokerstove è un software gratuito che permette di calcolare le probabilità di vittoria in base alle carte che si hanno in mano e quelle che sono sul tavolo.
Nota (*4): Il flop indica le prime 3 carte comuni del tavolo. “Prima del flop” significa quindi prima che siano viste le tre carte del tavolo.
Nota (*5): K9o significa Re e Nove offsuit, ovvero di due semi diversi.
Nota (*6): Le uniche mani di partenza migliori di QQ sono KK e AA. Già AK è leggermente inferiore. Inoltre l'altro fattore determinante è la dimensione dello stack di questi giocatori: più chips hanno e più possono arrischiarsi a vedere la mia mano.
Nota (*7): Per la cronaca la mano fu vinta da K9o con tris di 9...
Nota (*8): Sto un po' semplificando perché dopo la puntata del flop ci sono altre puntate che potrebbero cambiare le cose ma, sostanzialmente, la situazione è quella illustrata.
giovedì 27 gennaio 2011
Corollario all'epoca
Il 20 novembre scorso scrissi un post (Epoca) propedeutico per uno successivo che avevo in mente. A oltre due mesi di distanza mi rendo conto che devo aggiungere una nuova considerazione prima di poter affrontare l'argomento che mi sta a cuore.
Riassumo brevemente quanto scritto nel post Epoca. Fra i fattori che determinano il punto di vista, ovvero l'opinione, di ogni persona ne esiste uno, non solo sottostimato, ma spesso perfino dimenticato.
Si tratta del fattore “Epoca”. Questo elemento influenza moltissimo il nostro punto di vista ma spesso ce ne dimentichiamo perché condiziona tutti noi, in quanto appartenenti alla stessa epoca, ugualmente.
Il corollario del titolo del post che mi accingo a “dimostrare” è il seguente: si tende a considerare il modo di vivere (*1) della propria epoca come il più evoluto (che per molti aspetti è vero) e si è ciechi riguardo a ciò che non funziona o che sarebbe comunque migliorabile.
La prima parte di questa affermazione è piuttosto evidente: salve poche eccezioni, riteniamo giustamente, che il nostro modo di vivere sia migliorato. Ad esempio la facilità di movimento, dovuta ai progressi tecnici e scientifici, è enormemente superiore che in passato: pensiamo agli autoveicoli e agli aerei ad esempio; certo la qualità dell'aria nelle strade più trafficate è più malsana di 500 anni fa...
Oppure pensiamo ai miglioramenti nella produzione del cibo grazie ai fertilizzanti artificiali e agli insetticidi: adesso abbiamo cibo in abbondanza (*2) anche se, si suole dire, il sapore non è più quello di una volta.
La seconda parte non è altrettanto evidente. Per renderci conto che anch'essa è un'ovvietà basta osservare l'evoluzione dei costumi. Ad esempio, pensiamo alla ghigliottina: al giorno d'oggi la ghigliottina ci appare come uno strumento barbaro e crudele (*3). Eppure l'idea del suo inventore, il dr. Guillotin (*4), era quella di garantire una morte meno crudele e dolorosa rispetto all'impiccagione (*5). È evidente che, quando in Francia il suo uso fu approvato, la maggioranza dei francesi abbia pensato di essere all'avanguardia nell'amministrazione della giustizia e delle pene.
Oppure l'ampio uso della mano d'opera infantile nelle fabbriche del XIX secolo: all'epoca probabilmente non destava scandalo. Oppure il suffragio universale, ma universale senza le donne...
Insomma, col senno di poi, possiamo oggi renderci conto che, nel corso della storia, le persone non si rendano pienamente conto dei limiti dell'epoca in cui vivono.
Analogamente bisognerebbe capire che anche noi “contemporanei” abbiamo questa stessa limitazione che io considero derivare dal fattore “epoca”.
Poi, a volte, alcune persone riescono ad avere delle intuizioni e, quando riescono a metterle in pratica, possono finire per rivoluzionare il modo di pensare del tempo tanto che la gente si dice: “certo che è una buona idea: perché non ci abbiamo pensato prima?”. Il perché è appunto il fattore “epoca”.
Un esempio banale? I social network oppure le “rotonde” stradali...
Tutti ci rendevamo conto che certi semafori generavano code incredibili ma pochissimi pensavano che potesse esserci una maniera semplice per “aggirare” il problema...
Conclusione: anche al giorno d'oggi siamo circondati da cose che crediamo essere all'avanguardia ma che invece potrebbero essere, a volte perfino facilmente, migliorate. Non mi riferisco a problemi evidenti (ad esempio il degrado morale della politica italiana) ma a ciò che non funziona ed è reso invisibile dal fattore “epoca”.
In altre parole è (spesso) corretto pensare che il nostro modo di vivere sia migliorato ma è sbagliato pensare che sia il migliore in assoluto.
Nota (*1): Il termine “modo di vivere” è volutamente vago e include “stile di vita”, “usanze” ma anche “oggetti d'uso comune” fino ad arrivare a "istituzioni" etc...
Nota (*2): Almeno nelle parti del mondo dove queste tecniche sono applicabili...
Nota (*3): Per non parlare della pena di morte in sé...
Nota (*4): Ero andato su Wikipedia per verificare la grafia del nome e ho scoperto che il Dr. Guillotin non è l'inventore della ghigliottina ma è solo stato un suo convinto sostenitore...
Nota (*5): Al riguardo due citazioni, sempre da wikipedia, del Dr. Guillotin: «Con la mia macchina, vi faccio saltare la testa in un batter d'occhio, e voi non soffrite» e «La lama cade, la testa è tagliata in un batter d'occhio, l'uomo non è più. Appena percepisce un rapido soffio d'aria fresca sulla nuca»
Riassumo brevemente quanto scritto nel post Epoca. Fra i fattori che determinano il punto di vista, ovvero l'opinione, di ogni persona ne esiste uno, non solo sottostimato, ma spesso perfino dimenticato.
Si tratta del fattore “Epoca”. Questo elemento influenza moltissimo il nostro punto di vista ma spesso ce ne dimentichiamo perché condiziona tutti noi, in quanto appartenenti alla stessa epoca, ugualmente.
Il corollario del titolo del post che mi accingo a “dimostrare” è il seguente: si tende a considerare il modo di vivere (*1) della propria epoca come il più evoluto (che per molti aspetti è vero) e si è ciechi riguardo a ciò che non funziona o che sarebbe comunque migliorabile.
La prima parte di questa affermazione è piuttosto evidente: salve poche eccezioni, riteniamo giustamente, che il nostro modo di vivere sia migliorato. Ad esempio la facilità di movimento, dovuta ai progressi tecnici e scientifici, è enormemente superiore che in passato: pensiamo agli autoveicoli e agli aerei ad esempio; certo la qualità dell'aria nelle strade più trafficate è più malsana di 500 anni fa...
Oppure pensiamo ai miglioramenti nella produzione del cibo grazie ai fertilizzanti artificiali e agli insetticidi: adesso abbiamo cibo in abbondanza (*2) anche se, si suole dire, il sapore non è più quello di una volta.
La seconda parte non è altrettanto evidente. Per renderci conto che anch'essa è un'ovvietà basta osservare l'evoluzione dei costumi. Ad esempio, pensiamo alla ghigliottina: al giorno d'oggi la ghigliottina ci appare come uno strumento barbaro e crudele (*3). Eppure l'idea del suo inventore, il dr. Guillotin (*4), era quella di garantire una morte meno crudele e dolorosa rispetto all'impiccagione (*5). È evidente che, quando in Francia il suo uso fu approvato, la maggioranza dei francesi abbia pensato di essere all'avanguardia nell'amministrazione della giustizia e delle pene.
Oppure l'ampio uso della mano d'opera infantile nelle fabbriche del XIX secolo: all'epoca probabilmente non destava scandalo. Oppure il suffragio universale, ma universale senza le donne...
Insomma, col senno di poi, possiamo oggi renderci conto che, nel corso della storia, le persone non si rendano pienamente conto dei limiti dell'epoca in cui vivono.
Analogamente bisognerebbe capire che anche noi “contemporanei” abbiamo questa stessa limitazione che io considero derivare dal fattore “epoca”.
Poi, a volte, alcune persone riescono ad avere delle intuizioni e, quando riescono a metterle in pratica, possono finire per rivoluzionare il modo di pensare del tempo tanto che la gente si dice: “certo che è una buona idea: perché non ci abbiamo pensato prima?”. Il perché è appunto il fattore “epoca”.
Un esempio banale? I social network oppure le “rotonde” stradali...
Tutti ci rendevamo conto che certi semafori generavano code incredibili ma pochissimi pensavano che potesse esserci una maniera semplice per “aggirare” il problema...
Conclusione: anche al giorno d'oggi siamo circondati da cose che crediamo essere all'avanguardia ma che invece potrebbero essere, a volte perfino facilmente, migliorate. Non mi riferisco a problemi evidenti (ad esempio il degrado morale della politica italiana) ma a ciò che non funziona ed è reso invisibile dal fattore “epoca”.
In altre parole è (spesso) corretto pensare che il nostro modo di vivere sia migliorato ma è sbagliato pensare che sia il migliore in assoluto.
Nota (*1): Il termine “modo di vivere” è volutamente vago e include “stile di vita”, “usanze” ma anche “oggetti d'uso comune” fino ad arrivare a "istituzioni" etc...
Nota (*2): Almeno nelle parti del mondo dove queste tecniche sono applicabili...
Nota (*3): Per non parlare della pena di morte in sé...
Nota (*4): Ero andato su Wikipedia per verificare la grafia del nome e ho scoperto che il Dr. Guillotin non è l'inventore della ghigliottina ma è solo stato un suo convinto sostenitore...
Nota (*5): Al riguardo due citazioni, sempre da wikipedia, del Dr. Guillotin: «Con la mia macchina, vi faccio saltare la testa in un batter d'occhio, e voi non soffrite» e «La lama cade, la testa è tagliata in un batter d'occhio, l'uomo non è più. Appena percepisce un rapido soffio d'aria fresca sulla nuca»
mercoledì 26 gennaio 2011
Isola del Tesoro
Ho finito di leggere "L'isola del tesoro" di Robert Louis Stevenson. Veramente un libretto piacevole che scorre bene con alcuni personaggi, i pirati, così ben caratterizzati che "sfondano" la pagina. Certo la trama è veramente lineare e probabilmente per questo è considerato un libro per bambini.
Stevenson nasce nel 1850 e, a 32 anni, pubblica nel 1882 la sua prima opera. L'anno seguente, a 33 anni, pubblica "L'isola del tesoro". Nel 1886, a 36 anni, pubblica "Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hide". Pubblicherà poi altre 7 opere. Muore nel 1894 a 44 anni.
Ho fatto il modello! 28-Gennaio-2011
Non per Pitti Uomo ma per il poker (vedi ultima riga prima delle note in I kamikaze del poker). Sono venuti fuori dei risultati interessanti ma, per non ammorbare i miei lettori con post sul poker, aspetterò qualche giorno prima di pubblicarli...
Svezia 31-Gennaio-2011
In Svezia, paese all'avanguardia nel diritto alle pari opportunità, per legge il 50% delle mogli devono essere donne.
Filofine 4-Febbraio-2011
Per chi è interessato ho finito poi di leggere il libro "Filogenesi" del quale ho accennato in Vang contro Thranx: mi è piaciuto anche se il finale dolce-amaro mi ha lasciato perplesso. Voto 7/10.
Apollo Sorcio 8-Febbraio-2011
Sto leggendo il libro sui miti greci di Robert Graves. Nelle note leggo "...una componente della divinità di Apollo fu il sorcio oracolare... ...Apollo Sorcio è uno dei più antichi appellativi del dio...". Prendo mentalmente nota di controllare l'indomani il vocabolario per scoprire chi erano questi "sorci oracolari": penso sacerdoti, divinità minori, etc. Invece poche righe dopo scopro che "sorcio" sta proprio per "topo"! Meglio Apollo Sminteo: sempre sorcio è ma fa più fico...
Stevenson nasce nel 1850 e, a 32 anni, pubblica nel 1882 la sua prima opera. L'anno seguente, a 33 anni, pubblica "L'isola del tesoro". Nel 1886, a 36 anni, pubblica "Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hide". Pubblicherà poi altre 7 opere. Muore nel 1894 a 44 anni.
Ho fatto il modello! 28-Gennaio-2011
Non per Pitti Uomo ma per il poker (vedi ultima riga prima delle note in I kamikaze del poker). Sono venuti fuori dei risultati interessanti ma, per non ammorbare i miei lettori con post sul poker, aspetterò qualche giorno prima di pubblicarli...
Svezia 31-Gennaio-2011
In Svezia, paese all'avanguardia nel diritto alle pari opportunità, per legge il 50% delle mogli devono essere donne.
Filofine 4-Febbraio-2011
Per chi è interessato ho finito poi di leggere il libro "Filogenesi" del quale ho accennato in Vang contro Thranx: mi è piaciuto anche se il finale dolce-amaro mi ha lasciato perplesso. Voto 7/10.
Apollo Sorcio 8-Febbraio-2011
Sto leggendo il libro sui miti greci di Robert Graves. Nelle note leggo "...una componente della divinità di Apollo fu il sorcio oracolare... ...Apollo Sorcio è uno dei più antichi appellativi del dio...". Prendo mentalmente nota di controllare l'indomani il vocabolario per scoprire chi erano questi "sorci oracolari": penso sacerdoti, divinità minori, etc. Invece poche righe dopo scopro che "sorcio" sta proprio per "topo"! Meglio Apollo Sminteo: sempre sorcio è ma fa più fico...
Aggiornamento pokeristico
Mi sono letto tutto lo splendido libro sul poker (vedi Poker: teoria e pratica) e ora sto rileggendolo una seconda volta per assimilarlo bene.
Gli esperimenti fatti nei primi giorni sono stati molto buffi: applicavo le nuove strategie sempre nel momento o nel modo sbagliato!
Dopo qualche giorno però ho iniziato a integrare con successo le nuove conoscenze nel mio modo di giocare e, già adesso, sono enormemente più forte di prima.
Principalmente riesco a leggere molto più chiaramente i miei avversari e di conseguenza a giocare meglio le mie carte. Inutile tentare di spiegarlo senza entrare in dettagli comprensibili solo ai pochi appassionati quindi prendete per buone le mie parole.
Oggi, anche se sono solo a metà della seconda lettura, ho iniziato a verificare il mio nuovo gioco sui tavoli a 9 giocatori. Due sconfitte: sono arrivato nono e sesto su nove!
Ma non è assolutamente male come sembra: ho avuto due mani sfortunate nella prima partita, tre nella seconda e nessuna favorevole...
Per mano sfortunata intendo una mano dove io, senza commettere errori, avevo il 75% e passa di probabilità di vittoria. Viceversa, per mano fortunata, intendo una mano dove ho vinto avendo solo il 25% o meno di probabilità di vittoria.
Insomma, nonostante le sconfitte, non dubito di essere molto più bravo e sono sicuro che, dopo aver giocato una dozzina di partite, si inizierà ad apprezzare il miglioramento attraverso le vincite.
Stavo per descrivere l'unico grosso dubbio rimastomi dalla lettura del manuale ma, mi sono reso conto, si tratta di una questione troppo specifica per essere di interesse generale e, quindi, soprassiedo...
Gli esperimenti fatti nei primi giorni sono stati molto buffi: applicavo le nuove strategie sempre nel momento o nel modo sbagliato!
Dopo qualche giorno però ho iniziato a integrare con successo le nuove conoscenze nel mio modo di giocare e, già adesso, sono enormemente più forte di prima.
Principalmente riesco a leggere molto più chiaramente i miei avversari e di conseguenza a giocare meglio le mie carte. Inutile tentare di spiegarlo senza entrare in dettagli comprensibili solo ai pochi appassionati quindi prendete per buone le mie parole.
Oggi, anche se sono solo a metà della seconda lettura, ho iniziato a verificare il mio nuovo gioco sui tavoli a 9 giocatori. Due sconfitte: sono arrivato nono e sesto su nove!
Ma non è assolutamente male come sembra: ho avuto due mani sfortunate nella prima partita, tre nella seconda e nessuna favorevole...
Per mano sfortunata intendo una mano dove io, senza commettere errori, avevo il 75% e passa di probabilità di vittoria. Viceversa, per mano fortunata, intendo una mano dove ho vinto avendo solo il 25% o meno di probabilità di vittoria.
Insomma, nonostante le sconfitte, non dubito di essere molto più bravo e sono sicuro che, dopo aver giocato una dozzina di partite, si inizierà ad apprezzare il miglioramento attraverso le vincite.
Stavo per descrivere l'unico grosso dubbio rimastomi dalla lettura del manuale ma, mi sono reso conto, si tratta di una questione troppo specifica per essere di interesse generale e, quindi, soprassiedo...
martedì 25 gennaio 2011
Epico-Rosa-Catastrofico-Rosa
Stanotte ho dormito malissimo: avevo fatto un esperimento (*1) che si è però rivelato fallimentare. Poi ho letto diversi capitoli dell'Isola del Tesoro (*2). Ho provato a rimettermi a dormire e ho ricordato un episodio che mi era successo in Olanda: senza volerlo, con memoria fotografica, ho iniziato a cercarne di ricordare tutti i particolari e il sonno mi è sparito. Mentre finalmente sonnecchiavo Bisba è entrata in modalità furto: sono stato svegliato dal fracasso di qualcosa che cadeva sul radiatore; sono rimasto a letto ma dopo poco ho sentito un altro rumore “sospetto”. Mi sono alzato per indagare: Bisba aveva trovato, su un ripiano presso il radiatore, un barattolo di plastica ermetico con dentro dei cenci (*3) e l'aveva fatto cadere a terra. Sfortunatamente per lei il barattolo è rimasto incastrato verticalmente e quindi ne ha potuti estrarre solo alcuni con la zampetta (ah, il coperchio ancora non l'ho ritrovato...). Inoltre Bisba aveva combinato delle marachelle anche in cucina che non sto a raccontare. Risultato alle 6:00 l'ho messa fuori e sono tornato a letto.
Finalmente ho dormicchiato e ho fatto un sogno interessante: ero a Pisa e girellavo a piedi per la città. Da giorni si sapeva che c'era qualcosa che non andava: spaccature nelle strade, crepe nelle case, fessure che si aprivano nel suolo...
Insomma era in atto un qualche importante evento geologico. Però la gente, seppur preoccupata non era nel panico e conduceva la vita di tutti i giorni.
In questa situazione di tensione, dicevo, girello per la città. Quando attraverso un ponte vedo un edificio, forse una chiesa, che pare gonfiarsi e poi la lava fuoriesce dal suo interno distruggendolo. Nel sogno mi rendo conto che sta nascendo un vulcano proprio nel mezzo della città! Così decido di scappare verso la mia macchina e di “tagliare” attraverso un quartiere pieno di vicoletti (*4). Sfortunatamente la zona e molta più intricata di quello che pensassi con i vicoli che si intersecano ad angoli assurdi e che non procedono dritti per più di pochi metri. Inizio a temere di correre in tondo.
Appena vedo una strada più grande vado su di essa per orientarmi: sono confuso perché non riconosco dove sono. Entro in un ospedale, o un centro di ricerca (le persone avevano il camice bianco), e chiedo informazioni. Anche all'interno, nonostante l'apparenza tranquilla, le cose non vanno bene: l'edificio trema e infatti, dietro una porta blindata è in corso un'eruzione! Una bella ragazza, mora con gli occhi blu scuro, che lavora nella struttura mi dà le seguenti informazioni: devo attraversare il secondo ponte, poi al primo bivio seguire il cartello per Lucca e da là... e io, “sì, sì, da lì conosco la strada...”. Esco, la stessa ragazza di prima è al mio fianco e sta portando a spasso due cani: un grosso tipo dalmata gigante e uno più piccolo. Entrambi tirano moltissimo tanto che lei ne viene un po' trascinata qua e là. Scambiamo poche parole banali: ha un bel sorriso e sembra trovarmi simpatico. A me piace e così, un po' per scherzo, l'invito a cena. Lei sorride poi, sempre tirata dai cani, si allontana. Io penso “peccato!” e proseguo per la mia strada. Dopo poco però la ragazza riappare e mi chiede se l'offerta è sempre valida.
Poi mi sono svegliato...
La ragazza non l'avevo mai vista prima anche se forse, un po' d'ispirazione, la potrei aver presa da una commessa dell'hard discount Llid dove ero stato ieri.
Qualche giorno fa poi avevo fatto un altro sogno dove avevo una relazione con una ragazza, anch'essa mora, con le trecce e gli occhi scuri, mai vista prima. Il sogno era molto interessante e dal sapore epico. Però lo feci a metà nottata e al mattino ne ricordavo solo un impressione confusa.
Da qui il titolo del post: è piuttosto atipico che io faccia sogni di carattere sentimentale (beh, di genere epico-rosa e catastrofico-rosa per la precisione!).
Scusate se vi aspettavate... ehm... di "più"...
Nota (*1): avevo provato a dormire fra la coperta e la sovraccoperta. Ho dormicchiato ma mi sono svegliato infreddolito e raffreddato nel cuore della notte.
Nota (*2): L'Isola del Tesoro è il classico per ragazzi che non avevo ancora letto. Vedi Schifoso 2011.
Nota (*3): Il barattolo era ben chiuso: oramai non osiamo tenere niente sui tavoli che non sia ben sigillato. Bisba è una fogna e mangia di tutto o, se proprio non le piace, si limita a mordicchiare quello che trova...
Nota (*4): In realtà questo quartiere esiste solo nella mia Pisa immaginaria. Mi sembra di aver già spiegato che le mie città sono ricche di luoghi immaginari e che non corrispondono topologicamente alle versioni reali. Nonostante questo, i luoghi che sogno sono consistenti con se stessi (nel senso che ci sono sempre e funzionano coerentemente allo stesso modo) e perciò riesco a orientarmici.
Finalmente ho dormicchiato e ho fatto un sogno interessante: ero a Pisa e girellavo a piedi per la città. Da giorni si sapeva che c'era qualcosa che non andava: spaccature nelle strade, crepe nelle case, fessure che si aprivano nel suolo...
Insomma era in atto un qualche importante evento geologico. Però la gente, seppur preoccupata non era nel panico e conduceva la vita di tutti i giorni.
In questa situazione di tensione, dicevo, girello per la città. Quando attraverso un ponte vedo un edificio, forse una chiesa, che pare gonfiarsi e poi la lava fuoriesce dal suo interno distruggendolo. Nel sogno mi rendo conto che sta nascendo un vulcano proprio nel mezzo della città! Così decido di scappare verso la mia macchina e di “tagliare” attraverso un quartiere pieno di vicoletti (*4). Sfortunatamente la zona e molta più intricata di quello che pensassi con i vicoli che si intersecano ad angoli assurdi e che non procedono dritti per più di pochi metri. Inizio a temere di correre in tondo.
Appena vedo una strada più grande vado su di essa per orientarmi: sono confuso perché non riconosco dove sono. Entro in un ospedale, o un centro di ricerca (le persone avevano il camice bianco), e chiedo informazioni. Anche all'interno, nonostante l'apparenza tranquilla, le cose non vanno bene: l'edificio trema e infatti, dietro una porta blindata è in corso un'eruzione! Una bella ragazza, mora con gli occhi blu scuro, che lavora nella struttura mi dà le seguenti informazioni: devo attraversare il secondo ponte, poi al primo bivio seguire il cartello per Lucca e da là... e io, “sì, sì, da lì conosco la strada...”. Esco, la stessa ragazza di prima è al mio fianco e sta portando a spasso due cani: un grosso tipo dalmata gigante e uno più piccolo. Entrambi tirano moltissimo tanto che lei ne viene un po' trascinata qua e là. Scambiamo poche parole banali: ha un bel sorriso e sembra trovarmi simpatico. A me piace e così, un po' per scherzo, l'invito a cena. Lei sorride poi, sempre tirata dai cani, si allontana. Io penso “peccato!” e proseguo per la mia strada. Dopo poco però la ragazza riappare e mi chiede se l'offerta è sempre valida.
Poi mi sono svegliato...
La ragazza non l'avevo mai vista prima anche se forse, un po' d'ispirazione, la potrei aver presa da una commessa dell'hard discount Llid dove ero stato ieri.
Qualche giorno fa poi avevo fatto un altro sogno dove avevo una relazione con una ragazza, anch'essa mora, con le trecce e gli occhi scuri, mai vista prima. Il sogno era molto interessante e dal sapore epico. Però lo feci a metà nottata e al mattino ne ricordavo solo un impressione confusa.
Da qui il titolo del post: è piuttosto atipico che io faccia sogni di carattere sentimentale (beh, di genere epico-rosa e catastrofico-rosa per la precisione!).
Scusate se vi aspettavate... ehm... di "più"...
Nota (*1): avevo provato a dormire fra la coperta e la sovraccoperta. Ho dormicchiato ma mi sono svegliato infreddolito e raffreddato nel cuore della notte.
Nota (*2): L'Isola del Tesoro è il classico per ragazzi che non avevo ancora letto. Vedi Schifoso 2011.
Nota (*3): Il barattolo era ben chiuso: oramai non osiamo tenere niente sui tavoli che non sia ben sigillato. Bisba è una fogna e mangia di tutto o, se proprio non le piace, si limita a mordicchiare quello che trova...
Nota (*4): In realtà questo quartiere esiste solo nella mia Pisa immaginaria. Mi sembra di aver già spiegato che le mie città sono ricche di luoghi immaginari e che non corrispondono topologicamente alle versioni reali. Nonostante questo, i luoghi che sogno sono consistenti con se stessi (nel senso che ci sono sempre e funzionano coerentemente allo stesso modo) e perciò riesco a orientarmici.
lunedì 24 gennaio 2011
La sagRa dei Fey
Come scritto in Schifoso 2011 a fine dicembre mi sono comprato, al costo di 2.90€ cadauno, i cinque libri che compongono la “Saga dei Fey” (*1). Il rapporto prezzo/pagine era quindi vantaggiosissimo l'unica perplessità che avevo era il fatto che l'autore fosse una donna con conseguente pericolo di aver pescato una saga in 5 libri di fantasy-rosa (*2)! Mi ero però rassicurato leggendo che aveva vinto (con altre opere) un premio Hugo e un Nebula...
Siccome era da un bel po' che non leggevo della Fantasy li ho subito cominciati.
Il primo volume mi aveva fatto una buona impressione e, a circa metà del libro, avevo scritto a un amico il seguente parere:
PS: Al mare mi sono comprato la saga dei Fey: la conosci? ...omissis... Ad esempio i due protagonisti principali hanno nei rispettivi padri dei personaggi importanti (la ragazza ha anche il nonno ma, al momento, con un ruolo marginale). Poi i "cattivi", la ragazza e suo padre, non si considerano tali dal proprio punto di vista. Molte idee originali. Ben scritto. Tattiche militari assolutamente poco convincenti ...omissis.... Scritto da una donna. Forse un po' prolisso (ci sono dei capitoli che aggiungono poco alla trama e si limitano a sviluppare certi personaggi).
Con la seguente successiva precisazione:
...un po' lento ma ben scritto, con buone idee e alcuni personaggi ben caratterizzatie e gradevoli. L'unico neo sono le operazioni militari prive di logica... sigh...
Confermo questa mia impressione sul primo libro: volendo quantificare direi che è da 7.
Il secondo volume sembra all'altezza del primo. A circa metà libro però c'è uno dei migliori colpi di scena che mi sia mai capitato di leggere: il giudizio schizza a 9. La seconda metà è però un po' noiosa e prolissa e quindi il giudizio complessivo scende a 8.
Il terzo volume prometteva bene: si svolge a circa 15 anni di distanza dal precedente e i bambini sono ormai adulti e con grandi possibilità per la trama visto che hanno nuovi e vari poteri magici.
Sfortunatamente si inizia a leggere e non succede niente; si arriva a metà libro e non è successo niente; si finisce di leggerlo ed è successo pochissimo. Inoltre la parte militare è se possibile, ancora meno plausibile di quella del primo libro. Giudizio: 4.
Il quarto volume riprende dal poco che era accaduto nel libro precedente e prova a portare avanti (mooolto lentamente) la storia. Come se non bastasse iniziano ad apparire inconsistenze più o meno gravi (*3) come se il libro fosse stato scritto e non revisionato. Giudizio come il precedente: 4.
L'ultimo libro avevo perfino poca voglia di leggerlo ma oramai volevo sapere come finiva la storia.
Inizia male come i due precedenti e, solo nella seconda parte, la trama si velocizza un minimo. Comunque le trovate militari sempre più inverosimili. Le idee dell'autrice sono ridotte al lumicino e sono pure scadenti. Nel finale poi non si preoccupa nemmeno di far sapere al lettore la sorte di due personaggi piuttosto importanti (nemmeno un rigo di accenno): evidentemente anche l'autrice era stufa di scrivere questa “saga” che, per banalità e trovate mediocri, si riduce a una “sagra”.
Giudizio: 4,5.
Giudizio della “Sagra”: Matematicamente sarebbe da (7+8+4+4+4,5)/5 = 5.5 però io sono più severo e la considero da 5. Nonostante i limiti detti i primi due volumi sono godibili e li consiglio: ma non leggete, né tanto meno comprate, gli ultimi tre libri!
Nota (*1): Per la precisione i volumi sono: “Il sacrificio”, “La Sfida”, “Il rivale”, “La resistenza” e “La vittoria” di Kristine Kathryn Rusch, Editrice Nord, 2001.
Nota (*2): Non ho niente contro le autrici di fantasy (addirittura Julian May, vedi La terra dai molti colori è la mia autrice preferita in assoluto!) solo che la fantasy-rosa (Es. "Le nebbie di Avalon") proprio non mi piace. Dopo pochi capitoli mi vengono le allucinazioni e vedo i mini-pony nel loro magico castello (i minipony erano un giocattolo per bambine: dei pupazzi di pony colorati, dagli occhioni lucidi, la criniera lunga e pieni di stelline e brillantini. I minipony non vivevano in delle sudicie stalle ma nel loro "castello incantato").
Nota (*3): Ad esempio un personaggio che dovrebbe essere scalzo si pulisce i sandali che non indossa e poi torna a essere scalzo. Un tipo di creatura, che nei libri precedenti è chiaramente indicata come incapace di procreare, diventa capace di avere figli, etc...
Siccome era da un bel po' che non leggevo della Fantasy li ho subito cominciati.
Il primo volume mi aveva fatto una buona impressione e, a circa metà del libro, avevo scritto a un amico il seguente parere:
PS: Al mare mi sono comprato la saga dei Fey: la conosci? ...omissis... Ad esempio i due protagonisti principali hanno nei rispettivi padri dei personaggi importanti (la ragazza ha anche il nonno ma, al momento, con un ruolo marginale). Poi i "cattivi", la ragazza e suo padre, non si considerano tali dal proprio punto di vista. Molte idee originali. Ben scritto. Tattiche militari assolutamente poco convincenti ...omissis.... Scritto da una donna. Forse un po' prolisso (ci sono dei capitoli che aggiungono poco alla trama e si limitano a sviluppare certi personaggi).
Con la seguente successiva precisazione:
...un po' lento ma ben scritto, con buone idee e alcuni personaggi ben caratterizzatie e gradevoli. L'unico neo sono le operazioni militari prive di logica... sigh...
Confermo questa mia impressione sul primo libro: volendo quantificare direi che è da 7.
Il secondo volume sembra all'altezza del primo. A circa metà libro però c'è uno dei migliori colpi di scena che mi sia mai capitato di leggere: il giudizio schizza a 9. La seconda metà è però un po' noiosa e prolissa e quindi il giudizio complessivo scende a 8.
Il terzo volume prometteva bene: si svolge a circa 15 anni di distanza dal precedente e i bambini sono ormai adulti e con grandi possibilità per la trama visto che hanno nuovi e vari poteri magici.
Sfortunatamente si inizia a leggere e non succede niente; si arriva a metà libro e non è successo niente; si finisce di leggerlo ed è successo pochissimo. Inoltre la parte militare è se possibile, ancora meno plausibile di quella del primo libro. Giudizio: 4.
Il quarto volume riprende dal poco che era accaduto nel libro precedente e prova a portare avanti (mooolto lentamente) la storia. Come se non bastasse iniziano ad apparire inconsistenze più o meno gravi (*3) come se il libro fosse stato scritto e non revisionato. Giudizio come il precedente: 4.
L'ultimo libro avevo perfino poca voglia di leggerlo ma oramai volevo sapere come finiva la storia.
Inizia male come i due precedenti e, solo nella seconda parte, la trama si velocizza un minimo. Comunque le trovate militari sempre più inverosimili. Le idee dell'autrice sono ridotte al lumicino e sono pure scadenti. Nel finale poi non si preoccupa nemmeno di far sapere al lettore la sorte di due personaggi piuttosto importanti (nemmeno un rigo di accenno): evidentemente anche l'autrice era stufa di scrivere questa “saga” che, per banalità e trovate mediocri, si riduce a una “sagra”.
Giudizio: 4,5.
Giudizio della “Sagra”: Matematicamente sarebbe da (7+8+4+4+4,5)/5 = 5.5 però io sono più severo e la considero da 5. Nonostante i limiti detti i primi due volumi sono godibili e li consiglio: ma non leggete, né tanto meno comprate, gli ultimi tre libri!
Nota (*1): Per la precisione i volumi sono: “Il sacrificio”, “La Sfida”, “Il rivale”, “La resistenza” e “La vittoria” di Kristine Kathryn Rusch, Editrice Nord, 2001.
Nota (*2): Non ho niente contro le autrici di fantasy (addirittura Julian May, vedi La terra dai molti colori è la mia autrice preferita in assoluto!) solo che la fantasy-rosa (Es. "Le nebbie di Avalon") proprio non mi piace. Dopo pochi capitoli mi vengono le allucinazioni e vedo i mini-pony nel loro magico castello (i minipony erano un giocattolo per bambine: dei pupazzi di pony colorati, dagli occhioni lucidi, la criniera lunga e pieni di stelline e brillantini. I minipony non vivevano in delle sudicie stalle ma nel loro "castello incantato").
Nota (*3): Ad esempio un personaggio che dovrebbe essere scalzo si pulisce i sandali che non indossa e poi torna a essere scalzo. Un tipo di creatura, che nei libri precedenti è chiaramente indicata come incapace di procreare, diventa capace di avere figli, etc...
sabato 22 gennaio 2011
Making of a Film
Una delle attività del blog che più mi divertono è la creazione delle varie vignette. Mi diverto sia in fase d'ideazione che di realizzazione e sono sempre molto felice quando il risultato supera le mie, modeste, aspettative.
Informalmente ho chiesto il parere sui miei disegnini a varie persone: in genere ricevo commenti molto positivi con la notevole eccezione di coloro che sono bravi a disegnare. Evidentemente queste persone non apprezzano la mia pochezza tecnica.
Recentemente ho aggiunto una vignetta per il tag “Film”. Era da tempo che avrei dovuto aggiungerla ma non mi era ancora venuta in mente nessuna idea decente. Una volta trovata l'ispirazione l'ho subito realizzata.
Di seguito propongo i passaggi per la realizzazione dei vari layer.
background: Beh, forse avrei potuto evitare di postare questa immagine ma, lo sapete, a volte sono fin troppo puntiglioso! Da notare che la dimensione reale (302x404px) è maggiore di quella in cui sono poi trasformate le vignette. Spesso questo comporta una perdita di dettagli anche se, ovviamente, cerco di evitarlo. Di solito nel background metto un cielo sfumato ma in questo caso, visto che voglio realizzare una sala cinematografica, ho optato per un nero-blu.
Schermo: Poi ho realizzato i protagonisti di Via col Vento mentre si baciano. Ovviamente mi sono divertito ad esagerare le cose: le lingue lunghissime e la mano sul sedere della ragazza (molto procace!) che la tiene sollevata da terra. Aggiunto il Sole, colorandolo arancione per il tramonto. Questo è il layer che mi ha richiesto più tempo.
Cielo: Qui volevo fare una sorta di tramonto. Per prima cosa ho fatto la sfumatura di cielo viola-blu/notte. Poi ho aggiunto il terreno e la stalla con il cavallo. Infine messe sagome di volatili per riempire il vuoto in alto a sinistra. Inizialmente avevo colorato il terreno tutto di marrone ma mi ero poi reso conto che la stalla sembrava una cuccia e il cavallo un incrocio fra un cane e un topo! Allora ho avuto l'idea di disegnare una specie di promontorio e aggiungere il viottolo in maniera di simulare un po' di prospettiva.
Sala: Forse non necessario (bastavano le poltroncine) ma volevo rendere evidente che si era al cinema.
KGB: Aggiunto il KGB. Di solito vado a copiare un KGB già fatto e lo ridimensiono come necessario ritoccandolo poi per renderlo più definito e cambiare i particolari. Di schiena è un piacere perché non mi devo preoccupare che l'espressione del volto sia chiara.
KGB: Messa la prima fila di poltrone. Questa era facile ma non sapevo bene come disegnare le altre poltrone...
Sala 2: ...ho risolto disegnando su un layer (reso invisibile nella composizione finale) delle linee per la prospettiva e su un altro le poltroncine. Ho avuto anche la buona idea di usare dei blu via via più scuri per le poltroncine più lontane. Sono particolarmente orgoglioso del risultato.
Cappello: Questa è l'idea della vignetta (oltre al disegno del bacio buffo di per sé): giocare col titolo del film Via col Vento. In questo caso era importante disegnare il cappello su un layer a parte in maniera da poter decidere con comodità dove piazzarlo in rapporto a KGB.
Cuore: Pensavo di aver finito ma mi sono accorto che il blu della camicia dell'uomo si confondeva con il blu del cielo. Così ho aggiunto il cuore...
Risultato...: ...finale a grandezza naturale!
Questa è stata di gran lungo la vignetta più complicata che io abbia finora realizzato. In genere me la cavo con 4-5 layers (*1). In realtà non è poi così complicato come può sembrare e ho imparato le tecniche più complesse col tempo (*2).
L'unico neo di questa vignetta è che, nella versione rimpicciolita usata come marcatore, non è evidente che la ragazza sia tenuta sollevata da terra dalla mano dell'uomo... Avrei semplicemente dovuto “abbassare” il promontorio verde per aumentare la distanza del piede dal “suolo”.
Nota (*1): Dimenticavo: per realizzare tutti i miei disegni uso GIMP versione 2.6.8 per Ubuntu.
Nota (*2): L'evoluzione della mia tecnica è facilmente osservabile nella Legenda dove le varie vignette vengono aggiunte in ordine cronologico.
Informalmente ho chiesto il parere sui miei disegnini a varie persone: in genere ricevo commenti molto positivi con la notevole eccezione di coloro che sono bravi a disegnare. Evidentemente queste persone non apprezzano la mia pochezza tecnica.
Recentemente ho aggiunto una vignetta per il tag “Film”. Era da tempo che avrei dovuto aggiungerla ma non mi era ancora venuta in mente nessuna idea decente. Una volta trovata l'ispirazione l'ho subito realizzata.
Di seguito propongo i passaggi per la realizzazione dei vari layer.
background: Beh, forse avrei potuto evitare di postare questa immagine ma, lo sapete, a volte sono fin troppo puntiglioso! Da notare che la dimensione reale (302x404px) è maggiore di quella in cui sono poi trasformate le vignette. Spesso questo comporta una perdita di dettagli anche se, ovviamente, cerco di evitarlo. Di solito nel background metto un cielo sfumato ma in questo caso, visto che voglio realizzare una sala cinematografica, ho optato per un nero-blu.
Schermo: Poi ho realizzato i protagonisti di Via col Vento mentre si baciano. Ovviamente mi sono divertito ad esagerare le cose: le lingue lunghissime e la mano sul sedere della ragazza (molto procace!) che la tiene sollevata da terra. Aggiunto il Sole, colorandolo arancione per il tramonto. Questo è il layer che mi ha richiesto più tempo.
Cielo: Qui volevo fare una sorta di tramonto. Per prima cosa ho fatto la sfumatura di cielo viola-blu/notte. Poi ho aggiunto il terreno e la stalla con il cavallo. Infine messe sagome di volatili per riempire il vuoto in alto a sinistra. Inizialmente avevo colorato il terreno tutto di marrone ma mi ero poi reso conto che la stalla sembrava una cuccia e il cavallo un incrocio fra un cane e un topo! Allora ho avuto l'idea di disegnare una specie di promontorio e aggiungere il viottolo in maniera di simulare un po' di prospettiva.
Sala: Forse non necessario (bastavano le poltroncine) ma volevo rendere evidente che si era al cinema.
KGB: Aggiunto il KGB. Di solito vado a copiare un KGB già fatto e lo ridimensiono come necessario ritoccandolo poi per renderlo più definito e cambiare i particolari. Di schiena è un piacere perché non mi devo preoccupare che l'espressione del volto sia chiara.
KGB: Messa la prima fila di poltrone. Questa era facile ma non sapevo bene come disegnare le altre poltrone...
Sala 2: ...ho risolto disegnando su un layer (reso invisibile nella composizione finale) delle linee per la prospettiva e su un altro le poltroncine. Ho avuto anche la buona idea di usare dei blu via via più scuri per le poltroncine più lontane. Sono particolarmente orgoglioso del risultato.
Cappello: Questa è l'idea della vignetta (oltre al disegno del bacio buffo di per sé): giocare col titolo del film Via col Vento. In questo caso era importante disegnare il cappello su un layer a parte in maniera da poter decidere con comodità dove piazzarlo in rapporto a KGB.
Cuore: Pensavo di aver finito ma mi sono accorto che il blu della camicia dell'uomo si confondeva con il blu del cielo. Così ho aggiunto il cuore...
Risultato...: ...finale a grandezza naturale!
Questa è stata di gran lungo la vignetta più complicata che io abbia finora realizzato. In genere me la cavo con 4-5 layers (*1). In realtà non è poi così complicato come può sembrare e ho imparato le tecniche più complesse col tempo (*2).
L'unico neo di questa vignetta è che, nella versione rimpicciolita usata come marcatore, non è evidente che la ragazza sia tenuta sollevata da terra dalla mano dell'uomo... Avrei semplicemente dovuto “abbassare” il promontorio verde per aumentare la distanza del piede dal “suolo”.
Nota (*1): Dimenticavo: per realizzare tutti i miei disegni uso GIMP versione 2.6.8 per Ubuntu.
Nota (*2): L'evoluzione della mia tecnica è facilmente osservabile nella Legenda dove le varie vignette vengono aggiunte in ordine cronologico.
venerdì 21 gennaio 2011
Nomi e Marchi
I nomi e i marchi di aziende in tutti i post del blog sono volutamente storpiati.
Ci sono alcune eccezioni: citazioni, autori di libri, personalità decedute e personaggi stranieri che non vivono in Italia.
Il motivo è in parte dovuto, come spiegato in 2+2=boh, al mio forte dissenso verso le leggi, italiane e non, che tendono a imbavagliare il web e, nel caso specifico, alla legge che equipara un blog letto da due/tre persone al giorno a una testata giornalistica come repubblica.it o corriere.it. In particolare gli obblighi di rettifica entro 48 ore, pena una severa multa, mi sembrano particolarmente ingiusti se il responsabile del blog è una persona sola: ehi! datemi almeno una settimana per correggere un'inesattezza!
In realtà sono consapevole che usare nomi storpiati non sarebbe un'attenuante se diffamassi qualcuno (cosa che comunque non è nelle mie intenzioni!) visto che sarebbe evidente a chi mi riferissi.
Inoltre, come spiegato in Chiavi di ricerca, usare nome fittizi ha la pesante controindicazione di rendere semi-invisibili le mie pagine ai motori di ricerca; il risultato è ovviamente quello di escludere dal mio blog potenziali lettori.
Allora, visto che legalmente non ho nessuna tutela extra e che limito il numero di potenziali lettori, perché mi ostino in questa iniziativa?
Per due ragioni: un po', come detto, per protesta contro una legge che considero iniqua ma, soprattutto, perché mi diverto!
Ci sono alcune eccezioni: citazioni, autori di libri, personalità decedute e personaggi stranieri che non vivono in Italia.
Il motivo è in parte dovuto, come spiegato in 2+2=boh, al mio forte dissenso verso le leggi, italiane e non, che tendono a imbavagliare il web e, nel caso specifico, alla legge che equipara un blog letto da due/tre persone al giorno a una testata giornalistica come repubblica.it o corriere.it. In particolare gli obblighi di rettifica entro 48 ore, pena una severa multa, mi sembrano particolarmente ingiusti se il responsabile del blog è una persona sola: ehi! datemi almeno una settimana per correggere un'inesattezza!
In realtà sono consapevole che usare nomi storpiati non sarebbe un'attenuante se diffamassi qualcuno (cosa che comunque non è nelle mie intenzioni!) visto che sarebbe evidente a chi mi riferissi.
Inoltre, come spiegato in Chiavi di ricerca, usare nome fittizi ha la pesante controindicazione di rendere semi-invisibili le mie pagine ai motori di ricerca; il risultato è ovviamente quello di escludere dal mio blog potenziali lettori.
Allora, visto che legalmente non ho nessuna tutela extra e che limito il numero di potenziali lettori, perché mi ostino in questa iniziativa?
Per due ragioni: un po', come detto, per protesta contro una legge che considero iniqua ma, soprattutto, perché mi diverto!
giovedì 20 gennaio 2011
Poker: teoria e pratica
Durante una terribile partita (*1) mi capitò di chattare con un avversario che mi consigliò un libro di strategia per poker: Sit'n Go Strategy di Collin Moshman, Ed. Boogaloo Publishing, 2008.
Dopo oltre un mese finalmente mi sono deciso a ordinarlo e, l'altro ieri, mi è stato recapitato a casa.
È veramente fatto bene! Ha un approccio molto matematico ed è ricco di esempi per chiarire i concetti espressi.
Il libro è diviso in tre parti: low-blind, medium-blind e high-blind. Per chi non sa niente di poker non è banale spiegare di cosa si tratta ma, in poche parole, il blind è l'ammontare di chips che bisogna pagare per poter giocare la mano. Inizialmente il blind è basso (low-blind) ma col tempo aumenta sempre più.
Dopo essermi rincitrullito, leggendo tutto di un fiato le prime due parti, non ho resistito a mettere alla prova le strategie esposte dal libro.
Al momento, poiché sono prudente e non mi considero sufficientemente bravo, a soldi veri gioco i Sit&Go con 9 persone da 50 centesimi. Chi vince prende 2€, chi arriva secondo 1€ e il terzo .60€.
Premetto che fino a quel momento avevo giocato solo 12 partite ed ero praticamente pari (*3).
La prima partita è stata un disastro: sono uscito alla prima mano! Un po' ero rintontito da tutte le idee lette e stavo attento a particolari minuscoli senza notare l'ovvio ma, fondamentalmente, si è trattato di sfortuna: mi è capitata una mano ottima contro una mano ancora meglio. A gioco corretto avrei dovuto rendermene conto e uscire dalla mano rimanendo con un terzo delle mie chips (a leccarmi le ferite) ma invece sono andato avanti...
La seconda partita è andata meglio: ho cercato di seguire scrupolosamente le istruzioni e mi sono ritrovato testa a testa con un tizio che aveva 4.5 volte le mie chips. Ho giocato male e ho subito perso.
In pratica quindi ho fatto pari.
Certo è ancora presto per capire se quanto appreso mi sarà utile (io sono sicuro di sì) però ho già notato delle discrepanze fra la teoria e la pratica.
Negli esempi riportati dal libro il rapporto fra il blind e le proprie chips è uno degli elementi determinanti che guidano la strategia da utilizzare. In genere il blind non è mai più piccolo di 1/20 delle chips; col tempo la sua percentuale aumenta significativamente.
Nelle partite che ho fatto inizialmente il blind è insignificante (mi pare 1/40 delle chips iniziali) e, per quanto col tempo aumenti, sembra rimanere costantemente più basso rispetto alla fase di gioco e relativamente al numero di giocatori rimasti.
Mi spiego meglio: secondo la teoria del libro, inizialmente, nella fase di low-blind, si è ovviamente in nove; nella fase di medium-blind si è circa in sette e nell'ultima, high-blind, quattro o meno.
In pratica ho invece notato che il nostro gioco è accelerato e in quella che il libro definisce fase di medium-blind eravamo già in tre.
Non sono sicuro da cosa dipenda: probabilmente visto il basso buy-in d'ingresso (*2) i giocatori sono molto più aggressivi del normale con il risultato che ci sono più eliminati in rapporto alla grandezza del blind.
Qualunque sia il motivo il risultato è che non posso usare pedissequamente le tattiche suggerite dal libro ma dovrò apportarvi dei correttivi. Al momento però devo prima capire meglio la mole d'informazione che ho letto per poi applicare al mio gioco le tecniche che mi sembrano più utili.
Nota (*1): Eravamo rimasti in quattro e io avevo più chips degli altri tre giocatori messi insieme. Poi, per una combinazione di sfortuna e mia insipienza, sono riuscito a farmi eliminare prima di arrivare a premio...
Nota (*2): Il buy-in è la tariffa che si paga per partecipare al gioco. Nel mio caso 0.50€ ma ci sono buy-in anche da 1, 2, 3, 5, 10, 20 e 100€!!
Nota (*3): Per la precisione ero a + 20 centesimi. Ma il numero di partite è ancora troppo piccolo per essere significativo.
Dopo oltre un mese finalmente mi sono deciso a ordinarlo e, l'altro ieri, mi è stato recapitato a casa.
È veramente fatto bene! Ha un approccio molto matematico ed è ricco di esempi per chiarire i concetti espressi.
Il libro è diviso in tre parti: low-blind, medium-blind e high-blind. Per chi non sa niente di poker non è banale spiegare di cosa si tratta ma, in poche parole, il blind è l'ammontare di chips che bisogna pagare per poter giocare la mano. Inizialmente il blind è basso (low-blind) ma col tempo aumenta sempre più.
Dopo essermi rincitrullito, leggendo tutto di un fiato le prime due parti, non ho resistito a mettere alla prova le strategie esposte dal libro.
Al momento, poiché sono prudente e non mi considero sufficientemente bravo, a soldi veri gioco i Sit&Go con 9 persone da 50 centesimi. Chi vince prende 2€, chi arriva secondo 1€ e il terzo .60€.
Premetto che fino a quel momento avevo giocato solo 12 partite ed ero praticamente pari (*3).
La prima partita è stata un disastro: sono uscito alla prima mano! Un po' ero rintontito da tutte le idee lette e stavo attento a particolari minuscoli senza notare l'ovvio ma, fondamentalmente, si è trattato di sfortuna: mi è capitata una mano ottima contro una mano ancora meglio. A gioco corretto avrei dovuto rendermene conto e uscire dalla mano rimanendo con un terzo delle mie chips (a leccarmi le ferite) ma invece sono andato avanti...
La seconda partita è andata meglio: ho cercato di seguire scrupolosamente le istruzioni e mi sono ritrovato testa a testa con un tizio che aveva 4.5 volte le mie chips. Ho giocato male e ho subito perso.
In pratica quindi ho fatto pari.
Certo è ancora presto per capire se quanto appreso mi sarà utile (io sono sicuro di sì) però ho già notato delle discrepanze fra la teoria e la pratica.
Negli esempi riportati dal libro il rapporto fra il blind e le proprie chips è uno degli elementi determinanti che guidano la strategia da utilizzare. In genere il blind non è mai più piccolo di 1/20 delle chips; col tempo la sua percentuale aumenta significativamente.
Nelle partite che ho fatto inizialmente il blind è insignificante (mi pare 1/40 delle chips iniziali) e, per quanto col tempo aumenti, sembra rimanere costantemente più basso rispetto alla fase di gioco e relativamente al numero di giocatori rimasti.
Mi spiego meglio: secondo la teoria del libro, inizialmente, nella fase di low-blind, si è ovviamente in nove; nella fase di medium-blind si è circa in sette e nell'ultima, high-blind, quattro o meno.
In pratica ho invece notato che il nostro gioco è accelerato e in quella che il libro definisce fase di medium-blind eravamo già in tre.
Non sono sicuro da cosa dipenda: probabilmente visto il basso buy-in d'ingresso (*2) i giocatori sono molto più aggressivi del normale con il risultato che ci sono più eliminati in rapporto alla grandezza del blind.
Qualunque sia il motivo il risultato è che non posso usare pedissequamente le tattiche suggerite dal libro ma dovrò apportarvi dei correttivi. Al momento però devo prima capire meglio la mole d'informazione che ho letto per poi applicare al mio gioco le tecniche che mi sembrano più utili.
Nota (*1): Eravamo rimasti in quattro e io avevo più chips degli altri tre giocatori messi insieme. Poi, per una combinazione di sfortuna e mia insipienza, sono riuscito a farmi eliminare prima di arrivare a premio...
Nota (*2): Il buy-in è la tariffa che si paga per partecipare al gioco. Nel mio caso 0.50€ ma ci sono buy-in anche da 1, 2, 3, 5, 10, 20 e 100€!!
Nota (*3): Per la precisione ero a + 20 centesimi. Ma il numero di partite è ancora troppo piccolo per essere significativo.
martedì 18 gennaio 2011
Parole Santissime 4
In quei giorni il Maestro Yury dimorava all'aperto in un frutteto di meli e peri. Il maestro si nutriva di mezza mela un giorno e mezza pera l'altro. Beveva solo acqua piovana. Al suo fianco un solo discepolo, l'ingegnere ribattezzato Discutibile.
«Maestro, mi chiedevo: se l'anima si reincarna allora Paradiso e Inferno non esistono?»
«È così»
«Ma allora tutte le religioni sono sbagliate!» - esclamò stupito il discepolo.
«Non essere precipitoso Discutibile. Non saltare subito alle conclusioni: raramente le cose sono semplici come appaiono. A quali religioni ti riferisci?»
«..beh...ecco... In effetti mi riferivo alla religione cristiana perché in essa sono stato allevato: non avrei dovuto generalizzare... Chiedo scusa Maestro Yury»
«È così: le religioni abramitiche dicono che, dopo la morte, l'anima verrà premiata o punita secondo giustizia. Ma, ad esempio, nelle religioni dharmiche prevale il concetto di reincarnazione...»
«Comunque, allora, il cristianesimo è sbagliato?»
«Sì e no, Discutibile, sì e no...»
«Maestro, perché non mi rispondi chiaramente ma in modo ambiguo?»
5.1 «Il perfezionamento viene dal cuore»
«Come? Che significa?»
«Ascoltami: il percorso verso l'illuminazione, o del perfezionamento, non è marcato da nozioni più o meno complesse. Limitarsi a memorizzare i miei precetti è come imparare a mente un percorso su una cartina geografica ma tale sentiero deve essere PERCORSO non memorizzato. Se impari solo le parole possederai solo parole e non la comprensione. Per arrivare alla comprensione devi andare oltre il mero significato letterale: devi farle tue, devi meditarci fino a quando la loro profonda essenza non ti sarà evidente. Allora avrai la comprensione e starai percorrendo il cammino. La vera conoscenza non ti arriverà mai dall'esterno su un piatto d'argento ma dovrà emergere dal tuo cuore»
«E quindi... perché non mi date risposte dirette?»
«Perché dandoti risposte inaspettate o apparentemente contraddittorie voglio che tu rifletta con il tuo cervello su di esse. Non voglio che ti accontenti di quello che ti rispondo senza rifletterci. Devi meditare e fare tuoi ciò che io dico a te. Se bastasse ripetere le mie parole allora tutti i pappagalli raggiungerebbero facilmente l'illuminazione!» - disse il Maestro sorridendo.
«Capisco Maestro. Quindi tornando alla mia domanda originaria sulla religione...allora il cristianesimo... dunque... ehm... una traccia Maestro?»
«La traccia è l'essenza» - disse il Maestro sospirando - «Pensi che l'essenza del cristianesimo sia il paradiso e l'inferno?»
«Forse no...»
«“Ama il prossimo tuo come te stesso” è l'essenza. Tale essenza è corretta in quanto può essere una via che porta al perfezionamento»
«Non per contraddirla Maestro ma perché l'insegnamento del cristianesimo non è stato più diretto come il vostro? Perché indicare di amare il prossimo come se stessi, una maniera indiretta per raggiungere la perfezione, e non di ricercare il perfezionamento?»
«Ascoltami: un giorno il Buddha, seduto sotto un albero, così parlò ai suoi monaci “Ci sono più foglie nella mia mano o sull'albero?”. “Sull'albero!” risposero i monaci. E il Buddha disse loro “Questo è il rapporto fra le verità che vi ho rivelato e ciò che ho tenuto per me. Perché ciò che non vi ho detto non vi serve per raggiungere il perfezionamento”. Confucio insegna “...i principi dei saggi sono gli stessi in tutti i tempi”. Medita sulle loro parole. L'obiettivo è per tutti il perfezionamento ma ogni epoca e civiltà richiedono strade diverse per raggiungerlo. Se tu ti ritrovassi in una sperduta e primitiva tribù dell'Amazzonia cosa insegneresti ai selvaggi per migliorare la loro vita: fisica quantistica o come costruire armi da caccia migliori? Il mio messaggio è diretto perché adesso può essere compreso ma non sempre è stato così»
«Non sono sicuro di aver capito...»
«Meditaci»
«Ma per il cristianesimo esiste Dio: questo non è irrilevante...»
6.1 «Dio è la perfezione»
E Discutibile meditò a lungo sulle parole del Maestro Yury.
«Maestro, mi chiedevo: se l'anima si reincarna allora Paradiso e Inferno non esistono?»
«È così»
«Ma allora tutte le religioni sono sbagliate!» - esclamò stupito il discepolo.
«Non essere precipitoso Discutibile. Non saltare subito alle conclusioni: raramente le cose sono semplici come appaiono. A quali religioni ti riferisci?»
«..beh...ecco... In effetti mi riferivo alla religione cristiana perché in essa sono stato allevato: non avrei dovuto generalizzare... Chiedo scusa Maestro Yury»
«È così: le religioni abramitiche dicono che, dopo la morte, l'anima verrà premiata o punita secondo giustizia. Ma, ad esempio, nelle religioni dharmiche prevale il concetto di reincarnazione...»
«Comunque, allora, il cristianesimo è sbagliato?»
«Sì e no, Discutibile, sì e no...»
«Maestro, perché non mi rispondi chiaramente ma in modo ambiguo?»
5.1 «Il perfezionamento viene dal cuore»
«Come? Che significa?»
«Ascoltami: il percorso verso l'illuminazione, o del perfezionamento, non è marcato da nozioni più o meno complesse. Limitarsi a memorizzare i miei precetti è come imparare a mente un percorso su una cartina geografica ma tale sentiero deve essere PERCORSO non memorizzato. Se impari solo le parole possederai solo parole e non la comprensione. Per arrivare alla comprensione devi andare oltre il mero significato letterale: devi farle tue, devi meditarci fino a quando la loro profonda essenza non ti sarà evidente. Allora avrai la comprensione e starai percorrendo il cammino. La vera conoscenza non ti arriverà mai dall'esterno su un piatto d'argento ma dovrà emergere dal tuo cuore»
«E quindi... perché non mi date risposte dirette?»
«Perché dandoti risposte inaspettate o apparentemente contraddittorie voglio che tu rifletta con il tuo cervello su di esse. Non voglio che ti accontenti di quello che ti rispondo senza rifletterci. Devi meditare e fare tuoi ciò che io dico a te. Se bastasse ripetere le mie parole allora tutti i pappagalli raggiungerebbero facilmente l'illuminazione!» - disse il Maestro sorridendo.
«Capisco Maestro. Quindi tornando alla mia domanda originaria sulla religione...allora il cristianesimo... dunque... ehm... una traccia Maestro?»
«La traccia è l'essenza» - disse il Maestro sospirando - «Pensi che l'essenza del cristianesimo sia il paradiso e l'inferno?»
«Forse no...»
«“Ama il prossimo tuo come te stesso” è l'essenza. Tale essenza è corretta in quanto può essere una via che porta al perfezionamento»
«Non per contraddirla Maestro ma perché l'insegnamento del cristianesimo non è stato più diretto come il vostro? Perché indicare di amare il prossimo come se stessi, una maniera indiretta per raggiungere la perfezione, e non di ricercare il perfezionamento?»
«Ascoltami: un giorno il Buddha, seduto sotto un albero, così parlò ai suoi monaci “Ci sono più foglie nella mia mano o sull'albero?”. “Sull'albero!” risposero i monaci. E il Buddha disse loro “Questo è il rapporto fra le verità che vi ho rivelato e ciò che ho tenuto per me. Perché ciò che non vi ho detto non vi serve per raggiungere il perfezionamento”. Confucio insegna “...i principi dei saggi sono gli stessi in tutti i tempi”. Medita sulle loro parole. L'obiettivo è per tutti il perfezionamento ma ogni epoca e civiltà richiedono strade diverse per raggiungerlo. Se tu ti ritrovassi in una sperduta e primitiva tribù dell'Amazzonia cosa insegneresti ai selvaggi per migliorare la loro vita: fisica quantistica o come costruire armi da caccia migliori? Il mio messaggio è diretto perché adesso può essere compreso ma non sempre è stato così»
«Non sono sicuro di aver capito...»
«Meditaci»
«Ma per il cristianesimo esiste Dio: questo non è irrilevante...»
6.1 «Dio è la perfezione»
E Discutibile meditò a lungo sulle parole del Maestro Yury.
lunedì 17 gennaio 2011
Rock duro
Finalmente presento ai miei affezionati, et indefessi, lettori la prova della mia abilità chitarristica.
Si tratta di un brano hard rock che probabilmente molti di voi riconosceranno. Il video è utile (oltre che a tutti coloro che vogliono perfezionarsi...) per osservare come sopperisco al mio anulare corto.
...ehm...
Per qualche motivo l'audio è disallineato con le immagini...
Si tratta di un brano hard rock che probabilmente molti di voi riconosceranno. Il video è utile (oltre che a tutti coloro che vogliono perfezionarsi...) per osservare come sopperisco al mio anulare corto.
...ehm...
Per qualche motivo l'audio è disallineato con le immagini...
domenica 16 gennaio 2011
Musica inquietante
Ho imparato a suonare con la chitarra elettrica l'attacco di "Tanti auguri": molto inquietante...
Crisi profonda 19-Gennaio-2011
Se non miglioro smetto. Ieri un amico esperto chitarrista mi ha dato un occhio. In pratica non faccio niente bene: ho il polso rigido, non vado a tempo, faccio male gli accordi, etc...
E, oltre a questo, il solito anulare mi irrita.
Di corsa 21-Gennaio-2011
Da una decina di giorni ho ricominciato a corricchiare. Poco poco perché avevo completamente perso il ritmo. Infatti ho fatto solo 30, 31, 32 e oggi 33 minuti. Sì, lo so: dovrei fare almeno 40 minuti... Però meglio mezz'ora di niente e comunque sono in crescita. Avevo già corso ieri, e di solito lascio passare almeno un giorno prima di ricorrere, però non ero stanco ma anzi mi sentivo in colpa per aver mangiato come un maiale, quindi...
Dall'Italia con furore... 24-Gennaio-2011
...la videocamera del babbo terrorizza anche la Cambogia!
Quasi basta... 25-Gennaio-2011
Sono fortemente tentato di piantarla con la chitarra. Sono mesi che, nonostante un buon impegno da parte mia, non riesco a progredire in quella che evidentemente è una banalità: ovvero suonare decentemente l'accordo C passando da Am e vice versa.
Il motivo è fisico: il mio anulare non riesce ad estendersi abbastanza. Credo ci siano due possibilità: il mio anulare è effettivamente più corto in proporzione alle altre dita (dopotutto nei guanti, quando il medio tocca il fondo, al mio anulare manca almeno mezzo cm) oppure a una certa età le articolazioni non riescono più a snodarsi come sarebbe necessario...
Oggi sono di cattivo umore: deciderò fra qualche giorno.
Crisi profonda 19-Gennaio-2011
Se non miglioro smetto. Ieri un amico esperto chitarrista mi ha dato un occhio. In pratica non faccio niente bene: ho il polso rigido, non vado a tempo, faccio male gli accordi, etc...
E, oltre a questo, il solito anulare mi irrita.
Di corsa 21-Gennaio-2011
Da una decina di giorni ho ricominciato a corricchiare. Poco poco perché avevo completamente perso il ritmo. Infatti ho fatto solo 30, 31, 32 e oggi 33 minuti. Sì, lo so: dovrei fare almeno 40 minuti... Però meglio mezz'ora di niente e comunque sono in crescita. Avevo già corso ieri, e di solito lascio passare almeno un giorno prima di ricorrere, però non ero stanco ma anzi mi sentivo in colpa per aver mangiato come un maiale, quindi...
Dall'Italia con furore... 24-Gennaio-2011
...la videocamera del babbo terrorizza anche la Cambogia!
Quasi basta... 25-Gennaio-2011
Sono fortemente tentato di piantarla con la chitarra. Sono mesi che, nonostante un buon impegno da parte mia, non riesco a progredire in quella che evidentemente è una banalità: ovvero suonare decentemente l'accordo C passando da Am e vice versa.
Il motivo è fisico: il mio anulare non riesce ad estendersi abbastanza. Credo ci siano due possibilità: il mio anulare è effettivamente più corto in proporzione alle altre dita (dopotutto nei guanti, quando il medio tocca il fondo, al mio anulare manca almeno mezzo cm) oppure a una certa età le articolazioni non riescono più a snodarsi come sarebbe necessario...
Oggi sono di cattivo umore: deciderò fra qualche giorno.
sabato 15 gennaio 2011
Mamma cinese
Ieri ho letto il seguente articolo su Corriere.it: Madri orientali, inflessibili e migliori.
Suggerisco di leggerlo perché è corto e non impegnativo. Comunque, in poche parole, l'articolo descrive l'esperienza educativa di una professoressa di Legge americana di origine cinese.
In particolare il suo metodo “educativo” è ultra severo. C'è un solo esempio ma molto significativo: una delle figlie, a 7 anni, non riusciva a imparare un difficile brano al pianoforte; dopo una settimana la madre iniziò a minacciare la figlia (di non ricevere regali per Natale, di non festeggiare i suoi compleanni, di regalare i suoi balocchi, etc...) e a prenderla a male parole (“incapace”, “codarda”, “patetica”, etc...). Quella sera stessa, la bambina, magicamente, riuscì a suonare il brano alla perfezione. Trionfo del metodo "educativo" materno.
Secondo la signora questo metodo educativo, basato sulle parole chiave “rigore”, “disciplina” e “severità” (RDS), è quello utilizzato dalle madri cinesi e garantisce di trasformare ogni bambino in un piccolo genio matematico, musicale o come i genitori preferiscano...
Personalmente sono rimasto molto perplesso: ci sono dei lapalissiani errori di fondo ed è evidente che la signora ha dei grossi problemi psicologici.
I problemi psicologici sono evidenti: posso essere d'accordo, anzi sicuramente è così, che “rigore”, “disciplina” e “severità” (RDS) aiutino un bambino a dare il meglio di se stesso. Il problema è che la signora oltrepassa ampiamente i limiti di RDS per sconfinare nella pura e semplice crudeltà. Credo che un buon psicologo potrebbe spiegare questo suo odio verso le figlie...
Gli errori di fondo sono altrettanto evidenti.
Non mi risulta che tutti i ragazzini cinesi di Shanghai, citati nell'articolo, siano geni musicali o della matematica. Evidentemente ottengono dei risultati superiori alla media ma questo equivale a ben altro che essere dei geni! Questo significa che il metodo RDS non fa miracoli ma semplicemente migliorerà le prestazioni dei ragazzi di un ragionevole 10, forse 20%...
L'altro errore di fondo è ancora più macroscopico e fa apparire ironico che questo saggio sia stato pubblicato dal quotidiano finanziario Wall Street Journal.
Quando si giudica il risultato di un'operazione? Quando questa è in corso o quando è terminata? È una domanda retorica: ovviamente quando tutto è concluso.
Quando si giudica il risultato di un metodo educativo? Qui è più difficile rispondere: forse a 18 anni? Al termine dell'università? Oppure a quarant'anni (quando si può fare il conto dei soldi spesi per lo psicologo e per gli psicofarmaci!)?
Non lo so. Sicuramente non è però possibile trarre conclusioni quando le bambine (lo si capisce dalla foto allegata all'articolo) stanno appena entrando nell'adolescenza!
Chi ci dice che il il metodo “educativo” della madre non porterà ad esempio le figlie a scappare di casa o, peggio, a drogarsi? Insomma, siamo sicuri che queste ragazzine non abbiano subito dei danni psicologici? Le auguro di no ma ancora è presto per dirlo...
Torniamo al Wall Street Journal. Cosa ha fatto la madre pubblicando il suo saggio? Ha fatto un'operazione finanziaria. Ha “venduto” il suo metodo educativo, come se fossero delle azioni, all'apice del suo valore: ovvero quando le figlie eccellono confrontate con le loro coetanee. Credo che la signora sia consapevole che fra qualche anno le sue figlie potrebbero non essere più speciali come sono adesso. Allora il suo metodo “educativo” apparirebbe per quello che è: inutilmente crudele.
Suggerisco di leggerlo perché è corto e non impegnativo. Comunque, in poche parole, l'articolo descrive l'esperienza educativa di una professoressa di Legge americana di origine cinese.
In particolare il suo metodo “educativo” è ultra severo. C'è un solo esempio ma molto significativo: una delle figlie, a 7 anni, non riusciva a imparare un difficile brano al pianoforte; dopo una settimana la madre iniziò a minacciare la figlia (di non ricevere regali per Natale, di non festeggiare i suoi compleanni, di regalare i suoi balocchi, etc...) e a prenderla a male parole (“incapace”, “codarda”, “patetica”, etc...). Quella sera stessa, la bambina, magicamente, riuscì a suonare il brano alla perfezione. Trionfo del metodo "educativo" materno.
Secondo la signora questo metodo educativo, basato sulle parole chiave “rigore”, “disciplina” e “severità” (RDS), è quello utilizzato dalle madri cinesi e garantisce di trasformare ogni bambino in un piccolo genio matematico, musicale o come i genitori preferiscano...
Personalmente sono rimasto molto perplesso: ci sono dei lapalissiani errori di fondo ed è evidente che la signora ha dei grossi problemi psicologici.
I problemi psicologici sono evidenti: posso essere d'accordo, anzi sicuramente è così, che “rigore”, “disciplina” e “severità” (RDS) aiutino un bambino a dare il meglio di se stesso. Il problema è che la signora oltrepassa ampiamente i limiti di RDS per sconfinare nella pura e semplice crudeltà. Credo che un buon psicologo potrebbe spiegare questo suo odio verso le figlie...
Gli errori di fondo sono altrettanto evidenti.
Non mi risulta che tutti i ragazzini cinesi di Shanghai, citati nell'articolo, siano geni musicali o della matematica. Evidentemente ottengono dei risultati superiori alla media ma questo equivale a ben altro che essere dei geni! Questo significa che il metodo RDS non fa miracoli ma semplicemente migliorerà le prestazioni dei ragazzi di un ragionevole 10, forse 20%...
L'altro errore di fondo è ancora più macroscopico e fa apparire ironico che questo saggio sia stato pubblicato dal quotidiano finanziario Wall Street Journal.
Quando si giudica il risultato di un'operazione? Quando questa è in corso o quando è terminata? È una domanda retorica: ovviamente quando tutto è concluso.
Quando si giudica il risultato di un metodo educativo? Qui è più difficile rispondere: forse a 18 anni? Al termine dell'università? Oppure a quarant'anni (quando si può fare il conto dei soldi spesi per lo psicologo e per gli psicofarmaci!)?
Non lo so. Sicuramente non è però possibile trarre conclusioni quando le bambine (lo si capisce dalla foto allegata all'articolo) stanno appena entrando nell'adolescenza!
Chi ci dice che il il metodo “educativo” della madre non porterà ad esempio le figlie a scappare di casa o, peggio, a drogarsi? Insomma, siamo sicuri che queste ragazzine non abbiano subito dei danni psicologici? Le auguro di no ma ancora è presto per dirlo...
Torniamo al Wall Street Journal. Cosa ha fatto la madre pubblicando il suo saggio? Ha fatto un'operazione finanziaria. Ha “venduto” il suo metodo educativo, come se fossero delle azioni, all'apice del suo valore: ovvero quando le figlie eccellono confrontate con le loro coetanee. Credo che la signora sia consapevole che fra qualche anno le sue figlie potrebbero non essere più speciali come sono adesso. Allora il suo metodo “educativo” apparirebbe per quello che è: inutilmente crudele.
giovedì 13 gennaio 2011
Post breve e noioso...
...ma è da un po' che devo scriverlo, quindi...
Il 19-dicembre sono state lette 2000 pagine. Il 30-agosto era stata raggiunta la millesima.
Siccome ho iniziato il blog il 5 marzo significa (se non ho contato male) che ho raggiunto quota 1000 dopo 178 giorni e quota 2000 dopo altri 111 giorni: mi pare un risultato incoraggiante (*1).
Probabilmente i miei lettori maggiormente osservatori avranno notato che molti post sono pubblicati alle 00.01: non è un caso! I post che scrivo in anticipo (a volte anche di molti giorni) li pubblico tutti a quell'ora...
Comunque la novità più importante è l'introduzione dei post con le “Parole Santissime”. Già da diversi mesi avevo voglia di scrivere queste mie idee e avevo richiesto per questo un po' di incoraggiamento da parte dei miei lettori. In effetti il numero di incoraggiamenti ricevuti è stato leggermente inferiore alle previsioni (0...) però ho deciso di procedere comunque.
Il tono di questi post è leggero ma non aspira a essere divertente quindi non aspettatevi un colpo di scena finale o un episodio che permetta la rilettura in chiave ironica dei vari post già pubblicati!
Ancora non so quanti altri post scriverò su questo tema però di cose da dire ne ho ancora molte quindi credo che insisterò ancora a lungo...
Ah, forse avrete notato che il discepolo è un ingegnere: non si riferisce a nessuno in particolare ma è solo che, una percentuale abnorme dei miei amici, sono ingegneri e quindi mi sono divertito a “omaggiarli” con questo personaggio particolarmente tardo e ossequioso! Comunque non temete, col tempo, introdurrò anche altri discepoli...
Feedback sulla serie particolarmente gradito.
Nota (*1): Sì, lo so, ho sempre detto che scrivo per me stesso, e infatti è così, ma, inevitabilmente, il rendersi conto che si viene letti fa piacere...
Il 19-dicembre sono state lette 2000 pagine. Il 30-agosto era stata raggiunta la millesima.
Siccome ho iniziato il blog il 5 marzo significa (se non ho contato male) che ho raggiunto quota 1000 dopo 178 giorni e quota 2000 dopo altri 111 giorni: mi pare un risultato incoraggiante (*1).
Probabilmente i miei lettori maggiormente osservatori avranno notato che molti post sono pubblicati alle 00.01: non è un caso! I post che scrivo in anticipo (a volte anche di molti giorni) li pubblico tutti a quell'ora...
Comunque la novità più importante è l'introduzione dei post con le “Parole Santissime”. Già da diversi mesi avevo voglia di scrivere queste mie idee e avevo richiesto per questo un po' di incoraggiamento da parte dei miei lettori. In effetti il numero di incoraggiamenti ricevuti è stato leggermente inferiore alle previsioni (0...) però ho deciso di procedere comunque.
Il tono di questi post è leggero ma non aspira a essere divertente quindi non aspettatevi un colpo di scena finale o un episodio che permetta la rilettura in chiave ironica dei vari post già pubblicati!
Ancora non so quanti altri post scriverò su questo tema però di cose da dire ne ho ancora molte quindi credo che insisterò ancora a lungo...
Ah, forse avrete notato che il discepolo è un ingegnere: non si riferisce a nessuno in particolare ma è solo che, una percentuale abnorme dei miei amici, sono ingegneri e quindi mi sono divertito a “omaggiarli” con questo personaggio particolarmente tardo e ossequioso! Comunque non temete, col tempo, introdurrò anche altri discepoli...
Feedback sulla serie particolarmente gradito.
Nota (*1): Sì, lo so, ho sempre detto che scrivo per me stesso, e infatti è così, ma, inevitabilmente, il rendersi conto che si viene letti fa piacere...
mercoledì 12 gennaio 2011
Ancora sigh...
Non ricevo molti feedback sui miei post però, quando metto qualche amico alle strette, mi viene espresso un certo interesse per i miei progressi con la chitarra.
Ecco quindi l'ennesimo aggiornamento chitarristico...
Nell'ultimo aggiornamento (vedi Sigh...) spiegavo che ero arrivato alla sesta lezione del corso online.
Tale lezione introduceva le scale di SOL e RE maggiore e, soprattutto, i primi accordi.
Beh, da allora (è passato un mese) sono sempre lì e la settima lezione neanche l'ho sbirciata...
Comunque qualche progresso c'è stato: prima di tutto ho aumentato la mia velocità di esecuzione: mi sono esercitato a lungo sulle due scale che adesso riesco a eseguire (abbastanza) correttamente a 140bpm e, magicamente, sono diventato molto più rapido anche nei vari esercizi. Anzi, sono ripartito da capo (dalla quarta lezione) a rifare tutti gli esercizi incrementando la velocità...
Per Natale mi sono fatto regalare un corso di chitarra base-base-base (già il costo, 17€, dice tutto...).
A differenza del corso online, che parte dalle singolo note, questo è basato sugli accordi. Da quello che sto iniziando a capire, per riuscire a strimpellare qualcosa, gli accordi sono più importante delle note così, ho abbandonato il vecchio corso e sono passato al nuovo.
Il nuovo corso parte insegnando gli accordi di MImin e LAmin: questi sono forse gli accordi più facili e mi riescono decentemente (del resto li conoscevo già perché introdotti nella sesta lezione dell'altro corso...).
Il problema è alla lezione successiva dove dovrei suonare alternativamente il LA< e il DO> (*1): in teoria basterebbe spostare l'anulare dalla 4° corda del secondo tasto alla 5° del terzo. In pratica è un disastro!
Temo che il mio anulare sia eccezionalmente corto e poco mobile (peggio del mignolo) e così non riesco a premere agevolmente la 5° corda col risultato che spesso sfioro la 4°.
Non sapendo che pesci prendere ho iniziato a fare degli esercizi di mia invenzione per “sciogliere” l'anulare: in pratica distendo la mano su un libro e divarico al massimo le dita, poi muovo l'anulare dal medio verso il mignolo e viceversa, tenendo ferme tutte le altre dita...
Un minimo di progressi ci sono stati e adesso, seppur molto lentamente (diciamo che mi ci vogliono 2 sec...) riesco a posizionare l'anulare correttamente: però è necessario un notevole sforzo e, dopo un po', mi dolgono tutti i muscoli della mano...
L'unica altra “nota” positiva è che leggo molto più rapidamente di prima le note dallo spartito e non ho più incertezze fra il SOL, il SI e il RE. Un minimo di tempo mi ci vuole invece per riconoscere le note fuori dal pentagramma con i vari tagli in gola e in testa...
Poi, non so se sia un bene o un male, ho notato che, quando faccio gli esercizi, non leggo le note dallo spartito ma le imparo a memoria: non so... forse dovrei sforzarmi di leggerle?
Un problema al quale inizialmente non avevo dato importanza ma che adesso sta iniziando a essere seccante è la maniera con la quale impugno il plettro: in pratica l'indice mi si apre, io piego maggiormente il polso e il risultato è che spesso sbatto la nocca dell'indice sulle corde...
Ricapitolando attualmente mi esercito a suonare gli accordi MI<, LA< e DO>. I progressi, come spiegato sono minimi, in compenso i miei polpastrelli della mano sinistra sono diventati coriacei!
Per far riposare le dita mi esercito anche a passare dal RE> al SOL> ma senza illudermi di impararli...
A proposito del SOL> (ma anche per altri accordi...) ho notato che c'è una certa confusione su come vada eseguito: secondo il corso da 17€ dovrei usare il medio, l'anulare e il mignolo mentre, per il corso online, dovrei usare l'indice, il medio e l'anulare. Io ho optato per la seconda opzione perché la prima assolutamente non mi riesce...
Ah, ho anche contattato dei maestri di chitarra ma i nomi che mi hanno dato non tengono lezione vicino a dove abito e quindi preferisco cercarne altri...
Nota (*1): Introduco un minimo di simbologia: Edited: “<” sta per minore e “>” per maggiore. Quindi LA< sta per LA minore e DO> per DO maggiore.
Ecco quindi l'ennesimo aggiornamento chitarristico...
Nell'ultimo aggiornamento (vedi Sigh...) spiegavo che ero arrivato alla sesta lezione del corso online.
Tale lezione introduceva le scale di SOL e RE maggiore e, soprattutto, i primi accordi.
Beh, da allora (è passato un mese) sono sempre lì e la settima lezione neanche l'ho sbirciata...
Comunque qualche progresso c'è stato: prima di tutto ho aumentato la mia velocità di esecuzione: mi sono esercitato a lungo sulle due scale che adesso riesco a eseguire (abbastanza) correttamente a 140bpm e, magicamente, sono diventato molto più rapido anche nei vari esercizi. Anzi, sono ripartito da capo (dalla quarta lezione) a rifare tutti gli esercizi incrementando la velocità...
Per Natale mi sono fatto regalare un corso di chitarra base-base-base (già il costo, 17€, dice tutto...).
A differenza del corso online, che parte dalle singolo note, questo è basato sugli accordi. Da quello che sto iniziando a capire, per riuscire a strimpellare qualcosa, gli accordi sono più importante delle note così, ho abbandonato il vecchio corso e sono passato al nuovo.
Il nuovo corso parte insegnando gli accordi di MImin e LAmin: questi sono forse gli accordi più facili e mi riescono decentemente (del resto li conoscevo già perché introdotti nella sesta lezione dell'altro corso...).
Il problema è alla lezione successiva dove dovrei suonare alternativamente il LA< e il DO> (*1): in teoria basterebbe spostare l'anulare dalla 4° corda del secondo tasto alla 5° del terzo. In pratica è un disastro!
Temo che il mio anulare sia eccezionalmente corto e poco mobile (peggio del mignolo) e così non riesco a premere agevolmente la 5° corda col risultato che spesso sfioro la 4°.
Non sapendo che pesci prendere ho iniziato a fare degli esercizi di mia invenzione per “sciogliere” l'anulare: in pratica distendo la mano su un libro e divarico al massimo le dita, poi muovo l'anulare dal medio verso il mignolo e viceversa, tenendo ferme tutte le altre dita...
Un minimo di progressi ci sono stati e adesso, seppur molto lentamente (diciamo che mi ci vogliono 2 sec...) riesco a posizionare l'anulare correttamente: però è necessario un notevole sforzo e, dopo un po', mi dolgono tutti i muscoli della mano...
L'unica altra “nota” positiva è che leggo molto più rapidamente di prima le note dallo spartito e non ho più incertezze fra il SOL, il SI e il RE. Un minimo di tempo mi ci vuole invece per riconoscere le note fuori dal pentagramma con i vari tagli in gola e in testa...
Poi, non so se sia un bene o un male, ho notato che, quando faccio gli esercizi, non leggo le note dallo spartito ma le imparo a memoria: non so... forse dovrei sforzarmi di leggerle?
Un problema al quale inizialmente non avevo dato importanza ma che adesso sta iniziando a essere seccante è la maniera con la quale impugno il plettro: in pratica l'indice mi si apre, io piego maggiormente il polso e il risultato è che spesso sbatto la nocca dell'indice sulle corde...
Ricapitolando attualmente mi esercito a suonare gli accordi MI<, LA< e DO>. I progressi, come spiegato sono minimi, in compenso i miei polpastrelli della mano sinistra sono diventati coriacei!
Per far riposare le dita mi esercito anche a passare dal RE> al SOL> ma senza illudermi di impararli...
A proposito del SOL> (ma anche per altri accordi...) ho notato che c'è una certa confusione su come vada eseguito: secondo il corso da 17€ dovrei usare il medio, l'anulare e il mignolo mentre, per il corso online, dovrei usare l'indice, il medio e l'anulare. Io ho optato per la seconda opzione perché la prima assolutamente non mi riesce...
Ah, ho anche contattato dei maestri di chitarra ma i nomi che mi hanno dato non tengono lezione vicino a dove abito e quindi preferisco cercarne altri...
Nota (*1): Introduco un minimo di simbologia: Edited: “<” sta per minore e “>” per maggiore. Quindi LA< sta per LA minore e DO> per DO maggiore.
martedì 11 gennaio 2011
Vergogna...
Avevo un appuntamento dal dentista ma me ne sono completamente scordato!! Durante la notte mi era venuto a mente di controllare sull'agenda, poi stamani non l'ho trovata (pensavo di avere ancora una settimana di tempo circa...) e così ho lasciato perdere...
Coppietta 12-Gennaio-2011
Sogno strano che mi ha colpito. Ero me stesso in una piccola aula: molte sedie senza banchi e una lavagna ma senza cattedra. Seduto vicino a me c'era un ragazzo napoletano alto e magro, con gli occhiali e il naso grosso, che doveva avere meno di trent'anni. Alla lavagna, come se fosse l'insegnante o un infermiera c'era una ragazza bionda molto carina, ma non bella, di circa 25 anni; non aveva un particolare accento. In breve, il sogno è molto lungo e dopo un po' scompaio diventando un osservatore invisibile, capisco che alla ragazza piace molto il giovane napoletano che si rivela essere anche timido e goffo. In particolare la ragazza ripete una decina di volte, sempre ridendo, quanto l'aveva divertita vedere il napoletano che, caduto il portafogli, lo rincorreva mentre rotolava in uno stanzino. Attenzione: la ragazza era di animo gentile e non rideva del ragazzo ma dell'episodio in sé. Inizialmente io ero geloso poi, verso la fine, parteggiavo già per la coppietta e mi ripromettevo di aiutarli.
Revisione 13-Gennaio-2011
Qualche mese fa scrissi un breve racconto. Ai più sfortunati è toccato pure di leggerlo. Poi ho ricevuto numerosi commenti. Tutti trovavano qualcosa che non andava. Alla fine, nel tentativo di soddisfare i gusti di tutti, mi accorsi che stavo perdendo il mio. Mi confondevo con quello che avevo scritto, ciò che volevo scrivere e con quello che pensavo di aver scritto: insomma un casino! Così fino a ieri non l'ho più toccato.
Finalmente l'ho riletto con mente limpida e serena e credo di aver fatto la revisione “definitiva”.
In media ho segnato un cinque correzioni per pagina (su 62 pagine). Ho tagliato qualche frase e spezzato i periodi troppo lunghi. Poi ho trovato una grossa (relativamente) incongruenza e infine ho riscritto completamente un paragrafo finale di un capitolo modificandone il senso.
Nel complesso sono molto contento perché mi pare di aver fatto un buon lavoro: se qualcuno ha voglia di leggere (o rileggere) l'ultima versione mi contatti pure privatamente!
Forziere 14-Gennaio-2011
Oggi sono stato nuovamente a casa di mio zio. Risultato: 4 scatole di libri, 1 forziere (grande) di monete, 1 scatola di fotografie.
Il problema è che non siamo a nulla...
Qualificato 15-Gennaio-2011
Sto migliorando: ho partecipato a un torneo freeroll (eravamo in 5137) e, arrivando 31esimo (54 posti disponibili), ho vinto l'accesso per stasera a un torneo dove si possono vincere soldi veri: l'unico problema è che sarà un torneo Omaha e io non so come si gioca questa variante!
Coppietta 12-Gennaio-2011
Sogno strano che mi ha colpito. Ero me stesso in una piccola aula: molte sedie senza banchi e una lavagna ma senza cattedra. Seduto vicino a me c'era un ragazzo napoletano alto e magro, con gli occhiali e il naso grosso, che doveva avere meno di trent'anni. Alla lavagna, come se fosse l'insegnante o un infermiera c'era una ragazza bionda molto carina, ma non bella, di circa 25 anni; non aveva un particolare accento. In breve, il sogno è molto lungo e dopo un po' scompaio diventando un osservatore invisibile, capisco che alla ragazza piace molto il giovane napoletano che si rivela essere anche timido e goffo. In particolare la ragazza ripete una decina di volte, sempre ridendo, quanto l'aveva divertita vedere il napoletano che, caduto il portafogli, lo rincorreva mentre rotolava in uno stanzino. Attenzione: la ragazza era di animo gentile e non rideva del ragazzo ma dell'episodio in sé. Inizialmente io ero geloso poi, verso la fine, parteggiavo già per la coppietta e mi ripromettevo di aiutarli.
Revisione 13-Gennaio-2011
Qualche mese fa scrissi un breve racconto. Ai più sfortunati è toccato pure di leggerlo. Poi ho ricevuto numerosi commenti. Tutti trovavano qualcosa che non andava. Alla fine, nel tentativo di soddisfare i gusti di tutti, mi accorsi che stavo perdendo il mio. Mi confondevo con quello che avevo scritto, ciò che volevo scrivere e con quello che pensavo di aver scritto: insomma un casino! Così fino a ieri non l'ho più toccato.
Finalmente l'ho riletto con mente limpida e serena e credo di aver fatto la revisione “definitiva”.
In media ho segnato un cinque correzioni per pagina (su 62 pagine). Ho tagliato qualche frase e spezzato i periodi troppo lunghi. Poi ho trovato una grossa (relativamente) incongruenza e infine ho riscritto completamente un paragrafo finale di un capitolo modificandone il senso.
Nel complesso sono molto contento perché mi pare di aver fatto un buon lavoro: se qualcuno ha voglia di leggere (o rileggere) l'ultima versione mi contatti pure privatamente!
Forziere 14-Gennaio-2011
Oggi sono stato nuovamente a casa di mio zio. Risultato: 4 scatole di libri, 1 forziere (grande) di monete, 1 scatola di fotografie.
Il problema è che non siamo a nulla...
Qualificato 15-Gennaio-2011
Sto migliorando: ho partecipato a un torneo freeroll (eravamo in 5137) e, arrivando 31esimo (54 posti disponibili), ho vinto l'accesso per stasera a un torneo dove si possono vincere soldi veri: l'unico problema è che sarà un torneo Omaha e io non so come si gioca questa variante!
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