Mi sono letto tutto lo splendido libro sul poker (vedi Poker: teoria e pratica) e ora sto rileggendolo una seconda volta per assimilarlo bene.
Gli esperimenti fatti nei primi giorni sono stati molto buffi: applicavo le nuove strategie sempre nel momento o nel modo sbagliato!
Dopo qualche giorno però ho iniziato a integrare con successo le nuove conoscenze nel mio modo di giocare e, già adesso, sono enormemente più forte di prima.
Principalmente riesco a leggere molto più chiaramente i miei avversari e di conseguenza a giocare meglio le mie carte. Inutile tentare di spiegarlo senza entrare in dettagli comprensibili solo ai pochi appassionati quindi prendete per buone le mie parole.
Oggi, anche se sono solo a metà della seconda lettura, ho iniziato a verificare il mio nuovo gioco sui tavoli a 9 giocatori. Due sconfitte: sono arrivato nono e sesto su nove!
Ma non è assolutamente male come sembra: ho avuto due mani sfortunate nella prima partita, tre nella seconda e nessuna favorevole...
Per mano sfortunata intendo una mano dove io, senza commettere errori, avevo il 75% e passa di probabilità di vittoria. Viceversa, per mano fortunata, intendo una mano dove ho vinto avendo solo il 25% o meno di probabilità di vittoria.
Insomma, nonostante le sconfitte, non dubito di essere molto più bravo e sono sicuro che, dopo aver giocato una dozzina di partite, si inizierà ad apprezzare il miglioramento attraverso le vincite.
Stavo per descrivere l'unico grosso dubbio rimastomi dalla lettura del manuale ma, mi sono reso conto, si tratta di una questione troppo specifica per essere di interesse generale e, quindi, soprassiedo...
mercoledì 26 gennaio 2011
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