Proseguo la mia noiosa dissertazione sulla mia “carriera” scolastica: questo post è ovviamente il seguito di Carriera scolastica (1/3)...
Finalmente veniamo alle pagelle!
Sfortunatamente quella di prima elementare, che sarebbe stata molto significativa, non l'ho trovata...
Seconda elementare:
Primo quadrimestre:
“è un bambino molto intelligente e sensibile. Sicuro nella lettura, trova ancora qualche difficoltà nell'ortografia e nella libera espressione scritta. Deve acquistare più scioltezza nel calcolo e nel ragionamento matematico. Ha migliorato la sua capacità di attenzione e di impegno.”
I giudizi erano “buoni” quelli del comportamento e di italiano (con l'eccezione di “capacità di espressione orale” “discreta” e “capacità di espressione scritta” “sufficiente”); A matematica invece avevo solo “discreto”. Nelle materie secondarie (disegno, musica, “recitazione”) avevo di nuovo “buono”. Ovviamente “scarso” nella lingua inglese...
Secondo quadrimestre:
“Ha studiato con impegno ed interesse anche se non ha del tutto dimostrato le sue capacità che ritengo notevoli. Buona la lettura, l'osservazione, la recitazione, l'intuizione matematica e il calcolo. Ottima la sua capacità di sintesi.”
I voti che prima erano “buoni” diventarono “ottimi” e i “discreti” “buoni”. Anche l'inglese passò a “buono” ma credo che fu un voto imposto alla prof (era materia facoltativa...).
Nel complesso mi trovo d'accordo sul giudizio della maestra: stranamente sembravo andare meglio a “italiano” che a “matematica” ma chissà, forse, all'epoca era veramente così anche se a me non sembrava... Anche nel comportamento sociale non sono evidenziati problemi: ero più chiuso della media ma avevo il mio gruppetto di amici...
Terza elementare:
Primo quadrimestre:
“Segue con attenzione e interesse, dimostra serietà di studio e una notevole memoria. Sempre pronto nelle interrogazioni ha vivacità di espressione scritta ed originalità di idee anche se ancora rimane qualche incertezza ortografica. L'intelligenza vivace lo porta, talvolta, a essere frettoloso e a trascurare l'ordine e la calligrafia.”
Secondo quadrimestre:
“Attento e impegnato in classe ha seguito con vivo interesse, dimostrando facilità d'apprendimento e riuscendo bene anche nelle materie orali. Scrive con spontaneità ma anche con una certa frettolosità. Ha buone capacità di ragionamento matematico; lettura e recitazione scorrevoli ed espressive”
I giudizi tutti “ottimi” con qualche “buono”. Eccezione inglese con un diplomatico “sufficiente”.
Anche in questo caso sono d'accordo con il giudizio della maestra anche se adesso ho quasi la sensazione che credesse che io studiassi molto a casa...
Evito di riproporre le pagelle di quarta e quinta perché sono analoghe a questa di terza.
Di nuovo, sfortunatamente, manca la pagella di prima media. Immagino che in essa fosse per la prima volta marcata la differenza di rendimento fra materie scientifiche e italiano (anche a causa della severissima professoressa di lettere...).
Seconda media: (scrivo di seguito i giudizi del primo e secondo quadrimestre e solo per le materie “importanti”)
Italiano: “Non sempre organica la sua composizione scritta, riesce comunque sufficientemente all'orale. // Ha migliorato la sua capacità espressiva soprattutto nello scritto. Più che sufficienti i risultati conseguiti.”
Matematica: “Nonostante le sue discrete capacità intuitive difetta di continuità di lavoro. Per questo motivo non sempre ottiene soddisfacente risultati. // Il profitto è discreto ma l'impegno e l'interesse sono limitati e discontinui.”
Storia/Geografia: “Dimostra un certo interesse per i fatti storici e geografici, ma dovrebbe intensificare l'impegno nel lavoro a casa per migliorare la preparazione. // Ha dimostrato una maggiore partecipazione e un impegno più costante, per cui più sicura è risultata la preparazione.”
Inglese: “Risente di una scadente preparazione di base; ottiene risultati nettamente insufficienti. // Nonostante lo sforzo compiuto non è riuscito a fare il minimo passo avanti. Il livello della sua preparazione è ancora molto insufficiente.”
In linea con questi i giudizi delle materie minori...
Complessivo: “Di carattere sensibile e piuttosto chiuso partecipa alla vita di classe solo se sollecitato ad intervenire. Le sue discrete capacità di apprendimento non sono sostenute da una sufficiente preparazione di base, per alcune materie, né da un impegno costante, per cui il rendimento allo stato attuale non corrisponde alle reali possibilità del ragazzo. // È maturato nel corso dell'anno, dimostrandosi più disponibile nei riguardi della scuola e rafforzando le sue capacità di attenzione. Più regolare anche l'applicazione allo studio che gli ha permesso di raggiungere un soddisfacente grado di preparazione in tutte le materie. Solo nella lingua inglese permangono gravi lacune dovute soprattutto alla scarsa preparazione di base.”
Come spiegare questa involuzione? Era la maestra che mi aveva sopravvalutato?
Come scritto (vedi Carriera scolastica (1/3)), mi sentivo in lotta con tutti gli insegnanti (e specialmente con quella d'inglese). Mi mancava la consapevolezza che dovevo andare a scuola per imparare e per dimostrare di averlo fatto: per me era più un obbligo di presenza, star seduto tot ore e rispondere ai professori... Poi, probabilmente, mi annoiavo molto trovando tutto troppo facile e, paradossalmente, rendevo ancor meno.
Ecco! Ora ho capito! Ero deluso dagli adulti! Da bambino ero convinto che avessero tutte le risposte e che capissero tutto ma, a partire dalla seconda media, mi resi conto che non era così: nella delusione e nella frustrazione maturò il mio risentimento. Ciò non è strettamente consequenziale ma all'epoca ero solo un ragazzino e forse cercavo un nemico a cui addossare le colpe
Per la prima volta si trova un accenno a una scarsa socialità. I motivi erano duplici, da una parte l'essere sdentato e guardato con ribrezzo dai miei compagni se mi scappava di ridere, frenava molto la mia voglia di interagire con gli altri; inoltre il passare dalla scuola privata delle suore a quella pubblica fu un po' traumatico: io, che in pratica non avevo mai sentito dire una parolaccia, mi trovai in un ambiente dove questa era la normale forma di espressione. In realtà non ero in grado di interagire con i miei compagni: non solo parlavano in maniera diversa da me ma pensavano anche in maniera diversa e avevano interessi diversi dai miei...
Non sono d'accordo con molti giudizi dei professori: in particolare il mio presunto maggior impegno nel secondo quadrimestre è completamente immaginario! Poi c'è il costante equivoco che io a casa lavorassi poco: in realtà non aprivo libro!
Anche l'interesse per la storia e la geografia mi pare dubbio: è possibile che trovassi queste materie meno noiose delle altre ma certo non particolarmente interessanti...
Nel complesso corretta la valutazione del mio rendimento appena sufficiente: il mio obiettivo era infatti fare il minimo senza collaborare con i professori...
La pagella di terza media è, se possibile, ancora peggiore!
Italiano: “Graduale miglioramento negli scritti, più corretti e più personali come contenuto. Sufficiente la preparazione all'orale. // Pur avendo raggiunto una preparazione sufficiente il rendimento ha risentito di una certa tendenza alla distrazione e alla dispersione.”
Storia/Geografia: “Discreto l'interesse dimostrato per i fatti storici a cui si è accostato con sufficiente impegno. // I risultati ottenuti, anche se positivi, potevano essere migliori con una partecipazione più attiva e interessata al dialogo scolastico visto soprattutto le capacità del ragazzo.”
Matematica: “Non si è impegnato come avrebbe dovuto e non ha messo a frutto le sue capacità. I risultati allo stato attuale sono sufficienti ma inferiori alle sue possibilità. // L'alunno è migliorato nell'impegno e nell'attenzione raggiungendo un profitto quasi discreto.”
Inglese: “Talvolta distratto in classe presenta notevoli lacune di base nella lingua. L'impegno dovrebbe essere più approfondito. Il profitto non è ancora sufficiente. // Dopo una leggera ripresa all'inizio del secondo quadrimestre il ragazzo ha ricominciato a non curare più la materia. All'orale si è dimostrato sempre impreparato e le prove scritte sono molto insufficienti.”
Complessivo: “Chiuso di carattere tende a isolarsi nell'ambito della classe. Pur essendo dotato si è mostrato piuttosto discontinuo nello studio impegnandosi al di sotto delle sue possibilità. Il profilo raggiunto sufficiente in generale rimane ancora scarso nella lingua inglese soprattutto per mancanza di basi. // Inseritosi nella classe in II media ha dato prova di una certa partecipazione al dialogo scolastico pur tendendo a isolarsi dal gruppo classe. In questo ultimo anno sensibile e progressivo è stato il calo di interesse e d'impegno malgrado le pressanti sollecitazioni. Il profitto raggiunto, pur sufficiente, è senz'altro inferiori alle reali possibilità dell'alunno.”
I giudizi nelle materie “minori” sono in linea con questi.
Noto adesso che ero riuscito a prendere un insufficiente anche a educazione fisica: non sono sicuro ma forse si passò da giocare a pallavolo (che mi piaceva) a basket (che odiavo). Come al solito la mia risposta a una situazione di questo tipo era il conflitto diretto con il professore che, in genere, si manifestava con il mio estraniamento dalla sua materia.
È da notare che sia la prof di matematica che quella di italiano accennano adesso a le mie “capacità” non pienamente espresse: come mai? A metà anno fu comprato dalla scuola un computer che nessuno dei professori sapeva però usare: non so come, visto che di certo io non ne parlavo, ma si seppe che io ero in grado di usarlo e così mi fecero fare una “lezione”. Col tempo sono diventato di mentalità molto “didattica” e abile nel calarmi nei panni altrui ma all'epoca era il contrario. In pratica mi sedetti davanti al computer e, senza spiegare niente, alla presenza di due classi e delle prof di matematica e italiano, scrissi un programma molto complicato (un albero binario dinamico implementato con degli array per simulare l'apprendimento euristico...). Ovviamente nessuno capì niente compresa la vera complessità del programma (ai tempi dell'università passai lo stesso programma a un mio amico che faceva ingegneria e doveva fare un progettino per un esame di informatica: non ci prese molto ma per un'ora di lavoro (mio!) non fu male!). Inoltre in settimana bianca mi capitò di parlare molto d'informatica col marito della prof di Artistica, che era un ingegnere e lavorava per l'allora Sip, impressionandolo notevolmente... Ah, ecco svelato il mistero di come le mie abilità informatiche furono scoperte!
Dalla differenza nei giudizi fra il primo e il secondo quadrimestre si nota anche una novità: invece di partire “piano” e migliorare nella seconda parte della “stagione” scolastica successe l'inverso. Non sono sicuro ma è possibile che abbia influito la malattia del mio nonno materno al quale ero molto legato (già, dovrò proprio scrivere un post su di lui...) e che morì nell'estate.
Esame di terza e superiori li lascio alla prossima puntata...
venerdì 6 gennaio 2012
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