Nel 1995, probabilmente la mamma, mi regalò un libro. Questo libro finì nella libreria di Pisa e là mi vide finire gli studi, con calma, e poi se ne stette buono per degli anni nella casa vuota. La scorsa estate quando mi sono deciso a traslocare i libri l'ho ritrovato, ancora nel suo cellophane, e l'ho portato nella sua nuova casa.
Si tratta di “Delitti di Natale” (*1) una raccolta di dodici racconti gialli a cura di Asimov. Come mai ho ignorato così a lungo questo libro?
Per prima cosa i gialli non mi fanno impazzire, secondo non mi piacciono le raccolte e terzo trovo i racconti di Asimov superficiali (*2)...
Però avevo bisogno di un libro leggero prima di passare a qualcosa di più impegnativo e così mi sono deciso a iniziarlo.
Come prevedibile il livello medio dei racconti è piuttosto basso: è ovvio che l'editore ha chiamato Asimov affinché prestasse il suo nome per l'introduzione e un raccontino non certo per fargli fare una selezione di qualità...
Il primo racconto è “Festa di Natale” di Rex Stout, l'autore di Nero Wolfe, uno dei pochi scrittori di gialli che ho letto. Il racconto è corposo e mi è piaciuto. Magari ha giovato il fatto che conoscessi già i personaggi e potessi così apprezzare meglio l'atmosfera. (7+)
Il secondo racconto è “Taccheggi di Natale” di tale Robert Somerlott. Non lo conoscevo ma probabilmente il suo è il racconto che mi è più piaciuto. Non un vero giallo ma più una burla intelligente, insomma bellino! (8)
Il terzo racconto è “La collana di perle” di Dorothy L. Sayers: scritto nella prima metà del secolo scorso è un racconto vecchio. L'idea è passabile ma tuto il resto monotono e incolore. (5+)
Quarto racconto “Il Natale di padre Crumlish” di Alice Scanlan Reach. A quanto dice la scarna biografia dovrebbe essere un esperta di gialli. A me però questo mi è sembrato forse il racconto peggiore della raccolta: è un giallo senza mistero, piatto e privo di veri colpi di scena. (4+)
Quinto: “Mascarade” di S. S. Rafferty. Racconto ambientato a New York nel 1754 ma a parte pochi dettagli l'ambientanzione è irrilevante. Modesto con un buon colpo di scena finale. (6+)
Sesto: “La bambola del Delfino” di Ellery Queen. Di nome lo conoscevo ma non avevo mai letto niente: curiosamente ho scoperto che Ellery Queen è uno pseudonimo che nasconde due cugini! Già lo stile artificioso ed erudito (*3) non mi piace. La storia è modesta anche se devo ammettere il mistero vero e proprio della storia è uno dei migliori. Probabilmente a conoscere maggiormente i personaggi della serie il racconto ci avrebbe guadagnato. (6+)
Settimo: “Accanto al caminetto con amore” di Nick O'Donohoe. Altro non racconto giallo che pretende di esserlo. Pure noioso. (5)
Ottavo: “Il mistero del campanile” di Edward D. Hoch. Un raccontino giallo ben fatto con indizi e ragionamenti come piace a me. (6,5)
Nono racconto “Morte alla vigilia di Natale” di Stanley Ellin. Anche questo non è un giallo ma si basa tutto sull'atmosfera e sulla drammaticità dei personaggi. Mi è piaciuto. (7)
Decimo: “L'avventura dei due collezionisti” di August Derleth. Un clone di Sherlock Holmes e, mi pare, all'altezza. Peccato però che il mistero vero e proprio fosse banale. (7)
Undicesimo: “Il cappuccio del cieco” di John Dickson Carr. Un giallo con un fantasma. Peccato che non sappia di niente. (5)
Dodicesimo: buon ultimo Asimov con il “Tredicesimo giorno”! Di gran lunga il racconto peggiore. Probabilmente Asimov aveva da anni nel cassetto questa specie di bozza per un racconto non abbastanza buona per farci qualcosa. Poi visto che serviva un racconto per il Natale l'ha usata senza nemmeno sistemarla troppo. Quattro paginette e mezzo per la seguente idea: una lettera minaccia un attentato alla delegazione dell'URSS all'ONU per il giorno di Natale. Per Natale non succede niente ma un ragazzo si rende conto che in Russia il Natale è il 7 gennaio. La polizia riesce così ad arrestare il terrorista. (3,5)
Media: (7,25+8+5,25+4,25+6,25+6,25+5+6,5+7+7+5+3,5)/12 = 63,25 / 12 = 5+ (5,5 senza considerare il racconto di Asimov).
Da notare che due dei racconti che mi sono più piaciuti non erano prettamente dei gialli
Nota (*1): Per la precisione “Delitti di Natale: Dodici brividi d'autore”, Isaac Asimov, John Dickson Carr, Ellery Queen e Rex Stout, Ed: Editori Riuniti, 1995
Nota (*2): So che Asimov è idolatrato da almeno metà dei lettori di fantascienza ma a me non piace. I suoi racconti si basano tutti su un'ottima idea e hanno dei colpi di scena finali spesso imprevedibili e spesso azzeccatissimi. Il problema è che a me piacciono i libri di atmosfera con il background curato nei dettagli (Frank Herbert tanto per fare un nome). Dopo che ho letto un libro di Asimov mi rimane ben poco oltre al divertimento della lettura. Dopo aver letto Dune o il “Signore degli anelli” la mente mi rimane invece a vagare in luoghi meravigliosi...
Nota (*3): Ad esempio un personaggio greco viene fatto nascere a Poliknitos “sull'isola di Mitilene”. Guarda caso, avendo da poco letto Erodoto con l'atlante storico accanto, sapevo che Mitilene (già da almeno il V sec a. C) non era un'isola ma una città e per la precisione la città più importante dell'isola di Lesbo (sì, quella di Saffo).
giovedì 9 giugno 2011
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