Oggi ho il matrimonio. Le mie innumerevoli fans possono però stare tranquille perché non è il mio: io sono solo un invitato. L'invitato d'onore.
No, via: sono solo l'invitato comune.
Comunque il mio problema principale ai matrimoni è che non riesco a mimetizzarmi come vorrei. Probabilmente è colpa della giacca e cravatta che odio. Consce del mio sentimento questi indumenti si vendicano apparendo su di me fuori posto, storti e grinzosi anche se non hanno grinze. Il risultato è che io spicco nella folla come se fossi stato sottolineato con un evidenziatore giallo.
Ad aumentare la preoccupazione c'è anche il fatto che non conosco praticamente nessuno. Cioè conosco gli sposi ma credo che sposandosi non avranno troppo tempo da dedicarmi. In queste situazioni sociali, con la gente che con grandi sorrisi si dà la mano, si abbraccia e se son femmine si sbaciucchiano, tendono a fermarsi vari gruppetti e io tendo a finire nel mio gruppetto formato dalla mia sola persona.
Vabbé, se do sfondo alle mie riserve di socialità per l'anno in corso (che dovrei quindi far durare fino al 31/12) magari mi costringo anche io a fare un po' di conversazione inconcludente e insignificante sorridendo con qualcuno. Vedrò di individuare un invitato isolato e timido in maniera che poi, dopo i convenevoli di circostanza, non inizi a rompermi parlando di continuo.
I lettori più attenti avranno osservato che limiterò la mia ricerca a un invitato di sesso maschile. Il problema è che in queste situazioni sono più nervoso del solito (vestito, gente sconosciuta, dovere di socialità) e non mi va quindi di dissipare ulteriori energie mentali con una donna che mi guarda allarmata, col sopracciglio sollevato, pensando da “dove viene questo alieno?”...
Inoltre il mio vestito buono per matrimoni lo uso, appunto, solo per matrimoni. Ancora non ho ricontrollato come mi sta. A una terza persona ho chiesto di controllare se fosse da stirare o se puzzasse di muffa: mi è stato detto che va bene ma io ancora non ho verificato.
Adesso temo per i pantaloni: riuscirò ad allacciarli? Oltretutto ricordo che il bottone della patta è stato messo malignamente piccolo e fragile: fatto a posta per essere sparato lontano se lascio andare bruscamente la pancia...
Per sicurezza ho chiesto al mio amico, lo sposo, se, eventualmente, posso stare con i pantaloni slacciati. Lui mi ha rassicurato dicendomi che in caso di necessità posso indossare una camicia hawaiana fuori dai pantaloni per celare il mio inverno del malcontento a 'mo di sipario. Però ora temo scherzasse.
E poi c'è la mia dieta iniziata da soli 10 giorni. Cosa faccio stasera a cena?
Soffro guardando gli altri che si ingozzano come tanti maialini allegri?
No, giammai! Mal ricordando vaghe nozioni di biologia polverose e semi dimenticate, mi sono creato la seguente teoria ad-hoc: “Se una persona è a dieta e un giorno, a pranzo o a cena, mangia enormemente più del solito, allora il suo metabolismo viene ingannato e non riesce ad assorbire il cibo extra: il risultato è che l'aumento di peso, il giorno successivo, è trascurabile”.
Domani, grazie alla bilancia, sfortunatamente, verificherò la veridicità di questa egregia ma ottimistica teoria...
Come potete vedere dalla figura allegata oggi ero giunto a 69.1 Kg. Vedremo la situazione domani!
sabato 4 giugno 2011
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