Oggi ho avuto un'idea malsana: documentarmi sui quattro referendum prossimi venturi.
In realtà di solito ai referendum non voto: secondo me i referendum hanno senso su questioni etico/morali (tipo il referendum sul divorzio, etc) e non su problematiche tecniche. Come infatti ho spiegato su Democrazia (1/3) il cittadino comune su questioni molto tecniche e specifiche non ha modo di votare a ragion veduta.
Però, questa volta c'è il cosiddetto referendum “sul nucleare”, al quale voglio partecipare per evitare la creazione di nuove centrali nucleari in Italia (vedi Simulazioni nucleari per le mie motivazioni). Il problema è che ci sono altri tre quesiti dei quali non so niente e sui quali comunque non voglio votare a casaccio.
Su forumcivico.it ho trovato i testi dei singoli quesiti. Volendo capire di persona di cosa si tratta sono partito dal primo di essi per verificare quali leggi si vogliono abolire.
Il primo quesito presentato (la scheda rossa) è il seguente (tratto da forumcivico.it):
“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”
Io non sono un esperto di legge ma, scritto così, per me è arabo.
Da diverse "fonti" ho sentito dire che bisogna votare “sì” se si vuole mantenere l'acqua pubblica.
KGB è però di natura scettica e ho quindi voluto andare a vedere le leggi a cui si fa riferimento per farmi una mia idea personale.
Grazie a internet è infatti facile trovare i testi delle varie leggi da siti come parlamento.it o camera.it: in pratica basta inserire su google una chiave del tipo “Legge 133 2009” e selezionare fra i primi link trovati uno dei due siti precedentemente menzionati.
Così sono partito fiducioso e animato dal buon proposito di documentarmi per un viaggio nel codice italiano che però ben presto si è trasformato in un'odissea.
Prima tappa: Isola che non c'è
Sono partito dal decreto legge 25 giugno 2008 n.112 per andare a leggere l'articolo 23-bis.
Prima sorpresa: tale articolo non esiste nel decreto!!
Mi chiedo se sia normale cercare di abrogare un articolo che non esiste (*0)...
Seconda tappa: Isola del bis
Quindi sono andato a vedere la legge di conversione del decreto (*1): la legge 6 agosto 2008, n.133. In effetti qui è presente l'articolo 23-bis. L'articolo è piuttosto lungo e articolato su 12 commi. Ammetto di avergli solo dato una rapida lettura ma, con mio stupore, non ho trovato riferimenti specifici all'acqua perché l'articolo regolamenta i “Servizi pubblici locali di rilevanza economica”. Per quel che ho capito l'articolo stabilisce che questo tipo di servizio pubblico debba essere dato in gestione a soggetti privati in maniera trasparente e tutelando i consumatori. Non si parla d'acqua. Il termine “idrico” è menzionato nel comma 8 e nel 10e. A me paiono dei tecnicismi non sostanziali ma magari mi sbaglio...
Terza tappa: Isola del bitume e del gas
L'articolo della precedente legge è stato poi modificato dall'art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99. Tale comma è relativamente corto e, in pratica, viene aggiunta una postilla al primo comma dell'articolo 23-bis. Non sono andato a vedere tutte le varie leggi nominate ma sembra che questa modifica riguardi la distribuzione del gas naturale (il metano immagino). Da notare che già questo articolo fa riferimento all'inesistente articolo 23-bis del decreto (come ho spiegato l'articolo 23-bis è presente solo nella legge di attuazione del decreto...): magari è normale...
Quarta tappa: Isola della EU
La solita legge 133/2008 è poi modificata anche dall'art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135. Il sottotitolo dell'articolo è “Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica”. Sembra quindi che la UE abbia fatto mettere i puntini sulle "i" qua e là. Vengono aggiunti frasi e riscritti alcuni commi ma la sostanza, a me che non sono un esperto, mi pare non cambi! Sempre leggendo velocemente mi pare che non si parli di acqua ma ci si riferisca sempre ai “servizi pubblici locali di rilevanza economica”.
Quinta tappa: Isola della confusione
Il precedente decreto è poi attuato dalla legge del 20 novembre 2009, n.166 con “modifiche” (*2) rese necessarie da un intervento della Corte costituzionale (evidentemente alcune parti del DL erano ritenute non costituzionali...). Sono andato a ricontrollare le modifiche apportate all'articolo 15 ma anche qui non vi ho trovato niente di sostanziale (cioè ci sono sì modifiche ma sono tecniche, come date e scadenze, e non sostanziali)...
Conclusione: La legge italiana è ingarbugliata (*3) e incomprensibile ai non addetti ai lavori (ma forse anche a loro tanto chiara non è!). In particolare questa legge, modificata più volte, è piena di riferimenti ad altre leggi che ovviamente non ho guardato.
Se dicessi che ci ho capito qualcosa, e adesso sono pronto a votare sapendo quello che faccio, sarei un bugiardo: infatti ci ho capito poco, pochissimo, quasi nulla.
A mio modesto avviso questa è una legge su cui i cittadini non dovrebbero essere chiamati a giudicare perché solo gli esperti in materia possono capire (forse) di che cosa si tratta.
In particolare non ho praticamente trovato traccia della privatizzazione dell'acqua. Infatti si parla della privatizzazione in genere dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: quindi perché si parli di acqua e non, ad esempio, del servizio degli autobus non lo so...
L'unica è affidarsi ai cosiddetti esperti: ma allora questo referendum perché ce lo fate fare?
Nota (*0): A mio modesto parere il testo del quesito dovrebbe essere: “Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) legge 6 agosto 2008, n.133 che converte, con modificazioni, il decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” e successivamente modificata... etc...”. Cioè l'articolo 23-bis è presente solo nella legge di conversione e non nel decreto legge!
Nota (*1): I decreti legge sono infatti dei provvedimenti urgenti emessi dal governo che devono venire convertiti in legge entro un tempo (penso 1 anno ma non sono sicuro) prestabilito altrimenti decadono. Per convertiti in legge si intende che il parlamento li vota: a volte possono diventare legge senza alcuna modifica mentre altre volte possono venire “ritoccati”.
Nota (*2): Per vedere le modifiche è necessario scaricare il pdf...
Nota (*3): Per chi come me ha un background informatico si immagini che una legge equivalga a un programma molto grande. Un programma non scritto in un linguaggio di programmazione moderno ma in un vecchio BASIC pieno di GOTO (riferimenti ad altre leggi) e bug (contraddizioni piccole e grandi)...
giovedì 2 giugno 2011
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Ora che ti sei impratichito perché non ti documenti anche sugli altri 3 quesiti e ce lo fai leggere qui? A me i referendum piacciono, e di solito li vado a votare, ma sembra che sono votata alle cause perse.
RispondiEliminaNon raggiungiamo quasi mai il quorum :-(
PS: a me mi sembra che “Servizi pubblici locali di rilevanza economica” comprendono l'acqua. Non c'è bisogno di specificarlo.
L'idea infatti è quella di parlare anche degli altri referendum solo che questo primo quesito mi ha spossato!
RispondiEliminaSi certo: l'acqua è compresa nei “Servizi pubblici locali di rilevanza economica”. Quello che non capisco è infatti perchè si chiami referendum sull'acqua e non sui "servizi pubblici..."
Comunque, da una lettura veloce, mi pare che il secondo quesito sull'acqua riguardi più specificatamente l'acqua...