Stanotte ho sognato Amaltea a lungo e in largo!
Il sogno si svolgeva nella vecchia casa dei nonni (quella degli incubi! Vedi: KGB le Origini: lo sterminatore) che era diventata anche la sede di lavoro. C'erano quindi molte facce che giravano per le stanze, alcune conosciute altre no.
Io ero molto combattuto: avrei voluto incontrarla ma contemporaneamente non mi andava di imporre la mia presenza. Alla fine, per darmi un contegno, mi sono messo a girovagare camminando sui muri: no, non come l'uomo ragno, ma tenendomi con la forza delle braccia e delle mani sugli stipiti delle porte e sulle sporgenze dei mobili più alti. Almeno nei sogni (anzi mi sa solo lì!) sono molto abile in questo esercizio di forza.
Nella cucina c'era un letto a castello e in quel momento sapevo/ho capito che lei dormiva proprio nel letto superiore (di notte però! Adesso il letto era perfettamente rifatto e lei era in terrazzo dove potevo vederla con la coda dell'occhio). Ovviamente il mio percorso passava anche da quel letto. Quando se ne è resa conto è entrata in cucina protestando un po' ma senza troppa convinzione (spiegando che avrei visto le “macchie” e sentito degli “odori femminili” e altro che non ricordo più). Alla fine il buon senso ha avuto la meglio (da dove potevo passare se non da lì?) e così ho avuto il permesso di “transitare” tenendomi lungo la sbarra metallica a lato del letto (quindi non ho sbirciato né frugato fra le sue cose come lei aveva inizialmente temuto).
Poi i ricordi si fanno più confusi: ho fatto questo sogno a metà nottata, senza svegliarmi per appuntarmelo, e adesso ne ricordo solo alcune immagini e sensazioni.
In particolare dopo questa fase iniziale dove mi arrampicavo da tutte le parti, un po' evitandola e un po' sbirciandola, sono sceso a terra e ho parlato a lungo con lei.
Non ricordo una virgola di quanto detto ma solo che la conversazione era tranquilla e serena come quando due vecchi amici che si capiscono ancora con uno sguardo si incontrano dopo molti anni.
Alla fine del sogno ricordo che ci siamo abbracciati ma a quel punto eravamo in tre: io ero due uomini diversi contemporaneamente. Non chiedetemi come, non lo ricordo...
venerdì 17 giugno 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento