Qualche giorno fa ho avuto un curioso scambio epistolare con una mia amica che mi raccontava di essere andata al mare, in campeggio, con un gruppo di altre donne. Aggiungeva poi, dicendosi annoiata e seccata, che l'argomento di cui avevano parlato tutto il fine settimana era stato solo “uno”.
Questa indeterminazione stuzzicò la mia fantasia: l'argomento erano gli uomini, come supponevo, oppure qualcos'altro?
Così le replicai:
«Sì, lo immagino benissimo: tre donne salaci in un campeggio, circondate da uomini in costume, pelle nuda, sudore e testosterone... Suppongo che avrete parlato solo di scarpe...»
Ma la sua risposta mi lasciò interdetto:
«In 3 eravamo in tenda, ma eravamo in realtà molte di più, c'era quella in roulotte, quella nel bungalow, la mia amica S, e altre che ci raggiungevano in spiaggia....
si hai indovinato! bravo! scarpe stagione estiva 2017 ;)
non puoi capire....io veramente non me ne faccio una ragione.....mi sembra fantascienza....boh»
Infatti, dopo la precisazione sul numero di donne coinvolte, aveva concluso con un “si hai indovinato! bravo! scarpe stagione estiva 2017 ;)”. Avevo realmente indovinato oppure era lei ironica?
Dovete sapere che, convenzionalmente, quando vuole essere ironica usa almeno tre-quattro punti esclamativi per sottolineare l'irrealtà di ciò che scrive. In questo caso però i punti esclamativi erano singoli, seppure accompagnati da una faccina sorridente, e questo mi lasciava nel dubbio: avevo realmente indovinato e le vaghe donne avevano parlato di scarpe, oppure la sua era ironia e avevano parlato di uomini? (un altro argomento non sarebbe stato possibile visto che in tal caso la sua ironia non avrebbe avuto senso)
Nell'impossibilità di dirimere questo dilemma che mi angustiava, nel dubbio più totale, le replicai in maniera interlocutoria fingendo comunque di aver compreso la sua frase e di essere ancora un passo avanti. Scherzosamente, ma senza dare per scontata un'interpretazione a favore di un'altra, le riscrissi:
«No, davvero ho indovinato?!! Perché io in realtà scherzavo e pensavo che tutte queste donne allupate avessero in testa ben altro: le borsette... ;-)»
Al che mi rispose:
«Purtroppo sì .... e io onestamente non sono abituata .... per me e' argomento di conversazione solo con amiche veramente intime....»
E la sua ultima considerazione sciolse completamente i miei dubbi: anche per la donna più timida “le borsette” non sono infatti argomento di esclusiva conversazione con amiche intime e, di conseguenza, l'oggetto di discussione erano stati effettivamente gli uomini come avevo ipotizzato fin dall'inizio...
A questo punto avrei potuto e dovuto aggiungere la seguente precisazione per impressionarla col mio “acume”:
«Sicuramente avrete parlato di quanto gli uomini siano inaffidabili, immaturi, cattivi, presuntuosi e/o ingenui...»
Questa perla di saggezza in realtà proviene dal mio amico portoghese/olandese Filipe e si riferisce alla trama di ogni puntata della serie televisiva “Sex in the City” che lui non sopportava ma che la fidanzata (poi moglie: v. Matrimonio Russo-portoghese-olandese 1 e 2) costringeva a guardare insieme a lei (molto romantico: posso immaginare facilmente Alina che segue assorta mentre Filipe sbuffa e scuote il capoccione sorridendo con malcelato scetticismo alle avventure sentimentali di Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda)...
Suppongo però, dato il successo di tale serie, che evidentemente il tema di fondo, così chiaramente individuato dal mio amico, debba essere il precipuo argomento di piacevole pettegolezzo e dibattito anche fra le ruspanti donne nostrane.
Conclusione: corto ipertrofico... l'aneddoto finale e alcune precisazioni, necessarie a dare un senso al tutto, hanno fatto crescere questo pezzo più del previsto!
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